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Autore: naos    11/11/2013    5 recensioni
-ti vuole bene Harry, devi dargli un po’ di tempo…- dissi
-voglio solo che lui sappia che faccio tutto per voi-
-lo saprà…- dissi abbracciandolo e lui ricambiò.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Harry Styles
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Erano ormai tre mesi che Harry non tornava a casa e non vedeva suo figlio, il tour lo stava veramente occupando molto. Chiamava ogni giorno per sentire come stavamo io e James, il bambino cresceva a vista d’occhio e somigliava sempre di più al padre. Anne rimaneva spesso a fissarlo e capivo che gli ricordava troppo il suo bambino ormai diventato uomo.
Era un piccolo dolcissimo e solare, rideva sempre.
Il fatto che mi ricordasse Harry, me lo faceva sentire meno lontano quando era via, ma mi rendevo conto che a James mancava il padre. Vedevamo i suoi video insieme e quando andava in TV  correva a chiamarmi, ormai aveva più di quattro anni e riusciva a capire un po’ di cose.
C’era qualcosa però che mi preoccupava, negli ultimi tempi non chiedeva più tanto di Harry, forse si era arreso o semplicemente sapendo che la mia risposta era sempre la stessa “ torna presto” si era  stancato di chiederlo.
 
Una sera Harry mi chiamò contento per dirmi che il giorno dopo sarebbe ritornato, non vedeva l’ora e questo si poteva leggere nel suo tono entusiasta. Gli mancavo molto io ma anche e soprattutto suo figlio. Quando misi giù il telefono guardai James che colorava con le mani tutte sporche di colore, si era macchiato anche un po’ il viso, sembrava un piccolo indiano a volte. Mi sedetti vicino a lui e gli accarezzai la testa.
 
-per te!-mi disse mostrandomi il suo disegno. Non sapeva disegnare bene, come quasi tutti i bambini della sua età, ma me li mostrava sempre come fossero capolavori e per me lo erano. Conservavo tutto ciò che mi regalava in una scatola, sarebbe stata preziosa in futuro.
 
-bellissimo!-dissi prendendolo in mano e lui già sorrideva, quelle fossette erano veramente adorabili e mi ricordavano troppo Harry.
-lo sai che domani torna papà?-dissi aspettandomi un atteggiamento completamente diverso da quello che ottenni.
 
-ok…-disse prendendo un altro foglio e cominciando di nuovo con i colori. Mi sembrò così strana quella reazione, ma diedi la colpa al fatto che probabilmente era stanco ed era ora di andare a dormire.
Lo presi per mano e lo portai in cameretta, si addormentò quasi subito dato che si era stancato molto quel giorno all’asilo. Cominciai a raccontargli le favole come ogni sera, ma alla seconda pagina già dormiva come un angioletto. Gli diedi un bacio sulla fronte e mi andai a coricare anche io, volevo essere riposata per il giorno dopo. Non avevo il turno in ospedale quindi mi sarei dedicata solo a Harry e James.
 
 
Quella mattina mi svegliò James che aveva fame, gli preparai la colazione poi mi andai a preparare. Feci anche a lui il bagnetto e cominciammo a giocare con i trenini che gli aveva regalato il padre, erano la sua passione, ci giocava sempre.
Quando suonò alla porta corsi ad aprire, sapevo che era lui.
Trovarmelo davanti dopo così tanto tempo mi fece venire un colpo al cuore, sentirlo al telefono non era assolutamente la stessa cosa che averlo fra le braccia. Mi strinse forte e mi baciò, mi era mancato talmente tanto in quei tre mesi che non mi sembrava vero. James e il lavoro mi aiutavano a non pensarci molto ma quando arrivava la sera, in quel letto cos’ grande mi sentivo sola.
 
-mi sei mancato così tanto-gli dissi mentre mi stringeva a se.
 
-anche tu angelo…dov’è il mio ometto?.-disse allontanandosi, si stava guardando intorno per scorgerlo da qualche parte. Ad un tratto sentii i piedini di James battere contro il pavimento.
 
Harry si chinò sulle ginocchia aspettando che gli corresse intorno, ma non lo fece, si mise dietro le mie gambe e lo guardava. Per un momento lessi il terrore negli occhi di Harry che fu sostituito dalla delusione poi. Non sapevo veramente cosa fare e dire, rimasi immobile guardando Harry e James che non accennava a staccarsi dalle mie gambe.
 
