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Autore: samubura    11/11/2013    4 recensioni
Ho pensato per molto tempo a cosa potessi scrivere come fanfiction di un libro di cui mi sono innamorato.
Alla fine ho pensato potesse essere interessante riscrivere la storia dagli occhi di Peeta, personaggio che personalmente ho adorato, e penso sia impossibile non farlo.
Spero veramente molto che vi piaccia e in caso di farmelo sapere con una recensione o un messaggio per consigliarmi su cosa potrei migliorare. Buona lettura!
(p.s. se la storia vi piace, passate sulla mia pagina! https://www.facebook.com/samubura)
Genere: Azione, Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Effie Trinket, Haymitch Abernathy, Katniss Everdeen, Peeta Mellark, Un po' tutti
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Violenza
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Peeta's Hunger Games'
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Quando mi dicono che può bastare esco dalla stanza in direzione dell’ascensore. È la prima volta che lo prendo da solo, ma basta premere il pulsante con il 12 impresso sopra e schizza via fino al nostro appartamento. Quando arrivo Haymitch e Effie mi chiedono com’è andata. Ci sarà tempo per questo dopo. Li liquido annoiato e entro in camera assicurandomi di chiudere bene la porta. Entro sotto la doccia (che finalmente ho imparato a usare come si deve) e penso a quello che ho fatto. Lancio discreto, lancio discreto, buon lancio e un bel centro per finire. No non è un granché ma non mi lamento. Qualche giorno fa non mi sarei ritenuto neanche in grado di fare tutte quelle cose.
Il punteggio che gli Strateghi assegnano a ogni tributo è importantissimo. È il punto di partenza delle scommesse che gli spettatori fanno durante tutto il corso dei giochi e sono fondamentali per gli sponsor. Il massimo è dodici e il minimo uno. Spero almeno in un sei, magari anche un sette. Niente di speciale, ma mi andrebbe benissimo. Ovviamente il punteggio non è importante all’interno dell’arena. Non sempre chi ottiene un punteggio molto alto vince, anzi, ma per chi sta fuori e tira fuori i soldi per sponsorizzarci è tutto quello che possono sapere di noi.
Sopra al rumore dell’acqua che scende costantemente e con temperatura appena tiepida sento la porta di Katniss sbattere. Haymitch ed Effie bussano preoccupati, ma lei le urla di andarsene. Sembra che stia piangendo. Rabbia, frustrazione… mi chiedo cosa possa esserle successo nella sua sessione privata. Una piccola parte di me pensa che ciò potrebbe andare a mio vantaggio, far concentrare le attenzioni di Haymitch su di me. Ma la scaccio via ripugnato.
Io non sono così.
Mi infilo l’accappatoio e scelgo qualcosa da mettermi per la cena. Aspetto steso sul letto senza far nulla, senza neanche pensare. Mi sembra di aver attirato abbastanza l’attenzione degli Strateghi, mi hanno congedato e qualcuno sembrava anche ancora abbastanza sobrio da essere interessato nei miei confronti. Chissà. Questa sera in televisione mostreranno i punteggi di tutti i tributi, a cena saranno presenti anche Cinna e Portia.
Non aspetto che sia Effie a chiamarmi come di consuetudine, ma quando che si avvicina l’ora di cena, e il mio stomaco inizia a brontolare esco dalla mia stanza. Quando passo davanti alla porta di Katniss mi viene voglia di bussare e parlarle chiedere cos’è successo e cercare di tirarla su con qualche parola di conforto, ma ci ripenso visto come sono andate le cose tra noi negli ultimi giorni.
Mi siedo a tavola dove Cinna e Portia stanno chiacchierando e li ascolto parlare senza intromettermi perché non ne ho molta voglia e non saprei che dire. Effie è agitata e si muove frettolosamente avanti e indietro lungo la stanza con i tacchi delle scarpe che fanno un ticchettio meccanico. A un certo punto guarda l’orologio e dice –Vado a chiamarla.
