'Lou vieni, ho preparato il pranzo'
disse Harry mentre impiattava gli spaghetti nel piatto del suo fidanzato. 
'Sì, vengo.' disse l'altro con voce fredda dal salotto. Come da un po di giorni, lo vide arrivare con il telefono in mano, mandando messaggi a raffica. Harry non ci faceva caso, perché gli sembrava una cosa alquanto normale. D'altronde chi poteva essere se non un amico o un'amica, oppure qualche suo familiare ? 
'Lou non mangi?' chiese Harry conficcando la forchetta nei spaghetti ancora bollenti.
'Sisi, invio l'ultimo messaggio a monciccì' disse Louis sorridendo a quel nome.
'Cosa?' chiese Harry, quasi urlando, e ridendo contemporaneamente. 'Che nome è monciccì?!' esclamò continuando a ridere.
'Non è un nome, è un soprannome' rispose Louis freddo e infastidito. 
'Capisco..sarebbe?' 
'mm, un mio amico' confessò senza timore Louis.
Harry quasi si strozzò, ma fece finta che fosse andato uno spaghetto per traverso.
'E..? Lo conosci da quanto? Come si chiama? Vi siete mai visti?' disse Harry nervoso, torturando gli spaghetti.
'Lo conosco da un mese e si chiama Edward. Ci siamo visti un paio di volte al bar vicino casa, è un ragazzo davvero simpatico, sa tutto quello che gli chiedi, ed è come se fossimo amici da tempo infatti ci siamo dati un sopran-'
raccontò Louis come se fosse una cosa magnifica. Non finì la frase che Harry si era alzato dal tavolo di scatto, posando il piatto di spaghetti ancora mezzo pieno nel lavandino e lasciando Louis solo in cucina a mangiare, come se fosse un cagnolino sperduto. 
Louis non ci fece troppo caso e continuò a mangiare, mandando messaggi a 'monciccì'.

Harry era in 'fase depressione' non poteva credere che il suo ragazzo ora dava più importanza ad uno sconosciuto, non poteva credere che lo 'trascurava' non parlandogli più come prima, non poteva credere che si stava dimenticando della relazione di lui, aveva paura che quell'Edward prendesse il suo posto. 
'Haz, che fai li seduto sul divano con i gomiti sulle ginocchia? Sembri depresso.' chiese Louis con il cellulare in mano che lampeggiava.
'Sto solo..' diss Harry sforzandosi a non piangere '..pensando.'
'Harry, ti conosco troppo bene, cosa succede?' chiese Louis in tono cantilena.
'Vallo a chiedere a Monciccì, che lui sa tutto quello che gli chiedi, no?' disse Harry evidentemente ironico.
'Oddio Harry non fare il geloso, è soltanto un amico.' rispose Louis sempre con il tono di prima, soltanto che questa volta era più pesante la cantilena.

*un mese dopo*
'Harry sono torn-'
disse Louis non finendo la frase vedendo il letto vuoto. Erano le due di notte, come ogni sera tornava tardi, perché usciva con Edward.
Louis andò in panico, chiamò Harry di fretta senza pensarci troppo.
'Pronto Hazza'
'Che vuoi'
'Dove sei?'
'Sto sul treno, perchè?'
'Sei pazzo?'
'No Louis, sono solo stanco di questa situazione. Tu che continui ad evitarmi ogni giorno.. è insopportabile. Mi hai praticamente abbandonato per quell'Edward o Monciccì o come lo vuoi chiamare'
'Haz ascol-'
'No Louis, non hai da dire niente'
'Harry ti prego, ascoltami. È solo un amico con cui divertirmi e-'
'Io? Io chi sono? Il tuo fidanzato, no? Puoi benissimo divertirti con me. Avrei fatto di tutto, pur che tu sia stato con me Louis..'
'È un amico, nessuno può superare te e il bene che ti voglio. Non uscivo con te per il semplice fatto che..che..n-non lo so Harry.'
'Louis, ti sei innamorato di Edward.'
'Non è vero'
'Si che lo è'
'Non lo è'
'Lo è'
'Harry.. perdonami..'
'No, ti ho sopportato per troppo tempo Louis. Ho sopportato questa situazione per un mese, Hai tradito la mia fiducia, ed hai tradito me. Basta, non voglio soffrire Louis. Tu sei felice con Edward ed io ... io troverò un modo, almeno potrai vivere con lui e ..'
'Smettila, non potrà mai essere importante come te. Io ti amo Harry'
Ci fu un silenzio tombale a quelle parole dette da Louis in un modo scattante. Harry iniziò a lacrimare e le lacrime stavano rigando il suo viso con una violenza allucinante.
'Haz..'
'No Louis, non ce la faccio più...'
'Ti prego Har-'
'addio.'

Così Harry spense il cellulare e lo gettò fuori il finestrino del treno, cancellando dolorosamente i ricordi del suo ragazzo. Non li avrebbe mai cancellati, ma cercò di metterli da parte. Non era gelosia: Era solo rabbia. Rabbia dovuta al fatto che, nonostante tutto, è stato così facilmente sostituibile.Voleva sparire per sempre, non voleva più essere escluso e trascurato. Sarebbe stato meglio da solo.

Louis iniziò a sentire i sensi di colpa perforargli il cuore, si sentì un verme. Si inginocchiò a terra piangendo come non aveva mai fatto, i suoi occhi divennero azzurri confondibili con le orbite arrossate, aveva rovinato tutto. In fondo, veramente nessuno poteva prendere il posto di Harry. Nessuno al mondo. Da quel giorno, i due non si videro mai più. Mai. Vissero entrambi nel mezzo della tristezza. Nessuno dei due si era ricostruito una vita.
Entrambi sofferenti.
Si amavano ancora.
Si volevano ancora.
Il cuore era occupato ancora l'uno dall'altro. Ancora e per sempre.