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Autore: Frankie92    10/11/2013    5 recensioni
Dal primo capitolo:
"Aveva appena flirtato con un ragazzo che sembrava un dio greco. Un ragazzo che gli aveva preparato il pranzo migliore di sempre. Un ragazzo che era padre di un’adorabile e bellissima bambina.
Quando ci si metteva, il destino era proprio un bastardo"

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Kurt e Blaine si incontrano in un giorno qualunque al "La Bella Notte", un piccolo ristorante italiano a Brooklyn. Quel giorno qualunque cambierà la vita di entrambi, facendogli scoprire che a volte la felicità non è poi così lontana.
Genere: Commedia, Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Blaine Anderson, Kurt Hummel, Un po' tutti | Coppie: Blaine/Kurt
Note: AU, Lemon | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo Ventuno


“Allora mamma… non che non ti voglia qui sia chiaro, ma ci siamo fidanzati meno di una settimana fa e ancora non abbiamo neanche pensato alla data”
Sophie ingoiò l’ultimo boccone di salmone, si pulì elegantemente la bocca e guardò il proprio figlio “Cherì, i matrimoni vanno preparati con mesi e mesi di anticipo, non vorrai certo che il matrimonio di uno Smythe sia una pacchianata di quart’ordine”
Thad cercò di non ridere, visto che l’idea di Sebastian era quella di andare a Las Vegas, sposarsi e passare tre giorni in camera da letto con il servizio in camera.
“Giusto, perché il matrimonio della cugina Ingrid a tema Moulin Rouge, con annesse ballerine di can can e una torta oro e rosso non era una pacchianata”
“Oh, sai che tua zia Rosalie ha un gusto… particulier”
Maman, c'était horrible
Sophie roteò gli occhi “Allora elimineremo il tema Moulin Rouge”
“Non è questo il punto” Sebastian sospirò “Ma come ti ho già ripetuto mille volte, ancora non abbiamo una da…”
“E per finire, millefoglie alla crema con lamponi per Sophie, tiramisù alle fragole per Thad e tartufo nero per Sebastian” annunciò Blaine che posò i piatti sul tavolo, mentre la donna gli sorrideva smagliante.
Mercì beaucoup” Sophie quasi lo trascinò a sedere “Tutto il pranzo è stato semplicemente divino”
“Grazie Sophie, sono felice che ti sia piaciuto” la ringraziò il ragazzo arrossendo un po’ “Allora di cosa si parlava?”
“Beh, stavo dicendo a Sebastian….”
Thad sospirò e prese un boccone di tiramisù, trovandolo ottimo come sempre. Non aveva voglia di continuare a sentire quei discorsi alternati a lusinghe e complimenti su Blaine o sul suo Cherì.
Era certo che se quella donna avesse potuto, avrebbe venduto la sua anima per organizzare il matrimonio tra Sebastian e Blaine, proprio come voleva lei.
Non era geloso del ragazzo, ormai lo aveva superato da anni, ma era stanco di sentirsi sempre venire dopo di lui agli occhi di Sophie.
Guardò Sebastian, così preso nella conversazione da non notarlo neanche, anzi se ne sarebbe potuto benissimo andare e nessuno se ne sarebbe accorto.
Affondò di nuovo il cucchiaio nel dolce perché, come diceva sempre Kurt, i dolci erano la cura per la tristezza e la solitudine.

“Allora Thad, ho portato quelle riviste per il matrimonio che ti dicevo e, incredibile ma vero, Blaine a volte tira fuori qualche buona idea… Ehi che succede?”
Kurt era entrato come un tornando in casa Smythe-Harwood, una busta piena di riviste e un’altra con una scatola di ottimi macarones (i preferiti di Thad) e una bottiglia di ottimo vino, giusto come piacevole spuntino tra una pagina e l’altra.
“Mmh?” Thad lo guardò confuso “Che hai detto?”
“Che succede?” ripeté l’altro preoccupato “Hai un muso lungo”
“Oh, niente”
“Certo e la mangusta che stai per sposare in realtà è l’elfo alto di Babbo Natale” sbuffò e posò la giacca sull’appendiabiti “Aspetta, non avrai mica problemi con la suocera?”
“Ehm…”
“Forse una bottiglia di vino non ci basta”

Versò altro vino nei due calici e ne passò uno a Thad “Quindi fammi capire: tua suocera vorrebbe che il tuo Sebastian entrasse nei pantaloni del mio Blaine?”
Il ragazzo prese un sorso di vino “Ne sono sicuro!” esclamò quasi ridendo “O-ogni volta è tutto un “Come sta Blaine?” o “Che bravo Blaine” o “I suoi piatti sono divini”. Ehi, Blaine saprà anche cucinare ma i mi-miei dolci sono migliori”
Kurt alzò il bicchiere “Un brindisi ai dolci “
“E soprattutto penso che lei pensi che Seb si stia solo accontentando e che Sebastian pensi che io penso che io stia approfittando del suo nome e della sua eredità”
“Aspetta, quanto sono ricchi gli Smythe?” chiese curioso l’altro “Tipo da permettersi un jet privato? Perché chi ha un jet privato è davvero ricco. Tipo un collega deputato di mio papà aveva un jet privato ed era ricco. Jet privato, privato jet, perché poi si chiama jet?”
“Forse è il tipo di aereo” Thad prese la bottiglia e la svuotò completamente nei due bicchieri “Comunque sì, il papà di Sebastian ha un jet e…”
“Uh, ci sei mai salito?”
“Nah, lo usano sempre i suoi e poi ha detto Seb che le noccioline che usano fanno schifo”
“Wow, io pensavo che le noccioline di un jet fossero le migliori” Kurt si fece pensieroso per poi scuotere la testa “Comunque, madre di Sebastian dicevamo”
“Sì, ecco penso che sia come il film “Quel mostro di mia suocera” e lei farà di tutto per annullare il matrimonio, ma io” si alzò in piedi sul divano “Thad Edward Harwood vincerò!”
Kurt posò il bicchiere sul tavolino e si mise anche lui in piedi sul divano “E Kurt Elizabeth Hummel ti aiuterà!”
“Questa è guerra!”
“Questa è follia!”
“Questa è Sparta!”

