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Autore: LucasFoolish    13/11/2013    0 recensioni
Un boato nel cuore della notte.
Il sonno interrotto da questo tremendo fragore, che tutt’ora risuona nelle orecchie, che ha obbligato un’intera popolazione ad abbandonare i propri comodi letti caldi quando meno se lo sarebbe aspettata. Eppure Lastlia e la Piana di Dap non erano mai stati a forte rischio sismico.
Quella notte di un anno e mezzo fa, però, ha fatto si che tutte le mappe in possesso degli scienziati fino ad ora dovessero essere rivedute con una certa urgenza e con estrema cura.
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 2: “Il segreto della compatibilità”

La notte passò veloce come mai prima d’ora, nonostante la tensione scorresse nelle vene dei ragazzi come se fosse il loro stesso sangue.
Avevano faticato a prendere sonno, inizialmente, scossi da quella carica di adrenalina necessaria quando ti accingi ad iniziare qualcosa di nuovo, che aspetti da tempo.
La mattina dopo, il risveglio fu qualcosa di dolce, seppur l’orologio-sveglia appeso al muro del dormitorio segnasse le 05:45.
Per guadagnare qualche minuto in più di sonno, Lucas e Petah avevano già fatto le valigie il giorno prima, mentre Shon, che caratterialmente era il più distratto dei tre, si era completamente scordato di radunare le proprie cose, impedendo così al gruppo 4 di presentarsi in perfetto orario al ritrovo, fissato ai cancelli del Main.


«Scusate il ritardo, Professor Rer,» –disse Lucas abbassando la testa in segno di sottomissione, «Abbiamo avuto qualche problema con i bagagli.»
Rer squadrò i tre da capo a piedi, mantenendo sempre il broncio fisso sulla sua faccia e le braccia conserte.
«Mi aspettavo addirittura un anticipo, rispetto all’orario stabilito. Tutti gli altri gruppi sono partiti.»
Shon fece un passo in avanti, arrivando pari di Lucas, ed abbassò la testa proprio come l’amico.
«Mi scusi Professore. La colpa per il ritardo è solo mia.»
Lo sguardo autoritario di Rer si ammorbidì di colpo, e le sue braccia si allargarono come ad indicare il perdono.
«Siete fortunati. Il vostro è un gruppo da tre e la località della vostra missione non è nemmeno particolarmente lontana da Lastlia.»
I tre ragazzi sorrisero, capendo che la loro posizione stava tornando ad essere ben salda.
«Purtroppo, però» –riprese il Professore «Tutti i mezzi a disposizione del Main sono stati scelti dai tre gruppi precedenti. Vi toccherà andare a piedi se non riuscirete a recuperare qualcosa per vostro conto.»
Era l’ultimo dei loro problemi.
Probabilmente avrebbero scelto di raggiungere Huned a piedi in ogni caso, per affinare le proprie tecniche durante il viaggio.
«Prima che partiate, però, devo consegnarvi questi: prendete» –disse Rer consegnando ai tre ragazzi un braccialetto a testa. Quello di Lucas era di colore blu, Petah ne aveva ottenuto uno giallo, mentre Shon bianco; «Sono i Bracciali Æon. Vi serviranno in seguito, quando sarete molto più capaci di controllare i poteri nascosti dentro di voi. Questo è tutto, potete andare.»
Il gruppo si congedò dal Professore stringendogli la mano, poi uscì dal cancello.

