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Autore: Djibril83    25/04/2008    4 recensioni
Sono passati venticinque anni dal giorno dell'annientamento del gruppo di Inuyasha per mano di Naraku, ma tutti hano giurato di tornare per vendicarsi... non sempre, però, le cose vanno come ci si potrebbe aspettare...
Genere: Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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Ciao a tutti, come va ? Ritardo immondo, vero? Mi dispiace, ma avevo un grande calo di ispirazione, che potrebbe sbloccarsi se, magari, ‘stavolta lasciaste qualche commentino in più… un enorme grazie a chi ha commentato: intery: grazie del sostegno, è proprio vero che ricevere pochi commenti butta giù di morale, si vede da quanto ci ho messo a sfornare questo capitolo... ;_; Riguardo Inu, non è diventato come Kikyou, ma ricadere in parte dei suoi errori era ovvio, ma spero si sia riscattato in questo capitolo. Una parte in più sui tuoi piccioncini, ma di più sul prossimo! Grazie dell'info, se non avesse avuto il braccio non me la sarei sentita di farlo vestire in abiti occidentali, ne avrebbe rovinato l'immagine! ^_- Grazie ancora!
crilli: scusa scusa... chiedo umilmente scusa, ma senza colpi di scena come faccio?! ;_; continua a commentare, che mi piacciono molto i tuoi commenti! Ciò che hai scritto mi ha colpito molto, perché mi fa capire che sono riuscita a trasmettere quello che volevo! Grazie!
mel_nutella: scusa se ti ho fatto divorare dalla curiosità... ;_; prenditela con chi non commenta! Ho avuto un brutto calo d'ispirazione, anche perché ho anche notato che si è ridotto il numero generale di letture, e non solo di commenti, e ho pensato che magari il fatto di Inu vs Yasha non è piaciuto come pensassi... insomma, mi son fatta le s***e mentali! A parte questo, spero che il capitolo ti piaccia! E grazie del commento!
Bchan: Più che una chiacchierata chiarificatrice, in questo capitolo! Però Naraku non centrava (ancora no... uh uh!) mi dispiace! Grazie del commento!
gaby_misha: grazie dei complimenti! Ricevere un commento in più, da chi non aveva ancora commentato, mi ha dato una marcia in più e mi ha parzialmente sbloccato! Grazie ancora!
Bene, ringrazio ancora tantissimo chi mi segue sempre e commenta ogni capitolo, senza di voi non riuscirei a portare avanti la fic! Bacioni! E incoraggio anche chi non commenta mai a farlo! Se volete leggere il seguito, almeno... uh uh uh! Sono malvagia...

Cap.23. Un’unica persona.

Era decisamente strano cavalcare il vento con Kagome sulla schiena che piangeva per il suo rivale.
Avrebbe dovuto provare nostalgia per quel gesto, per la sensazione delle mani salde intorno alle sue cosce ed il suo petto ermeticamente incollato alla schiena, invece provava solo un gran senso di estraneità, e si sentiva nauseato da quelle stesse emozioni.

-Ho trovato una traccia del suo odore…

Improvvisamente decise di rompere il silenzio, infrangendo la tacita regola che sembravano essersi imposti da quando si era offerto di aiutarla nelle ricerche.
La ragazza uscì subito dallo stato vegetativo in cui si trovava.

-Dove porta? È vicino?

L’hanyou annuì. In effetti la traccia conduceva ad un posto che ben conosceva, e ripensandoci, avrebbe dovuto capire subito che quello era l’unico posto in cui sarebbe potuto andare: il tempio Higurashi, con il suo Goshinboku.

-Si, non ti preoccupare… temevo, anzi, che Naraku avesse approfittato dell’occasione per toglierlo di mezzo, invece non poteva andare meglio di così… si è rifugiato nell’unico posto in cui il mio animo si placa e riesco a riflettere…

-Il Goshinboku!

Kagome completò la frase per lui, dandosi mentalmente della stupida per non averci pensato subito… non conosceva ancora Yasha bene come il suo predecessore, ma pensando a tutte le analogie che vi erano tra di loro avrebbe potuto arrivarci anche da sola, perché sicuramente Yasha, in preda all’istinto youkai, si era recato lì per non impazzire completamente…

-Esattamente.