Sebastian premette il tasto dell’ascensore e si accasciò contro la parete a specchio
“Mio dio, mi sono scordato di quanto mia madre fosse ossessionata dallo shopping” si lamentò massaggiandosi il collo “Fortuna che ha deciso di usare il nostro attico come casa temporanea o Thad sarebbe impazzito entro i primi tre giorni”
Blaine scoppiò a ridere “Andiamo, tua madre non è così male, anzi”
“Questo è perché ti adora” ribatté il francese stancamente “Invece con Thad… sinceramente non so neanche cosa pensi di lui, ma neanche mi importa; niente mi farà cambiare idea sullo sposarlo”
“Awww, il mio migliore amico è diventato romantico” lo punzecchiò il moro pizzicandogli la guancia e quasi facendosi mozzare una mano “La verità fa male?”
“Sta zitto Anderson” gli diede una gomitata nello stomaco e uscì dall’ascensore aperto “Prenditi il tuo ragazzo in meno di tre minuti; il pranzo con mia madre mi ha fatto saltare la sveltina post pranzo”
“Ed ecco che il ragazzo che… Seb, questa musica viene dal tuo appartamento?”
In effetti si riusciva a distinguere perfettamente il suono di Roar, la canzone di Katy Perry, e due voci distinte che cercavano di cantare a tempo, con scarsi risultati.
Sebastian si accigliò e prese le chiavi di casa “Cosa diavolo…”
Quando aprì la porta, lo spettacolo che gli si presentò davanti era… non sapeva neanche come descriverlo.
Il salotto di casa era un disastro, con cuscini dappertutto e riviste e fogli sparsi, una bottiglia di vino e un paio di birre vuote che rotolavano allegramente per la stanza e Kurt, con le maniche della camicia alzate, la cravatta a mo’ di bandana sulla testa e una bottiglia di vodka al melone usata come microfono, ballava e cantava a squarciagola sul divano insieme a Thad, rimasto in canottiera con un paio di occhiali da sole sugli occhi e una scopa come chitarra.
“I GOT THE EYE OF THE TIGER, A FIGHTER, DANCING THROUGH THE FIRE”
Blaine sgranò gli occhi e per poco non scoppiò a ridere “O mio dio”
“CAUSE I AM A CHAMPION AND YOU’RE GONNA HEAR ME ROAR!”
Sebastian scosse la testa e andò a spegnere subito la radio, cosa che ovviamente non fermò i due cantanti.
“LOUDER, LOUDER THAN A LION, CAUSE I’M A CHAMPION AND YOU’RE GONNA HEAR ME ROAR!” si buttarono entrambi sul divano che scricchiolò eccessivamente e guardarono i due nuovi arrivati con un broncio adorabile “EHI!”
Blaine si avvicinò al suo fidanzato con un sorriso fin troppo divertito “Mi spiace tesoro, ma credo che il divano abbia bisogno di una pausa”
Kurt sorrise e gli toccò la punta del naso “Ciao Blainey!”
“Ciao amore. Ti stavi divertendo eh?”
“Cosa? No!” scosse la testa violentemente “SIAMO IN GUERRA BLAINEY!” Thad ridacchiò lì vicino “E IN GUERRA NON CI SI DIVERTE”
“Kurt, cosa stai…”
“Shhh” il giornalista lo zittì e si alzò dal divano, la scopa di Thad sotto ad un braccio, vagando per la casa “Potrebbero esserci delle spie!”
“O dei ninja, Kurtie!” aggiunse Thad pensieroso “O i Romani! KURT CHIAMA SPARTACUS E I SUOI!”
Sebastian si passò una mano sul viso, ringraziando che sua madre non fosse lì a vedere quello spettacolo demenziale “Blaine, prendi la tua bambola di porcellana e vai, io mi occupo del sergente “Ancora non ho capito che non reggo per niente l’alcool” prima che riduca la casa in un campo da guerra”
Blaine annuì e si avvicinò al suo ragazzo “Amore, andiamo”
“Ma io non voglio” fece di nuovo un broncio adorabile “Devo aiutare Thaddy in guerra”
“Awww, grazie Kurtie, ti voglio bene!”
“Ti voglio bene anche io Thaddy!”
“Io di più Kurtie!”
“No, io di più!”
“Okay, vi volete tutti molto bene” Blaine tolse la cravatta dalla testa di Kurt “Amore, se vieni con me ti compro una mega cheesecake tutta per te”
Gli occhi del giornalista si illuminarono “Tutta tutta tutta?”
“Perfino le decorazioni”
“Okay” cinse le spalle di Blaine e lo baciò sulla guancia “Grazie Blainey. Ti amo tanto”
“Ti amo anch’io” ridacchiò il moro trascinandolo fino alla porta “Ci sentiamo stasera Seb!”
“Blainey, la porta non mi fa uscire!”
“Amore, è chiusa. Ecco adesso puoi uscire”
“Oh, sono fidanzato con un genio!”
La porta si chiuse alle loro spalle mentre Sebastian cautamente si avvicinò al suo futuro marito e gli tolse gli occhiali da sole “Bambi, che ne dici di darti una ripulita e spiegarmi perché tu e Miranda Presley state organizzando una guerra”
Thad lo guardò per un secondo prima che il suo volto si fece completamente bianco e finì per vomitare nel vaso lì vicino, ennesimo regalo di zia Rosalie dal gusto eccentrico.
Almeno avevano trovato un’ottima scusa per buttarlo.

Sebastian posò una pezza bagnata sulla fronte di Thad e lo coprì per bene con il vecchio plaid che adorava tanto “Come ti senti Bambi? Il mondo ha finalmente smesso di girare così velocemente?”
Thad mugugnò infastidito “Mi basterebbe che la tua voce non fosse come un martello che mi picchia in testa”
“Così impari a scolarti una bottiglia di vino, una di vodka e concludere con le birre” iniziò a dare una pulita al salotto “Sai che non reggi per niente l’alcool”
“Lo so”
“E allora perché tu e Porcellana vi siete scolati tutta questa roba?”
“Non eri tu alla Dalton che dicevi che l’alcool era la soluzione a tutto?”
“Lo dicevo anche del sesso occasionale, ma sono dieci anni che sto con te o no?” posò le bottiglie vuote nel sacco della spazzatura “Mi spieghi che ti succede? So che mia madre può essere pesante, ma c’era davvero bisogno di…”
Thad si mise a sedere, maledicendosi per averlo fatto, e lo guardò “Sebastian, ti ricordi quante volte alla Dalton sei tornato sbronzo e io mi sono preso cura di te senza farti la paternale? Ecco, per una sola volta potresti ricambiare il favore? Giuro che appena sto meglio puoi urlarmi contro quanto diavolo vuoi!”
Sebastian non disse niente, semplicemente serrò le labbra e andò in cucina, tornando subito dopo con un enorme bicchiere di acqua e un’aspirina che Thad prese volentieri, poi lo fece spostare verso l’interno del divano e si sdraiò accanto a lui, facendogli posare la testa sul petto e iniziando a massaggiargli il collo con un mano.
“Seb?” Thad lo guardò con uno sguardo colpevole “Io…”
“Cerca di dormire, okay? La medicina farà effetto presto” gli baciò la fronte prima di posare le labbra su un orecchio “E ricordati: nessuno, neanche mia madre o qualche dio sceso in terra, mi farà cambiare idea sullo sposare il mio piccolo Bambi”
Thad sorrise e chiuse gli occhi: forse la questione non era stata del tutto risolta, ma sapeva che l’unica cosa di cui non avrebbe mai potuto dubitare era il loro amore.
Il loro perfettamente imperfetto amore.

