Film > Altro - Disney/animazione
Segui la storia  |       
Autore: Claudia Ponto    11/11/2013    2 recensioni
Elias adora il mondo della Disney, ma si vergogna di rivelarlo per non essere considerato un bambino... questo "segreto" lo fa star male, ma un inaspettata sorpreda da parte del destino lo aiuterà a crescere, a capire chi è veramente e grazie soprattutto all'aiuto dei personaggi della fantasia.
Elias infatti non è un ragazzo qualunque...
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: Otherverse, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Capitolo 14: La spia
 
La voce di Oswald per poco non gli fece esplodere i timpani, per lo spaventò arrivò a saltare tra le braccia del pirata.
<< Oswald! Calmati! Non c’è ragione di urlare! >>
Altre voci si aggiunsero, tutte che ricondusse alla ciurma di marinai della “Silly Sinphony”.
Era sorpreso e contento al tempo stesso, sapere che stavano tutti bene lo rassicurò, vederli però avrebbe reso il momento ancora più speciale e avrebbe, tra l’altro, calmato Silver che imprecava come un dannato per la paura.
<< Per forza sciocco! Ci senti telepaticamente! Il Maestro Yen Sid è autore di questo! >>
<< Oswald, calma ora, lascia parlare me adesso. >>
La voce dello stregone lasciò Elias senza fiato, parevano trascorsi secoli da quando aveva parlato con lui l’ultima volta… l’uomo, prima di proferire parola, dovette ripetutamente zittire l’altra gente collegata a quella magica comunicazione… quando il silenzio fu totale si schiarì la voce e si rivolse a Elias.
<< Sono lieto di sapere che stai bene ragazzo. >>
<< “Bene” è una parola grossa… >>
<< Conosco la tua situazione. Lasciami dire che è stata un’azione sconsiderata la tua, hai rischiato di mettere a repentaglio la tua vita. Ma non nego che ammiro ciò che hai fatto fino adesso. Hai dimostrato un coraggio senza pari. >>
<< Io direi una stupidità senza limiti. >>
A qualcuno scappò da ridere per l’intervento di Oswald, buon per lui che Yen Sid non era lì presente.
Ripresero a parlare, condividendo le esperienze vissute fino all’intoppo della porta, lo stregone pose curiose domande su ogni dettaglio di quell’ostacolo prima di tacere.
<< La porta divide gli ambienti, si apre o si chiude per permettere il passaggio da un ambiente all’altro della casa, e nei sogni segnala e divide aspetti psichici diversi. >> disse ad un certo punto il mago.
La parola “sogni” incuriosì Elias, aveva avvertito uno strano effetto nel momento in cui era stata pronunciata.
<< La sua presenza enfatizza questa diversità oppure mette in evidenza la necessità di un passaggio. Può essere simbolo della rivelazione, di un passaggio ad una realtà superiore e di tutte le istanze legate all’evoluzione dalla materia allo spirito. >>
<< Non credo di capire… >>
<< I numeri che vedi hanno un preciso significato, sono come dei simboli che dicono quale “tipo” di porta un individuo si trova davanti: ognuno mostra una diversa realtà che può risultare invitante oppure misteriosa, terrorizzante o meravigliosa. Di conseguenza l’ambiente a cui si accede sarà molto importante, questo avviene spesso per la comprensione di un sogno, così come importante sarà la facilità o la difficoltà nell’aprirla per andare oltre, o nel chiuderla per proteggersi da ciò che sta fuori. >>
Si sentì piccolo Elias di fronte a quella montagna di informazioni; gli faceva venire il mal di testa. A quel punto chiese quale numero avrebbe dovuto schiacciare per aprila, la risposta fu che avrebbe dovuto capirlo da solo in quanto era, chiaramente, la sua porta e solo lui aveva la chiave giusta.
Non gradiva la soluzione Elias, d’altra parte non si tirò indietro.
Lesse e rilesse i numeri provando ad intuire quello esatto, di tanto in tanto azzardava ad avvicinare la mano per poi ritirarla incerto, aggrappandosi ai propri vestiti.
Decise di correre il rischio: schiacciò con un colpo secco il numero 68… con il contatto mentale potè avvertire l’ansia delle altre persone, in attesa di sapere il risultato di quel gesto. Ci fu uno scatto metallico, qualcosa di pesante che ruotava… la porta si aprì davanti ai suoi occhi.
Per poco non svenne, era stato davvero emozionante.
<< Complimenti mozzo! Ora la strada per il tesoro sarà semplice come una navigata su una vasca da bagno! >>
<< Stai buono manigoldo! Non c’è nulla di “prezioso” lì dentro che serve ad arricchirti! >>
<< Stia calma mia cara Amelia, voglio solo aiutare il giovanotto, nulla più. Non sono mica un farabutto come quel Principe che tanto in comune disprezziamo. >>
<< Sarà meglio per te che tu stia dicendo la verità Silver, perché ti posso giurare che se osi torcere un capello al ragazzo io… * >>
Improvvisamente calò il silenzio, nelle menti dei due avventurieri non si sentiva più la presenza dei personaggi, solo i propri pensieri.
Prima di chiedersi che cosa stava accadendo, un manto nero avvolse il pirata dalla testa ai piedi, trascinandolo all’interno del passaggio rivelato. Elias venne solo spinto da un lato, sbattendo contro la parete, nella distorta visione della botta vide la scena senza rendersi conto degli occhi nascosti nel nero mantello che per un breve attimo lo fissarono intensamente.
 