È ovvio che siano preoccupati per Katniss, a quanto pare appena tornata dal Centro di Addestramento si è chiusa in camera senza dar più segni di vita. In effetti anche io sono stato piuttosto schivo, ma almeno ho evitato di fare tutta quel baccano. Più passa il tempo più penso che Katniss sia solo una ragazzina che cerca di mostrarsi più grande e forte di quello che è. Con tutto le stress degli Hunger Games che si avvicinano è normale che diventi instabile.
Quando entra seguendo Effie ha ancora la faccia chiazzata di rosso come quando qualcuno ha pianto molto. Si accomoda a tavola di fronte a me, evito di fare domande ma la guardo come per chiederle spiegazioni. Mi capisce, ma scuote appena la testa ed è evidente che non ne vuole parlare.
Mangiamo in silenzio mentre tutti gli altri parlano. Quando i senza-voce portano in tavola la portata principale Haymitch si rivolge a noi spazientito –Bene, basta chiacchiere. Diteci solo come siete andati oggi.
Rispondo io per primo per dare a tempo a Katniss di riordinare le idee.
-Non so se è servito a qualcosa. Quando sono arrivato nessuno si è degnato di guardarmi. Stavano cantando una specie di brindisi, credo. Allora ho lanciato un po’ di cose pesanti finché non mi hanno detto che potevo andare.
Non parlo della lancia perché non rientrava in ciò che Haymitch mi aveva chiesto di fare. In realtà mi sembra già di aver parlato troppo di me, cosa che non mi piace affatto fare. Non voglio che Katniss lo prenda come un pavoneggia mento davanti al nostro team.
-E tu, dolcezza?
-Ho tirato una freccia contro gli strateghi – risponde arrabbiata Katniss.
-Cosa?! – interviene Effie al tempo stesso scandalizzata e terrorizzata. Be’, anche a me ha dato fastidio che gli Strateghi non mi abbiano degnato di uno sguardo, ma non penso sarei mai arrivato a tanto. Ora capisco perché è così frustrata. Si è lasciata prendere dalla rabbia e ha agito senza riflettere sulle conseguenze.
-Ho tirato una freccia contro di loro. Non proprio contro loro. Nella loro direzione. È come ha detto Peeta, io tiravo e loro mi ignoravano, e io ho… ho perso la testa, e così ho fatto volare via la mela dalla bocca del loro stupido maiale arrosto! – ribatte.
-Che cos’hanno detto? – chiede Cinna che riporta un po’ di calma in tavola. È sempre così tranquillo, lo invidio. In realtà sono anche io preoccupato per Katniss, un punteggio basso può equivalere a morte certa anche per qualcuno che come lei ha parecchie chance di vittoria.
-Niente. O meglio, non lo so. Dopo sono uscita.
-Senza che ti congedassero? – chiede Effie letteralmente sconvolta. Credo che Katniss dovrebbe finirsela ad aggiungere dettagli a questa cosa o potrebbe prenderle un colpo.
-Mi sono congedata da sola.
-Be’, mi pare inutile starci a pensare – dice Haymitch con tono conclusivo. Vuole chiudere questa faccenda qua, probabilmente è stufo delle preoccupazioni di Effie e tutto sommato quel che è successo è successo.
-Pensi che mi arresteranno? – chiede Katniss. È seriamente preoccupata.
-Ne dubito. Sostituirti sarebbe un problema, a questo punto – risponde Haymitch calmo. Giusto, sarebbe impossibile fare qualcosa del genere. Tanto ci manderanno ugualmente a morire, in un modo o nell’altro.
-E la mia famiglia? Puniranno loro? – parla a fatica.
-Non credo. Non avrebbe senso. Dovrebbero rivelare quello che è successo nel Centro di Addestramento,ma non possono dirlo perché è segreto, quindi sarebbe fatica sprecata. È più probabile che ti rendano la vita un inferno, nell’arena.
-Be’ ce l’hanno promesso comunque – dico io per cercare di sollevare la situazione e soprattutto sollevare il morale di Katniss.
-Verissimo – mi appoggia Haymitch che ha capito la mia intenzione. Sembra che entrambi riusciamo nell’impresa, mi lancia un cenno di approvazione. Ridacchia mentre chiede divertito –Che faccia hanno fatto?
