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Autore: Ehyca    12/11/2013    2 recensioni
Una raccolta di oneshots che ha come protagonisti un tenero Tao e un fiero Kris (Pff, vorrebbe esserlo...)
Storia originariamente scritta da: WhatsOnTheCeiling
Genere: Fluff, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Kris, Kris, Tao, Tao, Un po' tutti
Note: Raccolta, Traduzione | Avvertimenti: nessuno
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Kris era esausto. La tabella di marcia di oggi l'aveva fatto correre da una parte all'altra, tra interviste, prove e viaggi vari. Erano atterrati in Cina qualche giorno prima, ma il leader ancora non si era abituato alla differenza di orario. Certo, era solamente un'ora, ma era un'ora che avrebbe potuto utilizzare per riposare. Però non voleva deludere le exotics, e nascondeva la sua stanchezza dietro alla proprio 'poker face'; forse era per questo che le persone pensavano avesse una 'bitch face'.

Non c'è bisogno di dire che subito dopo aver oltrepassato la porta, la facciata del leader svanì e si comportò come davvero si sentiva: un ragazzo di 22 anni intrappolato con la capacità mentale di un ragazzino di 12 anni.

"Non mi voglio muovere," mugolò accasciandosi contro il muro. 

Luhan alzò gli occhi al cielo e gli passò sopra, dirigendosi in cucina mentre gli altri membri punzecchiavano il fianco del leader.

"Yah, togliti di mezzo," si accigliò Lay, picchettandogli la pancia con il piede. Kris lo afferrò prima che potesse colpirlo ancora e rise quando il ragazzo cadde a terra. 

Ignorò le proteste del moretto e prese la borsa, arruffando i capelli perfettamente pettinati di Jongdae prima di scomparire verso la propria stanza. 

Kris aprì la porta, trattenendosi dal correre sul proprio letto e gettarsi sotto le lenzuola. A dire il vero l'idea non suonava male al momento, ma il bozzolo dalla forma umana sopra di esso gli diceva il contrario. I capelli neri di Tao spuntavano dalle coperte e presto tutto il viso fu visibile. Il più piccolo annuì e tornò sotto la massa di coperte.

"Huang ZiTao," parlò il leader, la stanchezza era evidente dalla sua voce, "Cosa stai facendo nel mio letto?"

"Il condizionatore è rotto; la mia camera è più fredda del Polo Nord," la sua risposta smorzata fece scuotere la testa al maggiore.

"Dillo al manager allora."

"Più tardi."

"No, ora."

"Per farlo dovrei scendere dal letto Ge."

"Esattamente," Kris chiuse la porta con un calcio e cominciò a togliersi i vestiti invernali.

"E per farlo mi dovrei muovere."

"Lo so."

"Ed è qualcosa per cui non ho abbastanza energia."

"Tao," Lo avvertì. Il più piccolo sollevò la testa, guardandolo impassibile, "Fuori dal mio letto."

"...No."

"Non te lo sto chiedendo."

"Non me ne vado," il maknae rotolò un po', facendo abbastanza spazio sul letto e tenendo sollevate le coperte, "Sei il benvenuto se vuoi unirti."

Kris sospirò sconfitto. Normalmente avrebbe afferrato le gambe del ragazzo, nonostante le sue abilità nelle arti marziali, e lo avrebbe trascinato fuori dalla stanza. Oggi, però, non ne aveva la forza e finì per trascinare il proprio corpo verso il letto invitante, buttandosici sopra. I suoi occhi si chiusero nel momento in cui entrò in contatto con il soffice materasso; sentì un leggero peso sulla schiena quando Tao lo coprì e grugnì mentre i suoi muscoli si rilassavano.

"Quante volte abbiamo condiviso un letto?" chiese Kris pigramente, le sue parole erano strascicate ma non gli importava di non suonare intelligente.

"Ho perso il conto dopo la notte sul divano."

"Il divano non è un letto."

"Io conto come letto ogni cosa sulla quale si possa dormire."

"Quindi anche un tavolo?"

"Se è abbastanza lungo," Kris alzò gli occhi al cielo e si mise su un fianco, faccia a faccia con Tao, e sentì i suoi piccoli respiri colpirgli il mento, "Ge, non dormire troppo."

"Perché?" socchiuse un occhio e vide Tao aggrottare le sopracciglia per la confusione.

"Non sai che giorno è oggi?"

"Novembre?" sbadigliò.

Tao lo guardò con gli occhi spalancati per un minuto prima di sospirare e tirare le coperte verso di sé, "Ti sveglio più tardi."

"Ci puoi provare."

--

Sembravano essere passati solo pochi minuti prima che la spalla di Kris cominciasse a tremare. Si accigliò e con riluttanza aprì gli occhi, vedendo che la stanza era molto più buia e che il maknae affianco a lui era seduto. Imprecò e rotolò, ogni senso di pericolo perso quando cadde dal letto.

“Ow!” gridò, tenendosi un fianco e sedendosi.