<< Elias! Elias! >>
Il “collegamento” mentale riprese a funzionare, le voci dei compagni di viaggio si susseguirono incessanti l’una dietro l’altra.
La testa pulsava, la zona dietro la nuca sprigionava un lancinante dolore che dava l’impressione che un coltello, o qualcosa di appuntito, si fosse infilato fin dritto al cervello.
<< Buon cielo Elias! Dicci qualcosa! >>
<< Sono a posto Topolino… non ti preoccupare… >> solo quando sentirono la sua voce la gente potè un poco calmarsi, ciò nonostante continuarono a fargli domande e parlargli.
<< Qualcosa mi ha spinto… >>
<< “Qualcosa”? Qualcuno vorrai dire! E si tratta di uno molto brutto! >>
Quando chiese cosa gli fosse successo, non si raccapezzò del fatto che il pirata fosse stato rapito dal misterioso individuo che lo aveva violentemente spinto, non esitò a quel punto a raccogliere il suo cappello e correre verso il passaggio rivelato, ma venne fermato da Yen Sid che lo mise in guardia.
<< Non essere precipitoso Elias! Chiunque sia ha mostrato un’aura malvagia senza pari! Proprio essa ha interrotto, con spaventosa facilità, i miei poteri… Temo che si tratti di un’appartenente delle schiere nemiche…. >>
<< Cosa devo fare allora? Non posso lasciare Silver nei guai! >>
<< Da solo non puoi affrontare questo sconosciuto! Potrebbe ucciderti! >>
<< E poi perché ti preoccupi di quel mezzo cyborg? è un fuorilegge assettato di sangue e avido di denaro! >>
<< Mi dispiace gente, ma io non lascio nessuno nei guai. >>
Con coraggio il ragazzo attraversò la porta la quale si chiuse alle sue spalle con un sonoro tonfo.
Per qualche minuto l’oscurità gli impedì di vedere, poi lentamente, con incanto, delle colorate bolle luminose sbucarono dappertutto, fornendo l’illuminazione che gli serviva.
<< Buona fortuna ragazzo. >>
                                                                                  ****
Elias avanzò attraverso il passaggio segreto.
Le bolle di luce oltre a generare tutti i colori dell’arcobaleno cambiavano pure forma, esse scaturivano attraverso sottili crepe nel muro; a mano a mano che avanzò la galleria si allargò e l’oscurità si fece meno opprimente, rivelando l’apparenza di una casa abbandonata che pareva sul punto di crollare da un momento all’altro, libri e disegni ingialliti erano appiccicati all’interno di cornici, principalmente scarabocchiati. 
 
Un “crack” alle sue spalle lo fece voltare, spaventato afferrò un sottile pezzo di legno, più somigliante ad uno stuzzicadenti.
 
