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Autore: FreDrachen    10/11/2013    5 recensioni
A due anni dalla distruzione della setta si verificano strani omicidi che portano il marchio degli Assassini.
Ma Learco oltre a scovare i Superstiti, dovrà fare i conti con il ritorno a Makrat di Leah contessina di Damilar, sua amica d'infanzia.
Quello che non sa è che la ragazza nasconde un oscuro segreto dentro di sé, che potrebbe trascinare nuovamente nel caos il Mondo Emerso.
Dopo La Morte delle Ombre, una nuova guerriera, nuove emozioni, nuova suspense.
Spero che possiate amare questa storia come avete amato la prima:)
Vi aspetto in molti a recensire;)
Genere: Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Dubhe, Learco, Nuovo personaggio, Sorpresa
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
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- Questa storia fa parte della serie 'Nemesis'
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Leah a nove anni:)
CAPITOLO 6

PASSATO3

«Dove andiamo papà?»
Leah teneva per mano il padre. Stavano attraversando il dedalo di corridoi del palazzo reale di Makrat.
«Vedrai. è una sorpresa».
Sbucarono nei giardini reali.
Ad attenderli Dohor e un bambino piccolo sui quattro anni che si nascondeva timidamente dietro le gambe del padre, che subito l'apostrofò:«Per la miseria Learco sei il futuro re. Mostra un po' di contegno».
Il bambino annuì timidamente e si fece avanti. Aveva corti capelli biondi quasi bianchi e occhi verdi.
Leah lo squadrò. Che ci doveva fare lei, che aveva già nove anni, con un bambinetto di quattro?
«Maestà». Il tono di Abhik era deferente.
Dohor fissò Leah.«Tua figlia immagino».
«Si, Mio Signore».
«Tuo padre ti ha detto il motivo per cui sei qui?»
Leah scosse la testa.
«Te lo dico io allora. Ti ha portata qui perché tu possa istruirti e apprendere la magia al meglio. Vivrai qui con noi a palazzo. Domande?»
Non sapeva come rispondere a un re, ma doveva comunque sapere.«Potrò andare a trovare mamma e papà ogni tanto?»
Il re annuì con sufficienza.
«Learco ti mostrerà il palazzo. Buon soggiorno». Detto questo Dohor girò i tacchi e se ne andò.
Abhik si accucciò all'altezza della figlia.«Comportati bene, mi raccomando. Ci scriveremo sempre. E il re mi ha promesso che quando vorrai potrai tornare a casa dalla mamma, d'accordo?»
Leah l'abbracciò fortemente.«Mi mancherai papà».
Abhik le scompigliò affettuosamente i capelli.«Anche tu pulcino mio».
Quando suo padre si fu allontanato, Leah si concentrò su il principino. Negli occhi scorse una nota di maturità anomala per la sua età.
«Vieni»disse Learco senza troppi preamboli.
La trascinò di corridoio in corridoio.
«Qui ci sono gli appartamenti reali. Il tuo è lì in fondo». Leah rimase innoridita. Quello non era un bambino. Era un adulto richiuso in un corpo debole e gracile, come Aster.
«Qui c'è la sala da pranzo. Se ti affacci noti le scuderie dei cavalli».
Dopo un po' a Leah venne mal di testa. Troppe informazioni da tenere a mente.
Infine tornarono in giardino, e Learco imboccò un sentiero nascosto tra gli alberi.
«Dove mi stai portando?». Erano le prime parole che diceva da quando si erano mossi per il palazzo.
Per la prima volta il principe sorrise.«è una sorpresa».
Si fermarono davanti a un platano. Tra i suoi rami c'era una piccola casetta in legno. Dentro era semplicemente graziosa. Un piccolo lettino sotto la finestra, due spade di legno addossate alla parete e un mobiletto.
«Ti presento il mio regno. L'unico posto dove possa trovare un po' di pace»dichiarò Learco con una punta d'amarezza.
Leah lo fissò stupita.
«Come sarebbe a dire? Siete l'erede al trono. Presto sarete re e potrete fare tutto ciò che volete».
«Fino ad allora solo qui potrò sentirmi un po' libero».
«Non è giusto»disse senza pensare. Si pentì di quelle parole. Temette che il principe la punisse, già il suo primo giorno di permanenza.
Invece Learco sorrise.
«Hai ragione. Ma è la storia della mia vita».
In quel momento Leah sentì inspiegabilmente vicino quel bambino tormentato.
A tradimento Learco la prese per mano.«Io voglio con tutto il cuore che tu sia mia amica».
Leah strinse la presa.«E allora lo saremo…per sempre».
 
Leah fu di parola. Non si separavano mai. Dove c'era uno c'era l'altro.
Imparò addirittura a tirare con la spada. E ci sapeva fare.
«Avete un talento innato contessina»la elogiava il maestro di scherma.
Lei si limitava a sorridere compiaciuta.
Ma quello che odiava più di tutto, erano le lezioni di letteratura antica che animava con i suoi trucchetti magici.
«Ti ha messo in punizione?». Learco era sorpreso.
Leah annuì.«Ho mosso la sedia con il pensiero, mentre si stava sedendo».
Learco aveva faticato a riprendersi dalle risate.«Avrei tanto voluto esserci. Ma zio Forra…». S'incupì improvvisamente.
Leah sapeva quanto era spietato Forra. Per lei non era altro che un omone tutto muscoli e niente cervello. Ma si riguardava bene da lanciargli qualche incantesimo.
Con il carattere che si ritrovava poteva benissimo prendersela con una bambina.
Dopo ogni incontro con suo zio, il principino tornava sempre con qualche livido.
"Un giorno la pagherà"pensava con rabbia Leah quando vedeva il suo amico terrorizzato ogni volta che vedeva suo zio.
Perché era questo che facevano gli amici. Si aiutavano nel momento del bisogno.



Angolo autrice:eccomi con il pasato 3. Non trovate Learco e Leah troooppo carini?;)
Ringrazio RayaFee, magicadark007, dibeh e chi segue questa storia.
Un bacio e alla prossima,
Drachen:)
   
 
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