Anime & Manga > Mermaid Melody Pichi Pichi Pitch
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Autore: Sonrisa_    12/11/2013    4 recensioni
[Capitoli dal primo al sesto: revisionati]
[Dal 7 maggio 2018 ripresa aggiornamenti]
La pace, nel regno sottomarino, non è mai destinata a durare a lungo... Dopo un anno dalla vittoria delle sette Principesse su Mikeru, infatti, compare un nuovo e potente nemico dalle intenzioni oscure. Le nostre amate Principesse si riuniscono, pronte e decise a riportare la pace nei loro regni, ma una rivelazione da parte della Regina dei Mari le condurrà verso il Mar Mediterraneo. Così, tra nuove amicizie, baci al chiaro di luna, nuovi amori, potenti nemici, antiche leggende e feste sulla spiaggia, riusciranno le nostre amate Principesse a ripristinare la pace nel loro mondo?
~*~
«Li ho abbandonati. Tutti loro. Oh Sara, come ho potuto?»
In risposta ebbe solo lo stridio di qualche gabbiano che sorvolava l'Oceano, infastidito dalle urla della sirenetta che avevano spaventato i pesci lì intorno.
In quel momento si sentì più sola che mai, lontana da tutti, priva di energie e provata anche emotivamente.
«Aiuto...» sussurrò al vento e alle onde.
Genere: Fantasy, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovi personaggi
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Addio...



 
Al termine del racconto, Nikora aveva avuto l'impressione che un tir le fosse passato sopra almeno una decina di volte: prima gli attacchi misteriosi, ora queste rivelazioni innaspettate della Regina che ordinava di recarsi dall'altra parte del mondo. E dire che una settimana prima si stava lamentando della routine noiosa degli ultimi mesi... Si prese il volto tra le mani, abbandonandosi sul divano del salottino: desiderava solo addormentarsi per svegliarsi e scoprire che non c'era nessun nemico, né partenze improvvise o Principesse misteriose, ma che la sua unica preoccupazione fosse quella di accontentare i clienti del suo hotel.
«Ehm... Nikora?»
La vocetta del pinguino la riscosse dai suoi pensieri, costringendola ad alzare lo sguardo verso di lui con un sospiro.
«Tutti a fare le valigie, fra due giorni si parte.» ordinò secca «Assicuratevi di non dimenticare nulla qui, perché non ci torneremo mai più. Quando tutto questo sarà finito -e mi auguro finisca presto- ognuna tornerà a casa propria, sperando sia la volta buona di potercene stare finalmente tranquille.» borbottò, sparendo in cucina.
In silenzio tutti si volatilizzarono, tre di loro con un grande peso sul cuore.


 
«Mi sto annoiando.» mormorò Noelle, rotolando sul letto.
Fare la valigia era stata un'operazione velocissima, anche perché, vivendo prevalentemente nei loro regni, i loro vestiti erano davvero pochi.
«A chi lo dici...» borbottò Karen, sdraiandosi accanto alla sorella.
La stanza spoglia non faceva alcun effetto: non era mai stata effettivamente loro, quindi l'idea di lasciarla per sempre non era un trauma come per Lucia, Hanon e Rina.
«Credi che sia meglio provare a parlare con loro?» domandò Noelle alla sorella che, compreso immediatamente di chi si stesse parlando, rispose con un cenno negativo del capo.
«Ora no, magari stasera.» disse, cercando di non pensare al suo addio a Subaru.
"Chissà se sei già tornato in Antartide... Chissà se senti la mia mancanza così come io la sento di te."
«Shopping?» propose allora Noelle, balzando giù dal letto e tendendo la mano verso la gemella.
Karen le sorrise, relegando in un angolino della sua mente l'immagine del bel ragazzo dagli occhi celesti e stringendo forte la mano della sorella.
«Vada per lo shopping!»