Inuyasha la riscosse dai suoi pensieri, facendole anche rendere conto che erano giunti a destinazione.
A conferma delle loro teorie, un sommesso ringhio li accolse dalle fronde del dio albero.

-Tu aspetta qui, ci penso io.

La lasciò lì titubante a ponderare sulle sue intenzioni, mentre con un balzo raggiungeva Yasha su uno dei rami più alti dell’albero, fuori dalla portata della sua vista e del suo udito, ma comunque abbastanza vicino da poter purificare il suo frammento.
Con un sospiro si rassegnò ad aspettare, mentre con il cuore in gola si sedeva su una radice pregando che tutto si risolvesse per il meglio.

§§§

La giornata era frenetica come al solito, e con entrambi Yasha e Kagome assenti era ancora più difficile tenere a bada i clienti; ovviamente, sia Sanae che Misato (che ancora ignoravano chi fossero) si stavano facendo in quattro, l’uno correndo come un pazzo tra i tavoli per prendere le ordinazioni, e l’altra che si era addirittura messa un paio di rollerblade e pattinava con una pila di portate su entrambe le braccia come se fosse al circo cinese, riscotendo applausi a destra e a manca, mentre lui alla cassa non aveva un attimo di respiro, dovendo riscuotere da una fila infinita di persone… non che essere pagato gli dispiacesse, ma una mano in più gli avrebbe davvero fatto comodo…

-Ciao!

Una ragazza scavalcò la fila tra le proteste generali, trascinandosi dietro un giovane tanto bello quanto eccentrico, con un paio di jeans ed una camicia nera a maniche lunghe (che stava facendo sudare tutti i presenti al solo sguardo), una lunga stola pelosa sulla spalla, lunghi capelli argentati ed una spada assicurata al fianco.
Tutti i presenti preferirono non aprire bocca, intimoriti per una ragione apparentemente inesistente, preferendo non avanzare nemmeno ipotesi mentali sulla stranezza che gli si era appena parata davanti agli occhi; Shippou, dal canto suo, aveva una gran voglia di ridere alla vista del demone, ma non solo teneva alla vita, gli si era anche presentato davanti un aiuto insperato che non voleva assolutamente lasciarsi scappare.

-Ran e Sesshoumaru! Non potete nemmeno immaginare quanto sia felice di vedervi!

Prese un pennarello indelebile ed un cartellino, scrivendo il nome della ragazza ed appuntandoglielo sul petto.

-Sostituiscimi un attimo alla cassa, mentre io parlo con Sesshoumaru, ok?

Non le diede il tempo di rispondere che era già sparito con il demone, per un attimo che sarebbe durato effettivamente tre ore; la ragazza, che non aveva mai usato una cassa in vita sua, ridacchiò nervosamente alla vista della lunga coda per pagare, pregando i kami che la salvassero da quella situazione assurda.

§§§

Faccia a faccia in quel modo non erano mai stati; da quando era tornato in vita, si erano sempre guardati in maniera circospetta, evitati, picchiati, odiati e magari anche segretamente temuti, ma mai si erano fronteggiati apertamente senza possibilità di rinvio.

-Tieni, muoviti prima che cambi idea.

Inuyasha sciolse la tessaiga dal fianco e la porse al rivale, la testa voltata di lato per non guardarlo negli occhi rossi come il sangue. Dopo un lungo processo mentale, esasperato dallo stato in cui si trovava, Yasha afferrò la spada dalle mani dell’hanyou, subito tornando alla sua forma originaria, lo sguardo allucinato di chi si è appena svegliato da un incubo confuso e triste; osservò sconcertato la tessaiga tra le sue mani, non sapendo se credere o meno ai suoi ricordi, ed incerto su come comportarsi con l’hanyou che ora lo guardava con aspettativa.

-Se ti aspetti che ti ringrazi te lo puoi scordare, è tutta colpa tua se siamo arrivati a questo punto.

Inuyasha stranamente ghignò.

-No, non me lo aspetto affatto, io non mi scuserei mai con te, quindi non vedo perché dovresti farlo tu.

Il volto di Yasha si fece scuro, sperava di non aver afferrato correttamente il senso di quella frase.

-Cosa vuoi dire con questo?

Inuyasha ghignò ancora, ma c’era qualcosa di strano in quel ghigno velato di tristezza.

-So che quello che sto per dirti non ti piacerà, ma puoi star certo che non piace nemmeno a me…

-Io non sono te!

