Fumetti/Cartoni americani > Phineas e Ferb
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Autore: bulmasanzo    10/11/2013    5 recensioni
Questo è una sorta di seguito dell'episodio EXCALIFERB. Ci saranno alcune situazioni impossibili, giustificabili solo all'interno del contesto fantastico in cui si svolgono. Vi è del fluff, ma NON si tratta di una storia romantica! Sono presenti un paio di piccole scene di violenza, ma ho cercato di farle più soft che potevo.
Genere: Azione, Fantasy, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Carl, Ferb Fletcher, Heinz Doofenshmirtz, Isabella Garcia-Shapiro, Phineas Flynn
Note: AU | Avvertimenti: Incompiuta
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Aveva tradito suo fratello. Quell'accusa autoinflitta gli rimbombava nella testa.

Le esalazioni mefitiche del cinabro nella pozione che aveva preparato gli davano alla testa, sembravano stordirlo, gli penetravano dentro ad avvelenarlo.

Era nera come carbone liquido, bolliva gorgogliando nel pentolino e sapeva di Male.

Per essere la prima volta che praticava le arti oscure, gli sembrava che ci fosse riuscito alla perfezione.

L'idea lo ripugnava, ma aveva cercato di immaginare di farlo per se stesso. L'aveva preso come un ennesimo esercizio per affinare le sue abilità e ci si era impegnato dimenticando di star aiutando un malvagio. Prima di quel giorno non l'avrebbe mai fatto.

Ma ora che aveva finito si fece prendere dal rimorso.

Avrebbe preferito non averlo mai cominciato.

Il disagio si trasformò in qualcosa di fisico. Ebbe i crampi allo stomaco.

Era stanco e non mangiava e non dormiva da quando era stato portato lì, ed erano ormai più di dodici ore che lavorava senza sosta.

E Malifishmertz lo aveva sorvegliato per tutto il tempo.

Ma non era stato semplicemente a guardarlo, si era interessato al suo lavoro, aveva partecipato, seguendo con interesse attivo ogni passaggio e ogni tanto aveva fatto certe osservazioni che lo avevano stupito per l'acume che dimostravano.

Però, a volte si era perso in dettagli così insignificanti che quasi gli era sembrato di parlare con due persone diverse.

Era come se in lui convivessero due personalità contrastanti, una cattiva, lucidissima e spietata, l'altra fondamentalmente ingenua.

Comunque, si trattava di un tipo indubbiamente interessante, e anche divertente, quando voleva, lo aveva fatto ridere un paio di volte.

Se non fossero stati in quella particolare situazione avrebbe potuto considerarlo anche amichevole.

Il filtro si andò schiarendo, segno che iniziava a cuocere, ma non era ancora pronto.

Malifishmertz era impaziente.

-Deve diventare dorata.- gli spiegò -Devi lasciarla bollire per almeno tre ore.-

L'uomo sembrò scettico -Cerchi di guadagnare tempo?-

A questa domanda a Phineas venne l'affanno, non voleva che emergesse ancora la sua parte più ostile, l'aveva già vista e lo aveva spaventato. Scosse la testa -No. No, non è così. Sto dicendo la verità.- giurò.

-Ok, vedremo se hai ragione.- acconsentì l'uomo con una minaccia velata.

Phineas si quietò gradatamente e si stropicciò gli occhi che gli si andavano chiudendo, il suo organismo reclamava il sonno che fino a quel momento non gli era stato concesso.

Ma Malifishmertz non era del tutto spietato, capiva che fosse in buona fede e fu preso da un momento di compassione.

-Prendi. Sei stato bravo.- disse lanciandogli in mano un tozzo di pane nero che aveva sottratto alla propria cena appositamente per darlo a lui.

Phineas lo prese guardandolo come se quel gesto gli facesse troppo onore. Lo ringraziò quando non avrebbe nemmeno dovuto. Si accucciò a terra.

Evitò di guardarlo finché non ebbe finito, in qualche modo riusciva a sentire la vergogna per la sua debolezza e non voleva farsi coinvolgere emotivamente.

Poi però gli porse anche una tazza della preziosa acqua che aveva preso al pozzo e che aveva accuratamente bollito per uso esclusivamente personale.

Gliela vide bere come se fosse stata freschissima e si chiese perché gli desse tanto fastidio, perché gli si stesse stringendo il cuore. Non voleva ammettere che gli facesse pena.

Notò il lampo di allarme che gli passò negli occhi provati quando lo sollevò di nuovo di peso, ma non trovò alcuna resistenza, gli si sottometteva docilmente.

Lo schiacciò contro il suo petto costringendolo a mettersi a cavalcioni con le gambe e lo tenne così, con una mano sotto a reggerlo, come se fosse un bambino piccolo. Non pesava quasi niente.