Kurt si trascinò in cucina e arrancò fino alla sedia, posando la testa sul bancone dove il suo amorevole fidanzato stava preparando la cena.
“Ehi bell’addormentato” lo salutò passandogli un bicchiere di acqua fresca “Come ti senti?”
“Come se un paio di picchi mi abbiano appena martellato in testa” borbottò bevendo “Ma mi sento  meglio dopo il pisolino”
Blaine annuì e iniziò a tagliare un paio di zucchine “Sono contento. Posso chiederti una cosa?”
Kurt lo guardò “Se non si tratta di scienza o di altro, va bene?”
“No stai tranquillo…  È che tra poco sarà San Valentino e…”
“Stop!” il giornalista lo interruppe subito “Ci ho già pensato io e sarà una sorpresa”
“Cosa?” il moro lo guardò sorpreso: davvero Kurt aveva già organizzato tutto? Insomma, anche lui stava pensando a qualcosa ma ancora non aveva nulla di pianificato. Eppure non poté fare a meno di sentirsi così felice che il suo splendido ragazzo gli stesse preparando una sorpresa.
“Hai già trovato qualcuno per Christie?”
“Certo, Jeff e Nick si sono offerti di fare da baby sitter perché non vogliono andare a qualche appuntamento al buio o cose del genere e la terranno per tutta la notte”
Blaine sorrise maliziosamente e si voltò verso di lui “Il piano perfetto”
“Amore, non sai ancora cosa ti aspetta” lo baciò velocemente “Sarà una serata perfetta”
“Con te tutta la vita è perfetta”


Nick entrò in casa, trovando come al solito il suo coinquilino addormentato sul divano, tornato sicuramente dopo la riunione con i clienti che aveva avuto a pranzo.
Posò la valigetta a terra, la giacca sull’appendiabiti e si diresse in cucina, cercando qualcosa da mangiare che fosse ricca di grassi e per niente genuina, quindi l’armadietto di Jeff era il luogo perfetto dove trovarla.
Tirò fuori un pacchetto di nachos e iniziò a sgranocchiarli con gusto, quando uno zombie dalla testa bionda entrò semi addormentato in cucina, si sedette sullo sgabello, afferrò una manciata di patatine e se le mise tutte in bocca, le masticò con calma e poi dopo ben 5 minuti guardò il suo migliore amico.
“Oh, sei tornato”
Nick roteò gli occhi e tirò fuori dal frigo un paio di bottiglie di succo di mela “Felice che tu te ne sia accorto, pensavi che i nachos si fossero aperti da soli?”
“O questo o la teoria degli elfi di Christie è vera” bevette quasi metà bottiglia in un solo sorso “A proposito, hai piani per San Valentino?”
“Uhm… no perché?”
Jeff sogghignò “Bene, perché abbiamo un appuntamento speciale con una vera e propria bambolina” quasi scoppiò a ridere all’espressione confusa dell’altro “Amico, Kurt ci ha chiesto di badare a Christie e visto che almeno io ero libero ho detto di sì,  quindi se vuoi andare a qualche appuntamento…”
Nick sembrò pensarci su, ma la prospettiva di trovare un appuntamento per San Valentino non era così allentante come sembrava. Avrebbe preferito parlare di principesse con Christie e poi guardare un horror con Jeff come ogni anno piuttosto che vestirsi come un pinguino e offrire la cena all’ennesima ragazza alla ricerca disperata di un appuntamento per San Valentino.
“Nah, resterò qui con voi” rispose alla fine con un sorriso “E poi chi mai andrebbe ad un primo appuntamento proprio il giorno di San Valentino?” scoppiò a ridere e non notò il sorriso tirato che Jeff gli stava offrendo.
Sarebbe stato come ogni anno, almeno questo pensava Nick.
O forse non completamente.

Giorno di San Valentino

"Jeff ha detto proprio così! No, non ho intenzione di chiudere il mio futuro marito in un armadio... dici solo per stasera? Cosa sto dicendo, no! Okay, salutami Christie e Kurt. Grazie, sei spiritoso come sedersi su un cactus. Non lo so, ma tu per poco non ti sei seduto su un povero riccio... Va bene, ci sentiamo domani" riattaccò il telefono e guardò la sua bellissima cucina che tra qualche ora sarebbe stata ridotta in un campo di battaglia. 
Sentì la porta aprirsi e un soddisfatto Sebastian entrare con quattro buste piene in mano.
"Ehi piccoletto" lo baciò velocemente e posò tutto sul bancone "Ho preso tutto quello che avevi scritto"
Oddio, era anche felice di aver fatto la spesa, allora era davvero serio.
"Bene, ma Seb sei proprio sicuro di volerlo fare?"
Sebastian gli lanciò un'occhiataccia "Cosa intendi?"
"È che so che odi cucinare..."
"Non è che lo odio, ma visto che ci sei tu non perdo tempo"
"Amore, hai bruciato una pentola per bollire l'acqua "
"È sfidare le leggi della fisica"
Sebastian gli tirò un cespo di lattuga "Caro mister scettico, tu hai proposto di rimanere a casa per risparmiare sul matrimonio"
"Si ma pensavo che io avrei cucinato, tu mi avresti fatto piedino sotto al tavolo, fatto una battuta sullo smaltire le calorie e avremmo finito per farlo sul tavolo della cucina, sul divano e magari nella camera degli ospiti dove ha dormito tua madre!" vide gli occhi di Sebastian accendersi di lussuria "Vedi! Era un piano perfetto! Seb, non è sfiducia ma semplicemente mettiti l'anima in pace che non sai cucinare!"
Aveva sbagliato approccio e lo sapeva. Doveva sedurlo e distrarlo, non accendere la fiamma della sua competitività. Perché l'unica cosa, oltre a Thad, a cui non avrebbe rinunciato era sicuramente una sfida.

