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Autore: enemyarrives    11/11/2013    2 recensioni
Fino a che punto un vuoto può essere riempito, o una ferita rimarginata? E un cuore spezzato può essere riparato tanto facilmente? I ricordi torneranno sempre a tormentarci ed i protagonisti di questa storia lo sanno bene.
“E’ possibile sentirsi soli, in un posto pieno di gente? Credo proprio di sì, perché era così che mi sentivo costantemente. Non avevo più nessuno, nemmeno una famiglia. Avevo persino dimenticato cosa volesse dire averne una ed era tutta colpa mia, ma ormai era troppo tardi per tornare indietro." (Dal capitolo 8.)
Genere: Drammatico, Fluff, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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POV Claire.
La prima cosa che avvertii quella mattina, quando mi svegliai, fu una morsa allo stomaco e un senso di tristezza che mi pervadeva completamente. Sapevo benissimo il motivo di quel malessere, ma non volevo ricordarlo nemmeno a me stessa. Ci avevo pensato così tanto nei giorni precedenti e, adesso che era arrivato il momento, mi sentivo più vuota e sola che mai. Quando scesi, per fare colazione, trovai già tutti vestiti, con le valigie di Shannon accanto alla porta. Appena mi videro, sui loro volti comparve uno sguardo colpevole. Li guardai incredula, capendo subito quali erano le loro intenzioni.
“Stavate andando all’aeroporto senza di me?”
Sbottai, aprendo le braccia di lato.
Shannon fece una smorfia, ma non rispose, mentre mamma veniva verso di me.
“Claire, volevamo farlo per te, già è difficile per noi..”
“E perché proprio per me? Dato che è difficile per tutti, allora potevate lasciare anche Jared a casa..”
“Sono stato io a volerlo.”
Mi interruppe Shannon, guardandomi serio, dritto negli occhi.
Non riuscivo a credere a quelle parole, non dopo quello che era successo nei giorni precedenti. Sembrava stesse andando tutto bene, si era dimostrato più dolce, soprattutto dopo quella volta al parco divertimenti e, invece, stava cambiando di nuovo atteggiamento. Non potevo più sopportare che si comportasse così con me, non lo meritavo.
Avanzai verso di lui a pugni stretti, con la rabbia che mi ribolliva dentro.
“Adesso mi sono stancata. Una volta per tutte, dimmi cosa diavolo ti ho fatto! Non ti riconosco più, sei cambiato troppo nei miei confronti e vorrei almeno sapere perché.”
Rimase impassibile, mentre sui volti di mamma e Jared compariva un’espressione stupita e confusa.
“Non devo spiegarti niente.”
Rispose distaccato e freddo, tanto da farmi salire un brivido lungo la schiena.
Fece per uscire, ma mi misi davanti alla porta, bloccandolo.
“No, non continuare a scappare. Ho tutto il diritto di sapere perché fai così con me. Dimmelo!”
Alzai la voce, sentendomi sempre più arrabbiata ed esausta di tutto, dei problemi e del suo comportamento. Lui continuava a non rispondere, sembrava fatto di ghiaccio in quel momento. Mamma si avvicinò, letteralmente sconvolta, e guardò Shannon.
“Cosa sta succedendo tra voi due?”
Dopo un attimo di silenzio, che sembrò infinito, Shannon distolse gli occhi da me e guardò lei, rispondendo in tono piatto.
“Niente, mamma. Assolutamente niente.”
A quel punto fu come se qualcosa, dentro di me, esplodesse. Non m’importava nulla se non l’avrei rivisto, tutto quel che volevo era che scomparisse. Corsi di sopra e sbattei la porta della mia camera, chiudendola. Mi inginocchiai davanti al letto ed iniziai a piangere. Piansi la partenza di Shannon. Piansi tutto quell’anno, che mi aveva portato solo problemi. Piansi per la rabbia, la frustrazione e la tristezza. Piansi dopo tanto tempo, finché non sentii più alcun rumore e non ebbi più lacrime da versare.
 
Il rumore della porta che si apriva, mi fece capire che qualcuno era rientrato in casa. Non sapevo quanto fosse passato, ma ero rimasta tutto il tempo rannicchiata per terra, con le lacrime che mi rigavano le guance. Avrei voluto salutare per bene Shannon, prima della sua partenza, ma non era stato possibile e mi sentivo come se avessi lasciato qualcosa in sospeso. Presi la collana dalla scrivania e me la rigirai tra le dita. Era una catenina d’argento con un ciondolo appeso, a forma di piccola batteria. L’avevo comprato pochi giorni prima in un negozio, mentre tornavo da scuola. Avevo subito pensando a Shannon, quando lo avevo visto esposto in vetrina e avrei voluto darglielo come portafortuna. Mille volte avevo immaginato la scena nella mia mente, di quanto glielo avrei dato. In quel momento, mi sembrava solo un’immagine lontana, distante e irraggiungibile. Come quella del suo viso. Fino a poche ore prima avevo desiderato che se ne andasse, invece adesso volevo soltanto che tornasse da me.
“Ehi, come stai?”
Jared si sedette accanto a me. Non mi ero nemmeno resa conto che fosse entrato in camera.
“Come vuoi che stia, Jay? Mi sento uno schifo per tutto.”
Annuì sospirando e mi poggiò una mano sulla spalla.
“Sembrava molto triste, comunque. Non credo volesse davvero andare via, alla fine. Sì, la musica è la sua passione, ma non dimenticarti che lui è innamorato di te, Claire.”
“Ma se ha detto che era tutto uno scherzo..io non ci credo. Non so più in cosa credere o sperare, tutto mi sembra così vuoto e senza senso.”
Sospirai affranta e Jared scosse la testa.
“E’ qui che ti sbagli, sai? Io l’ho capito. Lo conosco, è mio fratello e so che ha mentito. Ancora è innamorato di te e lo è sempre stato.”
A quelle parole, dentro me, si accese un barlume di speranza. Mi fidavo di Jared, sapevo che, se diceva una cosa, la pensava davvero. In quei giorni, grazie a quello che era successo, avevo avuto modo di riflettere e, finalmente, tutto era diventato chiaro. Avevo capito che senza di lui non ce l’avrei fatta, che mi sarebbe mancato più di prima e che non m’importava nulla se eravamo cresciuti insieme. Quel che provavo non potevo comandarlo.
“Anch’io ho capito una cosa importante..” dissi, abbassando lo sguardo sulla collana che ancora avevo in mano. “Sono innamorata di Shannon, Jay. E niente potrà cambiarlo.”
Mi sentii sollevata, come se mi avessero tolto un peso dal cuore.
Sentii Jared fare una lieve risatina, accanto a me.
“Avevo capito anche questo. Adesso l’unica cosa da fare è aspettare che torni, così potrai dirgli tutto.”
Ed era proprio questo il problema, il non sapere quando e se sarebbe tornato. Avrei fatto di tutto, lo sarei anche andato a prendere, se necessario.
“Già..dobbiamo solo aspettare.”


Eeeh, che rivelazione! A parte gli scherzi, era palese che ormai si amassero entrambi, lo so. Comunque, dato che ci sono, salto di gioia anche con voi per i Mars che hanno vinto la categoria degli EMA 'Best Alternative'. *feels like a proud mama* Okay, torniamo seri. Mi farebbe piacere se lasciaste qualche recensione, per farmi sapere se la storia continua a piacervi. Grazie a tutti!
                                                                                                                                               Martina.

 
   
 
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