Andò a sedersi in una poltroncina di giunchi portandoselo appresso.

Sentì il suo stomaco che gorgogliava per la digestione della misera cena e il cuoricino che batteva contro il suo. Era caldo, eppure gli faceva venire la pelle d'oca.

Pian piano lo sentì rilassarsi contro di lui, o forse -probabilmente- era stato semplicemente sconfitto.

Gli ci volle poco per addormentarsi, segno che fosse veramente stanco.

Per qualche ragione gli venne in mente che non teneva in braccio qualcuno in quel modo da quando sua figlia era piccolina.

Lo guardò attentamente mentre dormiva. Aveva un aspetto strano, con quella testa dalla forma inusuale e quel grande naso a punta, ma era un bel ragazzo, dopotutto, e quella spruzzata appena accennata di lentiggini chiare sulla fronte e sulle guance lo faceva sembrare molto più giovane di quanto non fosse.

Si ritrovò a pensare che doveva avere praticamente la stessa età della sua Vanessa il giorno in cui la madre l'aveva condotta via dalla casa paterna.

Doveva essere stato proprio un pessimo marito e, soprattutto, un pessimo padre per spingerle a quel gesto estremo.

Della donna che era stata sua moglie non gli importava poi molto, era lei quella che gli mancava.

Sentiva un gran senso di vuoto tutte le volte che ci pensava, e lo aveva riempito con tutto il Male che gli era stato possibile sostenere finché quello non gli aveva corrotto l'anima.

Si accorse di provare rimorso per aver strappato un ragazzino innocente alla sua famiglia. Che tra poco sarebbe arrivata a prenderselo se non vi avesse posto rimedio.

Sapeva di aver esagerato enormemente con quel serpente velenoso.

Eppure prima l'aveva trovata un'idea così geniale, lasciarlo lì appositamente per spaventarlo, giocando sul piano psicologico. Aveva creduto di vincere le sue resistenze con il capovolgimento del proprio ruolo, mostrando un atteggiamento di protezione, quasi paterno... forse, il vero motivo per cui l'aveva fatto era perché era da troppo tempo che non aveva nessuno cui dimostrarlo.

Quando gli aveva detto che gli dispiaceva era vero.

Non s'era aspettato che avrebbe avuto quell'effetto così deleterio su di lui, aveva immaginato di vederlo ridere di sollievo una volta scampato al pericolo e invece l'aveva visto letteralmente strisciare nel fango e arrendersi, annullarsi.

Nessuna persona al mondo avrebbe mai dovuto ridursi in quello stato, meno che mai una della sua età.

Ed era angustiante pensare che fosse in fondo esattamente ciò che aveva sperato accadesse, ma finché non lo aveva visto con i suoi occhi non aveva capito quanto dolore gli avrebbe causato.

Era sconvolgente.

E al sapere di esserne l'unico responsabile si sentiva lacerare dal rammarico.

Bisognerà trovare il modo di farsi perdonare, quel pensiero lo fece ridere.

Ma a che cosa gli serviva, lui era il Male, non aveva bisogno del perdono, non avrebbe dovuto avere sentimenti, i sentimenti erano per i deboli, lui doveva essere in grado di godere del dolore causato agli altri... Ma continuare a mentire a se stesso era utile solo fino a un certo punto.

Sapeva bene di non poter essere appieno ciò che faceva credere a tutti di essere.

Questo per il semplice motivo che nella sua vita aveva già conosciuto l'amore, ne aveva sperimentato la grandezza.

E sebbene l'avesse ormai irrimediabilmente perduto, non avrebbe mai potuto dimenticarlo.

Forse, se non avesse mai avuto quella bambina nella sua vita, sarebbe riuscito veramente a diventare il Male e non avrebbe avuto bisogno di quel filtro che aveva dovuto farsi preparare con le minacce e altri meschini trucchi.

E invece non era che un involucro vuoto.

Lei c'era stata. Forse non l'avrebbe mai più rivista, ma c'era stata.

Sarebbe potuto sembrare banale, ma Phineas non era poi così diverso da lei.

Senza rendersi realmente conto di ciò che faceva, lo strinse a sé più forte cercando in lui del puro calore umano. Era così morbido, così piccolo, ispirava protezione e profumava di bebè, nonostante la naturale sporcizia e il sudore acido che lo coprivano, che non gli aveva ancora permesso di rimuovere.

Gli ricordò ancora Vanessa, se si escludeva che era lei quella che allora faceva i capricci per lavarsi.

Se si fosse svegliato in quel momento, era sicuro che lo avrebbe respinto.

Non ebbe modo di accertarsene perché si assopì anche lui.

Ebbe un fugace sogno di sua figlia, in fondo era lei quella che stava abbracciando.

