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Autore: Altair13Sirio    11/11/2013    1 recensioni
Seguito di "Assassin's Creed: Rebirth".
"Cara sorella, ho delle notizie per te, e forse non ti piaceranno… Ho tradito i Templari. Sono diventata un’Assassina. La notizia potrebbe arrivare a Costantinopoli da un giorno all’altro, ed è per questo che ti scrivo: devi scappare, altrimenti potrebbero usarti come ostaggio, e addirittura ucciderti! Conosci bene i Templari, e sai che lo farebbero. Non pensare che avranno compassione per te; non pensare che chi chiamavi amici o Fratelli non ti faranno nulla! Scappa! Non farti notare da nessuno, e nasconditi. Presto verremo a portarti via, e torneremo a casa.
Spero di rivederti presto.
Tua sorella Fiora"
Un Templare che è diventato un Assassino, un Assassino che è diventato un Templare, due sorelle da salvare, un'amica venuta in aiuto, un Maestro Assassino e il suo apprendista, uno strano e loquace medico e un monaco che vuole vendicarsi.
Un viaggio fatto per finire ciò che avevano cominciato. Ma saranno all'altezza delle prove che li attendono?
E un'ombra del passato tornerà indietro, ma quali saranno i suoi piani?
Genere: Avventura, Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro personaggio, Il Lupo, Leonardo da Vinci, Yusuf Tazim
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Violenza
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Assassin's Creed: The Rebirth'
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Il Lupo aveva portato con sé Hisham e Anisa. Gli aveva insegnato le basi: dovevano intanto saper non dare nell’occhio, cosa che gli venne molto facile. Essendo sempre per la strada erano abituati a non farsi notare, specialmente quando dovevano origliare delle conversazioni interessanti. Gli insegno a tenere in mano una spada. Hisham si destreggiava abbastanza bene, Anisa era meno abile, ma riusciva a combattere meglio con un pugnale, che con una spada. Yusuf era contento di vedere che due persone si erano unite a loro di loro spontanea volontà.
Fiora ancora non si svegliava. Il Lupo era sconfortato, ma il medico continuava a dirgli di avere fiducia e di pazientare: presto si sarebbe svegliata. Lui continuava a curarla con premura, e Il Lupo si era chiesto più volte perché lo facesse. << Siamo amici, no? >> Rispondeva sempre il dottore.
Lia continuava ad assistere il medico, anche se al momento non aveva molto bisogno di aiuto, e così aiutava Yusuf ad addestrare Hisham e Anisa. Il Lupo pensava che lei provasse qualcosa per lui, ma non diceva niente.
Fabiola era preoccupata per sua sorella, ma anche a lei il medico diceva di aspettare.
Faustina andava avanti e indietro, usciva dalla torre e faceva delle passeggiate. Spesso stava da sola, suscitando diffidenza tra gli Assassini.
Ahmed continuava a fare la guardia, e a volte portava con sé i due adepti per addestrarli “sul campo”.
Vali pensava a suo figlio e non partecipava molto alle discussioni, Il Lupo aveva notato questo suo comportamento, e aveva deciso di parlargli.
<< Sei preoccupato per tuo figlio? >> Chiese Il Lupo.
<< A volte mi chiedo se tutto quello che abbiamo fatto serva a qualcosa… >> Rispose Vali. Il Lupo sospirò. << Stamattina un Athingano mi ha detto che tuo figlio si trova a Santa Sofia, ed è in buona salute. E’ sempre scortato da guardie armate, ma potremmo trovare un modo per distogliere la loro attenzione da lui… >> Disse.