-Sconvolta. Terrorizzata. Anche ridicola qualcuno. Un uomo è inciampato all’indietro ed è caduto indietro in una coppa di punch.
Ridiamo tutti di gusto all’idea di uno Stratega, sempre così serio immerso in una coppa di punch. Effie cerca di restare seria e arrabbiata ma si intuisce che sta trattenendo anche lei un sorriso. Immagino il disastro che avrebbe potuto causare una delle mie palle di ferro lanciata sulla tribuna. Una freccia sarebbe stata molto più innocua.
-Be’, gli sta bene – commenta Haymitch ripresosi dalla fragorosa risata – Prestarvi attenzione è il loro lavoro. E il fatto che siete del distretto 12 non è una buona ragione per ignorarvi.
Solo quando ha finito di parlare si rende conto che forse ha detto più di quanto avrebbe dovuto, ma non torna indietro nonostante lo sguardo un po’ torvo di Effie –Scusate, ma io la penso così.
-Avrò un pessimo punteggio – dice Katniss per cambiare discorso e tornare a ciò che più le preme.
-I punteggi contano solo se sono molto buoni, nessuno fa molta attenzione a quelli brutti o mediocri. Per quanto ne sanno, potresti aver nascosto le tue qualità di proposito, per ottenere un punteggio basso. C’è chi usa questa strategia.
-Spero che la gente interpreti così il quattro che probabilmente otterrò io – è ovvio che non spero di aver preso un quattro, ma forse ripensandoci meglio non è che io abbia fatto niente di eccezionale – Se sarà un quattro. Non c’è niente di meno eccitante che guardare una persona che raccoglie una palla pesante e la lancia a un paio di metri di distanza. Una mi è quasi caduta su un piede.
Esagero un po’ lo so. Ma il sorriso che Katniss mi fa prima di rimettersi a mangiare è grandioso. Lo sto facendo un po’ anche per non farla preoccupare troppo, e ci sono riuscito.
Anche questa sera mi alzo da tavola con la pancia che scoppia e mi abbandono su uno dei divanetti davanti alla enorme TV del salotto. Il distretto 12 è come sempre l’ultimo, appaiono le foto dei tributi favoriti e i loro punteggi in sovraimpressione, tutti dall’otto al dieci. Gli altri, il gruppo dei tributi gracili e spaventati ottiene più o meno intorno al cinque, Rue, la ragazzina dell’11 che ci ha seguiti negli addestramenti ottiene un sette che nessuno si aspettava. Poi tocca  me, la pressione sale.
Otto.
Ammetto che non me lo aspettavo, tutti si congratulano con me, Haymitch mi dà una pacca sulla spalla. Anche Katniss si mostra felice anche se non sono sicuro che lo sia realmente. È agitata e quando tocca a lei vedo che si conficca le unghie nel palmo della mano con forza. Accanto alla sua faccia appare un undici.
Effie strilla, un suono che non saprei associare a nessun tipo di emozione ma a un grande miscuglio di tante messe insieme. Poi tutti applaudono, ed è inutile dirlo, è una reazione ben diversa dal mio buono, ma non eccezionale otto.
-Dev’esserci stato un errore. Come… come è potuto accadere? –chiede Katniss a Haymitch che ha un sorriso enorme.
-Immagino che gli sia piaciuto il tuo carattere. Hanno uno spettacolo da organizzare. Hanno bisogno di giocatori di forte temperamento.
-Katniss, la ragazza in fiamme – commenta Cinna abbracciando Katniss – Oh, aspetta di vedere il tuo vestito per l’intervista.
-Altro fuoco? – chiede Katniss che adesso ha ritrovato la serenità persino per concedersi una battuta.
-In un certo senso – risponde Cinna lasciando tutto al mistero.
È tutto così allegro, così bello. E faccio fatica a farne parte, sì sono andato bene, è vero, ma che significa questo? Anche Katniss è andata bene, forse abbiamo fatto male a considerarci così poco a vicenda. Come se non fossimo anche noi una minaccia l’uno per l’altro. Quando viene da me a congratularsi vedo in lei il mio stesso imbarazzo. Non la biasimo.