La donna da lunghi capelli corvini gli stava sorridendo, i riflessi di luce delle bolle svelavano le sue forme più del dovuto e perciò in un attimo le guancie arrossirono… posò l’arma improvvisata e distolse lo sguardo per la vergogna. Gli porse la mano la donna, lui con incertezza la prese stringendola delicatamente per paura di farle male; mano nella mano lo condusse serenamente attraverso il cadente passaggio aiutandolo così ad evitare i pericoli celati nel percorso, trasmettendo la stessa sicurezza di una madre.
Chissà come sta la mamma… pensò Elias malinconico.
Ad un certo punto raggiunsero la fine del corridoio, solo una tenda purpurea ostruiva il passaggio, aria gelida fuoriusciva con sbuffi frequenti…. L’attraversarono insieme, il freddo lo faceva tremare e il fiato si condensava, quando ne uscì fuori era ricoperto da un sottile strato di ghiaccio… si dimenò come un pazzo per riscaldarsi.
<< Lasciami andare sottospecie di scarafaggio mutante! >>
Udendo la voce del pirata, Elias si fermò.
Attratto dal richiamo diede la dovuta attenzione a ciò che si trovava intorno a lui: era a forma di imbuto la stanza in cui era appena arrivato, profonda mille metri di sicuro e suddivisa in anelli, la volta della stanza era costituita da un semplice tendone porpora da cui pendevano dei palloncini argentati. Su ogni livello c’era una lunga serie di porte dalle forme più bizzarre, illuminate da lanterne a mezzaluna appese sul pavimento invece che sulle pareti, per accedervi c’erano degli scalini nero carbone sistemati ai quattro punti cardinali che a mano a mano che sprofondavano nell’imbuto diventavano una sottile linea. In uno dei livelli più alti intravide due figure: una era distesa a terra su un lato, l’altra invece camminava veloce attraversando completamente l’anello… avvolta in un mantello.
La donna si agitò, adesso stringeva la propria chioma e la mano di Elias con più forza, gli occhi chiusi da cui scendevano lacrime cristalline.
<< Ehi, che succede? Stai male? >> le chiese Elias preoccupato.
La donna si trasformò all’istante in un Dente di Leone, fluttuando nell’aria fino a quando non scomparve.
<< Chi c’è qui? >> esclamò una voce estranea.
Sopraggiunse con un salto il “mantello”, atterrando con un tonfo secco davanti a Elias: era all’apparenza un essere umano, a tradire però l’idea furono nientemeno che le braccia e le gambe sottili come cannucce, al posto di mani e piedi c’erano solo dei rombi solidi che ruotavano su se stessi, muniti di tre punte che dovevano fungere da dita. L’uomo aveva il volto completamente avvolto da uno strato di bende con tre corposi nodi sul retro, il resto del mantello tenuto legato al collo era così lungo che era quasi completamente raccolto a terra come un panno vecchio, sul corpo muscoloso che pareva coperto da una tuta di latex erano presenti innumerevoli cuciture.
<< Finalmente ci hai raggiunto, Vostra Maestà. >> disse il losco figuro.
<< Elias! Scappa! Questo qui è un tirapiedi del principe! >> urlò Silver da lontano.
Il ragazzo provò ad eseguire il suggerimento, con un saltò però l’individuo tornò davanti a lui.
Lo sollevò in aria usando solo uno di quei “diti” strani che aveva, lanciandolo oltre il parapetto del primo cerchio con un solo gesto: mentre precipitava saltò a sua volta, afferrandolo al volo e insieme atterrarono al sicuro senza danno vicino a Silver.
<< Dannazione a te! Non osare torcere un capello al ragazzo o ti getterò personalmente in pasto agli squali! >> sbraitò furioso il pirata.
<< Taci vecchio robot, sono stanco delle tue continue lamentele. >> gli rispose gelido lo sconosciuto, lasciando cadere Elias ai suoi “piedi”.
Il ragazzino lo fissò, una simile figura dava un forte impatto e lui non poteva fare a meno di tremare per paura.
<< Chi sei? >>
<< Un fedele servitore del Principe Folly, futuro re di questo regno. Io sono la Spia e mi è stato ordinato di recuperare i gioielli della corona che essa adornerà il suo capo. >>
Non fu per nulla contento della notizia Elias, l’ultima cosa di cui aveva bisogno era trovarsi un’altra seccatura in mezzo ai piedi.
Le “dita” della Spia stridevano tra loro, il rumore era fastidioso e non aveva intenzione di smettere, le bende che lo avvolgevano si muovevano stringendosi ulteriormente come corpi di serpente.
<< Il mio sovrano mi ha detto che tu se l’unico che può aprire la serratura degli scrigni che nascondono le gemme. Perciò prego, a te l’onore di aprirmi la giusta porta. >>
<< Scordatelo! Sei un’idiota se pensi che ti darò una cosa tanto preziosa! >>
<< Oh, capisco. Allora… se ti chiedessi di farlo in cambio della vita di questo vecchio, tu cambieresti idea? >>
<< Non dargli retta ragazzo! Questo stoccafisso sta solo dando aria alla bocca! >>
Improvvisamente il lungo mantello dell’essere avvolse quasi completamente il pirata impedendogli di continuare a parlare, l’unico suono che si udì provenire da lui furono mugugni soffocati che rapidamente si fecero agitati e doloranti, accompagnati da stridii metallici.
<< Credi ancora che io stia solo blaterando? >>
<< No! Lascialo andare! >>
Elias tentò di sciogliere la presa, disperato dal sentire Silver soffrire, La Spia non si lasciò impressionare dalle suppliche, in quello stesso momento le cuciture sparse il suo corpo si “staccarono” e si poggiarono un po’ dappertutto, i quali cominciarono a muoversi subito dopo come dei millepiedi. Si ingrossarono quelle cose raggiunta una certa dimensione si unirono per formare una complessa ragnatela che ricopriva la sala quasi per intero, grazie alla luce prodotta dai filamenti si poteva meglio ammirare la particolare fantasia dell’ambiente.
<< So per certo che la gente sulla tua nave sta giungendo qui. Questa è una sorpresa che ho in serbo per loro… nel caso tu insista con testardaggine a negarmi ciò per cui sono venuto. >>
Alcuni pezzi di stoffa del mantello si scucirono, assunsero le sembianze di piccole farfalle che cominciarono a volare tutt’intono: si avvicinarono alla ragnatela e di netto vennero tagliate a metà. Il concetto era chiaro… se Elias non collaborava sarebbero morti tutti… ma lui non sapeva cosa fare per trovare la seconda gemma.
<< Non mi pare che tu sia nella posizione per prenderti gioco di me ragazzo. >>
<< Sto dicendo sul serio! Non ho idea di come funzioni questo posto! Non so come recuperare quella maledetta pietra! >>
<< Allora dovrai improvvisare, oppure il vecchio morrà. >>
 