<< Stai pensando al piano dell’altra volta? >> Chiese Vali. Il Lupo annuì. << Chiamiamo Amid e chiediamogli di creare un po’ di trambusto a qualche torre Bizantina, poi chiamiamo Fares e diciamogli di attaccare un’altra torre. Yusuf e gli altri attaccheranno l’Arsenale e noi ci intrufoleremo a Santa Sofia. Le guardie saranno poche, occupate a fermare gli attacchi, e noi potremmo salvare tuo figlio! >> Il piano avrebbe potuto funzionare. Il viso di Vali si illuminò. << Sbrighiamoci! >> Esclamò. Il Lupo andò a parlare con Yusuf, mentre Vali chiedeva ad Ahmed di recapitare i messaggi ad Amid e a Fares.
Yusuf accettò di agire, ma chiese:<< E dei due ragazzi che facciamo? Non sono ancora pronti per affrontare i Templari! >> Il Lupo gli disse di farli rimanere al covo e di dirgli di fare la guardia. In fondo non potevano lasciare il covo incustodito.
Erano tutti pronti: Yusuf, Ahmed, Fabiola e Lia avrebbero assaltato una torre dei Templari. I ladri avrebbero creato confusione pe le strade, cercando di impedire ai soldati Bizantini di accorrere in aiuto ai loro compagni. Fares e i suoi soldati avrebbero assaltato l’Arsenale. Vali e Il Lupo sarebbero andati a Santa Sofia e avrebbero liberato il figlio di Vali. L’unica assente era Faustina, che arrivò proprio quando tutti stavano per andarsene.
<< Ehi, ma che succede? >> Chiese vedendo l'agitazione e la gente che andava via.
<< Stiamo per attaccare i Templari! >> Rispose Il Lupo. Lei come lo seppe si mise a saltellare e a ripetere:<< Voglio venire anch’io! >> Il Lupo la avrebbe voluta mandare con Yusuf, ma lei decise che sarebbe andata con lui e con Vali. Loro erano contrari alla sua decisione: non avrebbero dovuto dare nell’occhio, quindi sarebbe stato meglio se fossero stati in due, ma lei non ne volle sapere.
<< Non ti preoccupare. >> Disse Faustina. << Non mi vedranno neanche! >> Detto questo gli fece l’occhiolino. Il Lupo, esasperato, la lasciò venire.
Erano al porto. Avevano lasciato il covo in mano a Hisham e Anisa, che avevano preso la cosa molto seriamente, e ora si erano messi in cima alla torre a sorvegliare la città. Erano davvero tanti. Pagarono un barcaiolo per attraversare lo stretto. Fares e i suoi uomini erano in ventisei, ma il gruppo più numeroso era quello dei ladri, che si sarebbero dovuti riversare nelle strade a mettere i bastoni fra le ruote ai Templari: erano in cinquantasette. Amid, chiudendo la taverna, aveva coinvolto tutti i suoi clienti abituali, e ora stavano per lanciarsi nelle strade.
<< Spero che i ladri siano veramente abili come mi hai detto! >> Disse Il Lupo a Yusuf mentre la barca ormeggiava. I ladri saltarono dalla nave e cominciarono a correre per le strade, spargendosi in città, e alcuni di loro andarono a chiamare altri compagni. I mercenari erano più ordinati, nonostante la loro voglia di battaglia. Yusuf e il suo gruppo si diressero alla torre dei Templari più lontana da Santa Sofia, e Il Lupo, Vali e Faustina si avviarono verso il grande palazzo, con calma, senza dare nell’occhio.
<< Perché non ci sbrighiamo? >> Chiese Faustina impaziente.
<< Non dobbiamo farci notare. >> Rispose pacato Il Lupo. Sapeva che Faustina voleva combattere, ma doveva controllarsi.
<< Come faremo a sapere se gli altri avranno attaccato le altre torri? >> Chiese Vali.
<< Ho detto a Yusuf di fare dei segnali. E comunque ce ne accorgeremmo abbastanza facilmente… >> Rispose Il Lupo indicando il cielo.
<< Dei segnali di fumo? >> Chiese Vali.