Cerco di andarmene prima che posso.
Non indosso neanche il pigiama, mi infilo nel letto caldo e aspetto il sonno che arriva presto. Sono stanco, stressato e solo un buon riposo può aiutarmi.
La mattina mi alzo che è ancora presto, mi faccio subito la doccia e penso che non aspetterò che sia Effie a chiamarmi questa mattina, tanto vale andare a fare colazione prima.
Oggi è domenica, il mio pensiero va irrimediabilmente a casa, dove mio padre sforna il pane migliore per il pranzo domenicale del sindaco Undersee. Glielo andavo a recapitare direttamente a casa e spesso mi apriva la figlia Madge che faceva la mia stessa scuola. Dal modo in cui mi guardava e dalla frequenza con cui veniva a ricevermi al posto dei servitori avevo capito che forse non era solo il pane ad interessarle, ma non ci avevo mai dato troppo peso. Madge è carina, ma delle ragazze mi è sempre importato ben poco, forse perché da quando ho visto per la prima volta Katniss alle elementari ho saputo che il mio cuore sarebbe appartenuto a una soltanto. Avevo cinque anni e avevo scoperto l’amore.
Tornato dalle mie commissioni per il sindaco solitamente entravo dalla porta sul retro e c’era una torta appena sfornata che mi aspettava. Solo la domenica era permesso decorarle, per dare un po’ più di allegria alla gente libera dai turni nelle miniere. In un mondo nero carbone anche semplicemente qualche tocco di colore può fare la differenza.
Ma il ricordo di casa fa male e devo stare coi piedi per terra. Domani sera ci saranno le interviste e ho intenzione di iniziare a giocare per bene. Quell’otto mi ha dato la speranza in uno sponsor, ma è stato l’undici di Katniss a svegliarmi definitivamente. Haymitch è uno solo, noi siamo due, e per ora è indubbio che sia la ragazza in fiamme ad essere in vantaggio per ora. Non mi importa di diventare il preferito del nostro mentore, ma non posso permetterle di eclissarmi completamente. Ci sono anche io e non ho nessuna intenzione di andarmene tanto presto.
E poi ho un’idea, sperando che Haymitch sia mattiniero come me e mi eviti l’incontro con Katniss. Devo parlargli.
Dopo essermi vestito esco dalla camera senza fare rumore e mi dirigo a grandi falcate verso la sala da pranzo. Effie sorride nel vedermi alzato già a quest’ora, sta spalmando con la punta di un coltello della marmellata su un toast appena dorato. Anche questa mattina c’è una grande varietà di scelta per la colazione, solita cioccolata calda, pancetta, uova e prendo un’abbondante porzione di stufato. Agnello e prugne secche accompagnato con del riso, sembra delizioso e appena alzo il coperchio che lo mantiene ben caldo esce un profumo a dir poco invitante. Il cestino dei panini mi mette sempre un po’ di nostalgia. Ne prendo uno e ne accarezzo la superficie rugosa con il pollice.
Mi siedo al mio solito posto e mangio in silenzio.
-Non preoccuparti Peeta, otto è un punteggio perfetto, alto, ma non troppo da destare la preoccupazione dei favoriti. Non so con quale strategia hai scelto di giocare, ma sono sicura che gli Strateghi ti abbiano aiutato con il loro voto, dico bene?
-Sì.. sono soddisfatto. A proposito della strategia, vorrei parlarne con Haymitch, l’hai visto in giro?
-Oh sì, dovrebbe arrivare a breve, sicuramente meglio il tuo otto che l’undici di Katniss. Non ho dubbi che per gli Strateghi sia solo una punizione per il suo comportamento irrispettoso – prende un sorso dal bicchiere di aranciata che ha davanti e aggiunge dopo essersi pulita la bocca sul tovagliolo macchiato di rossetto – Bene, caro, devo andare a controllare l’agenda, siete così pieni di impegni!
Si alza con grazia e mi lascia solo nella grande stanza.