«La mappa dice di proseguire verso Est.» –decretò Lucas dopo una rapida ma precisa occhiata.
«Sono d’accordo.» –aggiunse Petah, «Sono stato più volte ad Huned prima del sisma, dato che per un breve periodo di tempo ho studiato lì. Conosco molto bene la strada; seguitemi.»
Gli altri due membri del gruppo decisero di fidarsi dell’amico, in quanto erano stati nella città davvero poche volte e non ricordavano con esattezza come arrivarvi.
«Secondo voi i braccialetti che ci ha consegnato Rer sono davvero i Bracciali Æon?» –chiese curioso Shon osservando il suo polso sinistro.
«Certo, perché mai dovrebbe mentirci?» –rispose con fretta il capogruppo, «Inoltre sin dal primo giorno al Main ci era stato comunicato che i Tipole di livello 1 avrebbero già potuto eventualmente controllare il potere di un Æon. Ovviamente è molto difficile che questo avvenga, ma non significa che non potremmo riuscirci prima di altri.»
Petah aveva un’espressione strana in volto. «Voi avete pensato alle sembianze e ai poteri del vostro Æon?» –chiese dopo pochi secondi.
«Certo che ci ho pensato!» –rispose immediatamente Lucas, «Tutti i giorni, negli ultimi sei mesi, e più di una volta al dì. Ma sono state veramente poche le informazioni che ci sono state date sul concetto di Æon, quindi non saprei risponderti visto che nemmeno ne abbiamo mai visto uno.»
Shon guardava fisso a terra, mentre con la mano sinistra si toccava l’attaccatura dei suoi capelli ricci, dietro alla nuca. «Se devo essere sincero, io penso di aver visto un Æon dentro al campo di allenamento, una notte.»
Gli altri due ragazzi si fermarono di colpo. «Sei proprio sicuro di quello che dici?» –chiese curioso Lucas «Spiegati meglio!»
«Ovviamente non ho la certezza assoluta delle mie parole, ma se non si trattava di un Æon non so che altro potesse essere. Avevo il bisogno di fumare una sigaretta, ma non potevo uscire in balcone per paura di essere scoperto, così mi sono recato al campo, credendo che fosse deserto. Mi sbagliavo.
Trovai Rer, intendo ad allenarsi, così decisi di spiarlo per capire qualche suo trucchetto riguardante l’Elemento Gelo che entrambi siamo in grado di controllare.»
«Aspetta un secondo.» –lo interruppe bruscamente Petah, «Ero convinto che l’elemento di Rer fosse la Sapienza, non il Gelo.»
«Infatti quando ieri vidi il Professore utilizzare questo tipo di attacco rimasi perplesso anche io, ma poi mi fu tutto più chiaro. Sapevo che l’elemento di Rer era il Gelo, ne ero sicurissimo in quanto durante il nostro primo incontro lo confidò a tutta la classe, ma quella sera lo vidi controllare ben due elementi.»
«Due elementi? Ma come?» –chiese curioso Lucas.
«Si, due elementi. Il secondo doveva essere per forza l’elemento Aria, in quanto pronunciò la parola “Kuki” prima che una leggera brezza invase il campo. Quella leggera brezza si trasformò in una vera e propria bufera di neve, dopo l’evocazione dell’Elemento Gelo.»
«Ora che mi ci fai pensare, avevo sentito qualcosa di simile qualche tempo fa…» –commentò Petah, pensieroso, «Lessi un libro riguardante la Fusione Elementale, un metodo con il quale si possono unire due elementi compatibili per crearne un terzo, nuovo e potentissimo. Probabilmente Gelo e Aria sono due elementi compatibili, in grado di creare la Sapienza di cui Rer è evocatore.»
«La spiegazione non fa una piega, effettivamente.» –annuì Lucas, «Ma che sembianze aveva l’ Æon del Professore? Sono curiosissimo.»
«Dunque, subito dopo l’evocazione del secondo elemento una bufera di neve si abbatté su Rer. Ero quasi preoccupato, temevo per la sua incolumità e stavo per intervenire, quando ad un tratto il Professore si ricoprì della stessa aura che lo avvolse ieri. Pronunciò delle parole che ora mi sfuggono, prima che una luce abbagliante mi fece perdere il contatto visivo con ciò che stava accadendo. Quando riguadagnai la vista, una sfinge stava fluttuando al di sopra della sua testa. Decisi però di tornare in dormitorio prima di venir scoperto, quindi questo è tutto quello che so.»
Passarono una decina di secondi di puro silenzio, prima che Lucas decise di intervenire.
«E’ così ci sono elementi complementari ad altri… Chissà il mio con quali è in grado di unirsi.»
Petah stava pensando. «Ad intuito posso dirti che il tuo mi sembra l’anello di congiunzione tra il mio e quello di Shon. L’acqua è estremamente affine all’elettricità e se raggiunge gli zero gradi può passare allo stato solido.»
«Pensandoci bene può anche evaporare, se portata oltre una certa temperatura. Ma dubito che Acqua e Fuoco siano due elementi compatibili.» –aggiunse Shon, sorridendo.
«Si, sono d’accordo con te.  L’acqua e il fuoco sono come il giorno e la notte, non possono sicuramente unirsi per creare un nuovo elemento.» –rispose Lucas serenamente.
«Comunque pensateci,  ci stiamo recando ad Huned perché sono stati avvistati alcuni Æon, non pensate che possano essere i nostri? Sarebbe davvero un ottimo inizio e i nostri poteri verrebbero ampliati davvero in maniera inimmaginabile.» –commentò deciso Petah, mentre si sedeva su una pietra trovata lungo il cammino, «E’ quasi mezzogiorno, che ne dite di iniziare a pensare al pranzo? Abbiamo parlato e viaggiato tanto, siamo quasi a metà strada. Se non cala la notte molto presto potremmo essere ad Huned prima di cena.»
«Non c’è fretta, non c’è fretta.» –affermò Lucas, mentre si toglieva la pesante tracolla dalle spalle, «Riposiamoci e prendiamoci un pomeriggio di puro relax. Abbiamo tre giorni per raggiungere la meta, non dobbiamo preoccuparci di nulla.»
Il gruppo accettò unanime la proposta del loro capo.
Dopo un pranzo sontuoso e abbondante, i tre decisero di piantare le tende per riposare un po’ nei loro caldi sacchi a pelo, nonostante l’anomalo caldo che si viveva per essere a metà Novembre.
Dopo qualche minuto di dormiveglia, però, il gruppo venne svegliato da un urlo di soccorso, che arrivava dal bosco a lato del loro accampamento.
«Ragazzi, avete sentito? Sembrava una richiesta d’aiuto da parte di una donna.» –disse preoccupato Shon.
«Certo che ho sentito. Il nostro dovere è aiutare chi è in difficoltà, l’abbiamo giurato sul Main di Lastlia.» –rispose Lucas con decisione, «Presto, andiamo a vedere cosa succede!»
  
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