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Autore: Dream_world    12/11/2013    2 recensioni
Si può scappare dal proprio passato, ma poi non è detto che questo non torni a bussare alla tua porta! Questa è la storia di quattro ragazze normalissime che vivono sulla Terra, vanno a scuola e sono felici... Ma quando un giorno si riuniscono per guardare insieme il loro anime preferito, succede qualcosa di molto strano. Fra strane visioni, principi scontrosi e saiyan salvatori si chiariranno molti misteri!
Genere: Fantasy, Mistero, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bardack, Mirai!Trunks, Nuovo personaggio, Un po' tutti, Vegeta
Note: Missing Moments, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Buonasera a tutti! 
Ho visto che la storia è ben seguita e che, anche se siete un po' tirati con le recensioni, continuate nella lettura! 
Grazie! Però mi farebbe piacere sapere cosa ne pensate, quindi se ne avete voglia lasciate un commentino, anche uno piccolino♥
A parte gli scherzi, in questo capitolo succederanno un po' di cose e la storia prenderà una piega inaspettata! Cosa succederà alle nostre amiche? Per scoprirlo basta continuare a leggere! 





 

Quella sera ero stata fuori a ballare con Bulma e le mie amiche e per questo ero particolarmente stanca, così appena poggiai la testa sul cuscino chiusi gli occhi, distrutta, ma poco dopo li riaprii e fui abbastanza sorpresa di non trovarmi più nel mio letto.

Ero in una stanza circolare molto elegante, rifinita nei minimi dettagli, arredata con mobili estremamente raffinati e attraverso delle grandi finestre socchiuse entrava moltissima luce che faceva risplendere gli occhi azzurrissimi della persona che avevo davanti: una ragazza spiritosa che mi osservava allegra e poggiò le sue mani guantate sulle mie.

Non era come tutte le saiyan che avevo visto fino a quel momento.

Era sì muscolosa, atletica e ovviamente bellissima per via del suo visetto giovane e sorridente, ma aveva qualcosa di diverso... sembrava meno feroce, meno spietata assassina e più ragazzina spensierata.

Una cascata di ricci castani le scendeva per le spalle e delle labbra carnose incorniciavano un sorriso bianchissimo e perfetto.

Era molto emozionata e quando parlò concitatamente riconobbi la sua voce...

«Mya! Ancora mio fratello non te l'ha chiesto? Non ci posso credere! Ma come? Mi aveva fatto vedere il diadema di diamanti che il re nostro padre gli aveva affidato, quello da dare a colei che voleva come sposa, quello che mio papà aveva donato alla mamma prima di lui, quello che sarebbe appartenuto alla principessa dei saiyan. Era così emozionato quando lo teneva fra le mani stamattina.. ops! Doveva essere una sorpresa! Ho parlato troppo.. scusami Mya! Mio fratello sarà furioso..!» io risi allegra, perchè sapevo già tutto.

Tenevo i miei capelli biondi acconciati sulla testa, con piccoli ciuffi che cadevano in ogni direzione, in modo che fosse impossibile notare la tiara che stava alla base dell'enorme chignon. Piano piano li sciolsi finchè un raggio di luce lo colpì, facendo risplendere la miriade di brillanti che vi erano incastonati. I riflessi illuminarono ancor di più la stanza.

La ragazza, per l'enorme sorpresa, quasi cadde dal lettone su cui era seduta.

Quando si riprese, urlò:«COSì MIO FRATELLO TI HA CHIESTO DI SPOSARLO?! E TU NON MI AVEVI ANCORA DETTO NIENTE?!?!» era davvero furiosa!

Per non incorrere nell'ira della sorellina di Vegeta mi affrettai a dirle:«Fechì sei la prima a saperlo! Ancora non l'ho detto neanche a Melach e Ryth! Comunque abbracciami, da adesso siamo ufficialmente "sorelle"!» e quando finii di parlare mi saltò addosso e tutto ciò mi riportò al presente. Non c'erano dubbi: lei era Federica, la mia migliore amica insieme a Melania e Rita, quella che si stava perdendo la migliore avventura della nostra vita a causa di un'appuntamento dal dentista.

"Che sfortuna!" pensai per lei.

Mi risvegliai di botto.