<< Perché no? >>
Impiegarono molto tempo a raggiungere Santa Sofia: durante il tragitto avevano incontrato molte guardie Bizantine che si affannavano a raggiungere le torri, e altrettanti ladri che li rallentavano. Inoltre avevano ricevuto un piccolo aiuto anche dai Giannizzeri, che non gradivano affatto la presenza dei Bizantini per le strade.
Arrivarono a Santa Sofia al tramonto. La città era nel caos. Ancora di più lo era il quartier generale dei Bizantini. Tuttavia all’entrata c’era una guardia che sembrava essere piuttosto calma.
<< Bene, siamo arivati, ma come facciamo ad allontanare quella guardia? >> Chiese Il Lupo spiando da dietro un angolo.
<< Non ci possiamo esporre, e tentare di distrarlo sarebbe impossibile… >> Continuò Vali. Faustina si fece strada. << Lasciate fare a me! >> Il Lupo era spaventato e allo stesso tempo incuriosito: come aveva intenzione di distrarlo?
Uscì in strada e lo chiamò. << Ehi, ragazzone, perché non vieni a fare un giro con me? >> Chiese fingendo un tono un po’ brillo. Il Lupo e Vali furono scioccati dall’approccio così diretto della Ladra. Tuttavia fu efficace… La guadia si avvicinò, tentò di raggiungere Faustina, che era scomparsa dietro l’angolo, ma a quel punto Vali lo afferrò e scattò col polso. Lo sbattè al muro e gli puntò contro la lama celata. L’uomo fu colto di sorpresa e si spaventò.
<< Sta’ zitto o ti ammazzo qui e ora! >> Esclamò Vali. << Cosa sai di Dragomir Cel Tradat? >> L’uomo indugiò. << Tu sei suo padre… Io faccio parte della sua scorta. E’ trattato molto bene e non gli abbiamo fatto nulla! Lo giuro! >> Cercò di giustificarsi. Vali gli disse di farli entrare. L’uomo accettò, chiedendo però di essere risparmiato. << Se ci fai salvare mio figlio… >> Disse Vali. << Potrai venire con noi! >> Disse. Il Lupo era d’accordo, e Faustina ascoltava interessata. Vali lasciò andare l’uomo, che si affrettò ad aprire il portone. Dopo aver dato un’occhiata dentro diede il via libera agli Assassini, che si intrufolarono dentro.
Erano in un lungo corridoio vuoto, il soldato andava in avanscoperta, e sembrava non volerli tradire. Li fece nascondere quando passò un gruppo di guardie. Il Lupo si nascose dietro una porta aperta, Faustina fu infilata dentro un armadio e Vali fu nascosto dietro una tenda. Per sicurezza Il Lupo e Vali tenevano le lame celate fuori e stavano pronti a colpire i nemici, qualora spuntassero.
Arrivarono in una stanza dove c’era un divano un tavolo con dei piatti puliti sopra, dei cuscini per terra, e lì sul pavimento, il figlio di Vali, che giocava con delle marionette. Vali non seppe contenersi alla sua vista, e gli corse incontro, ma fu sorpreso da due guardie che lo attaccarono con delle asce. Il Lupo e Faustina scattarono a difenderlo. Vali estrasse la sua katara con tre lame, schivò di lato e infilzò un soldato. Faustina disarmò l’altra guardia con un calcio e Il Lupo gli saltò addosso, trapassandogli la gola con la lama celata.
<< Requiescat in pace. >> Disse chiudendogli gli occhi. Vali si voltò e ragiunse suo figlio, che come lo vide urlò:<< Papà! >> Vali lo abbracciò. Il Lupo li guardava sorridendo, Faustina si appoggiò alla sua spalla. Una guardia comparve all’improvviso dall’ombra e li attaccò. Il Lupo e Faustina non furono abbastanza veloci da potersi difendere, ma la guardia che li aveva aiutati estrasse la spada e uccise il Bizantino. Il Lupo lo ringraziò.
<< Ora andiamocene, prima che ci scoprano! >> Disse quello. Il Lupo annuì.
