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Autore: TheFanGirl    13/11/2013    0 recensioni
"A volte accade che queste persone entrino nelle nostre vite con discrezione, ma che poi le stravolgano, senza saperlo, con la stessa potenza di un uragano."
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio, Teddy Lupin
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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Vi siete mai accorti che quando nelle vostre vite, bussa alla porta una persona che per noi diventerà speciale, questa appare ai nostri occhi in mille modi diversi ma del tutto definiti? 
Guardandola una sola volta negli occhi ci rendiamo conto di cosa nella vita ha subito e in un solo momento siamo a conoscenza delle sue debolezze e del grido d'aiuto che i loro occhi ci trasmettono, silenziosi.
A volte accade che queste persone entrino nelle nostre vite con discrezione, ma che poi le stravolgano, senza saperlo, con la stessa potenza di un uragano.


 

Quando Abby appoggiò la fronte contro il vetro appannato della finestra, il suo respiro contro questa creò una maggiore condensa che si espanse per qualche centimetro, prima di ritirarsi discretamente proprio come un ombra. 
La neve quel giorno aveva impedito a tutti gli abitanti di Hogwarts di lasciare il castello quindi la gita ad Hogsmeade era stata cancellata senza esitazione alcuna dalla preside McGranitt, che aveva però permesso ai ragazzi dal terzo al settimo anno, in cambio, di poter usufruire come meglio credevano della Sala Grande situata al piano inferiore. 
Abby, che non era stata nominata per sua grande fortuna dalla Preside per sorvegliare i ragazzi in Sala Grande, aveva sfruttato il tempo libero che le era stato concesso per terminare di preparare il programma settimanale per i ragazzi e ragazze del quinto anno, al che si era gettata sotto la doccia bollente e ci era rimasta per un buon quarto d'ora a rimuginare e a cercare di mettere a posto le idee che le frullavano per la testa da giorni. Era uscita dalla doccia solo quando il getto bollente e forte dell'acqua risultò bruciare contro la sua schiena nuda ed il vapore quasi soffocante era tramutato in condensa. Una condensa che Abby sentiva raggiungerle persino le ossa e farla rabbrividire, anche se la stanza era avvolta da una nube di calore che la cullava lentamente. 

La doccia non aveva però fruttato nulla, le aveva solo sciolto i muscoli prima rigidi e per qualche secondo, si era concessa il privilegio del nulla; aveva svuotato la testa dai suoi pensieri mentre spazzolava con cura i capelli biondi che le raggiungevano appena le spalle, ma appena riposta la spazzola di legno nel cofanetto di plastica sul ripiano di marmo del bagno,gli stessi pensieri che da settimane sembravano farla impazzire si erano impadroniti della sua sanità mentale, nuovamente. 
Come poteva un solo individuo influenzare in modo tanto drastico la sua vita e sconvolgerla completamente con solo uno sguardo, una parola od un sorriso? Abby stava cercando da settimane la risposta, ma appena sembrava avesse raggiunto la soluzione per quella domanda una sua semplice occhiata o parola la portavano nuovamente alla partenza. Sempre, sempre. 
Si sentiva come su della scale mobili che andavano al verso sbagliato. Continuava a salire, senza mai fermarsi, ma era sempre allo stesso punto e non riusciva ad arrivare oltre; e lo trovava frustrante. Di tanto in tanto pensava persino che la sua insistenza fosse completamente inutile e che non sarebbe arrivata da nessuna parte, ma se la vita le aveva insegnato qualcosa, quel qualcosa era che nulla era impossibile. Doveva solo trovare il coraggio di voltarsi, percorrere in discesa le scale e prendere quelle giuste, quelle che l'avrebbero portata alla risposta che tanto bramava.
Abby si scostò velocemente dalla finestra congelata quando sentì qualcosa di leggero bussare contro la porta di legno della sua stanza, era sicurissima di aver chiuso a chiave più volte la porta situata nell'aula nella quale insegnava Antiche Rune, la porta che dava al piccolo corridoio di pietra illuminato da tremule candele, che portavano qualche metro dopo alla sua stanza che abitava già da un paio di mesi. Guardò titubante la porta di legno per un paio di secondi, con la fronte leggermente aggrottata che le disegnava sulla fronte giovane delle piccole fossette. 

