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Autore: Iflywithyou    11/11/2013    18 recensioni
Un esperimento. Ecco cosa doveva essere. Solo un esperimento.
-Jason,non ci crederai mai,ma ha funzionato davvero. Sono avanti di circa dieci anni..io sono nel futuro.-
--
-Devi credermi! Ti prego,non posso dirti la verità..-
-Perchè?- Urlò,esasperato. Abbassai lo sguardo,torturandomi i capelli.
-Non ci crederesti..-
Mi guardò con aria di sfida.
-E perchè non dovrei?-
-Perchè perfino io faccio fatica a crederci!- Esplosi,e urlai con tutta la rabbia che avevo in corpo.
--
-Ti amo..ti prego resta con me..-
Gli accarezzai i capelli mentre piangevo disperata.
-Non posso.-
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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-Sei sicura di volerlo fare?-  Annuì prontamente,stringendo la mano di mio fratello Jason.
-Potete spiegarmi meglio in cosa consiste l’esperimento?- Non che non l’avessi capito,ma mi sembrava una cosa un po’ folle e surreale.
-In pratica,quando entrerai nella cabina dovrai dirci se vuoi viaggiare nel passato o nel futuro,e se il nostro progetto è riuscito,ti troverai lì. Dovrai restarci circa due mesi se tutto va bene,per qualsiasi cosa puoi chiamarci.-  Annuì per la seconda volta e mi sistemai i capelli.
-Sei pronta?- Feci un cenno affermativo con la testa e entrai nella cabina.
-Allora,dove vuoi andare?- Questa volta era stato mio fratello a parlare,con la voce un po’ titubante.
-Nel futuro.- Risposi,convinta. Mi sarebbe piaciuto ritrovarmi in dieci…venti anni più avanti,per vedere se la scienza aveva fatto progressi,o i metodi di studio,oppure ancora se c’era stata qualche scoperta rivoluzionaria..
-Bene. Ora devi solo rilassarti. Chiudere gli occhi e rilassarti…- Feci come mi avevano suggerito e poco a poco sentì una leggera pressione,qualcosa che mi spingeva in giù. Tirai un respiro profondo e riaprì gli occhi,ritrovandomi in piedi dietro un’enorme villa. Il mio cellulare squillò,lo afferrai e lessi il messaggio.
‘La tua nuova casa,almeno per un po’. Appena puoi chiamaci. -Jason.’
Mi guardai intorno spaesata. Aveva funzionato davvero?
Corsi fino ad arrivare in strada. Quella era la mia città,eppure era così diversa. Mi avvicinai ad un ragazzo che doveva avere almeno vent’anni.
-Scusi,in che anno siamo?- Mi guardò stranito,poi mi rispose.
-Nel 2025…- Lasciò la frase in sospeso. Voleva sapere il mio nome,l’avevo capito,ma io ero troppo schoccata per riprendere parola.
Afferrai il cellulare e chiamai mio fratello.
-Jason,non ci crederai mai,ma ha funzionato davvero. Sono avanti di circa dieci anni..io sono nel futuro.-

Quante cose erano cambiate rispetto al passato. Era la stessa città,ma non riuscivo a non guardarla in modo diverso. A partire dai cartelloni pubblicitari,agli edifici. Attraversai tutto il paese a piedi,per farmi un’idea generale,per guardare le nuove – e vecchie – persone,notando che io e mio fratello,mancavamo.
Lo chiamai.
-Jason,questo è un futuro in cui io e te non ci siamo!-
Lo sentì sospirare.
-Non so cosa risponderti. Come ti trovi?-
Scrollai le spalle.
-Ho fatto solo un giro,tutto qui. Senti,ora devo andare,ti chiamo dopo. Salutami tutti.-
Staccai la chiamata senza sentire una sua risposta e mi avviai in un posto,dove non andava mai nessuno. Lì c’era la prova della mia esistenza.

