14/11/2013
3 recensioni1: Beverly
Beverly. Questo era il suo nome. Un nome che la maggior parte delle persone pronunciava quasi come se volesse sputarlo. Beverly. Non era di certo la ragazza più amata alla scuola superiore di Holmes Chapel. Era temuta, osservata, ammirata quasi e rispettata. Beverly. Per alcuni era la figlia del diavolo, per altri la reginetta della stronzaggine, per altri ancora la ragazza perfetta, da imitare. Beverly. Un nomr comunissimo, dietro al quale si nascondeva un padre milionario e un mare di vizi. Beverly, la ragazza con un corpo da favola e gli ochhi di ghiaccio, esattamente come il suo cuore. Quella che sapeva di avere il mondo ai suoi piedi, grazie al suo paparino. Beverly la capo cheerleader, Beverly la capo classe, Beverly la più bella, Beverly di qua, Beverly di là... La gente non ne poteva piu di vedersela tra i piedi, con quell'aria da oca saccentella, che ti guardava schifata, come se si sentisse superiore e che camminava sculettando per i corridoi della scuola. Beverly stessa era consapevole del fatto che moltissime persone la odiavano, ma non faceva nulla per migliorarsi. Ogni qualvolta che un ragazzo si fermava davanti al suo armadietto per chiederle di uscire lei lo squadrava dall'alto al basso poi faceva sì che tutta la scuola lo prendesse di mira, al punto quasi di fargli venir voglia di cambiare continente. Beverly era cattiva.«Spostati sfigata.»
Ecco, la piccola Beverly pur di avere il banco fondo all'aula era disposta a spingere via dalla sedia la precedente padrona. La ragazza cadde a terra con un tonfo poi intimorita raccolse rapida la sua roba, mentre la nostra Beverly si sedeva al suo posto, affiancata dalle sue due inseparabili guardie del corpo, quelle che lei chiamava “migliori amiche”, Jacqueline e Lindsay.
«Cosa aveva detto la professoressa la volta scorsa?»
Domandò annoiata il “capo” alle altre due.
«Ha blaterato su delle noiose cose, scritte su questo noioso libro di merda.»
Sbottò Lindsay sbattendo il libro di storia sul banco.
«Grazie Lin, sei molto d'aiuto...» Borbottò seccata Beverly. In quel momento entro la professoressa di storia in classe, seguita da un alto e magro ragazzo castano, che scrutava la classe con curiosi occhi color cioccolato.
«Ragazzi: lui è Liam Payne, rimarrà con voi per tutto l'anno. Buona fortuna Payne.»
Disse indicandogli con un cenno della testa un banco libero. Liam vi si sedette, appoggiando lo zaino per terra. Beverly non gli staccò un attimo gli occhi di dosso, aveva trovato qualcuno da deridere e punzecchiare per il resto dell'anno, i nuovi arrivati erano sempre i più indifesi. Aveva pane per i suoi denti. Jacqueline si sporse verso l'orecchio dell'amica mentre la professoressa iniziava a spiegare monotona qualcosa a proposito del 1600.
«Carino il nuovo arrivato...»
Bisbigliò mentre Beverly perforava la schiena di Liam con lo sguardo.
«Jackie tutti i ragazzi sono carini per te.»
La zittì lei. Jacqueline si incupì e tacque. Beverly invece continuò a fissare il nuovo arrivato, pensando a quali angherie avrebbe potuto sottoporlo per nove mesi pieni. Erano al terzo giorno dile scuola e lei era già riuscita a fare strage di cuori tra i primini e tutte le ragazze come al solito la guardavano o con odio o con ammirazione: alcune erano arrabbiate con lei perché era riuscita a rubar loro il ragazzo o rari attimi di gloria, invece le cheerleader la idolatravano e pendevano dalle sue labbra, ogni volta che lei apriva bocca per parlare. Poi c'era il gruppo dei topi di biblioteca di cui i membri provavano a ignorarla, ma gli sguardi dei ragazzi correvano sempre alle gambe perfette e ai capelli biondissimi, e quelli delle ragazze invece si posavano con invidia sulle labbra carnose e sul corpo perfetto. Le uniche persone della scuola che Beverly degnava della sua attenzione erano i giocatori della squadra di football. Beverly era già stata a letto con almeno un quarto di loro e continuava a distribuire occhiolini a destra e manca.
«Bev, è suonata la campana.»
La richiamò Lindsay alzandosi. Beverly raccolse le sue cose sospirando. Poi lanciò un occhiata a Liam Payne che lentamente infilava i libri dentro al suo zaino. La bionda fece un ghigno malefico.
«Non perdetelo d'occhio.»
Sentenziò prendendo la borsa da terra alzandosi. Seguirono Payne nel corridoio fino a quando lui non si fermò davanti al suo armadietto. Lo aprì e iniziò a riporre i libri, prendendo quelli per a materia successiva. Beverly adocchiò un ragazzo che veniva nella loro direzione con una tazza di caffè in mano. Sorrise beffarda.
«A te l'onore.»
Disse rivolta verso Lindsay. L'amica sogghignò, poi, non appena il ragazzo con il caffè le passò di fianco le lo spinse “accidentalmente” contro al nuovo arrivato, rovesciando tutto il caffè sulla maglietta di quest'ultimo. Tutti i presenti nel corridoio scoppiarono in una fragorosa risata, mentre Lindsay si scusava tutta miele con il ragazzo che aveva urtato “per sbaglio”. Liam, che si era voltato di scatto non appena aveva sentito il liquido caldo colargli giù per la schiena, guardava Beverly come incantato. Lei gli lanciò una fredda occhiata e lui abbassò lo sguardo arrossendo. Poi prese la maglietta che si era portato per sicurezza da casa e andò a cambiarsi velocemente in bagno.
«Il classico modo per rovinare l'anno scolastico ai nuovi arrivati.»
Commentò Beverly battendo il pugno alle amiche. Poi “il Trio” si avviò sculettando ai propri armadietti.
la mia carissima amica Giulia tanto disse tanto fece che mi ha convinta a pubblicare questa fan fiction.E di questo non potrò mai ringraziarla abbastanza.
Maxi