Aireen's corner
Questa
piccola storia non ha nulla a che fare con la mia long-fiction (sempre
una Rose/Scorpius) "Cioccorane", che vi invito a leggere,
lasciandovi il link.
Vi pregherei di lasciarmi una piccola recensione sia qui, che
nell'altra storia, in segno di incoraggiamento. Non è sempre
facile esporre i proprio lavori al pubblico, per me in particolare ^^.
Grazie mille, un abbraccio :)
Welcome back
Quell’anno c’era una novità.
Questa consapevolezza accompagnò Rose per tutta la durata
delle vacanze
natalizie e non la lasciò sola nemmeno per un istante.
Diverse volte aveva pensato ad un modo per comunicare la suddetta alla
sua
famiglia, ma non aveva mai trovato le parole adatte: non
perché temesse una
loro reazione, ma, semplicemente, non esisteva ancora un modo adeguato
per
parlare di ciò che era accaduto.
Era qualcosa che sentiva di dover tenere per sé, almeno per
il momento.
Così, mentre i suoi cugini scartavano i regali, lei si
ritrovò a sgattaiolare
furtivamente in camera, in attesa di una missiva e di un pacchetto che
ai suoi
occhi erano più preziosi di tutto l’oro della
Gringott.
Durante gli infiniti pasti preparati da nonna Molly, lei, solitamente
chiacchierona, se ne stava silenziosa in disparte, persa nei ricordi e
in
spasmodica attesa del ritorno.
Quando giunse finalmente il momento di tornare a scuola, Rose era
pienamente
consapevole che non sarebbe stata in grado di resistere un momento di
più:
doveva tornare. Doveva vederlo.
Non si curò quasi di salutare i suoi genitori, presa
com’era da una miriade di
vorticanti pensieri. Il desiderio di riabbracciarlo era così
forte da farle
male.
Il viaggio in treno trascorse lentamente, così lentamente da
farle desiderare
di aver assunto una qualche sostanza in grado di farla dormire per
qualche ora,
in modo da porre termine a quella tortura. Perché di questo
si trattava: di una
lenta e inesorabile tortura.
Infine, senza sapere nemmeno come, Rose si ritrovò seduta
davanti al camino
della Sala Comune di Corvonero, in trepidante attesa. Di lì
a pochi minuti
sarebbe arrivato, avrebbe varcato la soglia e lei avrebbe finalmente
potuto concedersi un sospiro di sollievo.
Improvvisamente, il contatto tra qualcosa di gelido e la sua guancia la
fece
sussultare e, prima di rendersi conto di cosa stesse accadendo, si
ritrovò
coinvolta in un bacio mozzafiato.
Gli occhi chiusi, le mani che annaspavano per riuscire ad accarezzare
quanta
più pelle possibile e le lingue che si rincorrevano: quello
era il Paradiso.
Rose non seppe dire quanto durò quel momento di assoluta e
completa perfezione,
sapeva solo che non avrebbe mai voluto porvi fine.
Quando, infine, i due giovani si separarono, il ragazzo si
raddrizzò con una
smorfia: per arrivare all’altezza della sua ragazza aveva
dovuto chinarsi… e di
parecchio.
<< Sai una cosa? Credo che la prossima volta ti
farò alzare prima!
>> Esclamò, passandosi una
mano tra i lisci capelli biondi. In risposta, Rose gli sorrise,
facendogli una
linguaccia.
Scorpius era tornato, e tutto era di nuovo al suo posto.