 
«Mai più? Come fa a dirlo?» sbraitò Hanon, reprimendo a stento le lacrime e un urlo, per poi lanciare rabbiosamente una gonna a balze contro la tastiera del letto.
«Puoi darle torto?» mormorò Rina, raccogliendo l'indumento e piegandolo con cura prima di restituirlo alla legittima proprietaria.
«Mi ricordi perché ne sto parlando con te?»
«Perché Lucia si è chiusa in camera con una faccia da funerale e quindi ti sono rimasta solo io come persona nella tua stessa situazione?»
«Come fai ad essere così controllata? Mi dai un fastidio...!»
«So quali sono i miei doveri, so che una Principessa ha dei compiti da rispettare e sapevo che questo momento sarebbe arrivato. Noi viviamo dall'altra parte del mondo, Hanon, come credevamo che avrebbe potuto funzionare con Masahiro e Shirai?»
«Non voglio partire. Non voglio lasciare il Giappone. Non voglio lasciare Shirai.»
«Credi che io voglia lasciare Masahiro?»
«E allora protestiamo! Opponiamoci alla decisione d-»
«Sai anche tu che non possiamo.» la interruppe Rina «Le sirene di tutti i Mari contano su di noi, davvero vuoi abbandonarle al loro destino?»
Per tutta risposta ottenne un mugolio non bene identificato da parte dell'altra che, recuperata la gonna, la infilò nella valigia.
«Non sei sola: Sara ci è passata anni fa con Tarou; Karen ha lasciato Subaru; ora toccherà a noi.»
«Questo non mi consola, né rende le cose più semplici.»
«Lo so, ma almeno lo affronteremo insieme.» disse Rina.
«Li hai già chiamati?» chiese con un sospiro la blu.
L'altra annuì, sorridendo mesta.


 
«Dove credete di andare?»
La domanda di Nikora si levò pochi istanti prima che Karen potesse far scattare la serratura della porta.
Reprimendo un gemito, le due gemelle si voltarono, esibendo un sorriso angelico ed innocente: «... volevamo andare a farti un regalo. Un bel regalo.»
«Con il mio portafoglio?» chiese scettica la donna.
«Ops, è il tuo? Credevamo fosse di Madame Taki...» mormorarono le due, continuando con la loro farsa.
La donna scosse la testa, sconsolata, avvicinandosi alle giovani con un falsissimo sorriso stampato sul volto: «Venite con me care, ci sono taaaaante cose da fare.» disse, prendendole per le orecchie.
 
Parecchi scatoloni riempiti, impacchettati e spostati più tardi, Karen e Noelle si accasciarono sul pavimento, visibilmente esauste.
«Nikora è una tiranna!» piagnucolò la prima, battendo i piedi per terra.
«Cos'hai detto, cara? Credo di non aver sentito bene...» disse la sopracitata, comparendo al suo fianco improvvisamente.
 «Che sei buona e dolce come la panna!» esclamò Noelle, impallidendo difronte al sorriso della donna che impugnava saldamente un mattarello tra le mani.
«Oh, che gentile che sei!» cinguettò quella.
«Per caso abbiamo finito?» si intromise Karen, sbattendo le lunghe ciglia.
Nikora soppesò il lavoro compiuto dalle due nell'ultima ora e mezza: la hall dell'albergo, oramai spoglio da oggetti personali, era stata invasa da tantissimi scatoloni, chiusi e disposti in maniera ordinata.
«Uhm, sì, credo proprio di sì.» mormorò la donna, tirando fuori dal portafoglio alcune banconote e porgendole alle ragazze  «Che sia un bel regalo, eh!» esclamò lei, mentre le due si fiondavano verso la porta con gli occhi a cuoricino, riscoprendo una vitalità perduta e urlando una serie infinita di "grazie".
Nikora ridacchiò, guardandole correre via. Il suo essere autoritaria e severa mascherava il suo immenso amore verso quelle sette ragazze così diverse tra loro. Avrebbe dato la vita per ciascuna e l'unica cosa che voleva era vederle felici: per questo motivo era stato difficile anche per lei pronunciare quelle parole qualche ora prima, ma necessario. Era giunto il momento per Lucia, Hanon e Rina di prendere coscienza dei loro compiti. Non si poteva più andare avanti con quella situazione. Era la cosa giusta da fare, ma si sentiva come se le avesse appena pugnalate alle spalle...
«Nikora?»
Voltandosi vide l'oggetto dei suoi pensieri: le tre giovani sirene erano per le scale, con la tristezza nel cuore e negli occhi.
«Ditemi.»
«Noi usciamo con Kaito, Masahiro e Shirai. Va bene per te?»
«Certo ragazze, andate pure.» mormorò, con la sensazione di averle appena mandate al patibolo.


