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Autore: Misery007    10/11/2013    3 recensioni
La vita di una ragazza nasconde un segreto, un grosso segreto. Lei non conosceva il suo passato e fino a quel giorno non avrebbe mai immaginato il suo futuro. Ma uno strano destino le è stato affidato alla nascita poiché, pur essendo ancora neonata, possedeva un potere immenso ed entrambe le fazioni avversarie desideravano quel potere, perché grazie a quel potere potevano raggiungere la supremazia assoluta sugli avversari. Ma quale fazione sceglierà di aiutare lei? Da che parte deciderà di stare e con chi sceglierà di combattere Misery?
Poteri, azione, amore, decisioni difficili e scontri epocali questo è ciò che troverete. Buona lettura.
Genere: Dark, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Dal passato… al presente.

Tutti sapevano che nel mondo c’era una netta distinzione tra il bene e il male, ma quello che pochi sapevano era che intorno a loro erano presenti angeli e demoni che, nascosti sotto le spoglie di esseri umani qualsiasi, vegliavano sull'umanità cercando di spingerla a comportarsi in base alla fazione a cui appartenevano.
Non era sempre stato così, in un tempo non molto lontano la gente comune, gli angeli e i demoni vivevano in una sorta di pace ed armonia sul pianeta e nessuno era costretto a nascondere i propri poteri o le proprie sembianze naturali.
I demoni con i loro poteri creavano scompiglio e tentavano gli esseri umani comuni con feste e bagordi, con promesse di potere e di immense ricchezze, mentre gli angeli usavano i propri poteri per aiutare la comunità e per risolvere i danni arrecati dai demoni, aiutavano il lavoro di madre natura e il naturale trascorrere della vita.
Anche a quel tempo le due fazioni si scontravano e combattevano continuamente, ma ciò non era mai degenerato in una grande guerra che dividesse definitivamente le due fazioni, perché entrambe seguivano delle regole precise che impedivano il crearsi di scontri tanto violenti da mettere a rischio la vita dei comuni esseri viventi.
Una di queste regole diceva: “È severamente vietato ad ogni angelo o demone di innamorarsi di un esponente della fazione avversaria.”
Ma l’amore non poteva sicuramente essere controllato perché ceco ed irrazionale sceglieva lui per te la persona d’amare.
Sfortuna voleva che Angy, una delle massime esponenti degli angeli, valorosa guerriera sempre pronta a dare se stessa per il bene dell’umanità e la sua permanenza dalla parte del bene, si innamorasse di Mortimer, uno dei massimi comandanti nobiliari dei demoni.
Inizialmente la loro storia cominciò come una normale battaglia tra due esponenti di diversa natura, dopo vari scontri però la loro unione era diventata sempre più forte, inizialmente era solo una forte amicizia tra due rivali, ma si sa il tempo è tiranno e tra amicizia e amore il passaggio fu veramente impossibile da evitare.
Lei si era innamorata della forza di lui e del rispetto che tutti gli altri demoni sembravano portargli, mentre lui si era innamorato della sua dolcezza e di quel bagliore di vita che le usciva da quegli splendidi occhi blu.
Infatti Angy era proprio la tipica angioletta, vestita con lunghi abiti bianchissimi sovrastati dalla sua armatura da guerriera in argento, due splendide e candide ali piumate, dolce, sensibile, affettuosa, con lunghi capelli biondi boccolosi e in più due grandi e splendidi occhi blu, la cui lucentezza faceva impallidire anche la più splendida delle stelle, mente Mortimer era un autoritario nobile esponente dei demoni vestito sempre di nero con un lungo mantello porpora, grandi e piumate ali nere che sembravano la versione ingigantita di quelle di un corvo, capelli corti, dritti e neri come la pece, lo sguardo autoritario era dato dai suoi occhi violacei che solo spostandosi su una persona erano in grado di terrorizzarla, ma non con Angy, lei non aveva paura di quello sguardo ed era l’unica in grado di tenere testa ad esso senza il minimo sforzo.
