L'ultima strofa della canzone –
8a Parte
Le impronte di Gin furono immesse nel database da Reina e fu
americano e nato negli anni venti, proprio come aveva detto Shinichi.
Sapendo
di fare un'azione illegale, modificò i dati nel database per far
credere che
Gin fosse nato molti anni dopo. Pandora era meglio che rimanesse un
segreto.
Kaito se ne era andato senza dire niente a nessuno. Aveva
lasciato gli altri con Pandora ed era tornato a casa. Era sparito
proprio come
Ladro Kid...
Goro ed Eri arrivarono in questura trafelati e con le
lacrime agli occhi, abbracciarono Ran e la tennero stretta. L'uomo
voleva
strangolare Shinichi ma fu fermato in tempo dal dottor Agasa e Heiji.
Quando
Eri chiese dov'era Conan, Ran disse che quella notte, prima che il
padre
tornasse, la madre era venuta riprenderselo ma non aveva fatto in tempo
ad
avvertire nessuno.
Shinichi chiamò i suoi genitori e li avvertì di cos'era
successo. Sua madre si mise a piangere, felice di riavere il suo
ragazzo e suo
padre prenotò i primi biglietti per raggiungerlo, cancellando tutti i
suoi
impegni.
Shinichi ritornò a casa sua, dopo ventiquattro ore d’incubo.
Anche Ai e il dottor Agasa erano tornati a casa loro e dopo un sonno
ristoratore, la bambina si sarebbe messa a preparare un'altra pillola
di
antidoto per tornare normale, poi avrebbe bruciato tutti i documenti e
quel
farmaco sarebbe sparito per sempre.
Ran fu accompagnata a casa dai suoi genitori e la mamma si
fermò per un paio di giorni, in modo da assicurarsi che andasse tutto
bene. La
ragazza chiese di stare un po' da sola e si chiuse in camera sua.
Sulla spalliera della sedia era rimasta una maglia di
Conan... No, Shinichi. Si portò le mani alla testa, aveva voglia di
gridare.
Non poteva credere che quel bimbo con gli occhiali a cui voleva bene
come a un
fratellino potesse essere il ragazzo che amava. Si sentiva quasi spiata.
Ricominciò a piangere. Era sempre stata forte, ma stavolta
non ci riusciva. Non poteva neanche parlarne con nessuno. Si sentiva
tradita
anche da quelli che lo sapevano e nessuno le aveva mai detto niente.
Si stese a letto e dopo poche lacrime cadde in un profondo
sonno senza sogni...
<< DOVE CAVOLO SEI STATO?! >>.
Kazuha era furiosa. Si era svegliata intorno alle nove e lui
non era nella sua camera. Niente messaggi sul cellulare o alla
reception. Si
era vestita, aveva fatto colazione e intorno a mezzogiorno aveva
incominciato a
chiamarlo senza ottenere risposta. Solo due ore dopo si era presentato
sulla
porta della sua stanza.
<< Ti ho chiamato, ti ho cercato! >>.
Avanzò minacciosamente. Heiji restava immobile.
<< Dove sei stato tutta la notte? Con Shinichi?!
>>.
Nessuna risposta.
<< Ma sei diventato sordo?! >>.
Il ragazzo le mise una mano sulla bocca. Quella reazione
fece zittire Kazuha. Heiji le tolse la mano dalla bocca e lei era
pronta a
ricominciare quando lui la baciò. Quel contatto da tanti anni sperato
la fece
diventare rossa fino alla punta dei capelli. Dopo il primo secondo di
sorpresa,
buttò le braccia al collo a Heiji e si lasciò andare a quel bacio. Lui
la
strinse per la vita e rimasero così a lungo, per molto tempo, finché
non si
fermarono per riprendere fiato.
<< Non pensare di cavartela così >>.
<< Ci avevo sperato >>, rise Heiji e anche lei
cominciò a ridere.
Risero per molto tempo e poi si baciarono ancora perché il
bacio e la risata sono tra le poche cose della vita che uniscono due
persone.
Fu svegliato da un tocco delicato.
<< Shinichi >>.
Ran?
<< Shinichi tesoro svegliati >>.
Il ragazzo aprì gli occhi. << Mamma? >>, gettò
un'occhiata all'orologio, << Ma sono le otto... >>.
<< Un mio vecchio produttore veniva qua in Giappone
per fare delle riprese e usava il suo jet, mi doveva un favore... ed
eccoci qui
>>.
Si sedette vicino a lui sul letto e l'abbraccio.
<< Come stai figliolo? >>.
<< Bene... non mi sono fatto male. Gli altri sono
messi peggio >>.