Lo anticipò Yasha con uno strano bagliore negli occhi, come se volesse ribadire una verità di cui anche lui cercava disperatamente di convincersi.
Inuyasha fu scosso da uno spasmo che poteva essere riconosciuto in una risatina.

-Allora te ne sei reso conto anche tu…

-Ti ho appena detto che noi non siamo la stessa persona! Il fatto che sia la tua reincarnazione non vuole anche dire che io sia te!

Tuonò Yasha, tanto che persino Kagome riuscì a capire qualche parola dalla posizione svantaggiata in cui si trovava.

-Tu hai il mio stesso odore, come Kagome e Ran delle altre. Kagome non aveva lo stesso odore di Kikyou.

Espose la sua tesi inconfutabile con naturalezza, ammutolendo l’interlocutore.

-Anche Sesshoumaru deve essersene accorto, o non avrebbe mai seguito quella ragazza senza fiatare…

Aggiunse poi senza fermarsi, osservando il pallore che cominciava a diffondersi sul volto di Yasha.

-Però penso di poter affermare con certezza che voi non siete solo noi rinati in questo tempo e basta, altrimenti adesso non saresti umano, non avresti una coscienza tua… ed io non potrei essere qui come se fossi un’altra persona…
-E quindi?

Azzardò Yasha diviso tra il voler sapere ed il non voler accettare ciò che stava dicendo.

-Quello che voglio dire, è che il nostro desiderio di vendetta si è avverato, facendoci rinascere tutti nel futuro per sconfiggere Naraku… ti sei reso conto che c’è anche il lupastro? Gli youkai non si reincarnano!

Yasha spalancò gli occhi incredulo.

-Cazzo, non ci avevo pensato.

Ammise.

-Io una teoria me la sono fatta.

Cominciò ancora Inuyasha. Se Kagome avesse potuto vederli parlare così tranquillamente, non avrebbe creduto ai suoi occhi.

-Spara.

-Al momento della nostra morte, possedevamo una scheggia della sfera, quella di Kohaku… dev’essere stata quella ad esaudire il nostro desiderio, che poi rientrava anche negli schemi della volontà di Midoriko.

Yasha annuì stranamente tranquillo, anche il pallore sul suo volto stava svanendo.

-E va bene, ammettiamo anche che noi siamo voi rinati in questa epoca, ma io ho una mia coscienza, idee mie, una personalità MIA che non ha niente a che vedere con te. Come lo spieghi questo?

Inuyasha sembrò pensieroso per un attimo, ma evidentemente doveva aver pensato anche a quello perché la sua risposta non si fece attendere troppo.

-Noi siamo gli stessi, ma allo stesso tempo persone diverse. Kagome ha scelto te, non me, ed era per te che piangeva quando te ne sei andato… sono bastati pochi mesi a cancellare anni passati insieme…

-Già, se fosse stata la stessa Kagome di allora sarebbe tornata da te senza pensarci due volte… ed io che ho anche dubitato di lei, che stupido!

Inuyasha sorrise come se si fosse liberato di un peso.

-La tessaiga, l’affido a te.

Yasha spalancò ancora gli occhi incredulo.

-Sai, non ti credevo tanto sportivo…

Inuyasha lo guardò di sottecchi.

-Perché? Tu non lo sei?

-Come non detto.

Agitò le mani davanti a sé con fare infantile, poi di colpo tornò serio.

-Che intendi fare adesso?

Inuyasha chinò il capo.

-Quello che avrei dovuto fare non appena Kikyou mi ha mostrato la via… sai meglio di me come sono fatto, quindi sai che per me non è facile… è che non sopporto di vederla piangere…

-So che è strano detto da me, ma… mi dispiace…

Ammise Yasha a capo chino, perché per quanto lo avesse disturbato la sua presenza lì, per quanto lo avesse voluto fuori dai piedi, capiva le sue motivazioni, e probabilmente anche lui non sarebbe riuscito a rassegnarsi e si sarebbe comportato nella stessa maniera.
Era nella loro natura.
D’altro canto gli era grato per essersene reso conto in relativamente breve tempo, grazie anche all’esempio che gli aveva dato Kikyou. Alla fine, dopo tutto il male che gli aveva fatto, anche lei era riuscita a riscattarsi ai suoi occhi… si chiedeva se quel gesto non l’avesse fatto anche per lui, per dimostrargli che, in fin dei conti, gli aveva voluto bene come solo Yasha, che non l’aveva solo preso in giro.
Inuyasha voltò la testa di lato con un mezzo sorriso beffardo sulle labbra.