«Partite?!»
Un cenno di assenso fu l'unica risposta che Masahiro e Shirai ottennero.
 «Oh, ehm, dove andate di bello?» domandò il primo, cercando di trovare una spiegazione al comportamento delle due ragazze che aveva difronte.
 «Su Mira, un'isola del Mediterraneo.» rispose asciutta la Principessa dell'Atlantico del Nord, girando di malavoglia la cannuccia nella sua granita.
Si erano dati appuntamento ad un bar molto carino vicino la spiaggia che avevano scoperto qualche settimana prima, durante una delle loro numerose uscite a quattro.
«Uh, che bello! Ho sempre voluto visitare quei posti!» esclamò Shirai, sperando di ottenere una qualche reazione positiva dalle due «E come mai questa partenza improvvisa? Cosa andate a fare lì?»
"Sconfiggere un misterioso nemico che vuole seminare il panico nel nostro mondo."
La verità sarebbe stata impossibile da rivelare, ma le due non avevano nessuna scusa da propinare.
«Andiamo lì perché... perché...» iniziò in evidente difficoltà Hanon, cercando immediatamente l'aiuto di Rina con lo sguardo.
«...perché la cugina di Lucia ci ha invitato da lei.»
«Non sapevo che Lucia avesse dei parenti dall'altra parte del mondo!»
«Nemmeno noi, è stata una bella sorpresa.» ridacchiò nervosamente Hanon, bevendo d'un fiato la sua bibita.
«Ci credo! Trascorrere del tempo lì sarà meraviglioso!» esclamò Shirai, finendo il suo gelato «Ma quando tornerete?»
«Sicuramente trascorreremo lì tutta l'estate...» mormorò Rina, facendo incupire i due ragazzi «Di sicuro non torneremo tanto presto, anché perché Nikora si sta già muovendo per vendere l'hotel...»

 
La spiaggia era un luogo ricco di significato per loro: lì lei l'aveva portato in salvo quando erano dei bambini, lì si erano rincontrati anni prima, sempre lì si erano scambiati promesse di amore eterno ed un anello. Lo stesso anello che lei si stava torturando al dito, cercando di articolare una frase di senso compiuto, ma fallendo miseramente.
Dopo l'ennesima sequenza di "ehm", "ecco", "uhm", "come dire" e altri suoni non ben definiti, Kaito decise di prendere in mano la situazione: «Lucia, prendi un bel respiro. Siamo qui da quarto d'ora, non so cos'hai, né perché tu non riesca a formulare una frase di senso compiuto, ma mi sto preoccupando.»
Lucia ridacchiò nervosamente, chiuse gli occhi e prese un bel respiro, sperando di riuscire nell'impresa e sorridendo nel sentire il suo ragazzo stringerle amorevolemente le mani.
«Sono qui con te, ma ti prego, spiegami cos'hai.»
«Ti ricordi che l'altro giorno ti avevo spiegato il motivo del ritorno di Coco?»
Lui annuì piano, capendo al volo.
«Il tuo regno è...?»
«Tutto intero per il momento. Ma non si può dire lo stesso di quello di Seria, purtroppo.»
«Quando?»
«Ieri...» mormorò la ragazza «Lei è distrutta e mi fa male il cuore vederla così.»
«Mi dispiace...» sussurrò lui, stringendola a sè.
 «Anche a me, ma non è per questo che ti ho chiamato.» disse, allontanandosi quel tanto che bastava per guardarlo negli occhi.
Kaito si ritrovò a deglutire rumorosamente.
«Ora qui ci sono anche le altre. Quando siamo andate a prendere Noelle abbiamo ricevuto una visita della Regina Aqua: ci ha rivelato l'esistenza di un'ottava Principessa e ci ha chiesto di recarci da lei, nel Mediterraneo, e di combattere da lì questo nuovo nemico. Il suo regno è il più piccolo, quindi più facile da controllare e più sicuro per noi. Staremo lì tutto il tempo necessario, per poi tornare a casa.» spiegò «Sott'acqua, nei nostri regni. Niente più Giappone, mai più.» specificò con estrema difficoltà e voce tremante.
Seguirono pochi secondi di silenzio, abbastanza per far capire a Kaito cosa stesse per succedere di lì a poco, ma troppo pochi per permettergli di prepararsi mentalmente.
«Lucia, io...»
«Conoscerti è stata la cosa migliore che potesse capitarmi: ogni momento insieme è scolpito nel mio cuore, voglio che tu lo sappia.» lo interruppe la ragazza, posandogli un dito sulle labbra ed iniziando a singhiozzare «Dirti addio sarà il momento più doloroso di tutta la mia vita, ma sapevamo sarebbe successo, no?» rise amara lei «Ti ho amato tanto, ti amo ora e ti amerò sempre. Ma è giunto il momento di separarci.» mormorò, per poi cingergli il collo con le braccia e alzarsi sulle punte, così da arrivare alle sue labbra, certa che non ne avrebbe mai dimenticato il sapore. Fu un bacio che sapeva di disperazione, ma traboccante di amore. Un amore che era sbocciato tanti anni prima, rafforzandosi nel tempo e dimostrando di essere più forte di molte avversità. Con un gemito strozzato Lucia si separò da lui, evitando di guardarlo negli occhi e sottrandosi alla sua presa che, forte e dolce, l'avrebbe stretta in un abbraccio senza fine nel quale lei si sarebbe persa.
«Addio, amore mio.» sussurrò, scappando via.
Kaito fece per seguirla, ma una voce che lo chiamava attirò la sua attenzione.