Era diventato un campo di battaglia, un Masterchef newyorkese, un Hell's Kitchen senza Gordon Ramsey a urlare.
Doveva smettere di guardare tutti quei programmi di cucina.
Thad era stato relegato su una sedia, con l'ordine tassativo di non muoversi, ma semplicemente di godersi il suo ragazzo che cucinava per lui.
Chissà  se le pizze congelate avevano una data di scadenza.
Alzò gli occhi e vide Sebastian legarsi il grembiule, tirarsi su le maniche e guardare il libro delle ricette: Dio, quanto era sexy... no, non doveva distrarsi, altrimenti Chernobyl non sarebbe stato niente a confronto di quello che sarebbe potuto succedere.
Sebastian intanto aveva posato ogni ingrediente sul tavolo fermandosi poi improvvisamente "Dov'è il sale qb?"
"Cosa?" chiese Thad guardandolo "Il sale è lì vicino al microonde"
"Non il sale normale, il sale qb!" iniziò a rovistare ogni armadietto "Perché ti sei dimenticato di scriverlo?"
No, non poteva dire sul serio.
"Amore, qb non è il tipo di sale..."
"E cos'è?"
"Vuol dire sale quanto basta"
Sebastian fissò prima il fidanzato poi il libro "E scrivere semplicemente quanti grammi o cucchiaini di sale no?"

"Stemperare il cacao con il latte" Sebastian guardò il cacao in mano e poi il cassetto dei medicinali.
"Amore, non devi prendere la temperatura del cacao..."
"Quindi quella del latte?"
"...ma scioglierlo nel latte" suggerì molto poco sottilmente Thad passandogli una tazza.
"Dire semplicemente di mescolarlo nel latte no, eh?"

"Dividere gli albumi (i bianchi) e tuorli (i rossi) e montare a neve gli albumi"
Sebastian guardò minacciosamente l'uovo: aveva visto Thad farlo più di una volta, poteva farcela.
Schiuse l’uovo, tentò di mantenere il rosso in un guscio ma non ce la fece e con un timido flop cadde insieme all’albume.
Aveva una dozzina di uova e ne servivano tre per fare quella maledetta torta.
“Seb…”
Due uova andate
“No”
Quattro
“Amore…”
“Ce la sto per fare!”
Thad lo guardò fallire miseramente per l’ennesima volta e non riuscì più a sopportarlo; si alzò dallo sgabello e prese uno dei grembiuli, sotto le occhiatacce di Sebastian.
“Ehi, hai detto di voler cucinare insieme no? Allora cuciniamo insieme” gli offrì una mano come un  gesto di pace “Che ne dici?”
Come poteva rifiutare gli occhi da cerbiatto del suo ragazzo, soprattutto a San Valentino, il giorno in cui l’ultima cosa da fare era litigare, e poi su una cosa futile come cucinare.
Non fece in tempo a prendere la mano di Thad che l’altro ragazzo lo trascinò verso di lui e lo accolse con un caloroso bacio, facendo sorridere di gusto il francese “Sai di essere subdolo, Thaddy?”
“Ho imparato dal migliore” lo baciò di nuovo “E ora, visto che QUALCUNO ha rotto tutte le vuota che ne dici di un po’ di crepes?”
“Con la cioccolata”
“Sì”
“E i frutti di bosco”
“Ovvio”
“Panna?”
Thad fece un ghigno malizioso “Anche, ma che ne dici di tenerne un bel po’ per il dopo cena?”

Inutile dire che le crepes rimasero sul piatto a raffreddarsi, mentre residui di frutta, cioccolato e panna erano sparsi nella loro camera da letto.
“Questo è quello che intendevo con rimanere a casa per San Valentino” disse Thad accarezzando i capelli di Sebastian che riposava sul suo petto “Come hai fatto a non capirlo francesino?”
“Mmh” il ragazzo posò un bacio sulla sua spalla “In effetti non avrei mai pensato di averti corrotto fino a questo punto”
“Pessima influenza sai?”
“Quindi anche il risparmiare sul matrimonio era una bufala?”
“Già, perché sapevo che se lo avessi chiesto tu mi avresti portato a cena fuori, ma diciamo che ho voluto recuperare un po’ di tempo perso durante la mia convalescenza e” con la mano libera alzò il viso di Sebastian verso il suo fino a sussurrargli le labbra “Ringraziarti per tutto quello che hai fatto per me” un bacio “per la proposta di matrimonio più bella di sempre” un altro ancora “E soprattutto per farmi l’onore di diventare tuo marito”
Sebastian chiuse definitivamente la distanza tra loro e si posizionò sopra di lui accarezzandogli placidamente il petto fino ad arrivare ai fianchi “Ecco il Thad romantico e sdolcinato che conosco” posò un bacio proprio al centro del petto “Ma credimi…” lasciò una scia di baci lungo tutto il torace “Qui il vero fortunato sono io”
Thad tentò di rispondere, ma dalla sue labbra uscì solo un mugugno di piacere e un pietoso “Seb, ti prego continua”
Miglior San Valentino di sempre.
 
“Te l’ho detto, chiudilo in un armadio… andiamo, è solo per una sera!” Jeff finì di mettere i piatti in tavola e sentì il campanello della porta suonare “Devo andare sono arrivati Kurt e Christie. Va bene e buona fortuna per stasera, chiamami se devo portarti a fare una lavanda gastrica” sogghignò divertito “Da dove ti è uscita fuori questa cosa del cactus? Ehi, ero ubriaco non l’ho fatto a posta! A domani Thad” riattaccò il telefono e andò verso il salotto, dove Christie gli saltò subito tra le braccia e gli baciò una guancia “Zio Jeffy, ho portato il DVD di Aladdin!”
“Brava pulcino mio” se la sistemò meglio su un fianco e guardò Kurt, un borsone su un braccio e uno zainetto sull’altro “Amico, che stai architettando?”
“Quella che spero sia la serata perfetta” il giornalista sospirò speranzoso e passò lo zainetto a Nick “Qui ci sono le cose di Christie”
Il moro sorrise “Perfetto. Allora sei riuscito a prendere il posto che volevi?”
“Sì , grazie alle mille conoscenze di Isabelle” diede un’occhiata all’orologio “Devo andare o non farò in tempo a organizzare tutto. Veniamo a prendere Christie in mattinata, va bene?”
“Per noi va bene anche dopo pranzo stai tranquillo” Nick gli diede una pacca sulla spalla “Prendetevi tutto il tempo che volete, adoriamo stare con Christie”
Kurt sorrise e guardò la sua bambina “Piccola, vieni a salutarmi?”
Christie scese dalle braccia di Jeff e salutò il padre con un bacio e un lungo abbraccio “Buonanotte papà. Salutami tanto daddy e fate sogni d’oro”
Le baciò i capelli e la strinse per qualche secondo “Fai sogni d’oro anche tu e soprattutto fai la brava con gli zii va bene?” al cenno della bambina le lasciò un altro bacio sulla guancia e uscì dall’appartamento “Ci vediamo domani!”
Nick chiuse la porta alle sue spalle e guardò i due che sembravano come in attesa “Oh va bene, le crocchette di pollo e le patate sono in forno già pronte!”
“Sììììììì!” Christie corse subito verso la cucina lasciando gli altri due dietro.
“Avresti mai immaginato di passare San Valentino con una bambina di cinque anni per casa?” Scherzò Nick seguendo la piccola affiancato da Jeff.
“Nah” il biondo alzò le spalle “Ma almeno siamo insieme no?”
“Già, i due amici eternamente scapoli”
Jeff deglutì a quelle parole e fermò Nick con una mano sul braccio “Nick, io…”
Un gran fracasso provenne dalla cucina “NON SONO STATA IO!”