Erano loro cinque: il Bizantino in testa, la spada sguainata pronto ad usarla, Il Lupo con la lama celata aperta lo seguiva, Faustina con la mezza forbice in mano, scattava come un felino, Vali, con in braccio suo figlio, che correva goffamente.
Il soldato scorse dei Bizantini che arrivavano dalla fine del corridoio finale.
<< CORRETE!!! >> Urlò.
Il Lupo fece passare Faustina e Vali ed estrasse la spada.
<< Lupo!!! >> Chiamò Vali. << Io li trattengo! Scappate!!! >> Urlò guardando dritto di fronte a sé. Vali, che si era fermato, disse:<< Grazie, Lupo. >> Si voltò e scappò.
Ora Il Lupo era solo, di fronte a sette guardie Bizantine, ed era pronto a sconfiggerli.
Scattò verso il primo di loro, che abbassò con forza la spada. Il Lupo, che aveva fatto un salto in avanti, era atterrato proprio davanti a questo, poggiandosi con la mano sinistra, si spinse a sinistra per schivare l’attaccò. Fece una capriola di lato e colpì alla spalla l’uomo che lo aveva attaccato. Si girò e diede una gomitata sul muso di un soldato. Lo colpì con la lama celata in viso, e quello morì. Schivò verso destra l’affondo della guardia alle spalle di quella che aveva appena ucciso e scivolò di lato. Cercò di infilzare una guardia nel fianco, e ci riuscì, ma poi continuò a scivolare e tagliò il ventre di quest’ultimo. Un soldato aveva sollevato la spada con ira, e stava per colpirlo. Mai scoprirsi così! Il Lupo approfittò dell’occasione, e sollevò a sua volta la spada, tagliando l’uomo dalla pancia al torace. Il sangue schizzò e lo accecò per un istante. Non vide l’uomo che lo spinse. Perse la spada, e si ritrovò a terra. Un soldato gli teneva il piede sulla schiena, e stava per ucciderlo. Aprì gli occhi e vide gli stivali di un altro soldato. Gli afferrò la gamba e lo tirò a sé. Quello perse l’equilibrio e cadde all’indietro, sbattendo con la testa. Quello sopra del Lupo perse l’equilibrio e lui si rialzò. Si guardò intorno con la lama celata aperta. Un soldato armato di lancia arrivò da dietro le spalle, gli mise la lancia davanti al collo e tirò, tentando di soffocarlo. Il Lupo lottò per liberarsi. Il soldato che lo stava per uccidere prima lo stava caricando con la spada alzata. Il Lupo cambiò tattica: alzò la lancia all’improvviso e lui si abbassò. Si fece da parte all’ultimo secondo, quando l’uomo stava per abbassare la spada, e il soldato uccise il suo compagno. Il Lupo infilzò poi la guardia nella schiena e la uccise. Restava un ultimo soldato armato di ascia. Stava per colpirlo, quando si arrestò di botto, come se fosse stato colpito all’improvviso. Era proprio così: il Bizantino che li aveva aiutati era tornato, e aveva colpito il soldato giusto in tempo per salvare Il Lupo. Lui sorrise e si passò un braccio sulla fronte.
<< Sei arrivato giusto in tempo… >> Disse. Quello sorrise. I due si misero a correre verso l’uscita. Una volta usciti da Santa Sofia entrarono in un vicolo dove incontrarono Faustina e Vali.
<< I Templari sono dappertutto! >> Esclamò lui.
<< Come facciamo a tornare al covo? >> Chiese Faustina.
<< Usiamo le gallerie! >> Disse Il Lupo senza fermarsi. Fece strada fino a una porta che portava dentro delle gallerie buie e puzzolenti. Dovevano fare attenzione a non farsi vedere dai Bizantini, che ora correvano per le strade.
Aprì la porta e fece entrare tutti nella galleria, poi la richiuse dietro di sé, e si avventurarono nelle gallerie sotterranee di Costantinopoli.

 
   
 
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