 
«Allora?»
«Rina non mi ha aperto nemmeno la porta, Hanon si è chiusa in bagno, mentre Lucia mi ha detto di star benissimo mentre piangeva, sommersa dai fazzoletti.» mormorò sconfortata Seira, sedendosi accanto al tavolino del giardino sul quale era poggiato un vassoio pieno di biscotti e prendendosene uno.
Coco sospirò, alzandosi dal lettino sul quale stava prendendo il sole per guardare negli occhi la più giovane tra loro.
«Idee?» chiese Noelle, levandosi gli occhiali da sole -appena comprati- posando per terra la rivista che stava sfogliando.
«Non possiamo far nulla per loro. La loro reazione è normalissima. Non si poteva pretendere che reagissero in un modo diverso.» affermò Karen.
«Ma a me dispiace vederle così!» obbiettò Seira, alzando le braccia al cielo.
«E credi di essere l'unica? Sono nostre amiche, siamo tutte preoccupate e tristi per loro, ma non possiamo fare niente. Solo il tempo potrà aiutare.» rispose seria la viola.
«Possibile che non ci sia nulla che possiamo fare?»
Lo squillo del cellulare di Seira, modello comprato l'anno scorso, ma totalmente inutile per lei che viveva quasi esclusivamente nell'acqua, interruppe la conversazione. Con fatica la Principessina rispose alla chiamata -chiedendosi chi mai poteva avere il suo numero che non ricordava nemmeno lei- al termine della conversazione un sorriso soddisfatto e contento le si dipinse sul volto.
«Spara. Chi era?» chiese curiosa Coco.
«La soluzione al nostro problema!» trillò entusiasta la piccola.


 


Note del 26/09/2017 (sì, non è venerdì, lo so,)
Buon autunno!
Come state cari? Sempre se c'è qualcuno, perché io continuo ad avere il sospetto che nessuno stia leggendo questi capitoli revisionati...
Questo capitolo è quello che, con il primo, mi convince di più tra quelli revisionati pubblicati. Si mantiene sulla riga della precedente versione (come d'altronde tutti gli altri), ma ho deciso di dare più spazio a Hanon e Rina e anche di iniziare ad accennare il "tema Subaru". Per me Karen non l'ha dimenticato -non può averlo fatto- ed in qualche modo può capire come si sentono le altre tre ragazze, cosa che Noelle, Coco e Seira non possono fare.
Con il capitolo di oggi vi annuncio che l'appuntamento settimanale cambia data: niente più venerdì! O almeno, sicuramente non aspettatevi il prossimo capitolo il 29, né tanto meno il 6 ottobre. Probabilmente il quinto (con il quale inizierete a notare qualche differenza più evidente rispetto alla precedente versione) arriverà tra domani o dopodomani, sempre se Efp non decida di darmi buca come ha fatto per tutta la giornata di ieri e di venerdì scorso. -.-
Grazie per l'attenzione,
vi abbraccio.
Marty
  
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