Libri > Harry Potter
Ricorda la storia  |      
Autore: Nikkio    22/04/2008    12 recensioni
"Hermione Granger fu il mio primo vero amore."
Genere: Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Shoujo-ai, Yuri | Personaggi: Hermione Granger, Pansy Parkinson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Primo Vero Amore

Primo Vero Amore

Hermione Granger fu il mio primo vero amore.

Quando al mio primo anno a Hogwarts la vidi per la prima volta desiderai veramente di poter essere sua amica.

Non so ancora bene cosa in lei avesse attirato la mia attenzione,so solo che, per mesi, ogni qual volta entravo nella Sala Grande i miei occhi la cercavano al tavolo dei grifondoro.

Il problema era proprio questo. Lei una grifondoro, io una serpeverde. Lei amica di San Potter e Lenticchia, io di Draco Malfoy e Blaise Zabini.

Non c'era speranza.

Così a partire dal secondo anno seguii l'esempio dei miei amici, e anche io presi parte alla campagna "odia il Magico Trio", e di conseguenza odia la Zannuta So-Tutto-Io.

Fu più semplice di quel che pensassi. In fondo io e lei eravamo due complete estranee, insultarla quotidianamente e disprezzarla non fu un problema.

Trascorsi così i miei primi cinque anni alla scuola di magia: io la insultavo, lei mi rispondeva a tono, estraevamo le bacchette (oppure, a volte, passavamo direttamente alle mani) e finivamo in punizione. Ben presto capii che il mio era solo un modo infantile di attirare la sua attenzione, ma a me andava bene così. Volevo scappare a qualsiasi costo da quel mostro che popolava i miei incubi e che, sapevo, si chiamava Indifferenza.

Al mio sesto anno non potei più continuare con questa routine.

Tutto cambiò nel preciso istante in cui la vidi al binario 9 e 3/4, insieme ai suoi stupidi amici. Non so esattamente cosa le fosse successo, ma se possibile era diventata ancora più bella. Credo che il mio sguardo non potesse definirsi discreto, perché ben presto si accorse di me e fece qualcosa che mi pietrificò all'istante. Qualcosa che mi fece sentire come se il cuore dovesse esplodermi nel petto e arrossire come una bambina sorpresa con le mani nel barattolo dei biscotti.

Mi regalò il sorriso più bello che avessi mai visto.

In quel momento capii che niete sarebbe più stato lo stesso, non so come ma lo sentivo. Il mio piccolo mondo, sapevo, sarebbe presto andato in frantumi.

E così fu. Lei era cambiata, e non solo esteriormente.

Ogni volta che io la insultavo o sbeffeggiavo, lei mi rispondeva con placido sorriso e senza ribattere si allontanava. Non importava cosa le dicessi o facessi, lei manteneva il suo atteggiamento di distaccata superiorità.

I mesi passavano e io mi accorsi che il mio incubo si stava avverando, ciò che per cinque anni avevo cercato in tutti modi di evitare... La sua indifferenza.

La malinconia si impossesso pian piano di me e, per evitare di portare il mio grigiore anche a casa, decisi di rimanere ad Hogwarts per le vacanze di Natale. Ricordo che era la vigilia e me ne stavo per i fatti miei in uno degli angoli più nascosti della biblioteca quando una mano tocco la mia spalla.

Alzai gli occhi per incontrare il suo splendido sguardo color cioccolato.

Non immaginavo sarebbe rimasta anche lei; ero sicura, anche se non l’avevo vista, che fosse partita con Potter e i Weasley. Si sedette al mio fianco, con lo stesso sorriso che aveva quel giorno alla stazione, con uno sguardo così intenso che credetti seriamente potesse leggere i miei pensieri.

Ci fu qualche attimo di silenzio, poi del tutto inaspettatamente mi chiese “Perché mi odi?”

Dire che la domanda mi spiazzò è un eufemismo.

“Io…” avevo la gola completamente secca, come se avessi corso nel deserto per ore. Poi lo dissi.

“Io non ti odio!”.

Il suo viso, che si era fatto serio in attesa della mia risposta, si rilasso e mi donò un nuovo magnifico sorriso.

“Bene!”.

E con questa unica parola si alzò ed uscì dalla biblioteca.

Sconvolta, in un primo momento non mi accorsi del piccolo pacchetto che stava dove prima era seduta lei. Lo presi cautamente tra le mani e lo scartai. All’interno c’era una sottile catenina con ciondolo avente la forma di un piccolo fiore di loto. Rimasi a fissarlo per qualche secondo, poi scattai in piedi ed uscii dalla biblioteca correndo come se fossi inseguita da un branco di lupi mannari.

Dovevo trovarla.

La vidi che stava camminando tranquillamente lungo il corridoio che portava alla sua sala comune. Senza pensarci due volte la raggiunsi e l’afferrai per un polso, costringendola a voltarsi.

Non se lo aspettava perché, in un primo momento mi guardo stupefatta, forse un po’ spaventata dalla mia irruenza, poi tornò seria, fissandomi negli occhi, attendendo la mia domanda.

“Perché?” Fu tutto quello che riuscii a dire.

Sorrise. Non lo nego, amavo il suo sorriso.

“Perché neanche io ti odio.

Da quel giorno iniziammo ad incontrarci in quell’angolo sperduto della biblioteca, parlando come mai avevamo fatto. Scoprii tante cose di lei.

Che aveva sempre trovato assurdi i nostri litigi ma al tempo stesso non poteva farne a meno.

Che avrebbe voluto essere mia amica da tanto ma le sembrava impossibile.

Che il suo colore preferito era il verde ed amava in segreto il quidditch.

Che i serpenti la spaventavano a morte come l’idea di salire su una scopa.

Tante piccole cose per lei ma che io consideravo importanti.

Da sporadici i nostri incontri divennero giornalieri, adoravo passare il tempo con lei parlando di tutto e niente, scherzando, recuperando il tempo perso a fingere di odiarci.

Poi durante un tiepido pomeriggio d’aprile decisi di farle quella domanda che per quattro mesi aveva assillato la mia mente. “Perché proprio un fiore di loto?”

Le sue guance si tinsero lievemente di rosso e abbasso lo sguardo. Non glie lo avevo mai visto fare prima.

“Vedi, presso gli Orientali il Loto è espressione della perfezione, ed è così che ti ho sempre vista: perfetta!”.

La baciai.

All’inizio mi spaventai sentendo che era rimasta immobile, ma durò un attimo perché poi rispose al bacio con passione, come se non aspettasse altro da molto tempo.

Il settimo fu l’anno più bello della mia vita.

Scoprii cosa fosse l’amore, cosa volesse dire tenere più all’altro che a te stesso, litigare per delle sciocchezze e fare pace un minuto dopo, svegliarsi con qualcuno a fianco e rimanere a fissarlo fino al suo risveglio, amare ed essere amati incondizionatamente. Scoprii cosa voleva dire essere amati da Hermione Jane Granger.

Hermione Granger fu il mio primo vero amore.

È per questo che porterò sempre al collo il ciondolo che mi ha regalato.

È per questo che, anche se sto con la piccola Weasley ormai da un anno, non smetterò mai di amarla.

È per questo che, come ogni giorno, siedo di fronte la sua tomba mentre mi sorride dalla piccola foto.

È per questo che ho ucciso mio padre con le mie stesse mani.

Sei stata il mio primo vero amore, e per questo non potrò mai dimenticarti.

È la mia prima fic... forse è banale, o semplicemente scritta male, non so... spero solo vi sia piaciuta e di vedere qualche commento! thanks!

  
Leggi le 12 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: Nikkio