L‘ansia crebbe.
Fissò le numerose porte, così diverse tra loro e ognuna che mandava un allettante impressione: forse c’erano dei trabocchetti, forse niente, forse un’aiuto… il ragazzo però tremava al sol pensiero di doverle toccare.
Come uno zombi, senza pensare a ciò che faceva, vagò per i vari cerchi fissando le variopinte porte domandandosi quale fosse la giusta da aprire, la Spia nel frattempo lo fissava con grave silenzio aspettando che il ricatto venisse attuato, accarezzando delicatamente la complessa ragnatela realizzata. Voleva piangere Elias, in quello pregava che accadesse al più presto una svolta miracolosa che lo salvasse da quella situazione, come accadeva sempre nei film Disney.
Doveva succedere anche a lui, no?
Cioè… sarebbe accaduto qualcosa che lo avrebbe certamente salvato… o si sbagliava?
 
Distratto, ci mancò poco che finisse polverizzato da uno dei filamenti bianchi della ragnatela; fece un salto all’indietro per evitare di toccarlo, ma poggiò male i piedi e cadde all’indietro, rotolando nei livelli più bassi della stanza.
<< Non è il momento di giocare. >> gli urlò l’individuo.
Elias rimase accasciato a terra con la schiena che sprizzava dolore, dovette rotolare su sé stesso per riuscire a trovare la posizione giusta e sollevarsi; era atterrato nientemeno che al centro dell’imbuto, l’unica piattaforma senza porte e dove il pavimento era così lucido che ci si poteva riflettere sopra, riuscendo persino a vedere il tendone sopra la sua testa. Fissandolo bene, notò che la misteriosa donna era nascosta fra le sue pieghe fissandolo con sguardo triste… rendendosi conto che l’aveva vista scostò leggermente la tenda quanto bastava per rivelare nientemeno che un’altra porta.
Era rotonda e più simile ad uno specchio, il riflesso perfetto si specchiava lì dove Elias poggiava i piedi; non essendo in bella vista come le altre pareva chiaro che era, probabilmente, quella giusta da aprire… il giovane però non ne era contento, non lo toglieva comunque dai guai.
<< Abbi fiducia mio vecchio amico, andrà tutto bene. >>
La voce fantasma dal tono allegro per un secondo gli ronzò nelle orecchie.
Non si spaventò il giovane udendola, gli trasmise molta fiducia, come se una parte del suo subconscio riconoscesse l’interlocutore;
In quello stesso tra le pieghe della mano destra comparve un numero: il 9.
Di nuovo la matematica… che altro significato potevano avere i numeri con le porte?
Devo prendere tempo per capire come salvare Silver.
 
