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Autore: miky_ferr    13/11/2013    10 recensioni
< Se davvero credi nel destino; Perché non lo mettiamo alla prova? > domandai fermandomi e guardando il ragazzo appena conosciuto.
< In che modo? > chiese alzando un sopracciglio.
< Seguimi! > dissi solamente per poi afferrarlo e trascinarlo in un hotel. < Se davvero il destino è dalla nostra parte; ci rincontreremo allo stesso piano anche su due ascensori diversi > affermai per poi dirigermi verso un ascensore.
Se vi ho incuriosito anche solo un pochino entrate, e fatemi sapere che ne pensate.
Genere: Comico, Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Louis Tomlinson, Nuovo personaggio
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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                                                                                                                  Prologo


Erano le otto di mattina ed io aspettavo il volo per Doncaster da almeno mezz’ora piena.
Io mi chiamo Julie, ho vent’anni e ho deciso di prendere questo maledetto volo solo per incontrare la mia vecchia amica Liz. L’ho conosciuta ai tempi del liceo e da quel giorno non ci siamo mai separate.
< Il volo per Doncaster parte tra dieci minuti! > informò l’apparecchio metallico poco distante da me.
Mi alzai e mi diressi verso l’aereo. Mi sedetti tra un anziano signore e una bambina con un peluche in mano.

< buongiorno! > affermai sedendomi tra i due.
< Buongiorno! > risposero quasi all’unisono.
< Come ti chiami? > mi domandò la bambina dai lunghi capelli d’oro.
< Julie. > risposi sorridendo < tu invece? >
< Zoe > disse accoccolando il peluche tra le sue braccia.
< Io mi chiamo Tom signorina! > disse L’anziano signore al mio fianco.
< Piacere > risposi abbozzando un sorriso.
Tom iniziò a raccontare il primo appuntamento tra lui e sua moglie, anche se sinceramente né io, né Zoe avevamo aperto bocca.
Era abbastanza noioso come racconto, quello di Tom, per cui non esitai ad addormentarmi sul suo comodo pancione.
Mi svegliai a causa del rumore delle trombette che affermavano che il volo era terminato.
Afferrai la mia valigia e mi diressi verso l’uscita correndo per non perdere l’ autobus.
Salutai i miei compagni di viaggio e scesi per prima dall’ aereo.

< Pronto Liz? Io sono appena uscita dall’ aereo e sto correndo alla fermata dell’ autobus. > dissi con il fiatone.
< Non c’è bisogno! Vengo a prenderti io dall’ aereoporto tra cinque minuti. > mi informò per poi chiudere la chiamata.
Mi fermai di colpo e mi rigirai dirigendomi verso quel dannato ingresso.