« Abby, sono Teddy! Apri questa dannata porta se non vuoi che la tua cioccolata calda si raffreddi. »

Abby impiegò più o meno un paio di secondi, prima di raggiungere a grandi falcate l'uscio chiuso e poi aprirlo semplicemente girando la chiave nella serratura un numero limitato di volte. Il pomello girò una volta su se stesso e poi la porta di legno si aprì con uno scatto acuto, spalancandosi completamente, lasciando ad Abby la vista del ragazzo che stringeva tra le mani due tazze fumanti. Teddy le sorrise appena la porta si aprì e ad Abby non rimase altro che ricambiare il sorriso con uno altrettanto grande. 
Teddy la fissò per qualche secondo, incontrando gli occhi azzurri di Abby ma dopo poco, batté le palpebre e si scosse appena come se attraversato da un lungo brivido che gli partiva dalla base della schiena. 
« Allora, umh... Posso entrare?» Le chiese, indicando con un cenno del capo la stanza vuota. 
«Oh- Sì! Scusami, sono rimasta ferma su questa porta come un prosciutto. » Abby accettò la cioccolata calda che Teddy le porse e si scostò dalla porta per farlo entrare all'interno della stanza, mentre stringeva la tazza calda tra le mani e si cullava in quel calore.                                                                          
«Hai una casa niente male. Pensavo avessi gusti orribili in fatto di arredamento.» Disse Teddy dando un sorso alla sua cioccolata mentre gli occhi percorrevano la stanza. 
«Grazie per il complimento, Teddy Eddy. » 
«Prego.»
Abby alzò gli occhi al cielo ed accennò ad una risata che le partiva dal fondo della gola, emettendo un suono gutturale al fondo di questa. A sua volta sorseggiò la cioccolata ed il sapore dolce del cioccolato caldo la fece appena rabbrividire. In quel momento non si curò del cioccolato caldo che le stava bruciando piano la lingua, ma guardò Ted fare il giro della stanza, prendere in mano i soprammobili ed ispezionarli con cura. 
Era questo che più le piaceva, quando era in sua compagnia; assaporare ogni momento e custodirlo nel cuore come se ogni suo piccolo gesto fosse vitale per lei, come l'aria. 
Era questo che Abby doveva e voleva capire. Cosa Teddy era per lei e cosa lei era per lui. Cosa c'era stato tra loro? Un bacio rubato, una carezza e troppi sorrisi che ogni volta le smuovevano qualcosa all'interno, proprio come un uragano. 
Il ragazzo ripose sul mobile accanto il divano l'orologio dorato che aveva preso precedentemente ed analizzato con enorme cura, al che, dando un ennesimo sorso al liquido denso e caldo all'interno della tazza ormai quasi vuota sedette sul divano rivolgendo un ultimo sorriso ad Abby che si sbrigò a raggiungerlo, sedendogli accanto. Lei incrociò le caviglie al di sotto il tavolino di legno posizionato di fronte il divanetto di stoffa e poggiò la sua tazza sulla superficie scura di questo, Teddy, a suo canto poggiò le spalle contro il divanetto e guardò fuori la finestra, provocando il solito silenzio imbarazzante che tra loro due si stava creando, con maggiore frequenza,ad ogni loro incontro. Abby volse la testa dall'altra parte della stanza e tossicchiò un paio di volte, mentre pensava freneticamente ad un argomento almeno parzialmente intelligente sul quale discutere, ma le dita di Teddy furono più veloci e presero con dolcezza una sua ciocca di capelli. 
« Stanno ricrescendo.»
«Era anche ora, no? »
« Probabilmente sì, ma eri bella prima. Stavi bene. Non fraintendermi, non sto dicendo che adesso fai schifo con i capelli più lunghi, ma ti donavano! Non è che- Mi sono espresso male.»
« Ho capito, Teddy Eddy, stai tranquillo. »
Teddy riprese la ciocca di capelli che le era sfuggita dalle mani e continuò a giocherellarci, emettendo quello che parve un sospiro di sollievo, attorcigliandola attorno le dita più volte, minuti che ad Abby parvero eterni, eterni e perfetti. Era questo ciò che voleva, un pò di pace con la persona alla quale teneva, quella che la costringeva a percorrere mille e mille volte le stesse scale, nella stessa direzione. 

A quei pensieri Abby si accocolò istintivamente contro il divano, agendo di puro istinto, senza pensarci un secondo,e Teddy, poggiando il mento tra l'incavo della spalla del ragazzo e la base del suo collo, prendendolo contropiede. Il Metamorfomagus la guardò in quella posizione, con le gambe unite al petto, il respiro caldo contro il suo collo ed una mano appoggiata sul divano mentre l'altra che cercava la sua, ad occhi chiusi, facendosi guidare dall'istinto. Ted le andò incontro e strinse quella piccola e morbida di Abby nella sua, grande e calda, mentre con l'altro braccio afferrò la sua vita e la strinse ulteriormente a sé. 

In quel momento Abby non cercò risposte, non continuò ad avanzare su per quelle scale mobili. Si fermò, si fermò tutto. 
Si fermò il tempo, il battito del suo cuore, quello di Teddy, i loro respiri, le loro mani che si stringevano.. 

Si fermò tutto perché quella era la risposta: Loro.


:.:.:Angolo Autrice:.:.:
Questa One Shot è dedicata ad una coppia di personaggi che fanno parte di un gioco di ruolo su Facebook. Sono sempre stata pro alla Tedtoire e contro alle altre coppie che non fosse la Tedtoire, ma loro mi ispirano; sono dolci e bellissimi.
Mi scuso per il ritardo, verso la player del personaggio di Abby, ma tra due giorni ho un esame universitario e mi sono dovuta preparare.
  
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