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Autore: Nubes    13/11/2013    0 recensioni
“Non voltarti. Non agitarti. Rimani immobile. Respira piano e aspetta che tutto questo finisca.”
Lys quella mattina si svegliò con questa frase nella testa..ma un incontro le aprirà le porte della verità di una vita che non pensava potesse esistere.
Genere: Avventura, Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Cross-over, Lime | Avvertimenti: nessuno
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Lys si svegliò per la prima volta da tre mesi in uno stato di tranquilla sicurezza. Non una sicurezza interiore, perché dentro di sé sentiva divampare ancora quell'inquietudine misteriosa che la seguiva da mesi. Ma piuttosto una sicurezza corporea, un velo di calore sulla sua pelle che non le faceva tenere i muscoli tesi dalla paura. Era contenta di lasciare la sua armatura per un po’. Non sapeva per quanto aveva dormito, sembrava che il tempo si fosse fermato o che le lancette dell’orologio girassero all'impazzata, come in quei casinò dove la luce oscura serve a non far capire che ore sono così che i clienti rimangano a spendere i loro soldi un altro po’. Ma lei non voleva spendere un altro minuto lì dentro, voleva scoprire cosa stava succedendo. Aprì gli occhi lentamente cercando di abituarli alla luce improvvisa che proveniva dalle lanterne blu, si voltò per scendere dal letto e le salì il cuore in gola; davanti a lei su una sedia era seduto un ragazzo con le braccia incrociate e lo sguardo furbo. Lys non sapeva chi era ma qualcosa in lei le dava la sensazione di averlo già incontrato. –Ben svegliata! -E tu chi sei?- -Già ti sei dimenticata di me? Non capita spesso che una donna si dimentichi di me. Soprattutto se la donna in questione mi ha salvato la vita.- A lys tornò tutto in mente come un’esplosione, quindi lui era il ragazzo coperto di sangue fuori dalla libreria! -Quindi capita spesso che le ragazze ti salvino la vita? E comunque piuttosto l’hai salvata tu a me.. -Hmm sono d’accordo..a quest’ora saresti diventata cibo per gatti se ci fossi stato io- "Il suo tono saccente di certo non aiuta la situazione, mi sta dando piuttosto sui nervi." -Ah comunque sono qui per portarti dall’Oscuro. Vuole vederti…- mentre parlava una cicatrice sulla guancia si muoveva insieme alla bocca e muovendo i suoi capelli neri disse: -Non hai ascoltato una sola parola di quello che ho detto vero? -Devi portarmi da qualcuno.. -Wow sei più perspicace di quello che credevo. Forza muoviti hai 5 minuti per metterti qualcosa addosso ed uscire. Io sarò qui fuori. Quando si alzò dalla sedia Lys vide un bagliore argenteo provenire dalla veste spessa che gli copriva la schiena. Sembrava una lama. Lys raccolse i vestiti che il ragazzo le aveva lasciato sul bracciolo della sedia. Era un semplice vestito verde a maniche lunghe con qualche ricamo azzurro e un cappuccio molto lungo. Quando lo ebbe indossato pensò che si intonasse ai suoi capelli biondi e ai suoi occhi eterocromatici. “E’ un po’ datato ma non è male.” Quando Lys uscì dalla camera il ragazzo era lì ad aspettarla appoggiato alla parete con un’espressione piuttosto scocciata. –Scusa se ti ho fatto aspettare, ho avuto problemi ad allacciare il vestito- Senza rispondere il ragazzo si staccò dalla parete e mettendo le mani in tasca si avviò per il lungo corridoio. Lys camminava dietro di lui a distanza di qualche passo e si sent’ stupida nell’accorgersi che lo stava fissando, sui suoi capelli neri rimbalzava la luce bluastra delle torce appese alle pareti e la lunga tunica nera faceva risaltare la sua altezza. Si fermarono davanti ad una massiccia porta di legno e ferro battuto intarsiata di incisioni antiche e dall’aspetto potente. –Siamo arrivati, su entra sei già in ritardo. A Lui non piace aspettare. Lys si sentiva piuttosto ansiosa, non sapeva cosa aspettarsi da una persona di cui conosceva solo il nome che non presagiva nulla di buono. –Devo bussare? -Se sei un rinoceronte puoi entrare dando una testata alla porta, oppure si potresti bussare come si conviene. A te la scelta Lutins. Ancora quell’appellativo. Lys si era stancata dell’aria da grand’uomo che si dava quel ragazzo e soprattutto lei aveva un nome, e non era Lutins. Fece quello che gli consigliò e bussò alla porta. -Entra.- Era una voce profonda e con qualcosa di gutturale, ma in sé era armoniosa. Lys entrò ma non movve un solo passo dopo aver chiuso la porta. "Ma dove sono finita.." Inversamente al nome che possedeva il proprietario, lo studio era saturo di luce lunare. C’era un enorme vetrata al posto del soffitto da dove le stelle davano compagnia al cielo notturno illuminando di luce magica quello che sarebbe stato solo uno sfondo nero. Intorno a lei c’erano degli scaffali altissimi traboccanti di vecchi libri dalla copertina in pelle, gli scaffali non sembravano bastare così molti libri erano riversati a terra in un ordine impeccabile. Davanti a lei ovviamente sedeva l’Oscuro. In quella stanza l’unica cosa che rimaneva celata sotto un velo d’ombra era lui, il suo viso non si vedeva e la sua sagoma appena riconoscibile era mantata di una tunica nera con un cappuccio che gli arrivava alla punta del naso. Diversamente dalla tunica del ragazzo misterioso però, quella dell’Oscuro era si nera ma sulle spalle erano ricamati dei ghirigori blu come le fiamme delle torce, che sembravano muoversi come onde in un mare nero. -Vieni avanti Elisabeth Ewerdy, non aver timore, il mio aspetto non cela altro che un mero uomo. Voglio solo parlare e fare chiarezza nella tua mente confusa. "Finalmente qualcuno che si comporta in maniera gentile." -Come conosce il mio nome? Nessuno mi chiama più Elisabeth da molto tempo. -Cara ragazza io porto con me molte di quelle conoscenze che potrebbero spaventare lo stesso fautore del mondo. Conosco il tuo nome da molto tempo. -Capisco..ma a cosa le serve sapere il mio nome? Insomma ho aiutato quel ragazzo e vi siete presi cura di me finché non mi sono ripresa ma ormai sto bene non posso tornare a casa? Aaron sarà preoccupato del mio ritardo. La sua unica preoccupazione sarà quella di non sapere cosa mangiare per cena, ma è meglio non specificare. - Elisabeth mi dispiace di averti trattenuto più del dovuto ma quello che devo dirti è molto importante e ormai non può più aspettare. -L’ascolterò allora. – Dunque accomodati, il tempo è tiranno e non possiamo permetterci di sprecarlo. -Mi permetta una domanda prima..Marje mi ha chiamata Lutins, e anche quel ragazzo, cosa vuol dire? -Allora inizio con il dirti che Lutins sta a significare esattamente: essere umano. E’ la definizione che noi Oscuri e abitanti del Regno dei Tre diamo ad essi. Marje ti chiama Lutins in maniera giocosa ma in realtà te non lo sei. -Mi scusi, ma se non sono un essere umano..cosa sono?- "Chi sono.." -Tu sei come me..e come il ragazzo cui hai salvato la vita. Sei un’Oscura.
  
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