NOTE DELL’AUTRICE
Premetto che questo breve racconto è frutto di un mio sogno. Avrete sicuramente notato quanto sia surreale, no?
Partendo da questa idea, questa “bozza”, ho sviluppato poi tutto il resto, e sono giunta al contrasto finale tra Morte e Amore, come avete letto.
Creando un personaggio così, ho voluto mettere in risalto non tanto CHI era, ma COSA pensava, cosa la circondava e anche cosa faceva; ho dunque tentato di mettere molta analisi psicologica nel racconto.
Perché questa “maschera” così bella per qualcosa di così
orribile di cui quasi tutti abbiamo paura? Semplicemente perché qui
Ecco, questa è la parte un po’ più complicata!
Mi sono liberissimamente ispirata a Dante, vi dirò, perché
nella “Divina Commedia” ci sono molti elementi simbolici dei vari paesaggi, e
così ho voluto fare anch’io con le mie creazioni!
Prima di tutto, il bosco
nero. Perché il bosco nero? Può essere visto semplicemente come qualcosa di
sinistro che stava bene nel racconto, ma in realtà ha il suo perché:
rappresenta
Il paesaggio in cui Irene si ritrova dopo aver attraversato il bosco nero è decisamente più piacevole, seppur strano: un bosco rigoglioso, un’atmosfera primaverile, un sole tiepido… eppure tutte le foglie di tutti gli alberi sono ROSSE, come se fosse autunno; questo perché ho voluto mettere in risalto il concetto di amore e passione; solo che c’è un particolare: le foglie che cadono di continuo dagli alberi. Cosa rappresenta questo? Il fatto che il concetto di Amore in quell’ambiente non dura, è fittizio. Non è quindi solo un effetto scenico bello da immaginare che ho voluto mettere lì, per fare qualcosa J.
La pioggia improvvisa rappresenta il pianto di Flavio, il suo dolore. E per gran parte della sua permanenza nel bosco, Irene non lo potrà percepire (non viene bagnata dalla pioggia, esattamente come Bill), perché non riuscirà a ricordarsi dell’esistenza del suo ragazzo! Per l’appunto, c’è un momento in cui lei dice “Mi sento come se fossi nata oggi”… non sente i propri ricordi.
I temporali sono
precisi segnali che vengono mandati a Irene, sono come delle “voci” che la
spronano a ricordarsi della sua vita terrena, a non cedere alla Morte; avete
letto, infatti, come il temporale si scatena quando Irene fa l’amore con Bill,
con
Il fulmine che cade su uno degli alberi, facendogli prendere fuoco, è il segnale più forte di questo “SOS”, insieme al cuore della ragazza, che perde dei battiti, che sanguina, proprio perché lei si sta dimenticando della vita e del suo amore vero.
Il fuoco provocato dal fulmine, con il suo calore e la sua luce, rappresenta la possibilità di ritornare alla vita. È attraverso quella fiamma che Irene riesce a ricordarsi di Flavio, del fatto che lei può ancora vivere, ma soprattutto capisce che Bill non è un principe, ma soltanto una maschera che nasconde ciò da cui lei deve assolutamente scappare.
“Geh”…
Una canzone che viene “immessa” nelle orecchie di Irene
durante il coma. Avrete sentito sicuramente parlare di gente che si è
risvegliata ascoltando una delle loro canzoni preferite, no? Ebbene, anche in
questo caso è così: Flavio, per tentare ogni giorno di risvegliare la sua
ragazza, gli fa ascoltare i Tokio hotel, e lei si risveglia con “Geh”.
Nel sogno, riesce a sentirla attraverso le fiamme
dell’albero che, appunto, sembra che la “cantino”; ho scelto proprio questa
canzone perché parla di un abbandono, di una coppia che si divide, con lui che
dice a lei “Vai, vai, vai” per poi, alla fine, dire un solo “Bleib”, ovvero
“Resta”; è l’ultima parola e, anche se detta una volta sola, incide molto di
più di quei 20000 “Geh!”…
Irene è proprio combattuta tra l’ “andare” e il “restare”…
“andare” verso la morte o “restare” in vita? Alla fine la ragazza sceglie
l’unico “Bleib” di tutta la canzone, poco prima di risvegliarsi dal coma.
Quando la pioggia inizia a farsi sentire sulla pelle di
Irene e sulle fiamme dell’albero,
Perché la pioggia
all’improvviso torna a farsi sentire?
Perché i pianti di Flavio stavano diventando pieni di
rassegnazione e non solo di tristezza e paura. La tristezza e la paura non ti
tolgono la speranza, la rassegnazione invece sì (in questo caso, la speranza
che Irene si risvegli). Ed ecco perché l’acqua, ovvero le sue lacrime, cade sul
fuoco, rischiando di spegnerlo del tutto.
Il teschio, un simbolo di Morte.
Come se Bill, da quel poster, urlasse a Irene: “Sì, sono
È tutta suggestione da parte di Irene, che sa benissimo che
Bill dei Tokio hotel non è
- Ich brech aus- Tokio Hotel
- Tell me where it hurts- Garbage
- Wir schliessen uns ein- Tokio Hotel
- Who wants to live forever- Queen
- Electrical storm- U2
- Bellissime stelle- Andrea Bocelli
- Geh- Tokio Hotel
- Oh my love- John Lennon
- Stop crying your heart out- Oasis
- L’immenso- Negramaro
La vostra Ciry!