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Autore: YaoiLove    12/11/2013    0 recensioni
Tutto ciò che avviene nel mondo è causato dall'odio, causato da quelle persone che non hanno mai provato amore, infatti, a causa di questo nel mondo ogni nazione è in guerra con i propri vicini. Due ragazzi, due guerrieri del bene si incontrano per la prima volta sul campo di battaglia e si danno guerra fino a quando, durante uno scontro non vengono abbandonati nel deserto e non iniziano a conoscersi meglio... Questo comporterà alla nascita di un qualcosa che potrà salvare il mondo dalle guerre e dalla distruzione.
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi
Note: AU, Lime | Avvertimenti: Incompiuta, Tematiche delicate, Triangolo | Contesto: Sovrannaturale
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 <l cuore cerca di amare mentre la mente odia!>>

Mancavano sette giorni all'inizio del nuovo secolo. I due eserciti si erano ritirati, per festeggiare l'inizio dell'anno nuovo, ad eccezione di un soldato che, povero lui, si era perso all'interno delle rovine del sole, rovine che in antichità venivano usate per pregare il Dio Sole per ricevere benedizioni nei raccolti e nella vita. Camminando in queste rovine il giovane soldato; alto, snello, moro e con gli occhi color blu zaffiro; si trova a sentire alcuni versi provenire dalla sala del trono. Versi spaventosi. < Ghr! Aaah! Zzzh! Tsk! >  Sembrava qualcosa di pauroso a prima vista. Con abile manovrabilità sfilò dalla sua tasca lo scettro magico, un bastone con alla cima una sfera che dentro conteneva uno zaffiro. A punta di piedi iniziò a camminare avvicinandosi alla porta della sala. Un ombra enorme si manifestò davanti a lui che, non rendendosi conto di ciò che veramente era, lanciò una sfera di energia contro l'ombra che lo aveva spaventato. Un urlo di doloro si sentì provenire nel posto in cui vi era l'ombra. Con coraggio e caparbietà il giovane bellicoso si affacciò al grande arco notando un uomo, un uomo in catene, nudo, che era stato colpito dal suo colpo. A stento iniziò ad avvicinarsi per poi aumentare il passo fino ad essere a qualche trentina di centimetri distante da lui. < Stai bene? > chiese tremolante l'armigero dai castani capelli. L'incatenato non proferì parola per poi alzare il volto e guardare il suo aggressore. Un attimo di terrore e paura apparve negli occhi dell'imprigionato. Arretrava senza accorgersene finchè non si trovò contro il muro, un muro che gli impediva la fuga. < Vai via, non ho bisogno di soccorso dal mio nemico! > Borbottò riconoscendo la divisa del moro. Il fiero si avvicinò ancora fino a diventare rosso in volto, prese aria nel viso e sospirò, era la prima volta che si trovava in una situazione come quella, davanti ad un uomo nudo legato con delle catene. < Non ti preoccupare, non ti farò niente, io odio la guerra.. > Borbotta ancora il guerrigliero mentre il soldato del regno di Miharu lo guarda in volto, capendo che le parole che il moro stava dicendo erano vere. < Il mio nome è... > Si va per presentare quando un enorme scossa colpisce il terreno. Una scossa che provoca la caduta di alcune colonne nelle rovine.Il moro si lancia contro l'incatenato facendogli da scudo, rimanendo ferito inconsciamente. < dicevo... il mio nome è Cor > nel mentre della presentazione Cor si accorge di avere un piccolo problemino, sente qualcosa di molle sotto la sua mano destra che lentamente va a gonfiare. A causa della protezione il soldato incatenato si stava eccitando. Entrambi, ad'unanimità, diventarono rossi e si girando danto la spalla ognuno all'altro. < Non volevo farlo apposta! > Esclamò Cor mentre sentiva un rumore di catene. < Non ti preoccupare! > Borbottò il recluso mentre cercava di togliersi le catene e senza essere  maleducato, va a presentarsi. < Il mio nome è Ledo... > Un atmosfera un po' imbarazzante stava andando a crearsi in quello scenario un po' dispersivo e suggestivo. Ad un tratto Cor si gira e con l'aiuto della sua bacchetta, senza che Ledo se ne accorgesse, distrusse le catene così liberandolo. < Non ho vestiti da darti però prendi questo! > Borbotta Cor lanciando un mantello su Ledo che, girandosi rapidamente, lo afferro indossandolo. I due oramai erano stati lasciati indietro da entrambi gli eserciti. Non avevano più un posto in cui andare visto che, secondo le leggi di quel periodo, chiunque tardasse nel rientrare insieme all'esercito venisse riconosciuto come traditore.
  
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