Come un predatore scatta quando sente il richiamo della sua preda, Heinz si drizzò di colpo non appena sentì avvicinarsi il nemico.

Phineas stava ancora dormendo. Dovette svegliarlo bruscamente.

-Va' nella tua camera e fa' silenzio.- gli intimò in tono duro che non ammetteva repliche.

Phineas lo guardò con aria smarrita, ma ubbidì senza fare domande.

Malifishmertz fece appena in tempo a indossare l'elmo con le corna che il piccolo ornitodrago aveva già spaccato il muro e s'era precipitato dentro. Era proprio quello che ci voleva, una buona occasione di collaudo.

-Ciao.- lo salutò -Ti sei già rimesso, vedo.-

Perry tese i pugni e produsse un ringhio basso.

Che fosse venuto a vendicarsi o a salvare il suo amico poco importava, lo scontro era ciò che aspettava con impazienza.

Ma finì nella trappola, come aveva previsto, come succedeva ogni volta. Stavolta era una semplice rete che gli si avvolse addosso immobilizzandolo, avrebbe potuto benissimo sfuggirvi ma chissà perché ci finiva sempre dentro.

La risata malvagia gli venne spontanea, non poté trattenerla.

-Stavolta non mi darai fastidio. Sappi che ti ho usato. Ora il futuro dell'Area Dei Tre Regni è nelle mie mani.- afferrò la casseruola contenente il filtro e ci buttò dentro uno sguardo distratto -Questa è la pozione che mi permetterà di impadronirmene.- spiegò e gliela mostrò esaltandosi -Ammira! Magia nera praticata da un innocente! Effetto triplo! La più devastante che possa esistere!-

Le tre ore non dovevano essere ancora passate, anzi probabilmente non erano passati che una ventina di minuti. Era già un bel po' chiaro, ma non ancora del tutto dorato ed era possibile che gli effetti non sarebbero stati soddisfacenti.

Decise che non importava poi molto, che ci avrebbe tentato ugualmente, sperando di non scottarsi la lingua.

Ma non ebbe il tempo di berlo che un colpo di coda lo frustò in faccia. Riuscì per miracolo a non rovesciarla, appoggiandola sul pavimento.

-Come hai fatto a liberarti così in fretta?- chiese sapendo già che non avrebbe mai trovato risposta. Succedeva ogni volta, come se si seguisse uno schema prestabilito.

E ora veniva il momento in cui il drago gli saltava addosso e iniziavano a lottare.

Cercò di portarlo via da quel punto, non voleva rendere vano il frutto di dodici ore di lavoro, ma non era facile contrastare quel tenace animaletto. La forza delle sue piccole zampe era sorprendente.

Finse di fare resistenza più che poteva quando in realtà ne impiegava un minimo.

Si lasciò spingere indietreggiando impercettibilmente e, nell'attimo in cui lo vide tendersi al punto massimo, si buttò strategicamente all'indietro da sé. In tal modo riuscì a sbilanciarlo e approfittò di quei preziosi secondi di confusione in cui lui ritrovava l'equilibrio per buttarsi a terra e afferrare la bacchetta lì dove l'aveva lasciata.

Lanciò il primo incantesimo che gli venne in mente, cercando di prenderlo alle spalle.

Perry saltò per evitarlo, solo la punta della coda fu colpita e diventò rossa.

Esultò, ma subito vide le stelle, aveva ricevuto un pugno in pieno viso, proprio nel punto in cui c'era la bruciatura che s'era beccato quando s'erano scontrati prima, non ancora del tutto guarita.

Menò un colpo alla cieca usando la bacchetta come una mazza e si stupì quando si rese conto che avesse impattato davvero contro di lui.

Perry si schiantò a terra restando spalmato lì, con le quattro zampine spalancate e il fiato mozzato.

Fu naturale per lui porgli sullo stomaco un piede per tenerlo fermo. Ma non tenne conto dei suoi riflessi involontari. Il becco scaglioso infatti si aprì sparando fuoco.

Era la seconda volta che ci cascava! Stavolta però si bruciò pochissimo, si tenne indietro quanto bastava per non farsi investire, senza togliergli il piede di dosso.

In risposta gli lanciò contro un raggio di elettricità.

Sembrò illuminarsi come una torcia, avrebbe urlato se avesse potuto. Vederlo contorcersi gli risollevò decisamente il morale.

-Noo! Fermo!-

Contro le sue previsioni, Phineas era uscito dalla sua camera disobbedendo all'ordine che gli aveva dato e correva incontro a Perry. Non se ne stupì più di tanto.

-Lascialo!- urlò. Sembrava agguerritissimo, non era più quel cucciolo smarrito di poco prima. Ma gli somigliava ancora tanto.