Tutto sommato però la loro relazione sarebbe potuta rimanere un segreto se solo da essa non ne fosse nata una bambina, la quale era legata sin dalla nascita ad un triste destino, vi era infatti una leggenda per entrambe le fazioni che parlava del giorno che avrebbe segnato un profondo cambiamento della vita per come tutti la conoscevano sino a quel momento, si diceva: “Un giorno nascerà una bambina figlia della rottura di una delle leggi originarie, il quale destino sarà quello di cambiare totalmente l’armonia dei poteri del bene e del male perché in essa saranno entrambi presenti nelle loro massime forme e dovrà possedere un immensa forza ed un immenso autocontrollo perché questi non la portino alla sua autodistruzione.
Quando lei nascerà noi tutti saremo costretti a nascondere il nostro vero io sotto la spoglia di comuni mortali perché per i mortali è impensabile l’esistenza di un essere simile e per la sua e la nostra stessa protezione noi non potremo mai più rivelarci con il nostro vero aspetto.” Appena la piccola nacque i gran sacerdoti sentirono che era il preciso istante in cui la leggenda diveniva realtà e il mondo doveva dimenticare chi erano gli angeli e chi i demoni per la loro stessa protezione. Avrebbero continuato a sfidarsi l’un l’altro, ma solamente angeli e demoni avrebbero potuto vedere e percepire gli scontri.
Dopo aver protetto l’incolumità di entrambe le fazioni, facendo in modo che i comuni mortali dal giorno successivo non ricordassero più tutto ciò che riguardava angeli, demoni e la loro esistenza; i grandi sacerdoti e i due capi delle casate massime di potere degli angeli, rappresentati dall'imperatore Argon angelo massimo, e dei demoni, rappresentati dall'imperatore Devillion demone massimo, si diressero dalla bimba appena nata per eliminarla prima che essa potesse diventare un problema, ma grazie all'unione dei loro poteri i genitori della piccola la protessero con altre due ulteriori maledizioni, unico modo per salvarle la vita. 
La prima maledizione le fu fatta dal padre e dichiarava: “Questa bimba crescerà e possiederà i migliori e più potenti poteri del bene e del male che scoprirà poco per volta nell'arco della sua esistenza da quando nascerà a quando giungerà il suo diciottesimo compleanno dove possiederà il suo completo potere e sarà in grado di scegliere il destino del mondo in base alla parte alla parte a cui deciderà lei stessa di appartenere.”
La seconda che dovette imporle la madre annunciava: “Tu sei figlia della gioia e del dolore e ogni decisione che farai sarà fatta col cuore, non conoscerai il tuo passato fino a che non otterrai i tuoi pieni poteri e non saprai dell’esistenza di angeli e demoni come qualsiasi altro mortale, ma in cuor tuo sentirai di essere diversa dagli altri, saprai di essere speciale ed unica e anche se ciò non ti renderà certo la vita facile tu vivrai sempre sorridendo ad essa cercando di non essere mai sopraffatta da te stessa.”
Detto ciò i due intonarono un antico incantesimo trasmesso da millenni e scomparvero, nello stesso momento davanti alla porta della casa di una donna con un figlio nato da poco più di un mese e il marito morto in guerra pochi mesi prima, apparve una cesta in cui vi era riposta una neonata dai capelli neri lunghi e lisci, gli occhi blu, un sorriso in volto e un biglietto scritto a mano che diceva: “Questa bimba ha un triste destino e ha bisogno di una donna forte in grado di pendersi cura di lei e di possedere un immensa pazienza per poterla confortare mano a mano che il suo destino si avvererà per il bene dell’umanità. Chiamatela Misery è una bimba speciale e merita una vita migliore a quella che avrebbe restando con noi, donatele questo ciondolo con la luna e ditele di non toglierlo mai e datele anche questa cintura con la stessa luna, sono le uniche cose che possiamo lasciarle per non metterla in pericolo. Ti vogliamo bene nostro piccolo dono del cielo e ti saremo sempre accanto. Con affetto Mamma e Papà.” La donna prese con sé la piccola che chiamò Misery crescendola come se fosse sua figlia senza però mai attribuirsi il titolo di madre.
 