-Ma per piacere, che non aspettavi altro!

Lo accusò l’hanyou apertamente e Yasha divenne scuro in volto.

-Guarda che non ho mai nascosto il fatto di volerti fuori dalle palle, quello che penso lo dico sempre in faccia! Quello che voglio dire adesso, è che mettendomi nei tuoi panni posso capirti, e per quello mi dispiace, ma puoi star certo che quando saremo a casa festeggerò alla grande!

I due si guardarono in cagnesco per un attimo, la tensione omicida ricreatasi all’improvviso, poi di colpo scoppiarono all’unisono in una risata innaturale.

-Poi però non ti lamentare, eh?!

Sentenziò Inuyasha con malizia mentre scivolava giù dal ramo per raggiungere Kagome, seguito a breve distanza (ma molto più lentamente) da Yasha che non aveva ancora compreso le sue parole. Kagome si alzò subito non appena li vide, il volto illuminatosi di colpo nel vedere che Yasha stava bene ed aveva recuperato il suo aspetto umano; all’improvviso Inuyasha le si parò davanti e, con sguardo languido, le prese la mano nella sua e la premette sul suo collo.
Quando Kagome sentì con la punta delle dita la scheggia della sfera degli Shikon, comprese qual’era il suo intento e cercò di ritrarre la mano inorridita, ma lui la trattenne facilmente.

-Mi dispiace di averti fatto star male… questo, avrei tanto aver avuto il coraggio di farlo quando ero ancora in vita…

In un attimo ricoprì la distanza che li separava intrappolandola in un bacio mozzafiato. Kagome cercò di ribellarsi, conscia anche del fatto che Yasha fosse dietro di loro che probabilmente li guardava paralizzato, ma ben presto fu costretta ad arrendersi, chiudendo gli occhi sconfitta. Quando li ebbe riaperti, Inuyasha era scomparso, e nella sua mano riposava un frammento della sfera ancora caldo e pulsante.
Subito il suo sguardo si diresse verso il ragazzo che se ne stava immobile davanti a lei a testa bassa, stringendo nel pugno saldamente l’elsa di tessaiga come se da essa dipendesse la sua vita.

-Yasha! No, non è come credi! Io…
-Torniamo… a casa…

Raccolse tutto il coraggio che possedeva e le tese la mano, forzando le sue labbra a curvarsi in un sorriso. Subito calde lacrime cominciarono a sgorgare dagli occhi di Kagome, che senza esitare si lanciò tra le sue braccia singhiozzando, stringendolo come se avesse paura che la lasciasse ancora.

-Si. Torniamo a casa…

§§§

-Allora, vedo che tu e Ran vi siete chiariti?

Commentò Shippou con una gomitata amichevole, prendendosi nei confronti di Sesshoumaru una confidenza che nemmeno la stessa Rin aveva mai ottenuto. Un’occhiata glaciale del demone lo fece bloccare improvvisamente, facendogli ringraziare i kami di non avergli anche chiesto del suo abbigliamento come si era proposto inizialmente.

-Non è per questo che siamo qui.

Asserì il principe dei demoni con voce atona, mentre Shippou riacquistava il suo contegno come la sua veneranda età richiedeva.

-Giusto. Hai preso una decisione? Ci aiuterai?

Sesshoumaru lo squadrò un attimo in silenzio, poi annuì senza mutare espressione.

-Esattamente, ma esigo un compenso.

Shippou lo squadrò da capo a piedi, domandandosi seriamente cosa avrebbe mai potuto volere, poi si decise finalmente a parlare.

-Tutto ciò che vuoi.

-Una volta sconfitto Naraku, voglio per me la completa Shikon no tama…

Continua…

Oh oh oh! Ed ecco dove volevo arrivare! Che cosa ci vorrà mai fare Sesshoumaru con la sfera? Sono ben accette ipotesi! Spero nessuno mi fucilerà per l’uscita di scena di Inuyasha, ma era annunciata ed inevitabile. Sorry!
Bhè, che dire! COMMENTATE!!!!!

  
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