Storie originali > Generale
Ricorda la storia  |      
Autore: With H    12/11/2013    0 recensioni
Song-fic ispirata alla canzone Goodbye di Avril Lavigne, dell'album Goodbye Lullaby.
Genere: Malinconico, Song-fic, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Aveva scritto una storia (*). Era per lui e parlava di lui e anche un po' di se stessa e della sua vita senza di lui e lo faceva in un modo intimo e privato... Come quello che c'era stato tra loro, qualsiasi cosa fosse.
Goodbye, goodbye, goodbye my love. (**)
Questo era il suo modo per salutarlo, l'unico modo per riuscire a mettere un punto dove aveva ostinatamente messo delle virgole, troppe, sperando che lui si decidesse a scrivere una storia con lei, con un bel finale. Ma quella, come molte altre, era destinata ad essere incompleta, senza un finale, o almeno senza il finale che sperava. Ma non si può avere sempre ciò che si desidera, no?
I have to go... (***)
Sì, doveva andare. Non poteva restare ad aspettarlo ancora, era chiaro che era inutile. Ci aveva messo un po' a capire che se qualcuno tiene davvero a una persona, la cerca... Era quello che aveva fatto e l'aveva fatto anche lui, per un po'.


Always know that I love you so, I love you so. (****)


Era una storia in cui si era decisa a rispondere sì a tutte le sue domande a cui aveva risposto sempre con un no, ad una su tutte. Sì, era innamorata di lui, inesorabilmente. E faceva male, un male atroce, per questo era un addio.
Addio occhi marroni, addio per adesso.


No, non solo per adesso... Addio, per sempre.
Dubitava che ci sarebbe mai stato un "noi", un momento in cui entrambi avebbero capito che non era un vero "addio" ma solo un "arrivederci, alla prossima" per quando sarebbero stati più maturi e più liberi, per potersi ritrovare e cercarsi a vicenda, nello stesso momento. Senza intervalli o ritardi com'era successo finora.
Non sarebbe mai riuscita a dirglielo in faccia, per questo aveva scritto una storia, era il suo modo di esprimersi ed era il suo modo per capire che non lo avrebbe più cercato e, semmai lui l'avesse fatto, l'avrebbe ignorato fino a fingere che lui fosse solo un sogno, un bellissimo sogno. Ma voleva anche che, leggendo quella storia, lui sapesse che in quell'universo parallelo dove collocavano i loro "alterego" durante le loro storie a quattro mani, l'avrebbe sempre chiamato "Mio", che sarebbe stato quello che era entrato nella sua vita improvvisamente quando credeva che l'amore non avrebbe più fatto parte della sua storia e le aveva fatto capire che si sbagliava. Sarebbe stato quel ragazzo di cui un giorno avrebbe parlato a sua figlia, adolescente, quando le avrebbe asciugato le lacrime per un amore non corrisposto. Sarebbe sempre stato quello a cui avrebbe risposto "Tutto, non ti basta?". E l'avrebbe pensato sempre, perchè un sentimento così forte era impossibile da dimenticare, è come quando ci si rompe un osso che farà male improvvisamente anche dopo anni, a causa del cambiamento delle stagioni. 
In quel momento faceva male, mentre gli scriveva la sua storia di addio, faceva male da morire.
Ma la vita le aveva fatto capire che ci si abitua a tutto e si supera tutto. Aveva superato esperienze molto peggiori di un cuore infranto, era sopravvissuta e ce l'avrebbe fatta, di nuovo.
Ma, mentre terminava la sua storia e le lacrime le bruciavano sul viso, sapeva che non sarebbe stato facile. Non lo è mai. 
Forse non si sarebbe mai abituata alla sua assenza, ad accendere il cellulare e non trovare il suo messaggio di buongiorno, a non sentirlo durante la giornata. Non si sarebbe mai abituata a smetterla di pensarlo e di volerlo con tutta se stessa, lo avrebbe voluto sempre, intensamente, ma non lo avrebbe più detto, avrebbe finto di averlo dimenticato. Ma soprattutto non si sarebbe mai abituata a passare davanti a quella panchina senza lasciarci ogni volta un frammento di cuore. 
Lo avrebbe conservato nel posto più sicuro e inviolabile che poteva garantirgli, dove sarebbe rimasto per sempre, anche quando ci sarebbe stato un altro nella sua vita a farle diventare le guance rosse quando le avrebbe detto che era bella e quando avrebbe avuto tutto di lei, anche quello che lui invece non aveva avuto... Non aveva voluto.
I love you so
Gli chiese mentalmente di non dimenticarlo. Era il massimo che potesse dirgli e sarebbe stato così per sempre, nonostante tutto.
I love you so.
Era la sua promessa migliore.


Mise la parola fine alla sua storia e la pubblicò.


Goodbye my love.

 

 


Note:
(*) la storia si riferisce a "What If...", racconto che ho pubblicato di recente e che ho scritto con questa musica di sottofondo.
Le frasi in inglese sono tratte dalla canzone "Goodbye" di Avril Lavigne, ultima traccia dell'album "Goodbye Lullaby" (2011). Alcune frasi in corsivo sono la traduzione di parti del testo della stessa canzone.
(**) Traduzione: Addio, mio amore.
(***) Traduzione: Devo andare.
(****) Traduzione: Sappi sempre (ricorda sempre) che ti amo tanto.
 
   
 
Leggi le 0 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Generale / Vai alla pagina dell'autore: With H