Alla fine il rumore era semplicemente un piatto di plastica pesante che Christie aveva per sbaglio fatto cadere, ma per fortuna non c’erano danni o altro, così la bambina si gustò le crocchette di pollo, piacere colpevole di ogni bambino, mentre Jeff e Nick avrebbero mangiato dopo la messa a letto della piccola, che già durante la visione del film post cena si stava addormentando, per poi crollare definitivamente tra le braccia di Nick, che con estrema delicatezza andò a portarla a letto, mentre Jeff se ne rimase seduto sul divano.
La verità era che dopo l’incidente di Thad aveva iniziato a pensare, a pensare tanto.
Blaine aveva perso Cooper, suo fratello maggiore.
Sebastian aveva quasi perso Thad, l’amore della sua vita.
Cosa avrebbe fatto lui al posto loro? Sarebbe impazzito di certo, soprattutto se quella persona fosse stata Nick.  Ma perché si sentiva quasi attanagliare il cuore al solo pensiero di perdere il suo migliore amico? 
E soprattutto da quando aveva iniziato a notare quanto Nick fosse curato nel vestirsi, quanto buono era il suo pollo con riso e quanto melodiosa fosse la sua risata?
Così aveva chiesto a Thad, in un discorso molto contorto e senza neanche arrivare al nocciolo della questione, come si era accorto di provare qualcosa di più per Sebastian e il ragazzo aveva risposto semplicemente che sotto, sotto sotto sotto, aveva un lato nascosto, che si percepiva dai piccoli gesti che faceva, ma forse era solo il fatto che stranamente aveva questa curiosità nei suoi confronti, il notare ogni minimo dettaglio che componeva il mistero di Sebastian Smythe.
Poi il fatto che fosse fantastico a letto era solo un bonus in più e che con gli occhiali era l’essere più eccitante della terra, ma questo Jeff avrebbe anche fotto a meno di saperlo.
Blaine invece aveva risposto che non appena aveva visto Kurt aveva provato qualcosa di nuovo, un sentimento così profondo da stringergli il cuore e ora non poteva fare a meno di star lontano dal suo splendido ragazzo, quasi la stessa risposta che aveva dato Kurt.
Dopo tutti i consigli tramite amici e, sì doveva ammetterlo, anche con qualche aiuto di Sebastian che semplicemente aveva detto “Fai pace col cervello e sposati il tuo Ken o qui la tensione sessuale vi farà esplodere”, un pomeriggio a guardare album su album del liceo e del college e gelato, tanto gelato, aveva capito finalmente una cosa.
Lui, Jeff Sterling, era innamorato del suo migliore amico.
Quando lo ammise finalmente a se stesso, il mondo non era esploso, il sole continuava a splendere e Sebastian Smythe rimaneva il solito bastardo che gli rubava l’ultimo muffin che Thad aveva cucinato.
Ora doveva solo confessarlo a Nick, perché non poteva davvero vivere con il rimorso di non sapere cosa sarebbe potuto succedere e cosa no, sperando che la loro amicizia, nel caso peggiore, sarebbe potuta comunque sopravvivere.
Ma o l’occasione non era adatta o le parole gli morivano in gola o semplicemente l’universo li interrompeva, come in ogni scadente film d’amore dove la ragazza desiderata confessa al suo amico, innamorato da sempre di lei, di sposarsi con un altro.
Almeno non doveva preoccuparsi di altri, o così sperava.
“Jeff? Ehi, terra a testa bionda, siamo collegati?” la voce scherzosa di Nick lo risvegliò dai suoi pensieri e il moro gli si sedette accanto, pizzicandogli il braccio “Ancora non hai messo il film?”
“Mmh?”
“Okay, questa sera sei più fuori del solito, ma non ti permetterò comunque di farmi rivedere per la decima volta Halloween The Beginning” si sporse e diede un’occhiata ai film sotto il tavolino “Che ne dici di qualche Saw? O forse farci due risate con l’Esorcista?”
Jeff continuò a fissarlo senza dire una parola. Forse era quella l’occasione? Nessuna riunione, nessuno a disturbarli, Christie era tranquillamente addormentata e i loro amici erano a tubare felicemente.
“Nick…” il suo migliore amico si girò verso di lui “C’è una cosa che devo dirti”
“Cosa hai rotto questa volta?” scherzò il moro sedendosi compostamente “Wow, che faccia seria. Aspetta hai davvero rotto qualcosa?”
“No, non si tratta di questo” fece un respiro profondo “Per favore, fammi finire il discorso perché credo che se mi blocco non riuscirò più a dire niente” Nick fece un cenno affermativo “Bene. Io e  te siamo migliori amici da tutta una vita, ne abbiamo passate tante insieme e ci siamo sempre stati l’uno per l’altro. Ma… ma da quando c’è stato l’incidente di Thad è come scattato qualcosa” distolse lo sguardo fissando un punto indefinito sul muro dietro Nick “Sebastian ha quasi perso Thad, l’amore della sua vita, e…  pensavo che se tu fossi stato al posto suo sarei completamente impazzito, soprattutto se ti avessi perso” vide Nick quasi rispondere ma lo bloccò subito “Lo so che tu avresti fatto lo stesso, ma ti prego fammi finire. Quando penso che al posto di Thad ci saresti potuto essere tu,  non penso di perdere il mio migliore amico, ma la persona di cui mi sono innamorato, o forse da cui sono innamorato da sempre. È come… come se mi fossi tolto un peso dal cuore, come scoprire la stella più luminosa di questo universo, come rivedere la luce dopo giorni di buio e avevo voglia di gridarlo al mondo, di andare sull’Empire State Building e urlare che ti amo. Io so che questo può compromettere la nostra eterna amicizia, ma non posso vivere con il rimorso di non sapere cosa sarebbe potuto succedere. Quindi io, Jeff Sterling, sono innamorato di te”
Nick fissò il suo miglior amico con il cuore a mille e la testa pesante e confusa: aveva davvero detto di essere innamorato di lui? Sì, le pesanti sessioni di baci e carezze da ubriachi forse dovevano dargli qualche indizio, ma davvero era amore? Quando pensava a Jeff, pensava al suo migliore amico, all’unica persona che lo capisse sul serio e che lo accettasse anche per i suoi difetti. Il migliore amico che si prendeva di cura di lui quando era malato o stressato, che era troppo pigro per cucinare ma ordinava sempre i suoi piatti preferiti, l’unica altra persona che lo conosceva meglio di chiunque altro, perfino della sua stessa famiglia.
Ma in quel momento non sapeva cosa provasse, se anche lui come Jeff non si fosse accorto ancora dei veri sentimenti.
Aveva paura e tanta.
“Io… non so che dire” ammise nervosamente “Jeff,  la nostra amicizia è la cosa più preziosa che io abbia mai avuto e ho paura. Ho paura che questo nuovo rapporto non funzioni, che potremmo dividerci e non parlare più e io non saprei cosa fare …”
“Nick, Nick, calmati ” Jeff gli prese una mano e lo guardò per la prima volta negli occhi “Non ho detto di voler subito fare i piccioncini o andare a sposarci a Las Vegas, okay? Ti ho detto come mi sento, ma la tua felicità e la nostra amicizia vengono prima di tutto, chiaro?”
Nick annuì e guardò le loro mani unite, provando una piacevole sensazione “Okay. Quindi cosa abbiamo intenzione di fare adesso?”
“Beh, visto che tu non hai appuntamento e io non ho appuntamento… potremmo sempre organizzare un appuntamento qui in casa…”
“Come amici?”
“Forse qualcosa di più” sentì la presa di Jeff farsi leggermente più stretta “Sempre se vuoi” 
Quello era il punto di svolta, il momento che avrebbe cambiato ogni cosa.
Jeff voleva una possibilità, una semplice possibilità, niente di più.
Una semplice possibilità aveva portato Blaine all’amore e Kurt a far parte della loro famiglia ed entrambi erano dannatamente felici.
Allora perché precludersi alla felicità senza neanche provarci?
Fece un piccolo e semplice cenno “Okay”
Era il primo appuntamento più economico, strano e divertente della sua vita.
Alla fine la cena consisteva nella lasagna precotta e vino in cartone, ma usarono dei calici di vetro e una semplice candela al profumo di cannella nel mezzo per far più scena.
Non era come conoscere un’altra persona e per questo non c’era nessun imbarazzo, nessuna tensione erano semplicemente Nick e Jeff, come sempre.
Forse per questo Nick, con un impeto di coraggio, aveva dato all’altro ragazzo un bacio veloce, un semplice sfiorarsi di labbra durato meno di un secondo, ma che aveva provocato non poche emozioni nei cuori dei due giovani.
Così la serata finì sul divano, Nick completamente steso sui cuscini e Jeff accoccolato al suo fianco, la testa nascosta nell’incavo del suo collo.
E quando Christie, svegliata dal bisogno di far pipì, li trovo lì addormentati, spense la TV accesa, appoggiò su entrambi una coperta, come una mini mamma, diede a ciascuno un leggero bacio sulla guancia e se ne andò via con un sorriso soddisfatto, come se sapesse cosa fosse accaduto quella notte.
Miglior San Valentino di sempre.


