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Autore: Simphosium    10/11/2013    1 recensioni
"Ciao, mi chiamo Nev, e questo è CatFish.." le parole che venivano trasmesse dalla televisione ronzavano nella stanza, rimbalzando su tutte le pareti, galleggiando in quell'aria viziata che caratterizzava il minuscolo sgabuzzino dove viveva Filippo Matuzzi, o meglio, dove vegetava. Erano anni che i genitori si erano disfatti di lui comprandogli quel minuscolo appartamentino, sperando così di non avere più quel fallimento di figlio sotto al naso. Oramai solo le voci dei vj di MTV gli facevano compagnia. Ma la vita di Filippo Matuzzi era destinata a cambiare quella giornata del 22 dicembre del 2013, il giorno in cui conobbe quella ragazza.
Genere: Commedia, Drammatico, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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C'è da riconoscere a Filippo il fatto che fino agli otto anni perseguì l'ambizione di famiglia, cercando così di essere il migliore erede possibile per la fortuna della famiglia Matuzzi, composta da tapis roulant ultimo modello, macchine per i pesi e barili di pillole dimagranti. Dal primissimo anno della sua vita si era sottoposto senza opporre alcuna resistenza alle peggiori sofferenze ginniche. Era diventato il gattonatore più veloce e resistente del circondario, grazie alle mille ore di mini-tapis - costruito ad arte per lui da un designer dell'ikea bimbi -, il quale gli aveva reso le ginocchia come copertoni. Avete presente poi quei giochi per infanti, dove il bambino si stende a pancia all'aria cercando di afferrare dei pupazzetti dondolanti? Ebbene, il signor Matuzzi aveva personalmente rivoluzionato quel giocattolo così innocente, rendendolo una vera e propria macchina per gli addominali. Completamente in carbonio. Compresi i pupazzetti. Il signor Matuzzi pensava in grande, e aveva per il carbonio una devozione quasi religiosa, non pensando che se una di quelle apette svolazzanti si fosse staccata avrebbe fatto dei danni. Ecco perchè ora Filippo Matuzzi si ritrova con una piccola cicatrice sul sopracciglio sinistro. Il signor Matuzzi fu troppo orgoglioso e non volle farsi mettere dalla moglie alcun vincolo o limite all'uso di quel materiale, così si diede la colpa, disse di averlo fatto cadere dal seggiolone. I signori Matuzzi dormirono in camere separate per due settimane.
E così continuò per gli otto anni avvenire.
Filippo cresceva, ma non in altezza. I continui esercizi attui a sviluppare massa muscolare lo stavano trasformando in un arancino butteroso. E questo sicuramente non lo aiutava ne interazioni sociali. Nella sua classe elementare, la sezione B, c'era un tale Alfio Neri, un bidone di ciccia e brufoli. Ma nonostante questo era il primo ad inneggiare dei coretti maligni contro il povero Filippo o a tendergli i peggiori scherzi. Grazie a Filippo Matuzzi quell'infame del Neri se l'era cavata per tutti gli anni di scuola – stranamente aveva scelto lo stesso percorso di Filippo, persino l'università-. E si era persino trovato una fidanzata, una certa Cecilia Dal Bosco, che a Filippo piaceva un sacco. Ma la suddetta lo aveva rifiutato per ben due volte, dicendo che a lei i ciccioni facevano schifo.
Ma questi non erano stati certo i motivi scatenanti del cambiamento fisico di Filippo, anche perchè queste cose i suoi genitori non le seppero mai.
Per arrivare al fatidico giorno devo per forza narrarvi di un'altra abitudine particolare della famiglia Matuzzi. La madre aveva introdotto nella palestra, nel '94 circa, un pacchetto dimagrante molto particolare e molto costoso. Una rivoluzione nel campo del dimagrimento.
Consisteva in una serie di sedute di ipnosi con gita finale. La gita era sicuramente la cosa che attizzava di più la signora Matuzzi. Quando mancavano pochi giorni tutte le cellule magre le fremevano e iniziava a smaltire grassi anche solo guardandosi allo specchio.
La tanto attesa gita consisteva in una giornata di escursione in un fast food appena costruito nella periferia di Rimini.
L'itinerario era pressochè questo: partenza dalla palestra “Fat is a Rat” ore 06:00.
                                                (vi verrà consegnata la barretta dietetica e tre litri di acqua con
                                                 elettroliti).
                                                 
Partenza con andatura mista ore 06:30.
                                                 
Arrivo fast food ore 08:00.
                                                 
Rilassamento muscolare ore 08:15 fino ad apertura.
                                                 
Attesa obesi e osservazione.
Il titolo della gita era Fat-Watching e chi pagava la quota maggiore poteva persino disporre di binocolo e taccuino. E così, quindici palestrati se ne stavano spalmati sulla vetrina del fast food – meno quei tre o quattro uomini o donne d'affari col binocolo - osservando con fare clinico ogni persona che varcava quella soglia. La signora Matuzzi si premurava persino di informare i suoi clienti del livello di obesità di ognuno. Era il safari della ciccia.
Quando Filippo compì gli otto anni questo pacchetto di dimagrimento era già bello che perfezionato, e la signora Matuzzi decise che era oramai giunta l'ora di far vedere al figlio come si svolgeva il lavoro, nel caso avesse avuto bisogno di una sostituzione. Era deciso!
La sera prima della partenza vi fu una grande cena a base di pinzimonio asciutto e lassativi, che costarono una faticosissima mezz'ora di preparazione alla signora Matuzzi.
La mattina dopo si svegliarono alla quattro per mettere in moto il principio attivo delle pastiglie ingerite la sera prima, per essere nel piazzare della palestra con una mezz'ora di margine. Partirono tutti come sempre, puntualissimi e magrissimi e arrivarono come sempre al fast food puntualissimi e ancora più magri. Ma se parlerete mai con la signora Matuzzi, come ho fatto io, vi dirà che quella mattina c'era qualche cosa di strano che le scombussolava l'intestino tenue, quasi una brutta sensazione.
Fu infatti quella mattina di gita che a Filippo scattò qualche cosa.

  
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