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Autore: ely91    02/11/2004    10 recensioni
Ron ed Hermione scopriranno l'amore in una notte di confidenze tra i due...
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Hermione Granger, Ron Weasley
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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A magic night

Magic night.

 

Il silenzio venne spezzato dal lontano tubare di un gufo. Hermione decise di alzarsi. Non ne poteva più di rotolarsi tra le lenzuola umide del suo pianto. Non ce la faceva più a rimanere sdraiata, incapace di fare alcunché. Non ne poteva più, di quel silenzio struggente.

Pensò di andare da Harry, almeno per parlare un po’ con lui. O da Ron, ma sicuramente egli stava dormendo. Scese le scale che portavano al suo dormitorio, raggiungendo l’imponente Sala Comune della casa di Grifondoro, si guardò in torno e poi prese a salire la scala a chiocciola del dormitorio maschile, furtiva.

Sospinse la porta di legno che nascondeva l’entrata della stanza da letto dei suoi compagni ed entrò. Si diresse con passo felpato verso il letto a baldacchino di Harry, stando molto attenta a non svegliare nessuno. Pensando alla faccia che avrebbero fatto Seamus, Dean e Neveille se l’ avessero vista, scostò le tende dal letto di Harry e si sedette sul suo materasso, pronta ad una bella chiacchierata anti depressiva. Ma lui dormiva. Gli occhiali posati sul comodino, sul viso un’espressione tranquilla, dormiva profondamente.

Mentre Hermione si alzava, delusa, una voce le raggelò il sangue:

- Herm…Hermione?-

La ragazza si alzò di scatto; pronta ad una fuga improvvisata. Poi si accorse che il ragazzo che la stava chiamando era Ron. Non riuscì a trattenere l’ira: - Ron!- urlò piano –sei pazzo! Mi hai fatto esplodere il cuore!- Ron non badò affatto al tono infervorato di Hermione, chiedendo invece alla ragazza, che nel frattempo gli si era avvicinata: - che diavolo ci fai qui?-

Hermione si sedette sul letto di Ron, che si alzò sui gomiti, socchiudendo gli occhi nel tentativo di distinguere nel buio i lineamenti della ragazza. – ero… avevo bisogno di parlare con qualcuno, non riuscivo a dormire…- Hermione si appoggiò al cuscino. Ron guardò la sua ombra per un attimo, poi disse: - neanche io ho tanto sonno… che ne diresti di una bella chiacchierata? Magari così mi racconti cosa è successo- Hermione parve stupita da tanta disponibilità, così accettò subito. – mettiti comoda- ordinò il bel rosso, mentre lui e Hermione si sedevano sul suo letto. – ho paura Ron…- Hermione ebbe la terribile impressione di non poter riuscire ad esprimere il sentimento che la imprigionava in una gabbia di dolore. – paura… di cosa?- chiese Ron, facendosi più curioso. – ecco, io… mi sono svegliata, prima e…ho avuto come il brutto presentimento che tu e Harry non ci foste più nei vostri letti… poi non lo so cosa è stato ma mi è presa una voglia matta di sfogarmi con voi, senza sapere però su cosa…- Hermione riprese fiato – poi mi sono rassicurata quando ho visto Harry che dormiva tranquillo…- scoppiò in un pianto dirotto. – Hermione, su, dai, ehi, perché non scendiamo in Sala Comune, ci portiamo una bella coperta e parliamo lì? Qui stiamo scomodi e stretti… e c’è poca luce.- propose Ron.

Hermione accettò. I due ragazzi scesero in silenzio le scale, posizionandosi sui comodi divani della Sala Comune, semisdraiati. –Allora, cos’è che ti fa paura?- Ron era ansioso di poter aiutare l’amica. – ho paura… della morte, Ron.- le parole di Hermione riecheggiarono nella stanza. La luce fioca che le candele ancora accese emanavano, si spense, al passaggio di un fantasma. Ron, che non aveva proprio il dono del discorso, non seppe rispondere. – dammi la mano.- Hermione prese la mano di Ron e intrecciò le dita in quelle del suo amico, che, un po’ scioccato, guardò la ragazza arrossendo in zona orecchie. – tutti ne abbiamo paura…- concluse alla fine Ron. – si, però io ho paura di quello che lui possa farci… ho paura per te, per Harry, perché siete quelle persone per cui io farei di tutto…- Hermione si strinse nell’abbraccio caldo di Ron. Era bello farsi cullare da quell’abbraccio, era dolce sognare di rimanere per sempre tra le braccia di Ron…

- oggi mi sono sentita sola.- riprese Hermione

- perché?- chiese semplicemente Ron, che, dopo l’abbraccio si sentiva più elettrizzato del dovuto.

- perché sentivo le mie compagne parlare fittofitto di cose stupide… mentre io, invece, ero prigioniera della paura di Vol… di Lui.- Hermione, sebbene in genere lo facesse, preferì non pronunciare il suo nome, tanto per non dare adito alla pura di avvolgerla ancora di più nelle sue strette mortali.

- di cosa parlavano quelle stupide?- venne in mente di dire Ron.

- di ragazzi, di baci, di appuntamenti-

Silenzio.

Ron e Hermione passarono qualche minuto nel più tombale dei silenzi, raggomitolati in quella coperta di lana, troppo piccola per entrambi.

- sai, a volte mi chiedo come faccia a sopportarlo.-

Per Ron non fu difficile capire di chi stesse parlando Hermione.

- ci saremo sempre noi accanto a lui…-

- Harry non è solo…- aggiunse Hermione, passando un braccio interno al collo di Ron, che s’irrigidì.

- credi che questo sarà il nostro ultimo anno di vita?- la voce di Hermione s’incrinò.

- pensi che moriremo?-

Indagò Ron, certo ormai delle reali paure con cui l’amica conviveva ogni giorno.

-penso tante cose- fu la vaga risposta di Hermione.

- tu moriresti per salvare la vita a me o a Harry? Io per te lo farei…-

“più esplicito di così” pensò Ron. Ma dopo pochi istanti si immerse nuovamente nei suoi pensieri. “esplicito per che cosa”?

- si, sacrificherei la vita per vedervi vivi dopo quest’anno…-

-Hermione- la voce di Ron l’allontanò dai suoi pensieri.

-Si?-

- noi ce la faremo-

- Ti voglio bene, Ron.-

- Io ti amo, invece-

Hermione si girò di scatto verso Ron, che impietrito guardava l’amica incapace di dire e fare alcunché, sebbene conscio delle proprie azioni.

- cosa hai detto, scusa?- il tono di Hermione non era arrabbiato o curioso, era dolce e sincero, come se la ragazza non credesse alle proprie orecchie e volesse riascoltare quelle parole che la facevano sentire… innamorata.

Ron non riuscì a ripetere. Però si chinò su Hermione e poggiò le sue labbra su quelle di lei.

 

…Fu una notte strana, quella. Fu una notte che segnò il principio di un nuovo giorno. Fu una notte magica….

  
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