Yukiko aveva le lacrime agli occhi a riabbracciare suo
figlio diciassettenne, sano e salvo da un'organizzazione malvagia.
<< E ora che succederà? >>, chiese suo padre.
<< Gin avrà l'ergastolo insieme a Vodka e Vermouth.
Hanno trovato la lista delle persone coinvolte e sono parecchie e
famose. Ci
vorrà un po' >>.
<< E Ran? >>, Sua madre fece la domanda più
difficile.
<< L'ha presa molto male... >>.
<< È comprensibile >>, disse il padre, battendo
una mano sulla spalla del figlio.
<< Dalle del tempo e vedrai che tornerà da te
>>.
Shinichi però non ne era convinto, aveva la sensazione di
averla persa per sempre.
Dopo cena il dottor Agasa bussò alla porta di
Shinichi. Gli
aprì la signora Kudo e lui spiegò brevemente il motivo della sua visita
in così
tarda sera. Il ragazzo corse subito a casa del dottor Agasa, Ai stava
per
tornare adulta.
Shinichi e Agasa erano seduti sul divano ad attendere Shiho.
Nessuno dei due l'aveva mai visto adulta, a malapena avevano sentito la
sua
voce.
Poi la porta si aprì e la diciottenne Shiho fece la sua
comparsa.
Vestiva semplicemente e un piccolo sorriso increspava il suo
viso così giovane e bello, segnato dalle troppe cose che era stata
costretta a
vedere.
Il vecchio dottore si alzò e andò dalla giovane.
<< Ai... >>, sussurrò. Poi si ricompose e diede
un colpo di tosse. << Cioè Shiho >>.
<< Si sta bene nei miei panni >>.
<< Sei libera adesso >>, disse Shinichi.
<< Cosa farai? >>.
<< Resterò con il dottor Agasa e m’iscriverò all'università
>>.
<< Ma per te è una perdita di tempo! >>, esclamò
lo scienziato.
<< Voglio poter vivere una vita normale e voglio
cominciare da qui. Mi cercherò anche un lavoretto per mantenermi agli
studi,
anche se ho i soldi dell'eredità dei miei genitori >>.
<< Allora ti vedrò molto spesso >>, rise il
ragazzo.
Si guardarono e senza bisogno di dirselo sapevano che loro
erano migliori amici per la vita. Solo loro due potevano capire cosa
era
successo, le sensazioni provate. Shiho si avvicinò allo scienziato, che
era
tutto commosso e quasi sull'orlo di piangere. La sua piccola Ai non era
più una
bambina.
La ragazza lo abbracciò. Non aveva mai abbracciato nessuno
nella sua vita, nemmeno sua sorella. Aveva imparato che alle persone
che si
amano bisogna dimostrargli sempre l'amore che si prova.
Il dottore l'abbraccio quasi piangendo.
Shinichi li guardò tristemente. Erano tutti felici tranne
lui e Ran. Strinse i pugni e serrò le labbra, quasi con rabbia, tutta
verso se
stesso. Era arrivato il momento di agire e riprendersi la sua amata che
l'Organizzazione le aveva portato via.
Eri si affacciò alla porta della figlia, pensava stesse già
dormendo vista l'ora. Invece era più che sveglia nel suo letto, con la
faccia
triste.
<< Non voglio vederlo >>.
<< Bambina mia è mezzanotte e per poco tuo padre non
gli ha sparato. C'è da dire che ha avuto un atto di coraggio >>.
Ran si alzò dal letto e si mise le pantofole e andò nella
sala. Eri salutò Shinichi e se ne andò nello studio al piano di sotto.
<< Ran... io... >>.
<< Se mi devi dire scusa sei venuto senza motivo
>>.
<< Voglio proporti una cosa >>.
<< E sarebbe? >>.
<< Dopodomani Heiji e Kazuha torneranno a Osaka e
pensavo che magari domani potremo trascorrere una giornata a Tropical
Land
tutti insieme. Vengono anche il dottor Agasa e Shiho >>.
< Shiho? >>.
<< È il vero nome di Ai... Sai ora è tornata normale
anche lei >>.
<< Continua >>.
<< Ti prometto che domani ti regalerò la giornata che
non ho potuto regalarti nell'ultimo anno >>. Le sorrise.
In un primo momento volle rifiutare, fare l'orgogliosa. Poi
penso a Heiji e Kazuha. L'aveva incastrata.
<< D'accordo >>.
Angolo
autrice!
Ok, sono un pochi in ritardo, scusate! Heiji e la cara
Kazuha finalmente si sono messi insieme! E cosa succederà a Tropical
Land? Alla prossima ;)