Un secondo raggio partì comunque dalla bacchetta colpendo il ragazzino al petto e arrestando la sua corsa. Finì a terra, ma ciò non bastò a scoraggiarlo.

-Perché gli fai questo? È solo un animaletto indifeso!-

Malifishmertz non trattenne un ghigno. Se solo avesse saputo cos'era davvero!

-Indifeso!- ripeté -Divertente!-

Ma la risata gli morì sulle labbra.

Phineas aveva arraffato il tegamino con la pozione che aveva lasciato a terra.

-La butto via se non lo lasci immediatamente.- minacciò sollevandolo sopra la testa.

-Pensi di spaventarmi? Ti costringerò a rifarla da capo.-

-Ma io non lo farò neanche per sogno.- mise su un'aria infinitamente cocciuta.

Sapeva che fosse capace di gesti avventati ma non fin dove potesse portarlo la rabbia, non doveva provocarlo. -Aspetta.- disse -Guarda.-

Sollevò la gamba per liberare il draghetto -Lo lascio andare. Vedi? Metti giù il filtro.-

Phineas attese che Perry si rimettesse in piedi, poi abbassò lentamente le braccia.

Fulmineamente, Malifishmertz gli si piazzò di fronte e gli strappò la marmitta dalle mani.

A questo punto, perdere ancora tempo prezioso sarebbe stato da veri idioti.

Mentre il ragazzo correva a soccorrere il suo animaletto, lui ne ingoiava in due sorsi tutto il contenuto.

Aveva un sapore interessante, amaro ma aromatico, come quella spezia particolare che si importava dal nuovo continente. Se la sentì rimestare nelle viscere, ma a parte questo non sembrò che facesse alcun effetto.

Fu assalito da un dubbio che per la sua natura divenne subito e senza prove una certezza. -Mi hai imbrogliato!-esclamò.

Phineas stringeva Perry guardandolo con una faccia inespressiva. Scosse la testa, ma doveva credergli?

Gli sferrò una bacchettata brutale, naturalmente Perry si interpose per difenderlo e finirono per essere colpiti entrambi.

Ma questa volta c'era qualcosa di nuovo, il colpo che aveva inferto sembrò molto efficace, sangue di drago e di bambino si mischiarono schizzando da tutte le parti...

Malifishmertz guardò la mano con cui stringeva la sua arma. Aveva qualcosa di strano, sembrava più grande del solito. Era attraversata da una fitta rete di nervi rossastri di grosso spessore che sporgevano dalla pelle e sul dorso e alla base c'erano delle piccole scaglie biancastre, come delle unghiette, che sembravano crescere di attimo in attimo.

-Questo è interessante.- disse, e si rese conto che anche la sua voce era cambiata, aveva assunto una nota più grave e sembrava quella di uno sconosciuto, aveva perfino perso l'accento che la contraddistingueva.

La schiena gli si raddrizzò. Il mondo divenne piccolo, o in realtà era lui che stava crescendo di statura.

Si sentì rinvigorire, si sentì più forte. Forse stava funzionando, dopotutto.

Allungò una di quelle mani mostruose verso il ragazzino che giaceva esangue e stordito sul pavimento e riuscì a chiuderlo quasi tutto nel pugno.

Non strinse. Non voleva fargli male, voleva solo saggiare la capacità di quelle mani enormi.

Le aveva sempre avute grandi, ma ora lo erano in maniera decisamente esagerata.

-Ci sarà da divertirsi.- sogghignò, poi scoppiò in una vera fragorosa risata di esultanza.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Spazio autrice:

Cari lettori, so che non dovrei fare nomi, ma mi voglio rivolgere direttamente a voi, ci provo: Lilly26, Whiteney Black, marti15_98 e marie52. Avevate iniziato a recensire la mia storia ma poi vi siete praticamente volatilizzate. Siete ancora lì o mi avete abbandonata? La cosa che più mi spaventa è che (ad eccezione di marti15_98) siete sparite proprio dopo il capitolo 3, quello da cui il tono generale ha iniziato a cambiare... ciò mi dà seriamente da pensare. Sinceramente, a fronte di questo silenzio da parte vostra m'era venuta voglia di cancellare la storia e non pensarci più. Se non fosse stato per Nintendolove00 e Dark Aleilva che hanno cominciato a farsi sentire al vostro posto, magari lo avrei pure fatto (A proposito, grazie ragazze!). Sappiate che se continuaste a recensire mi fareste davvero un enorme piacere. Non abbiate paura di dirmi che la storia non vi piace più, io lo capisco e continuerò a volervi bene lo stesso...
Per gli altri: mancano tre voti per ammettere Melanie nella lista dei personaggi. Fatevi avanti, dai, dai!
Ok, ho finito. Tanti Klimpaloon a tutti!

  
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