*17 anni e qualche mese dopo.*
 
Una nuova città, un nuovo liceo e nuove compagne. Tutto da ricominciare, ancora una volta, un altro trasferimento, ormai ero stanca di questo continuo cambio di vita. Come ogni volta non ne ricordavo il motivo, ma sapevo che dall’età di sei anni succedeva qualcosa che io non riuscivo a ricordare e poi ci trasferivamo da un'altra parte, ma questa volta era diverso, ero tornata a casa o meglio eravamo tutti tornati alla nostra prima casa, casa che avevamo lasciato per motivi di salute del mio fratello adottivo Kentin quando io e lui avevamo solo due anni.  Non so chi siano i miei veri genitori so solo che la mia madre adottiva, o zietta come voleva che la chiamassi, aveva deciso di salvarmi da un situazione famigliare difficile quando ero appena nata e mi aveva cresciuta come una figlia. Gli unici ricordi dei miei veri genitori sono un ciondolo, che porto sempre, e una cintura entrambi con una luna argentata senza considerare il biglietto che la zietta aveva conservato per me. Non sapevo neppure i loro nomi, ma leggere quelle poche righe mi confortava.
Domani avrei cominciato a studiare al Dolce Amoris con il mio fratellino adottivo, dopo tre anni di lontananza. Anni nei quali lui era cambiato molto e io quasi non l’avevo riconosciuto quando siamo tornati a casa e l’abbiamo visto in salotto a fare flessioni mentre attendeva che rincasassimo per farci una sorpresa con il suo ritorno.
Certo che il campo militare l’aveva migliorato molto, aveva tolto quei fondi di bottiglia che chiamava occhiali e ora portava le lenti, aveva cambiato taglio e questo gli stava decisamente meglio rispetto a quella ciotola con cui girava pochi anni prima ed infine aveva scolpito il suo fisico una volta esile e fragilino.  Quando ero entrata in salotto e l’avevo visto mi ero spaventata a morte e gli avevo urlato contro.
May: “Chi sei tu e che ci fai in casa nostra? Vattene immediatamente e non entrare mai più in casa nostra se non sei stato prima invitato.”
Lui si era alzato e quando avevo visto i suoi occhi verdi mi ero resa conto subito del tremendo errore che avevo fatto, in quegli occhi vidi tutti i nostri ricordi e mi sentii più stupida che mai. Lui se ne accorse sorrise e mi canzono dicendo.
Ken: “È  questa l’accoglienza che spetta ad un fratellino che è stato lontano tanto tempo? Sarò tuo fratello adottivo, ma son pur sempre tuo fratello, non ti ricordi più di me?”
Finse un broncio ed io scoppiai in lacrime, ero felicissima di rivederlo mi era mancato tantissimo in questi tre anni così gli saltai al collo abbracciandolo, lui sciolse subito quel finto broncio sorridendomi e ricambiando l’abbraccio.
May: “Scemo, potevi anche avvertire che tornavi. Ho preso un colpo pensavo fossi un ladro. Mi sei mancato tantissimo e sei cambiato tanto, non sembri neanche tu.”
Ken: “Anche tu mi sei mancata sorellina, perché non sembro io? Non ti piaccio mica con questo nuovo stile? Torno ai fondi di bottiglia come li chiamavi tu?” Aggiunse ridendo.
May: “No, per carità. Così stai benissimo, sei molto meglio con le lenti fratellone.” Aggiunsi stringendolo più forte.
Ken: “Non sono l’unico ad essere cambiato, anche tu sei cresciuta e sei diventata ancora più bella di come ti ricordavo, ma vesti ancora di nero e hai ancora lo stesso delizioso profumo.”
May: “Ma che cavolo dici?” Aggiunsi rossa in viso. “e poi che c’è che non va col nero? In più ti ricordo che vesto anche bianco, azzurro e/o viola.” Mi guardò e mi sorrise.
Ken: “Hai ragione avevo dimenticato che la tua gamma di colori contiene solo quattro colori base.” Mi scompigliò i capelli e scoppio in una fragorosa risata.
May: “Tanto lo sai che non mi fai arrabbiare e poi dopo tutti questi anni mi mancavano un po’ le tue battutine.”
Mentre continuavamo a ridere arrivò sua madre, zia Agatha sapeva farsi riconoscere molto bene quando entrava in una stanza, era una giovane donna con lunghi capelli tinti di fuxia e fermati con un laccio turchese sul fondo e con una coroncina dorata che leggermente si adagiava sulla nuca, aveva due lucenti occhi magenta e da quando io e Ken avevamo solo 4 anni si vestiva sempre da fata turchina con quelle ali finte trasparenti che diceva la rendevano una persona magica. Ci guardò ridere e poi Ken la guardò dalla testa hai piedi prima di dirle.
Ken: “Mamma, ma in tre anni non hai ancora cambiato look? Per favore torna ad indossare i vestiti normali che portavi una volta? Erano eccessivamente sgargianti, ma almeno erano abiti normali.”
Zietta: “Ma se quando ho comprato questo vestito sei stato tu a chiedermi di non cambiare mai e di restare sempre la tua fata madrina.” Aggiunse sorridendo e scompigliandogli i capelli e abbracciandolo forte. “Mi sei mancato tanto piccolo mio.” Poi gli rivolse uno sguardo dolce dal quale si capiva quanto affetto provasse per il suo piccolo pargolo sorrise e concluse dicendo. “e ora smettila di lamentarti di come ci vestiamo altrimenti comincio a ridire io sul tuo di stile, sbrigatevi e venite a mangiare miei piccoli tesori.” Poi ci abraccio entrambi con la sua stretta portentosa e torno in cucina.
May: “Te la sei cercata. Sai come diventa quando si critica il suo “magico” stile.”
Ken: “Sì, hai ragione, ma è meglio se ci inviamo o torna a prenderci per le orecchie, sai che è in grado di farlo.”
Un ultima risata e poi ci siamo diretti in cucina a cenare, la serata volò via velocemente parlando del più e del meno e sistemando i documenti che avremmo portato a scuola l’indomani.


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Angolo dell'autrice 
 
Allora, lo so, questo capitolo è lungo e noioso, ma spero possa piacervi comunque in quanto è necessario ai fini della storia che giuro non sarà sempre così.
Dopo di che volevo ringraziare per l'unica recensione che ho ricevuto e anche per tutte coloro che hanno letto il mio lavoro a cui spero sia piaciuto.
Buona lettura spero che la mia umile e modesta fan fiction possa piacervi, se volete recensite pure mi farebbe molto piacere sapere che ne pensate. 
 
Un bacione la vostra 
 
Misery007
  
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