Cap. 2
L’interno
del castello era quanto di più sontuoso
Cenerentola avesse mai visto; lampadari in cristallo che illuminavano a
giorno le
sale, pavimenti in marmi pregiati lucidi come specchi, sfarzo e
ricchezza
traboccavano da ogni angolo.
Le dame e
cavalieri danzavano al centro della sala al dolce suono del valzer
d’orchestra,
sui lati invece i nobili erano impegnati a conversare del
più e del meno
reggendo nei calici in cristallo i vini più pregiati.
Cenerentola si guardava
attorno smarrita, non vedeva più né la matrigna
ne le sue sorelle, aveva perso
quell’unico punto di riferimento che aveva. Si fece quindi da
parte, ammirando
da lontano le danze da un angolo. Davvero nessuno le avrebbe chiesto di
ballare? Guardò un momento il suo vestito, per quanto fosse
un ricordo della
sua cara mamma, in confronto allo sfarzo dei vestiti delle altre, il
suo
sembrava da sguattera. Si vergognò di trovarsi li, ebbe
vergogna della sua
modestia, avrebbe fatto meglio a rimanere al sicuro nella sua camera
nella
torre, lontano da quegli sguardi pungenti che la fissavano, lontano da
quell’ambiente
così bello persino per lei.