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Autore: arwen5786    23/04/2008    12 recensioni
«F-forse ti farebbe piacere confidarti con qualcuno…e senza indossare u-u-na maschera» sussurrò Hinata torcendo il tovagliolo ma guardandolo fisso negli occhi. Naruto sussultò leggermente, sentendosi come se fosse nudo.
Ma…come ha fatto a capirlo?
Guardò il bel volto di Hinata. Incredibile, era sicuro che la sua recita in quegli ultimi mesi fosse stata davvero esemplare.
«Tu come lo puoi sapere, Hinata?» le chiese calmo ma risoluto. La ragazza fece un sorriso piccolo e malinconico.
«Naruto-kun…basta osservarti…una persona che ti osserva da anni capisce subito quando non sei veramente felice?»
«E tu mi osservi da anni, giusto, Hinata?» le chiese lui incrociando le mani sotto al mento. Hinata trasalì, arrossendo furiosamente.

Sia chiaro, prima e ultima volta che mi vedete fare una shot naruhina, hyagecestosa come sono: ma quando si tratta del compleanno della mia SUSI..certe cose si possono fare, anche se probabilmente è proprio pessima^^
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Hinata Hyuuga, Naruto Uzumaki
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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IL MEGLIO





Era sempre stato un circolo vizioso, che non prevedeva vie d’uscita.
Hinata amava Naruto.
Naruto amava Sakura.
Sakura amava Sasuke.
Sasuke amava semplicemente sé stesso, ma questa era un'altra storia.
Era andata avanti così che per anni, senza che i ruoli si ribaltassero mai, sebbene vi fossero delle capillari differenze.
Naruto non aveva mai capito nulla dei sentimenti di Hinata.
Sakura sapeva di Naruto, e quello che provava per lui era quanto di più simile potesse avvicinarsi all’amore.
Amicizia, affetto, stima.
Ma non amore, per l’appunto.
Per quanto il tempo passasse, e fosse sempre più legata a lui, nel suo cuore non svaniva mai il ricordo di Sasuke. Talmente forte da impedirle di dimenticare, e aprire realmente gli occhi.
Sasuke sapeva di Sakura, ma non gli era mai importato.
Non aveva mai preso in considerazione l’idea di rifarsi una vita al di fuori della vendetta.
Non aveva mai vagamente creduto che potesse amare qualcuno. E se ne era andato.
Gli anni passavano, ma tutto restava immutabile.
Sasuke non tornava, Sakura si struggeva, Naruto anche, con in più la consapevolezza che lei non lo avrebbe mai amato come poteva amare Sasuke.
E Hinata restava nell’ombra, incapace di dichiarare i suoi sentimenti, incapace persino di guardare negli occhi la persona che amava.
Tutto sempre stabile.
Fino al giorno in cui Sasuke tornò a Konoha.
Di sua spontanea volontà, costituendosi, assolto per aver ucciso più membri dell’ormai ex organizzazione Alba, pronto a rifarsi una vita.
Perché per quanto la sua vita l’avesse dedicata alla vendetta, ora che l’aveva ottenuta aveva realmente capito che il suo secondo scopo era sempre stato a portata di mano, tangibile, qualcosa che l’avrebbe reso, finalmente, davvero felice.
Restaurare il clan Uchiha con l’unica persona che avrebbe potuto imparare ad amare.
Sasuke aveva guardato verso Sakura.
Ed era stato così che il cerchio si era chiuso.


