That eyes

La luce filtrava dalle tende della stanza di Erin, colpendola negli occhi, che aprì di malavoglia, costatando che era in ritardo, di nuovo. Il primo giorno di scuola, per giunta. Si alzò , mise le cuffie, premette play su Warrior, la sua canzone preferita. Infilò una maglia, un jeans, le scarpe nere; si truccò velocemente, bevve un po’ di caffè e scese di casa, borbottando un saluto.
Quanto odiava l’eccitazione delle ragazze alla prospettiva di ricominciare la scuola, il non dormire, il nervosismo. Era solo un giorno noioso come un altro.
Voltò l’angolo del viottolo di casa sua e si diresse a scuola. La sua nuova, odiosa, scuola.
Scosse un po’ i capelli castani, ricci indomabili, e fece un respiro profondo.
Da quando si era trasferita da suo padre, a luglio, la sua vita non era poi cambiata di molto. Si sentiva ancora così sola, forse anche più di prima, quando abitava con sua madre e suo fratello.
Immersa nei suoi pensieri, non si era accorta di essere arrivata a scuola.
Controvoglia entrò nell’aula di inglese e si sedette all’ultimo banco, si tolse le cuffie e si guardò intorno.
Le solite ragazze tanto magre da sembrare stuzzicadenti, le biondine con le labbra carnose e l’eye liner perfetto. I soliti ragazzi palestrati, col ciuffo tinto e i jeans stretti. La solita ligia allo studio al primo banco. I suoi occhi verdi si soffermarono su due ridenti occhi azzurri, che si accendevano al sorriso del suo biondo possessore. Avevano qualcosa di particolare. Così particolare da sembrare quasi unico.
Scosse la testa, come per allontanare un cattivo pensiero.
Era un maschio. Altro che particolare, unico e ridente. È un maschio ed è bastardo geneticamente.
Eppure quei due occhi azzurri le  dicevano qualcosa.
L’ora trascorse statica, tra spiegazioni ed esercizi. Erin scattò in piedi al suono della campanella, fuggendo verso il suo armadietto. Vi ripose bruscamente i libri e ne prese quelli i chimica, materia che odiava.
Altre ore. Altre noie. Altra monotonia.
Non c’era proprio nulla di nuovo.
Eppure qualcosa di molto ma molto profondo, in lei, aspettava fremente la prossima lezione di inglese.
 
***Angolo autrice***
Buonaseeeeeeeeeeeeeera :3
Premetto che è la prima storia su questo fandom che scrivo. :)
Ringrazio di cuore una mia amica, che mi ha spronato a scrivere qualcosa anche qui. :)
Ringrazio molto anche tutti  coloro che leggeranno questo brevissimo prologo, tutti quelli che recensiranno e un grazie speciale alla compagnia di Valente_M, che mi fa sempre sorridere.