-non saluti papà?-dissi al piccolo incoraggiandolo. Lui rimase immobile dietro di me con lo sguardo basso.
 
-lascialo stare Scarlett- disse Harry telegrafico posando la sua borsa. Si vedeva che era deluso e se ne andò nell’altra stanza.
 
 
-perché non hai salutato papà?-gli chiesi gentilmente per non pressarlo.
 
-non mi vuole bene.- disse con lo sguardo basso e triste.  A quelle parole rimasi pietrificata,come faceva a pensare una cosa del genere?
 
-perché?-dissi con voce tremante.
 
-non sta mai con noi-disse guardandomi con gli occhi tristi. In quel momento le lacrime minacciarono di scendere copiose. Non volevo assolutamente che pensasse una cosa del genere, Harry lavorava e ci era lontano solo per darci tutto quello di cui avevamo bisogno e  non di certo perché non lo amasse.
 
-non è vero James, papà ti vuole tanto bene, solo che lavora tanto.-  alle mie parole James alzò gli occhi, erano ritornati sereni. Aveva solamente bisogno che qualcuno gli ricordasse dell’amore che il padre provava per lui.
 
-allora sono stato cattivo con lui.-disse poi preoccupato.
 
-ma no, quando torniamo qui gli dai un bacio e tutto passa ok?-dissi rincuorandolo e lui annui felice.
 
 Mi rialzai e seguii Harry che si era chiuso in camera da letto. Quando entrai lo vidi con lo sguardo basso che si toglieva le scarpe. Sapevo come le parole del piccolo lo avessero ferito. Soffriva molto anche lui la lontananza e faceva di tutto per esserci sempre per il figlio. Gli dispiaceva essersi perso i suoi primi passi o le sue prime parole, raccontarglielo non era assolutamente la stessa cosa.
 
-Harry lui non voleva…-dissi con calma ma mi interruppe.
 
-non mi va di parlarne.-disse duro sdraiandosi sul letto e dandomi le spalle. Avevo ragione.
 
Mi sdraiai vicino a lui per invogliarlo a parlare, e dopo qualche minuto di silenzio cedette.
-mi odia ed ha ragione, non ci sono mai. È naturale che non gli basti un regalo per dimenticarsi delle mie eterne assenze.-disse guardando il soffitto. Aveva la voce che gli tremava.
 
-ti vuole bene Harry è solo che gli manchi e quindi si comporta così…pensa che non gli vuoi bene.-mi guardò con gli occhi lucidi e spaventati.
 
-non può pensare questo, io vivo per lui…per voi!-disse trattenendo le lacrime. Non voleva piangere davanti a me, era sempre stato così. Vederglielo fare era qualcosa di raro.
 
-lo sa, lo sa, è solo un momento. Già gli è passato fidati.-dissi rincuorandolo.
 
-ti vuole bene Harry, devi dargli un po’ di tempo…-
 
-voglio solo che lui sappia che faccio tutto per voi-
 
-lo saprà…-dissi abbracciandolo e lui ricambiò.
 
 
Ad un certo punto sentii il letto abbassarsi leggermente, quando mi voltai vidi James che si arrampicava per poterci raggiungere, il letto era alto quindi ci mise un po’.  Mi scostai perché capii subito cosa volesse fare. Harry si alzò a sedere e James gli si buttò fra le braccia.
 Si adoravano a vicenda e quello di cui avevano bisogno era solo tempo. Mi commossi nel vederli, erano la mia gioia.
 
-ti voglio bene papà.- a quelle parole Harry mise la testa sulla sua piccola spalla e si commosse.
 
-anche io cucciolo.-disse con la voce tremante e le lacrime agli occhi.
 

 Spazio autrice

Ciao a tutte! spero che questo piccolo racconto vi piaccia. I personaggi sono gli stessi della mia vecchia ff perche sono affezionata a loro, ma può essere letto anche senza sapere la storia. Mi sono voluta mettere nei panni di uno dei ragazzi in un futuro non troppo lontano così eccomi qui :) So che non è un gran che ma spero vivamente che vi piaccia, fatemi sapere cosa pensate se volete, per me sarebbe fantastico! baci!
 
  
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