«Porzione doppia di ramen, oggi ho fatto l’allenamento super intensivo!»
Naruto si sedette con un tonfo sulla sedia, togliendosi la felpa e rimanendo con la maglietta nera che metteva in mostra le braccia abbronzate. Ichikaru gli sorrise, servendogli una ciotola fumante, grande il doppio del normale, rituffandosi immediatamente dietro il bancone a servire altri clienti.
Stava per assaporare il primo boccone, quando si accorse della figura minuta che stava cercando di guadagnare l’uscita senza farsi notare.
«Hinata? Ma cosa stai facendo?!»
La ragazza sobbalzò, voltandosi di scatto, le guance arrossate e gli occhi sgranati. Naruto la raggiunse, grattandosi incuriosito la testa, sorridendole gentile anche se perplesso.
«Hinata, stavi forse scappando?»
«N-n-no Naruto-kun…io…in verità…non volevo disturbarti…e-e-e allora stavo andando…» balbettò Hinata intrecciando nervosamente le mani, gli occhi chiari fissi sul pavimento.
«Ma che sciocchezze! Vieni, unisciti a me! Mi fa piacere avere compagnia!»
Hinata arrossì ancora più vistosamente, lo sguardo improvvisamente luminoso, deglutendo tesa.
«D-d-dici su serio?»
«Certo che sì! Ti offro qualcosa, su!»
La ragazza lo seguì timidamente al tavolo, le guance ora leggermente meno imporporate. Si sedette accanto a lui, respirando e cercando di regolare i battiti furiosi del cuore.
Lentamente, tornarono alla normalità, e Hinata fu in grado di guardare Naruto in volto.
«Stai bene, Naruto-kun?…»
Hinata non era una ragazza di tante parole, anzi. Ma era un’ottima ascoltatrice, ma soprattutto osservatrice.
Gli anni trascorsi a spiare Naruto erano forse valsi più di qualsiasi discorso.
Hinata sapeva quando era triste, quando era felice, arrabbiato, deluso, eccitato.
Sapeva che se qualcosa lo contrariava la sua bocca si contorceva in una smorfia di rabbia.
Quando era soddisfatto dopo un allenamento si grattava sempre con soddisfazione la pancia, e si stiracchiava come un gatto.
E sapeva anche che quando era triste sugli occhi passava un’ombra più scura, adombrandoli, rendendoli spenti.
Per questo quando lui le rispose «sto bene, grazie Hinata», lei si accorse all’istante che mentiva.
Le sue iridi azzurre avevano assunto una sfumatura più scura.
«Sei…sicuro?»
«Certo che sono sicuro. Perché me lo chiedi?»
Hinata non rispose, giocando con il cucchiaino della tazza del tè. Che domanda.
Sasuke e Sakura.
Non si parlava d’altro al villaggio. E per quanto Naruto all’apparenza fosse entusiasta, la verità era che ci soffriva.
Certo, ora aveva di nuovo accanto la persona che aveva sempre considerato un fratello.
Ma aveva dovuto anche prendere atto del fatto che Sakura non sarebbe mai stata davvero sua. Lei non lo avrebbe mai amato, perché uno solo era l’amore della sua vita.
E non era lui. Tra di loro non c’era mai stato nulla, vero. Ma in fondo al cuore, Naruto aveva sempre sperato che Sakura si accorgesse di amare lui.
In tutto questo, Hinata aveva osservato.
Aveva visto tornare Sasuke, la commozione, i pianti. E la delusione sul volto di Naruto quando Sakura aveva annunciato a tutti che lei e Sasuke si erano fidanzati.
E Hinata stava male per Naruto.
Avrebbe solo voluto vederlo felice. Tante volte aveva pregato che Naruto si accorgesse di lei, della persone che più lo ammirava, anzi, amava.
Hinata era convinta che lei sarebbe stata capace di dargli tutta sé stessa. Se solo Naruto si fosse accorto di lei.
«Stai pensando a qualcosa in particolare, Hinata?»
Il tono allegro di Naruto la riscosse dai suoi pensieri. Hinata lo fissò negli occhi, mordendosi il labbro carnoso, meditando tra sé e sé quanto convenisse rivelargli davvero quello che pensava.
Bene. Era ora di parlare.
«F-forse ti farebbe piacere confidarti con qualcuno…e senza indossare u-u-u-na maschera» sussurrò Hinata torcendo il tovagliolo ma guardandolo fisso negli occhi. Naruto sussultò leggermente, sentendosi come se fosse nudo.
Ma…come ha fatto a capirlo?
Guardò il bel volto di Hinata. Incredibile, era sicuro che la sua recita in quegli ultimi mesi fosse stata davvero esemplare.
«Tu come lo puoi sapere, Hinata?» le chiese calmo ma risoluto. La ragazza fece un sorriso piccolo e malinconico.