Recuperata un poco di fiducia, Elias provò a lasciarsi guidare dall’istinto: ricominciò a perlustrare i vari livelli,la pelle arrossata sui bordi del numero 9 gli procurava un leggero continuo fastidio… una delle lampade sul pavimento si spense di colpo, la porta che illuminava era a forma di clessidra color bianco panna, il fenomeno lo costrinse ad avvicinarsi per curiosità e solo all’ora il numero svanì.
<< Trovato qualcosa? >> chiese la Spia.
<< Forse… >> rispose incerto Elias.
<< …ma se anche così fosse, ci sarebbe un altro problema. >> aggiunse subito dopo.
<< Quale? >>
<< Chi mi assicura che dopo averti aiutato tu rispetta i patti? >>
<< Nessuno. Devi solo avere fiducia. >>
<< Fiducia? Questa è una battuta divertente. Spiacente “amico”, mi rifiuto di continuare a lavorare per te senza garanzie. >>
<< Ho il pirata in ostaggio. >>
<< E io sono l’unico che può darti la gemma. >>
Già dalla prima occhiata si poteva capire che la Spia fosse un individuo spietato che non temeva di far rispettare la parola data, ciò nonostante Elias riuscì a metterlo in difficoltà costringendolo a lasciare Silver, allontanandosi da esso e avvicinandosi a lui.
<< Da qui non posso raggiungere il vecchio, è al sicuro. Perciò adesso continua a lavorare. >>
Fissandolo torvo, il ragazzo aprì la porta prescelta, trovandovi dentro un minuscolo stanzino con attrezzature da disegno assai vecchiotte e una leva, al centro, la cui maniglia aveva la forma di un 9 deformato.
La tirò verso di sé, l’eco meccanica dimostrò che funzionava bene.
Un possente meccanismo nascosto chissà dove mutò l’ambiente intero; poco alla volta gli anelli si unirono tra loro rendendo la pavimentazione un unico livello; dove si trovava la sezione a specchio si sollevò verso l’alto trasformandosi in una scala a chiocciola e sullo stesso vertice, nel tetto, le tende viola si spostarono per rivelare la porta nascosta che gli era stata rivelata.
La Spia cominciò a risalire la scala, Elias raggiunse Silver tentando di trascinarlo verso l’uscita.
<< Non avresti dovuto farlo. >> gli disse.
<< Che dovevo fare? Lasciarti crepare? >> replicò lui.
<< Ci ucciderà comunque. >>
<< Non è ancora finita. >>
Intanto il nemico aveva raggiunto la cima della scalinata, la porta segreta si stava aprendo liberando una luce accecante, le sue braccia erano alzate verso di essa per cercare di prenderla. La sorpresa divenne confusione quando numerose mani gli afferrarono le braccia trascinandolo all’interno del passaggio che si richiuse alle sue spalle. Si udirono rombi e tremori, vibrava leggermente il pavimento e sbuffi di vapore fuoriuscivano da crepe nascoste.
<< Ma che diavolo sta succedendo? >>
<< Chi se ne importa, andiamo via da qui. >>
<< Aspetta ragazzino! Guarda lì! >>
La scalinata di vetro si stava dissolvendo in uno sciame di farfalle di diamante, quando furono andate via tutte lasciarono un piedistallo formato da due mani aperte a calice, reggendo al centro una pietra viola chiaro: il secondo cristallo della corona.
<< Per tutti gli squali balena bionici! È davvero quello che credo che sia?! >>
<< Si! è la pietra magica!>>
Appariva come un miracolo la comparsa del prezioso tesoro, pareva proprio che le cose si erano sistemate, dopo la brutta sorpresa.
 
Ma non era così.
 