Kurt uscì di corsa dall’appartamento, un ultimo bacio lanciato verso la sua piccola, e controllò di nuovo l’orologio: se si fosse sbrigato avrebbe fatto anche in tempo a usare la nuova maschera all’avocado mentre cuciva il bottone della sua camicia.
Non era un tipo che faceva le cose all’ultimo minuto, no di certo, ma dovette ammettere che organizzare tutto fu un po’ più complicato di quanto avesse potuto pensare.
Chiamò un taxi al volo e fece una lista mentale di quello che ancora mancava da fare, infilandoci anche una tazza di caffè o sarebbe crollato ancora prima di andare a prendere Blaine.

Blaine sospirò felicemente davanti allo specchio e si sistemò al meglio il papillon: quello era il suo primo vero San Valentino da anni ormai, visto che aveva speso gli ultimi cinque a vedere cartoni su cartoni e mangiare dolcetti a forma di cuore, e in più lo avrebbe passato con Kurt,  l’uomo dei suoi sogni, il suo principe azzurro e…
E doveva andare a rispondere alla porta, visto che qualcuno continuava ad insistere a suonare il campanello.
“Arrivo” urlò affrettandosi per aprire la porta ad un fattorino scontento e un mazzo enorme di rose rosse “Wow”
“Signor Anderson?” chiese svogliatamente il ragazzo davanti a lui offrendogli una cartellina “Una firma qui”
Firmò velocemente e prese le rose, neanche salutando il fattorino che con uno sbuffo filò via, probabilmente pronto a passare una serata da solo visto il suo continuo “Odio san Valentino”
Sorrise a quell’inaspettato regalo e trovò proprio al centro un bigliettino.

Mio bel Valentino,
sei pronto per questa sera? Probabilmente indosserai il papillon di seta che ti ho regalato (sì, ti conosco bene lo so).
Comunque, so che  dovevo passare verso le sette, ma ho detto una piccola bugia innocente.
Perché? Beh, non potevo di certo rovinare la favolosa caccia al tesoro di San Valentino in stile Kurt Hummel, no? Tranquillo, avrai una splendida sorpresa alla fine, ma per ora… vai esattamente nel luogo dove ci siamo incontrati la prima volta, ci saranno un paio di amici ad aspettarti.
Facile no?
A dopo amore mio,
Baci –K


Blaine scoppiò a ridere, stringendo il bigliettino al petto, eccitato come non mai.
Forse si sentiva un po’ troppo ragazzina alla prima cotta, ma al diavolo aveva un ragazzo che si era perfino inventato una caccia al tesoro per il giorno di San Valentino.
Prese le chiavi e la giacca e corse fuori, deciso di fare una camminata fino al luogo del primo incontro, non lontano ovviamente da casa sua.
Ad attenderlo infatti c’era Luigi, elegante come non mai per la serata di San Valentino della Bella Notte, già pieno di clienti e coppie di piccioncini.
“Buonasera, ha una prenotazione?” chiese l’uomo con un sorriso sornione.
Blaine decise di stare al gioco “Mmh, sì, a nome Hummel-Anderson”
“In questo caso…” Luigi tirò fuori un menù da sotto il tavolo delle prenotazioni “Questo è per lei”
Lo prese tra la mani e quando lo aprì scoppio a ridere: invece della solita lista di piatti c’erano tre foto da una parte, una di lui e Kurt seduti insieme, una di lui e i suoi colleghi in cucina e una adorabile di Christie in braccio a Kurt che divorava un’abbondante porzione di tiramisù, dall’altra parte invece c’era un foglio scritto con una calligrafia impeccabile.