Ero sola nella mia stanzetta alla Capsule corp.

A Melania e Rita erano state assegnate le due stanze adiacenti alla mia, e a me quella in cui ero stata portata dopo il mio svenimento.

Quel nuovo ricordo che si era presentato nella mia mente si lasciò dietro una traccia dolce-amara: all'epoca ero così felice, circondata da amiche fedeli e l'uomo che amavo mi aveva chiesto di sposarlo.

Ma la mia domanda era: cosa mai avevo combinato per ritrovarmi nel mio mondo? E come mai non ricordavo niente del mio passato? E come mai Vegeta, l'uomo che avrei dovuto sposare, mi odiava? Con queste domande che mi frullavano in testa mi alzai dal letto e mi incamminai verso la cucina. Avevo un'impellente bisogno di un sorso d'acqua e di una boccata d'aria.

Appena entrai nella tanto sospirata stanza mi sedetti al tavolo e, mentre sorseggiavo l'acqua che avevo versato in un bicchiere, si aprì la porta di casa con mio enorme disappunto.

Chi ne entrò era tutto sudato e ansimante e di certo doveva aver appena finito gli allenamenti nella gravity room.

Appena Vegeta mi vide si rabbuiò e drizzò la schiena con fare burbero e severo, diventando ancor più alto di quanto fosse in realtà.

Mi dava l'impressione che la mia presenza lo irritasse molto più di quanto potessi capire.

Fece due passi nella cucina a braccia incrociate, forse cercando di darsi un contegno, ma non riuscendoci si appoggiò con entrambe le mani sul tavolo, facendolo tremare, e sussurrò minacciosamente:«Cosa ci fai ancora qui? Ti avevo detto di andartene».

Mi sfidò con lo sguardo e proseguì.

«Non costringermi ad ucciderti» sorrise sadico.

Io avevo momentaneamente perso la parola, ma mentre stava varcando la soglia per tornare nella sua stanza mi alzai dalla sedia, poggiai il bicchiere sul tavolo e gli dissi semplicemente «Fermati». Lui si girò di scatto come se qualcuno gli avesse mollato un ceffone.

Mi guardò ferito, ma io me ne infischiai e continuai.

«Non so cosa io possa aver fatto, per farti incazzare in questo modo, ma per quel che mi riguarda questa è sì e no la prima volta che ti vedo». Lui mormorò, quasi senza che lo sentissi

«Quindi non ricordi davvero...» e io ignorandolo:«E per quel che mi riguarda non credo che ce ne saranno altre, vista la tua maleducazione e soprattutto l'odio immotivato che provi verso ogni cosa e soprattutto verso di me. Il tuo essere infantile mi disturba» sputai quella parola fuori dalla bocca a fatica, mentre vedevo il suo sguardo furioso vacillare.

Dovevo concludere quel discorso, e in fretta.

«... Quindi tolgo il disturbo, me ne andrò non appena Bulma troverà il modo di rispedire me e le mie amiche a casa. Ah, e spero che tu ti renda conto di essere solo un ragazzino viziato che cerca solo di mettersi in mostra, e che si vanta di essere il principe di una razza ormai estinta!».

Non pensavo davvero quelle cose.

Non volevo dirgliele.

Mi erano uscite dalla bocca da sole.

Ma ormai era tardi per tornare indietro.

Lui mi tornò a guardare negli occhi, dopodichè lo vidi curvarsi in basso, irrigidire tutti i muscoli, chiudere le mani a pugno e cominciare a gridare, tirando fuori tutta la rabbia che aveva in corpo.

Rovesciò la testa all'indietro, si illuminò tutto e tutta la casa fu sconquassata da un tremore incontrollabile.

Tutte le pentole, precedentemente appese in modo ordinato sulle pareti, caddero a terra e io temetti di venire colpita accidentalmente, così mi accucciai in un angolo, sperando che finisse presto.

Lui continuava a urlare come un forsennato, con gli occhi chiusi e piano piano vidi i suoi capelli farsi dorati in un fascio di luce: si stava trasformando in super saiyan per la prima volta a causa mia.

 

Avevo tanta paura, ma nel frattempo non riuscivo a non guardarlo: era uno spettacolo troppo bello per essere vero.

Pochi secondi dopo avevo davanti Vegeta super saiyan.