La cupola esplose con un boato, pietra e tende crollarono rovinosamente al suolo, atterrando la maggior parte sulla ragnatela mortale ancora presente.
Il cielo terso del mondo costruito da Salvador Dalì fece capolino con il suo accecante sole che spiccava proprio al centro dell’azzurra volta celeste, caldo e freddo venendo a contatto crearono una bizzarra nebbia arcobaleno che venne risucchiata verso l’esterno, avvolgendo la forma snella della Spia che si trovava in aria, a bordo di una specie di disco volante nero.
<< È stato molto astuto il tuo trucco, piccolo Re. Ma hai commesso un grosso errore: mi hai sottovalutato. >>
Si precipitò come una meteora il seguace del Principe, si scansarono per il rotto della cuffia i due avventurieri, presero l’oggetto per il quale erano venuti e cercarono di fuggire. Era troppo rapido però il sicario, bloccava loro ogni via di fuga, tentando tra l’altro di ferire mortalmente Elias con una sottile lancia che fuoriusciva nientemeno che dalle bende sul viso; nella confusione il pirata e la spia si ritrovarono a lottare tra loro, sciabola e lancia cozzavano l’una contro l’altra mosse da forze che non riuscivano a dominarsi. Distratti dal tentativo di uccidersi a vicenda, non notarono l’arrivo della Silly Sinphony che volò sopra di loro con lentezza. Una scaletta venne gettata dal ponte, Oswald, Mickey e Amelia erano appesi sui pioli ed entrambi tesero la mano al ragazzo che scioccato fissò a bocca aperta l’intero susseguirsi di avvenimenti.
<< Presto Elias! Sali a bordo! Questo posto sta crollando su sé stesso! >>
I personaggi animati sollevarono il ragazzo in modo tale che potesse avere facile aiuto nella salita. La nave cominciò a salire verso l’alto, a quel punto Elias cominciò a protestare:
<< Aspettate! Silver è rimasto giù! >>
<< Dimenticati quella palla di lardo aliena! Non possiamo far niente per lui! Dobbiamo pensare a salvare la tua pellaccia e la gemma! >>
<< No! Questo non è giusto! Io non lo voglio abbandonare! >>
<< Non dire sciocchezze! Sei l’erede di Walt Disney e devi pensare a proteggere te stesso! >>
<< Mi rifiuto di essere quel genere di Re! >>
Elias prese la spada del Capitano e ignorando i richiami scese di nuovo a terra per andare a salvare Silver: si lanciò sulla Spia tentando di infilzarla, quest’ultimo si atteggiò incuriosito nei suoi confronti, sorpreso dall’entrata in scena imprevista.
<< Or dunque c’è un poco di coraggio in te, ma ciò non cambierà la sorte già scritta di questo duello. >>
<< Fatti sotto razza di pagliaccio! >>
Non si risparmiò la Spia, fu aggressivo più di quanto non lo fosse stato con Silver, infierì su di lui provocandogli ferite che fecero uscire sangue, calciandolo e picchiandolo per incrementare la pena. Elias non poteva tenergli testa, ciò nonostante combatté come un leone, dimostrando ammirevole coraggio e perseveranza.
 
La pietra.
C’è l’aveva ancora stretta in mano.
Non esitò a sfruttarla per dare una lezione a quel mostro.
 
Come se fosse una cosa viva le “chiese” di mandare KO quel maledetto... per magia, tramite uno scoppiettio di scintille porpora e rosa, un gigantesco martello apparve dal nulla schiacciando l’avversario, facendolo sprofondare sotto il pavimento stesso.
Quella scena… era proprio ciò che lui aveva immaginato… il cristallo aveva creato dal niente quel che la sua fantasia aveva scaturito. A differenza del primo gioiello trovato Elias percepì una sensazione molto intensa che gli bruciava dentro…. Era una sorta di soddisfazione più che piacevole.
<< Beccati questo, schifoso verme! >> gli urlò trionfante.
Si, si sentiva decisamente bene.
I personaggi animati lo recuperarono subito dopo, stavolta in compagnia di un malconcio Silver, assicurandosi che non scendesse più da quella scaletta.
Mentre si risaliva verso il cielo, con il sole all’orizzonte che brillava, la sensazione di vittoria lentamente ridava gioia agli stanchi viaggiatori, Elias in particolare….
 
Il dramma perà interruppe la nascente felicità.
 
Gli artigli della Spia si conficcarono profondamente nella carne, costringendo il ragazzo a lasciar cadere il prezioso cristallo che andò a finire tra le sue fauci, una semplice ma inquietante bocca sdentata da cui un occhio si affacciò per un breve istante.
Nessuno l’aveva sentito arrivare, nessuno l’aveva visto avvicinarsi, aveva colpito rapido e si era preso il premio desiderato.
Così com’era arrivato se ne andò rapido l’essere, volandosene via per raggiungere colui che serviva con tanto devozione.
  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Film > Altro - Disney/animazione / Vai alla pagina dell'autore: Claudia Ponto