“Wow Ge, questo proprio non è da te,” rise Tao, scivolando dal letto affianco a lui e accarezzandogli la parte lesa.

Kris assottigliò gli occhi e si guardò intorno per un orologio, “Che ora è?”

“8:07.”

“Perché mi hai svegliato?”

“Abbiamo perso la cena. Il tuo stomaco mi ha svegliato. Sembrava un mostro affamato che vede cibo per la prima volta dopo tre anni.”

“Allora pobabilmente sarebbe morto.”

Lo stomaco di Kris ruggì piuttosto forte e le guance del maggiore andarono a fuoco. Tao ghignò, “A me sembra più che vivo. Su Ge, andiamo a mangiare.”

Alzò gli occhi al cielo e annuì, sollevandosi in piedi su gambe di gelatina mentre il più piccolo lo aiutava. Si grattò la pancia mentre usciva dalla stanza e inciampò nel corridoio buio.

“Che è successo alle luci?” si accigliò, provando l'interruttore più vicino.

“Non lo so,” rispose Tao, anche se la sua voce sembrava essere più divertita che confusa. Kris preferì ignorare la cosa e usò la debole luce della cucina per orientarsi.

“Dove sono gli altri?”

“Non lo so.”

“Sì lo sa-”

“Sorpresa!” quattro voci alte e armoniose invasero l'appartamento, sorprendendo il leader quando l'improvvisa luce della cucina lo accecò. Si coprì gli occhi velocemente e sbattè le palpebre un paio di volte, abituandosi alla luminosità per poi rimanere spiazzato dalla scena.

Luhan, Lay, Jongdae, e Xiumin erano in piedi attorno al tavolo di cucina, palloncini poco gonfiati e rimasugli di coriandoli disseminati sul pavimento e sul bancone. Posata sul tavolo c'era una torta bianca con la glassa blu e bianca, e la scritta “Buon Compleanno Duizhang” in Cinese e in Inglese. Affianco alla torta c'era un portatile, che mostrava i visi sorridenti degli EXO K. Il manager stava da una parte della stanza, e faceva foto al leader scioccato.

Kris era senza parole. Sbattè le palpebre una volta, due volte, per poi tornare a guardare Tao e gli altri membri.

“C-cosa è tutto questo?” rise, grattandosi nervosamente la testa.

“Oh questo? Non è niente, davvero, avevamo solo voglia di comprare una torta e celebrare l'aggiunta del tuo cucciolo di alpaca alla famiglia degli EXO- Luhan diede uno scappellotto a Jongdae, il quale chiuse il becco e sorrise.

“Ovviamente è il tuo compleanno!” Rise. Kris si accigliò e controllò il proprio calendario mentale.

“… Oggi è il 6 Novembre?”

Aigoo, e io che pensavo che Suho fosse vecchio,” la risposta di Kai divertì l'Happy Virus a tal punto che la sua risata fece gracchiare le casse. Suho ignorò il ballerino e spostò la webcam verso di sé.

Ci dispiace non essere lì, ma ti auguriamo tutti buon compleanno!”

“Grazie ragazzi,” Kris si inchinò, fermato immediatamente dagli altri.

“D'accordo, non lasciatevi trascinare troppo dai festeggiamenti. I ragazzi ed io vi lasciamo, abbiamo una giornata piena domani,” i cinque protestarono, ma vennero zittiti dallo sguardo severo del leader. Kris rise e assicurò loro che andava bene, diede loro la buonanotte e chiuse il laptop.

“Ora che anche questa è fatta…” il fatto che Lay si fosse interrotto mise il leader in allerta. Quando si voltò, venne accolto da una tortata in faccia. La stanza scoppiò in una risata mentre Kris si puliva gli occhi dalla panna guardando scioccato il ragazzo.

“Oh Yixing,” ridacchiò cupamente, afferrando la torta, “Sei morto.”

“No!” il ragazzo corse via dalla stanza prima che Kris potesse fare qualcosa. Rise e si pulì con un dito, leccandolo subito dopo.

“Mmh, sono delizioso.”

“Fammi provare!” Tao saltò su e raccolse un po' di glassa dalla sua guancia, leccandola e sorridendo smagliante, “Davvero Ge!”

“Non lo mangiamo ora,” rise Xiumin, spingendo il più alto verso quello che era rimasto della torta, “Le candeline sono ancora accese, esprimi un desiderio Wufan!”

 Kris sosiprò e si sedette sulla sedia, fissando attentamente la candelina quasi sciolta. Sorrise quando vide che i propri membri (Lay era tornato) lo stavano guardando con un sorriso sul viso. Il leader, che ora era un ventitreenne con la capacità mentale di un dodicenne, chiuse gli occhi e pensò un desiderio.

Poi, soffiò le candeline.

“…”

“…”

“Perché le candeline non si spengono?”

“Non lo so. Abbiamo mandato Jongdae a comprarle…. Jongdae!”

Merda.

  
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