«Naruto-kun…basta osservarti…una persona che ti osserva da anni capisce subito quando non sei veramente felice?»
«E tu mi osservi da anni, giusto, Hinata?» le chiese lui incrociando le mani sotto al mento. Hinata trasalì, arrossendo furiosamente.
Oh dio, cosa ho detto…
«N-n-no…cioè…non come pensi tu…io…ecco…semplicemente…mm…»
Dannazione Hinata, smettila di balbettare come una cretina, smettila smettila smettila!
Fece un profondo respiro, prendendo coraggio.
«Io ti ho sempre ammirato, Naruto-kun. Sei un esempio, per me. Sei tutto quello che io avrei sempre voluto essere. E vederti ora così triste, che cerchi di compensare la tua malinconia con una facciata di finta allegria, ecco, questo mi fa male…nel senso che non è giusto. Tu…tu meriteresti solo il meglio.»
«Il meglio…trovarlo il meglio…La ragazza che amavo mi ha sempre considerato un amico, e ha scelto quello che per me è un fratello. Lo so, sono un pasticcione combinaguai, un po’ casinista, a volte non collego il cervello, parlo a vanvera, sono impulsivo…ma diamine, ci sarà un meglio anche per me…»
Hinata lo guardò intensamente, per quando l’agitazione glielo permettesse.
Se solo potessi essere io il tuo meglio…
Si rese conto a un certo punto che Naruto si era sporto leggermente, gli occhi azzurri improvvisamente più luminosi. La guardava, profondamente.
«E secondo te, Hinata…dove potrei trovare il meglio per me?»
La ragazza indietreggiò d’istinto, il cuore che batteva forte, le mani che nervosissime scarnificavano il tovagliolo di carta.
«Non saprei…non…io…devo andare»
Si alzò di scatto, dirigendosi verso la porta. Non ce la faceva. Non poteva sostenere una conversazione del genere, era assurdo, aveva la tachicardia e se avesse risposto quello che realmente voleva sarebbe stata una catastrofe.
Aveva appena messo un piede fuori dalla porta, quando sentì una mano afferrarla dal dietro, bloccandola.
Si girò lentamente, incrociando lo sguardo dolce di Naruto, che scosse la testa.
«Non scappare Hinata. Dimmi veramente quello che pensi.»
Lei tirò indietro il capo, tremante.
«N-non ha senso, Naruto-kun…sarebbe una risposta che ti farebbe soltanto ridere di me…»
Le parole le morirono in gola, quando il volto di Naruto le si avvicinò; percepì il suo profumo maschile, e la bocca vicino all’orecchio.
Che stupida. Voleva dirle qualcosa sottovoce, allora. Non…
«Hinata…grazie di tutto. Quando vorrai dirmi la risposta…io non riderò di te, te lo garantisco. E…sono io che devo ammirare te, non tu. Ma sai…sono sempre un po’ tonto in certe cose. Ci arrivo sempre dopo…troppo tempo»
La lasciò poco dopo, sorridendole tranquillo e facendole un gesto di saluto. Gli occhi più vitali.
«Ricorda che quando sei pronta a dirmi quella risposta…io sarò lì. Pronto ad ascoltarla! Ti aspetto…Hinata»
Hinata lo vide allontanarsi. Dapprima rimase interdetta.
Poi sorrise, portandosi una mano alla guancia, la stessa dove poco prima aveva sentito il breve contatto con la pelle di Naruto, e si sedette su un muretto.
Basta tentennamenti.
«Naruto! Sono io il meglio!» urlò Hinata balzando giù, il cuore in gola ma la voce decisa.
Vide Naruto stopparsi, girarsi lentamente, un sorriso ironico sul volto.
Lo vide avvicinarsi, a passi lenti, senza smettere di guardarla con quel curioso sorriso.
E quando si ritrovò tra le sue braccia, per la prima volta non si mise a tremare, o balbettare.
Ricambiò l’abbraccio.
Finalmente completa.






Che obbrobrio sigh…
Ok, questo è un regalo di compleanno. Susi, tesoro mio, kinder, ho fatto il possibile, ma Naruto e Hinata insieme sai bene che non sono i miei punti forti, in una one-shot e per giunta in qualcosa che non sia AU: già solo scrivere tutto quel balbettare…
Ma volevo farcela, fare un tentativo. Hai visto? Perché so che ami la coppia, e tanto ci sarà tempo per portarti nel meraviglioso mondo Hyugacest(mm…forse nemmeno troppo), ma per ora, goditi loro due, questa one shot è solo ed esclusivamente per te.
Ripensando a quando abbiamo iniziato le nostre folli conversazioni via msn…che momenti…impagabili^^
Per chiunque l’abbia letta, vi prego pietà: non è un granchè lo so, sono pronta a tutte le critiche possibili, garantito:-)











































  
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