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Autore: Tittili    10/11/2013    6 recensioni
E se Kate e Rick si dovessero cimentare in una nuova indagine nel mondo del teatro? cosa succederebbe tra loro...leggete e lo scoprirete...un abbraccione a tutti. Tittili
Genere: Avventura, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kate Beckett, Martha Rodgers, Rick Castle | Coppie: Kate Beckett/Richard Castel
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Quarta stagione
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Un piccolo capitolo di passaggio...spero sia di vostro gradimento...un abbraccione. Tittili


CAPITOLO 10


“M-mia…madre!!?” disse Castle muovendo solo le labbra senza usare la voce temendo di essere sentito.
L’espressione del suo viso erano tra lo stupito e lo spaventato.
Kate imbarazzata sorrise leggermente come avesse disegnato in viso un enorme punto di domanda e indicò all’uomo la porta della camera invitandolo a nascondersi velocemente.
Lo scrittore si avviò con solerzia nel suo rifugio ma, mentre la detective si dirigeva lentamente verso la porta d’ingresso, tornò indietro di corsa come avesse dimenticato qualcosa di importante.
Kate lo osservò sorpresa mettersi davanti a lei.
“Cosa diav….” cercò di dire senza riuscirci.
Fu un bacio caldo, appassionato, esigente che la lasciò letteralmente senza fiato e parole.
 
 
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“Scusami tanto tesoro…ma non potevo aspettare…e telefonare mi sembrava troppo pericoloso…” disse Martha entrando nell’appartamento.
Kate chiuse lentamente la porta con il cuore che ancora batteva all’impazzata appoggiandosi leggermente alla maniglia quasi a cercare un sostegno.
Spostò per un attimo lo sguardo verso l’uscio della camera dove lo scrittore si era rifugiato solo un attimo prima, e cercando di recuperare un minimo di controllo si voltò per dirigersi nel soggiorno dove la grande attrice la stava aspettando.
“Martha…ti rendi conto che è pericoloso vero?” chiese la detective sedendosi sul divano vicino alla donna.
“Lo so ..lo so…ma si tratta di una cosa importante…” continuò la diva piuttosto agitata “..sono appena uscita con il signor Shakespeare…” concluse quasi liberandosi da un peso.
“Cosa??” disse Kate con tono esasperato.
La madre dello scrittore si alzò e iniziò a camminare nervosamente su e giù per la stanza.
“…Mi ha chiamato un paio d’ore fa e mi ha invitato a bere qualcosa…cosa potevo fare!?” chiese quasi a giustificarsi l’attrice.
“…magari dire di no…” rispose ironica la poliziotta osservando come in quel momento madre e figlio si somigliassero enormemente.
“Ho pensato che sarebbe stato utile per le indagini…” disse ancora la diva non troppo convinta.
“E’ stata un azzardo…Martha…non sappiamo con chi abbiamo a che fare…” disse Kate portandosi una mano tra i capelli ringraziando mentalmente il cielo che non fosse successo nulla.
“Hai almeno scoperto qualcosa?” chiese poi la detective.
“..Beh…non stasera….ma ho un appuntamento domani mattina nel suo ufficio per firmare alcuni documenti relativamente alla donazione…” rispose con un certo orgoglio la donna
“Domani…da sola…credo sia meg…” iniziò a contestare la poliziotta che però  non riuscì a finire il discorso.
“Ho già detto a William che io andrò accompagnata da Richard e dal mio avvocato..” la interruppe Martha sorridendo “ho pensato che così avremmo avuto tutto il tempo per organizzarci al meglio..è per questo che sono venuta subito da te…ho fatto bene?” continuò con sguardo interrogativo.
“Hai fatto benissimo Martha…ma potevi anche telefonarmi…” disse dolcemente Kate sorridendo.
“Avevo paura di avere il cellulare controllato…hai detto tu che sono una grossa organizzazione criminale…invece una regista che va a trovare la sua prima attrice mi sembrava più sicuro e normale…” rispose Martha giustificando la sua decisione.
“Beh..in effetti…direi che ormai sei un poliziotta perfetta..” replicò la donna prendendo le mani della rossa tra le sue.
“Grazie tesoro…ma devo però dirti una cosa…” disse la diva rabbuiandosi un po’ in volto.
“Cosa succede?” chiese subito Beckett.
“E’ un vero peccato…trovo che William sia un uomo meraviglioso…” disse con un soffio di voce la donna “…ma non dirlo a nessuno …ti prego…Richard mi prenderebbe in giro per giorni…” continuò sorridendo imbarazzata.
Kate rimase così sorpresa da quella confidenza così adolescenziale che senza pensarci abbracciò la donna per rassicurarla.
“Sarà il nostro segreto” sussurrò a Martha che rispose immediatamente alla stretta.
 
 
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Entrò velocemente nella stanza richiudendo subito la porta alle sue spalle appoggiandosi di peso sulla stessa.
Sentiva le voci delle due donne provenire dall’altra parte della casa ma non riusciva a distinguere le parole ne tanto meno l’argomento della loro conversazione.
Solo mia madre poteva arrivare in modo così inopportuno..pensò cominciando ad osservare con attenzione la camera dove si era rifugiato.
Nonostante fosse un appartamento di “copertura” l’uomo si sorprese nel vedere come Kate l’aveva fatta diventare “sua”.
La piccola foto della madre e del padre sorridenti sul comodino, dei piccoli accessori appoggiati sul mobile sotto lo specchio e dei libri appoggiati ovunque rendevano veramente vissuto quell’ambiente.
Fece alcuni passi ed aprì con discrezione il piccolo armadio sentendosi in un certo senso un po’ in colpa per la sua curiosità.
Il profumo della donna lo raggiunse immediatamente quasi stordendo i suoi sensi.
Si sedette lentamente su letto e si mise le mani sul viso quasi a recuperare un minimo di controllo.
La vita è veramente strana…pensò tornando indietro nel tempo di soli pochi minuti.

Aveva deciso di andarsene. Di lasciarla finalmente libera delle sua presenza.
Dopo quello che era successo sul palco non poteva più continuare.
Perdere così il controllo, davanti a sua madre, a degli estranei, soprattutto durante un’importante azione di polizia.
Ma gli era stato impossibile resistere. Il copione diceva solo di avvicinarsi e di pronunciare in modo appassionato l’ultima battuta e invece…invece l’aveva baciata…come aveva sempre desiderato, sognato, voluto.
Come poteva perdonarlo, o sopportarlo ancora.
Così aveva raccolto tutto il suo coraggio ed era andato a scusarsi e a liberarla.
E come aveva previsto lei non l’aveva fermato. Non aveva detto nulla, non si era neanche mossa.
Con la morte nel cuore era ormai arrivato alla porta quando, fermatosi solo per un attimo per recuperare dalla tasca le chiavi della macchina, la sentì sussurrare quelle parole.
Non poteva crederci. Non riusciva neanche a respirare per l’emozione, il cuore a battere come impazzito, le mani a tremare con violenza.
Quando si voltò e incrociò quegli occhi imploranti tutto fu chiaro.
Nulla aveva più importanza se non lei, la sua musa, la sua ragione di vita, la sua donna, la sua Kate.
Seduto sul letto chiuse gli occhi respirando con fatica cercando di convincersi ancora che non era un sogno.
Sentiva ancora le morbide labbra di lei sulle sue quando la porta si aprì lentamente.
 
 
  
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