La Bella Notte, il miglior ristorante italiano di tutta New York (ok, forse sono un po’ di parte)
Qui ci siamo incontrati e non dimenticherò mai quanto trovai belli i tuoi occhi dorati (e neanche la mia imbarazzante fuga, mi spiace ancora)
Questo ristorante è parte della nostra vita, un luogo speciale pieno di persone… stravaganti, sì, ma speciali, che mettono la passione che hanno in ogni piatto cucinato, come te.
Amo quando cucini, sai? Ogni cosa sembra avere sempre un sapore migliore con quel pizzico di amore in più.
Bene, ora secondo indizio: è il nostro piccolo piacere colpevole quotidiano, sia di mattina che di pomeriggio, qualche volta da solo altre volte accompagnato da un dolce biscotto (o un muffin per Christie). Hai capito, no? Ordina il solito e aspetta la tua sorpresa.
Mille e mille baci,

Tuo Kurt

PS:Sì, la nostra bambina è adorabile anche sporca di cioccolato lo so

“E tu da quanto sapevi di questa cosa?” chiese Blaine divertito al suo capo, ancora con un sorriso sornione.
“Un po’, ma se permetti ora ho dei clienti da servire e tu un posto dove andare” Luigi gli aprì la porta “Grazie per essere venuto da noi e le auguro una buona serata”
Il ragazzo scoppiò a ridere e uscì, dirigendosi velocemente verso la loro caffetteria preferita, dove lui e Kurt passavano qualche mattina dopo aver accompagnato Christie a scuola o il pomeriggio, insieme alla loro bambina che si ingozzava dei loro morbidi cupcakes al burro di arachidi.
In realtà quella caffetteria era una perla di Brooklin aperta da poco, dove il caffè era eccezionale e i dolci preparati freschi ogni giorno, anzi spesso Kurt passava di lì prima di cena per prendere un pezzo di cheesecake o anche dopo, visto che rimaneva aperta fino a tardi.
Come aprì la porta del negozio, lo scampanellio allegro del campanello lo accolse, come anche il sorriso di Lucy, la figlia della proprietaria che serviva al bancone, in attesa sicuramente di lui.
“Ciao Blaine!” lo salutò eccitata prima di tornare seria “Ehm volevo dire, benvenuto a Sweet Dreams, cosa posso servirle?”
Blaine scoppiò a ridere e si appoggiò al bancone “Buona sera signora Lucy. Vorrei il solito, un caffè medio”
“Ma certo!” Lucy si girò e prese una tazza di caffè caldo ed un adorabile cupcake con la glassa rossa e graziosi cuoricini come decorazione, accompagnato da quella che sembrava una carta di auguri di San Valentino.
“Ecco qui, ovviamente è già stato pagato” la ragazza gli fece l’occhiolino e iniziò a servire un altro cliente, lasciandolo solo a bere il caffè e leggere il messaggio.

Merito di questa cartolina è di Christie che ha passato venti minuti a scegliere la giusta tonalità di rosa e la quantità di cuoricini (che dire, la piccola ha gusto). Sì, anche il cupcake lo ha scelto lei, un piccolo antipasto della serata.
Bene, non manca molto, giuro, e ora il luogo successivo… scelto sempre da Christie, visto che ha voluto così tanto aiutarmi in questa sorpresa, quindi adesso vai al suo parco preferito dopo la scuola, senza giostra certo, ma con un simpatico stand di zuccheri, palloncini e un amico dal cuore tenero.
 PS: Sì, la prossima volta puoi offrirmi il caffè e forse uno di quei biscotti con doppio cioccolato.
Con tanto amore
Kurt


Finì il suo cupcake in meno di due minuti, un tripudio di red velvet e ripieno di cioccolato, bevve in tre sorsi il caffè e uscì fuori, il calore del caffè che combatteva il freddo di New York, ma fortunatamente il parco era lì vicino: era uno giardinetto non molto grande, ma perfetto per i bambini del quartiere, con uno scivolo, un paio di altalene e perfino un recinto con la sabbia.
Ma forse il vero intrattenimento era “Il mondo delle meraviglie”, una piccola bottega proprio in mezzo al parco che vendeva dolci, palloncini e ogni pomeriggio alle cinque precise il proprietario, il vecchio Hank, faceva uno spettacolo con i burattini che faceva impazzire i bambini e anche gli adulti.
Quando arrivò al parco, vide Hank iniziare a sistemare tutto per la chiusura finché non si accorse della presenza del ragazzo, a cui regalò un sorriso caloroso.
“Ehi Blaine” lo salutò con un cenno di mano “Immagino che tu sia qui per ritirare una certa cosa”
Blaine annuì e sorrise eccitato “E tu da quanto sai tutta questa storia?”
Hank scoppiò a ridere e prese uno dei palloncini “Un assistente non rivela mai i trucchi del suo mago, sai?” gli passò il palloncino a forma di cuore, alla cui l’estremità era attaccato un foglio rosa “Ecco qui e buon San Valentino ragazzo!”
“Grazie Hank” il ragazzo sorrise ancora di più e si legò il palloncino al polso prima di leggere il quarto messaggio del suo bel principe.