Mi ero sempre chiesta come fosse riuscito a trasformarsi davvero la prima volta, e l'avevo scoperto, anche se era successo in un modo che non mi sarei mai immaginata.

Lui era tanto incredulo quanto orgoglioso di essere riuscito in quell'impresa, così, evitando la miriade di oggetti che erano caduti, attraversò la cucina e uscì, senza degnarmi di uno sguardo.

Io rimasi nell'angolino a cui mi ero affezionata ad aspettare.

Aspettare il mattino, aspettare il suo ritorno.

Non attesi a lungo: circa due minuti dopo che il principe se ne era andato mi si pararono davanti Trunks, Rita, Bulma e Melania, che erano stati svegliati dal rumore della trasformazione e da quello della cucina di Bulma che veniva devastata.

Quest'ultima era con le lacrime agli occhi quando mi chiese«:Che è successo? Vegeta... dov'è?».

Io ero troppo confusa per risponderle, così le indicai la porta, mormorando un "fuori".

Trunks invece era abbastanza lucido da aver capito tutto, rendendosi conto che quel terremoto era dovuto alla trasformazione del padre e quindi annuì solamente, sussurrando qualcosa all'orecchio di Rita, che a sua volta comunicò il messaggio a Melania.

La dolce Rita venne ad abbracciarmi, e insieme a Melania mi tirarono su, e andammo tutte in camera mia, mentre Trunks e la sua futura madre si recavano nelle rispettive stanze da letto.

Quando rimanemmo sole, raccontai alle mie amiche l'accaduto e quando loro rimasero scioccate nell'apprendere che Vegeta si era trasformato quando io (cioè IO, quella ragazza normale, che va a scuola ecc.) lo avevo provocato, passai a narrare loro del mio ennesimo sogno, quello dove compariva Federica.

Melania fu la prima ad aprire bocca:«Quindi anche Fede in realtà era una saiyan? La principessa, sorella di quello scorbutico?» io annuii.

Rimanemmo a chiacchierare un altro po', ma alla fine avevamo tutte bisogno di riposare e quindi loro tornarono nelle loro stanze, e io spensi l'abat jour.

Avevo preso sonno, ma qualche ora dopo un rumore mi ridestò.

Alla finestra che dava sul giardino c'era qualcuno, che bussava affinchè gli aprissi.

Ero troppo intontita per guardare chi fosse, se fosse veramente una persona o un orso che voleva sbranarmi.. poco importava.

La spalancai e tornai a sedermi sul letto con gli occhi semichiusi.

Un'ombra entrò con un salto felino (eravamo al piano terra, quindi non era molto difficile) e rimase in piedi davanti a me.

Avendo gli occhi chiusi non potevo vedere chi fosse, nè mi interessava particolarmente... avevo solo bisogno di dormire.

Quando udii la sua voce profonda però cambiai idea.

«Mya, cioè.. Maria, come ti fai chiamare adesso... credo di doverti delle scuse. Ho capito solo ora che tu davvero non ti ricordi di me, di noi, del nostro passato... insieme. Scusami se sono stato così zuccone».

Io lo interruppi, perchè non potevo sopportare di sentire il mio principe, quell'orgoglioso, arrogante, ma affascinante principe, scusarsi.

Udii la mia voce, ferma e cristallina:«Vegeta, dai... non preoccuparti, fa niente. Però vorrei spiegato qualcosa.. come mai mi chiami Mya?» finsi di non sapere proprio niente del mio passato «perchè mi odiavi? Qual era quel "tranello" di cui parlavi?» mentre parlavo, improvvisamente sveglia, accesi l'abat jour, illuminando la stanza, ma soprattutto il suo viso, segnato dalla sofferenza, dal dolore e dall'odio, ma pur sempre bellissimo.

I suoi occhi scurissimi erano puntati nei miei, verdi.

Mi sforzai di non rabbrividire, mentre mi accomodavo sul letto a gambe incrociate e lo invitavo a fare lo stesso.

Lui si sedette davanti a me e cominciò a raccontare.

Mentre parlava, con quella sua voce forte, mi sembrò di scivolare in uno dei miei sogni, solo che questa volta era diverso... Ero nei suoi ricordi.

  
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