Entrai nel parco,notando con non molta sorpresa che era deserto. Lo era sempre stato. Eppure non era brutto..ma l’unica persona che ci andava,sin dal mio passato,ero io,e occasionalmente i piccioni.
Camminai qua e là,beandomi della quiete. Poi mi avvicinai al tronco di un albero caduto,e notai il mio – quasi – disegno. Era un po’ sbiadito,ma c’era ancora,inciso nel legno. Era un paio d’ali,che stava a significare la libertà. Sorrisi.
-Bel posto,vero?-
Sussultai e mi girai,notando un ragazzo – o meglio dire,un uomo – di circa una trentina d’anni.
-Si,beh,è tranquillo.- Scrollai le spalle.
-Non ci viene mai nessuno,sono sempre solo qui. Mi piace venirci a pensare,qui dentro.-
Schiusi la bocca. Il pensiero che qualcun altro,oltre me,conoscesse la bellezza di quel parco mi fece sorridere. Ci venivamo per lo stesso motivo.
-Si,anche a me. Ci venivo spesso,quando ero più piccola.-
Lui piegò leggermente la testa di lato,e chiuse gli occhi per qualche secondo. Poi li riaprì.
Erano verdi,e brillavano alla luce del sole. Nemmeno quelli di mio fratello erano così.
-Non ti ho mai vista qui..-
Ovvio che no. Non mi hai vista perché tu non c’eri,nel passato.
-Si,beh,sono stata via per un po’.- Misi gentilmente i miei capelli da un lato e porsi la mano.
-Comunque io sono Clary.- Mi sorrise e ricambiò la stretta.
-Harry.-
Si avvicinò al tronco,notando che stavo guardando da quella parte.
-Oh,mi è sempre piaciuto questo disegno. Ho sempre desiderato sapere chi l’avesse impresso. E’ di una perfezione maniacale.-
Scrollò le spalle. Io sorrisi vittoriosa.
-Puoi morire felice,adesso. L’ho fatto io,qualche anno fa.-
Schiuse la bocca,sorpreso.  Aveva una barba appena accennata.
-Sei brava,davvero.-
Sorrisi sincera. Il disegno era la mia grande passione. Quando qualcosa non quadrava,o semplicemente volevo chiarire le idee,disegnavo.
-Grazie.-
Ricambiò il mio sorriso e notai per la prima volta le fossette che gli comparivano agli angoli della bocca.
Chiusi gli occhi e mi lasciai scombinare i capelli dal vento,sentendomi libera. Ero così persa nei miei pensieri che non mi ero accorta del telefono che suonava.
-Non rispondi?-
Harry mi guardava con un sopracciglio alzato,mentre io mi portai una mano alla tasca.
-Si,scusami..- Cacciai l’IPhone e risposi.
-Pronto?-
-Clary! Ma dove sei?-
Imprecai a bassa voce nel riconoscere quella voce. Evidentemente,la mia amica Brooke non era stata avvisata della mia partenza,ed era spazientita. E dal tono che aveva usato,era anche parecchio,spazientita.
-Brooke! Scusami,non posso parlare..chiama Jason,ti spiegherà tutto lui. Ci sentiamo!- Staccai la telefonata senza sentire la sua probabile risposta. Intanto,Harry mi stava osservando. O meglio,osservava il mio telefono.
-Hai un telefono che si portava dieci anni fa,Clary.-
Mi scostai i capelli dietro le orecchie,e presi il mio telefono in mano.
-Dici? Ti ho spiegato che sono stata in una città un po’ all’antica..giusto?-
Lui scrollò le spalle.
-No,mi avevi detto solo di essere stata via. Ma non credo sia importante,no?-
-No,infatti.-
Nessuno dei due sembrava volersene andare. Tanto,comunque non avevo niente di meglio da fare.
-In ogni caso,il telefono è come nuovo,quindi perché cambiarlo?- Sapevo che era un argomento banalissimo,ma era l’unica cosa che mi veniva in mente. Lui mi guardò,sorpreso.