< Julie, Julie! > urlava qualcuno in lontananza. Mi alzai in punta di piedi notando Liz che correva nella mia direzione.
< Finalmente ti ho trovata! > disse con tono affannato.
< Ok ora andiamo > dissi afferrando la mia valigia e stampandoli un bacio sulla guancia.
< Come è andato il viaggio? > mi domandò mentre apriva la sua auto.
< Molto bene! Un certo Tom mi ha raccontato la storia del suo primo appuntamento. > dissi sorridendo.
Entrammo in macchina e dopo pochi minuti di silenzio disse:
< Te l’ho già detto che ho cambiato appartamento? >
< Quando avevi intenzione di dirmelo? > dissi scherzando.
< Credo che te ne saresti accorta appena arrivata lì. > affermò scherzosa.
< Perfetto! E io a quel punto mi sarei trovata un hotel e mi sarei fermata lì per due settimane. > aggiunsi.
Arrivammo finalmente a destinazione. Aprii la portiera dell'auto e appena misi piede fuori, mi resi conto della magnifica casa in cui avrei passato ben due settimane.
Ammetto che era la tipica Detached house, ma calcolando che lì ci viveva Liz, la rendeva straordinaria. Rimasi per un po' avvolta da i miei pensieri, finché Liz non disse:
< Condivido la casa con Jennifer. >
< E come fanno due ventenni a permettersi una casa del genere? > domandai stupefatta.
< Ho trovato lavoro presso una stampa molto famosa a Doncaster e mi pagano molto bene > sorrise < ora però entriamo! > disse prendendo dalla sua borsa le chiavi di casa.
< Ciao Jennifer! > la salutò Liz prima ancora che entrasse.
< Hei già tornate? > disse la coinquilina alzandosi dal divano e dirigendosi verso di noi. < Io sono Jennifer, tu dovresti essere Julie a quanto pare! > disse stringendomi la mano.
< esatto! > risposi sorridendo.
< Vieni Julie! Ti mostro la tua camera. > disse Liz facendomi strada.
Mentre seguivo Liz, mi soffermai a guardare ogni particolare della casa.
L'arredamento era molto semplice, mobili e quant'altro, richiamavano molto spesso il colore del cioccolato fondente,mentre le pareti erano color crema.
Finalmente arrivammo a destinazione;
< Che ne pensi della tua camera temporanea? > mi domandò Liz sorridendo.
< Liz, dovresti farmi passare. > dissi dato che era davanti a me.
< Oh, hai ragione. > sorrise e si spostò lasciandomi a bocca aperta.
Era una camera magnifica; le pareti beige, facevano risaltare la moquette di un rosso sbiadito. Il letto si trovava tra due grandi finestre che si affacciavano sul retro della casa, mentre i mobili completamente bianchi.
senza pensarci due volte, saltai in braccio a Liz abbracciandola fortissimo.
< A quanto pare la camera ti piace. > disse ridendo.
< E' magnifica! > affermai.
< Oggi devo andare a lavoro presto! > disse Liz cercando di farmi scendere.
< So' che adori i miei abbracci. > dissi scherzando. Sciolsi l'abbraccio e iniziai a sistemarmi in camera.
Poco dopo scesi al piano di sotto per pranzare.
Liz aveva mandato giù qualche boccone, ma subito dopo dovette scappare a prepararsi.
< Che lavoro fai Jennifer? > domandai non sapendo quale discorso affrontare.
< Capo redattore! > affermò l'interessata con fierezza.
< Wow! Ma non sei troppo giovane? > le chiesi ancora.
< Ci lavorava mio padre ed ora che è morto ho preso io il suo posto > rispose con un sorriso pieno di tristezza.
< Mi dispiace! > dissi.
< Non preoccuparti! >affermò.
Finimmo di mangiare abbastanza presto, così decisi di dare un'occhiata in giro.
< Vado a fare un tour! > dissi alzandomi da tavola.
< Ok. > rispose Jennifer dal divano.
Girovagai per un bel po' e mi resi conto che quella casa era più bella di quanto immaginassi.
Mi fermai trovandmi davanti ad una camera con dei magnifici quadri in tela, erano moltissimi, così decisi di guardarli attentamente uno per uno.
 Mi diressi in salotto, dove Jennifer era spaparanzata a mangiare, ancora.
< Jennifer > la chiamai.
< Dimmi pure > rispose mettendosi seduta.
< Hai dipinto tu i quadri nella stanza azzurra? > domandai indicando la stanza non molto lontana.
< Si. > rispose sorridendo < ti piacciono? >
< Sono bellissimi. > affermai sedendomi affianco a lei.
< Dipingo solo quando voglio imprigionare un'emozione su tela. > disse continuando a guardare la tv.
< E’ fantastico! > dissi.
 < Tra un po’ vado a lavoro, se ti va puoi fare un giro per Doncaster. > disse alzandosi dal divano e dirigendosi anche lei in bagno per fare una doccia.
< Ci penserò su > sussurrai dirigendomi in camera.

 

Look at me *^*

Innanzitutto volevo ringraziarvi per aver letto fin qui, per me significa davvero tanto.
Anyway spero che vi sia piaciuto e soprattutto spero di ricevere delle recensioni (positive o critiche). Non ho molto da dire, quindi al prossimo capitolo! Miky xx

  
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