Sai che Hank è stato fidanzato con il suo partner per quasi quarant’anni prima che finalmente legalizzassero i matrimoni gay a NY? Beh, spero anche io di stare con te per tutto questo tempo e anche di più, forse tra quarant’anni vivremo in un’adorabile casetta e berremo limonata in giardino mentre guardiamo i nostri nipotini giocare all’aria aperta, magari potremmo anche portarli qui qualche volta, no?
Bene, nonostante questa forse sarà la caccia al tesoro più breve della storia (complice anche il freddo, non voglio che il tuo bel sedere si congeli) l’ultima tappa è piuttosto semplice: il luogo del nostro primo appuntamento, dove tutto è iniziato.
Ti aspetto a braccia aperte.
A tra poco amore mio
Kurt

 
Blaine sospirò felice e salutò al volo Hank, uscendo velocemente dal parco e riuscendo a prendere un taxi all’ultimo secondo, insieme al palloncino a forma di cuore per cui il tassista scoppiò a ridere, ma che si intenerì così tanto alla storia della caccia al tesoro che gli fece un gran bello sconto per il viaggio.
Arrivato davanti al teatro e pagato il gentile autista, Blaine non fece in tempo ad avvicinarsi alla portiera che subito qualcuno l’aprì, porgendogli una mano per aiutarlo a scendere, proprio come ogni principe delle favole che si rispetti.
Prese la mano di Kurt e uscì dall’auto, il palloncino ancora legato al suo polso, cosa che fece ridere anche il suo stesso fidanzato.
“Lo sapevo che Hank avrebbe scelto un palloncino a forma di cuore” ridacchiò Kurt tirando leggermente la corda “È adorabile”
“Tu sei adorabile” rispose Blaine appoggiandosi a lui “E fantastico, grandioso e bellissimo”
L’altro arrossì leggermente e sciolse la corda del palloncino, tenendola tra le dita “Sai cosa dico sempre a Christie quando si fa scappare un palloncino?”
“Che deve esprimere un desiderio, come con una stella cadente”
“Mmh” chiuse gli occhi qualche secondo prima di lasciare il palloncino che volò via, poi si sporse verso il suo ragazzo e lo baciò dolcemente, come se avesse aspettato tutta la sera solo per poter assaggiare quelle labbra così morbide.
“Cosa hai desiderato?” chiese Blaine allontanandosi leggermente.
“Questo” lo baciò di nuovo “Per tutta la mia vita”
“Mmh, allora credo che il tuo desiderio forse potrà avverarsi” intrecciò le dita alle sue “Anzi, sicuramente si avvererà”
Kurt sorrise e sfiorò il naso con il suo “Lo spero proprio”

Un teatro vuoto era un posto pieno di pace, di tranquillità, dove ogni cosa sul palco poteva accadere.
E mentre Blaine veniva trascinato lungo il corridoio, sapeva che Kurt quella sera aveva compiuto la sua magia: il palcoscenico era pieno di candele, cuscini, fiori e un meraviglioso tappeto con sopra un cestino da picnic e tante buonissime cose da mangiare.
“Fortunatamente ho scoperto che la proprietaria del teatro è molto romantica e non mi ha fatto problemi per prenotarlo per un picnic” spiegò Kurt stringendogli la mano “Ho costretto Smythe a rimediare quelle finte candele che avevi a casa tua e Thad e gli altri della Bella Notte ci hanno preparato ogni tipo di leccornia, perfino il pollo fritto di Bella che ti piace tanto, e Christie, Nick, Jeff e Mercedes mi hanno aiutato ad organizzare il palcoscenico, anche se Sam continuava a dire che perfino un cuscino era troppo pesante da portare” ridacchiò e lo fece salire con lui sul palco “E ovviamente Isabelle mi ha dato una mano a trovare tutto, sai quanto le piace fare da fata madrina soprattutto per il padre della sua piccola stella preferita”
Blaine si fermò proprio al centro del palcoscenico, osservando ogni minimo dettaglio,ancora incredulo su quanto Kurt si fosse dato da fare per tutto questo.
Sbatté le palpebre più volte e fissò il suo fidanzato “Hai organizzato tutto questo per me?”
“E per chi altro sciocco?” Kurt gli posò una mano sulla guancia “Solo per te”
“Davvero?”
“Davvero. Solo e solamente per te. Ti amo Blaine, più di quanto abbia mai amato qualcuno in vita mia. Mi fai sentire così… collegato a te, così sicuro e amato. Volevo fare qualcosa solo per noi due, per mostrare quanto ti amassi e quanto ami la mia vita insieme a te, dal risveglio caotico della mattina all’addormentarsi la sera tra le tue braccia” appoggiò la fronte alla sua “Sei una persona così coraggiosa, così meravigliosa, ogni giorno mi fai innamorare sempre di più”
Blaine era rimasto senza parole, letteralmente.
Quell’angelo, quello splendido angelo era arrivato nella sua vita e l’aveva resa ancora più bella, piena di sorrisi, baci e amore.
Forse Cooper aveva voluto fargli una specie di regalo facendogli incontrare Kurt, che sembrava amare la loro piccola quasi quanto loro.
E poi tutto quello che aveva organizzato per la serata e la caccia al tesoro e il teatro… non resistette un altro secondo e si fiondò di nuovo sulle labbra del suo ragazzo, che lo strinse a sé come a non volerlo lasciare mai. Il bacio si fece sempre più profondo, quasi affamato, ma Kurt sembrava avere altre idee perché, nonostante il lamento di Blaine, si allontanò da lui con un sorriso malizioso.
“Calma tigre” lo prese in giro baciando castamente quel broncio adorabile “Avremo tempo stasera dopo cena, quando…” prese quella che sembrava una carta magnetica “Potremo goderci una notte in hotel a cinque stelle, con champagne in camera, un letto gigante e un’enorme vasca da bagno”
Blaine si morse il labbro trattenendo un sorriso “Hai proprio pensato a tutto, eh?”
“Che dire, sono un perfezionista” gli baciò la guancia e indicò con la testa i manicaretti invitanti sul tappeto “Vogliamo mangiare?”

Quella notte, dopo una bottiglia di champagne, un bagno rilassante pieno di bolle e il sesso migliore della sua vita,  appoggiato sul petto di Kurt già addormentato, Blaine non poté fare a meno di pensare a quanto fosse felice.
Non sapeva chi ringraziare, se il destino, qualche divinità o perfino il suo fratellone, sapeva solo che non era mai stato così tanto felice in vita sua, con la speranza che quella felicità di nome Kurt non se ne sarebbe mai andata.
Miglior San Valentino di sempre.
 
Note dell'autrice:
Se avete bisogno di dentisti e/o fazzoletti mettetevi in fila che vi pago tutto giuro!
Su questo capitolo non ho molto da dire, solo che penso di aver prosciugato tutto il mio romanticismo e un po' di demenzialità con la scena di Roar (amo la Hummerwood friendship come la Seblaine <3) 
Come al solito qui la mia pagina facebook: https://www.facebook.com/pages/Frankie92-EFP/569250319772928?ref=hl
Grazie a Ele e Mickey per tutto il grande lavoro che fanno <3 
Un grazie a tutti quelli che leggono la mia storia e l'hanno inserita tra preferiti/ricordati/seguiti: siete fantastici e sempre di più, non so come ringraziarvi.
Al prossimo capitolo
Baci e sorrisi
Frankie
  
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