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Autore: MinexLaggante    10/11/2013    0 recensioni
Claire Farron si trova invischiata in una serie di misteriosi crimini; dovrà provare a risolverli con l'aiuto dei suoi amici e di... qualcos'altro.
Salve! Questa è la mia prima (seria) fanfiction. Ho provato a combinare in un crossover gli elementi caratteristici dei miei due giochi preferiti (Final Fantasy XIII e Persona), spero di riuscirci in modo decente.
Per favore, ditemi nelle recensioni se trovate aspetti da migliorare! Mi aiuerà molto a produrre storie qualitativamente migliori.
Genere: Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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Mentre Claire rifletteva su queste cose, le sue gambe si muovevano da sole verso casa, la stessa strada che faceva da un anno a questa parte. Si trovava in uno stato di trance, probabilmente a causa della spossatezza e delle rivelazioni di Anima.

Improvvisamente, un urlo disumano attraversò l’aria immobile, facendo sussultare Claire dalla paura.

Senza che avesse il tempo di riprendersi, udì un secondo rumore: stavolta non era un grido, ma il suono di qualcosa che strisciava, come un rivoltante mucchio di fango.

Il suono si fece sempre più forte: si stava avvicinando.

Senza pensarci due volte, Claire si mise a correre più forte che poteva, senza nemmeno guardarsi indietro a vedere cosa la stava inseguendo; qualunque cosa fosse, non aveva certo intenzioni amichevoli, e sembrava parecchio determinata a raggiungerla.

Tuttavia, l’altezza e il fisico atletico di Claire le garantivano un certo distacco dal suo inseguitore. Non per niente si chiamava Lightning, un tempo.

La fuga si protrasse per molto tempo, e Claire non aveva la minima idea di dove si stesse cacciando, ma non poteva certo smettere di correre. Arrivata in una piccola piazza, trovò un nascondiglio adatto: un cespuglio abbastanza grande da riuscire a nascondercisi.

Facendo attenzione a non fare il minimo rumore, Claire guardò nella direzione da cui proveniva il suono.

Avrebbe preferito non farlo.

Una creatura gigantesca, simile ad un enorme mucchio di melma nera, si aggirava per la piazza. Aveva quattro braccia che reggevano altrettante grezze spade arrugginite, ed una maschera azzurra con una triste espressione ed il numero “I” inciso sopra come volto.

Terrificata e nauseata allo stesso tempo, Claire si mosse all’indietro, spezzando un ramo del cespuglio che cadde con un rumore secco.

“Merda!”

La creatura si girò lentamente verso Claire, che fece appena in tempo a rotolare fuori dal nascondiglio prima che il mostro lo incenerisse con una grande palla di fuoco.

Adesso Claire si trovava faccia a faccia con la creatura, le orbite vuote della sua triste maschera che le penetravano l’anima.

“Dannazione… e adesso che faccio?!”

La creatura calò pesantemente la lama, sfiorandola di pochi centimetri.

“Non posso combatterlo… Sarà questa una delle “Ombre” di cui mi ha parlato Anima?”
Il mostro continuò ad attaccare con le sue quattro spade, mentre Claire correva tutto intorno alla piazza cercando di evitarle: lei era molto più veloce del gigantesco mucchio di melma, tanto che ad un certo punto si trovò dietro di esso. Agendo d’istinto, estrasse rapidamente il coltello e lo affondò nella nera massa gorgogliante che era il corpo dell’Ombra.

Il colpo non sortì alcun effetto. Con velocità inaspettata, il mostro fece mulinare le spade in un movimento roteante, colpendo Claire allo stomaco e facendola sanguinare copiosamente.

Caduta in ginocchio e dolorante, la ragazza non vedeva vie d’uscita, e si preparò a subire il colpo fatale.

Tuttavia, si accorse che qualcosa stava brillando nella sua tasca: era la pietra a forma di rosa. Mentre la tirava fuori, il tempo sembrò fermarsi, come incantato anch’esso dal suo bagliore seducente. In quel momento, Claire si sentì tornare le forze e, insieme ad esse, una certa dose di consapevolezza: sapeva perfettamente cosa fare.

Le sue labbra si mossero da sole, mormorando una parola, come se l’avesse saputa da sempre ma mai pronunciata.

-Per…so…na…

La pietra esplose con un lampo abbagliante, stordendo la creatura che era in procinto di sferrare il colpo di grazia. Quando la luce fu dissolta, era comparsa una terza figura.

Era una sagoma umana, alta circa quattro metri, vestita di una splendida armatura bianca, nera e dorata; aveva uno sguardo divinamente fiero e terrificante. Portava in una mano un grande scudo rettangolare, anch’esso riccamente decorato, e nell’altra una bizzarra arma con due lame estremamente elaborate.

Il cavaliere iniziò a parlare nella mente di Claire con voce solenne.

Io sono te… E tu sei me…

Sono emerso dall’oceano della tua anima.

Io sono Odino, Cavaliere del Tuono… ti proteggerò con la mia possanza.

In quel momento una rivelazione colpì Claire. Era lui la voce nella sua testa.

Aveva sempre pensato che fosse qualcosa di completamente astratto dalla realtà, e invece aveva assunto una forma fisica, proprio davanti a lei.

La gigantesca Ombra, spaventata dall’apparizione, attaccò Odino con la spada, ma quest’ultimo parò il colpo e, con un elegante movimento, mozzò il braccio del mostro, che cadde a terra e si dissolse. Il combattimento tra i due giganti proseguì, ma non per molto; i colpi pesanti e lenti dell’Ombra non riuscivano a raggiungere Odino, che si muoveva agilmente e colpiva con furore.

La lotta finì nel momento in cui il Persona afferrò la maschera della creatura e la mandò in mille pezzi con un colpo solo dell’arma; poi, improvvisamente com’era comparso, sia il mostro che Odino sparirono.

La mente di Claire, già totalmente sconvolta dall’invocazione, si riempì di un’ondata di stanchezza, e la ragazza crollò a terra, priva di sensi.

   
 
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