-Buon giorno fornaio! – tuona Haymitch dopo qualche minuto. La sua voce sembra anche più forte nella stanza vuota.
-Buon giorno Haymitch.
Aspetto che si riempia il piatto a sua volta e si sede a capotavola. Non mi lascia il tempo di iniziare il discorso che stavo preparando quando mi chiede.
-E così vuoi allenarti da solo, eh? – vede che lo guardo sconcertato, mi ha letto nel pensiero, poi aggiunge – Ho incrociato Effie nel corridoio e mi ha detto che volevi vedermi. Ho fatto due più due.
Ragiono un attimo sul quanto deve essere bravo di matematica Haymitch perché sinceramente i due fatti non mi avrebbero fatto arrivare alla stessa conclusione, però poco importa, ha indovinato e tanto vale spiegarmi per bene.
-Sì, hai indovinato, penso che sia giusto a questo punto affrontare una preparazione separata. Non ha più senso che io e Katniss facciamo gli amiconi qua fuori quando sappiamo benissimo entrambi che prima o poi uno dei due deve morire. E magari non mostrarle le ultime fasi della mia preparazione potrebbe avvantaggiarmi visto che già lei ha ricevuto un undici  dagli Strateghi. Volevo parlare… della strategia ecco, cosa mi consiglieresti?
-Fin’ora sono stato abbastanza chiaro, nell’intervista dovrà comunque sembrare che voi siate una squadra, sarà la vostra ultima apparizione pubblica prima dei giochi e voglio che la rendiate indimenticabile, inizia a pensarci bene perché è la tua ultima occasione per fare un figurone. Poi nell’arena fai quello che vuoi,  non ti obbligo a stringere alleanza con lei, anzi, cerca di andare subito il più lontano possibile se proprio non vuoi ucciderla.
Come ha fatto a capire anche questo? Sto iniziando a prendere in considerazione l’idea che Haymitch sia molto più arguto di quanto voglia sembrare.
-E con i favoriti? Cosa faccio?
-Tieniti alla larga e basta, se ti vogliono saranno loro a cercarti. Saranno prima occupati con Katniss, dopo quell’undici è lei il loro unico bersaglio, quando l’avranno uccisa penseranno a te e al ragazzone del distretto 11. Tutti gli altri non sono che piccoli ostacoli sulla loro strada, li faranno fuori prima che tu te ne possa neanche accorgere.
Cerco di interpretare con attenzione le sue parole. Mi sembra che voglia dirmi di più, qualcosa di sottinteso. Imprimo quello che ha detto nella mia memoria perché in quel momento entra Effie che ci fa cenno che dietro di lei sta per arrivare Katniss e Haymitch taglia lì il discorso.
-Be’, dovremo dirglielo… – sussurra Effie.
Haymitch annuisce senza dire nulla perché la diretta interessata è appena entrata nella stanza. Si avvicina al tavolo del buffet e si riempie il piatto prima di avvicinarsi.
-Cosa c’è? Oggi ci preparate per le interviste, giusto?
-Giusto – risponde Haymitch serio.
-Non dovete aspettare che finisca. Posso mangiare e ascoltare allo stesso tempo – dice mentre ci guarda con aria indagatrice e accusatoria al tempo stesso.
-Be’, c’è stato un cambiamento di programma. Riguardo al nostro metodo – dice Haymitch con cautela, come se Katniss potesse esplodergli sotto gli occhi.
-E cioè?
-Peeta ha chiesto di essere preparato separatamente.
Sprofondo nella sedia vergognandomi terribilmente.
-Ottimo – dice, dal suo volto di pietra non trapela nessuna emozione. Chissà perché mi fa più male di quanto dovrebbe.


Ciao ciao ciao! Eccovi un altro capitolo :)
Stasera sto guardando "Il lato positivo" con Jennifer, per chi non l'avesse visto, ve lo consiglio calorosamente è stupendo.
Come sempre, recensite e fatemi sapere qualuuunque cosa, attendo i vostri commenti che mi fanno sempre piacere.
Alla prossima (sperando presto)
-samubura-

 
   
 
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