-Sono rimasti in pochi,a pensarla come te.-
Aggrottai le sopracciglia.
-Che vuoi dire?-
Mise le mani in tasca,e la sua voce risuonava più roca di quanto lo fosse prima. Mi sofferma a guardarlo,per la prima volta davvero. Gli occhi erano ancora luminosi,ma non come quelli di un adolescente in pieno sviluppo. Aveva dei muscoli tonici,e le maniche corte lasciavano scoperti tatuaggi che si protendevano per tutte le braccia. Aveva un accenno di barba,e dei capelli ricci scuri,non troppo lunghi.
-Col tempo,non sono cambiati solo i modelli di un cellulare,o i modi di vestire. Anche quello di pensare è cambiato. Anzi,soprattutto quello di pensare. La gente è di mentalità piccola,questo è il problema. Si ferma solo all’apparenza,senza conoscere le cose o le persone.-
-C’è sempre stato questo problema.- Dissi distrattamente. Era vero. Se c’era una cosa che era restata immutata era il fatto che la gente era sempre pronta a puntarti il dito contro.
-Si,in effetti è vero. E’ una cosa che ho imparato già da quando avevo dieci anni,ma tu avresti dovuto essere appena nata,comunque.-
Sorrisi,e lui si portò la mano alla fronte con fare teatrale.
-Mi sa che ti ho appena rivelato la mia età,giusto?-
Scossi la testa,facendo ondeggiare i miei capelli.
-Hai solo confermato una mia impressione.-
-Ovvero?-
Lo guardai.
-Hai trent’anni,no?-
Lui mi sorrise,e dopo poco annuì.
-Quindi tu ne hai venti,giusto?-
Questa volta fu il mio turno,di annuire. Guardai furtivamente l’orologio e distolsi lo sguardo. Mi sarebbe piaciuto rimanere in quel posto,se non altro per riallacciare i legami col passato di cui avevo fatto parte,ma di cui nessuno pareva ricordarsene.
-Mi sa che per me è ora di andare.-
Mi girai verso di lui,pronta a salutarlo. Aveva compiuto il mio stesso movimento,quindi doveva esserselo aspettato,oppure doveva andare via anche lui.
-Si,anche per me. Immagino che ci vedremo presto,Clary.-
Mi grattai la nuca,e feci per voltarmi. Diedi un ultimo sguardo al mio disegno e cominciai a camminare.
-Se continuerai a venire in questo posto,per forza ci vedremo spesso.- Gli urlai da dietro.
Sorrisi. Forse non avrei dovuto essere così tanto impulsiva e fare amicizia con lui. Infondo,sapevo che dopo due mesi sarei ritornata a casa,e avrei lasciato lì tutti i miei ‘nuovi’ legami. Avrei dovuto cercare il più possibile di non affezionarmi a niente e a nessuno,se non altro per non soffrire,dopo.
Ma,d’altronde,non potevo passare due mesi totalmente in solitudine,giusto?

 


SOOOOOOOOOOO.
Eccomi tornata con un'altra fanfiction! Questa è quella di cui vi parlavo non molto tempo fa.
Allora. Comincio col dire che ci tengo tantissimo a questa storia,e mi piacerebbe che voi la leggeste e mi deste un vostro parere,come sempre.
Ringrazio immediatamente Sara_Scrive per il magnifico banner,che mostra la mia Clary e il mio Harry.
Come avrete notato,Clary è Lily Collins. Solamente il nome e la passione per il disegno saranno uguali alla Clary di Shadowhunters,comunque.
Ma,ovviamente,voi potete immaginarla come vi pare.
Spero vivamente che questa fanfiction vi piaccia,fatemi sapere.:)
A presto!
Un bacio,
Roo.:)) <3
  
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