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Autore: SHUN DI ANDROMEDA    25/04/2008    9 recensioni
“Naru-chan!!! Naru-chan!!! Dove sei!!!! Rispondi, per favore!!!”, “Naruto-kun, dove sei??”. Buonasera!! Questa è la mia prima Sasunaru, scritta come tributo alla mitica Tensai86!! Lei mi ha spronato a scriverla, e ora si becca il tributo ufficiale!! GRAZIE TENSY!!!
Genere: Romantico, Triste, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Naruto Uzumaki, Sasuke Uchiha
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Prove

QUANDO SI LITIGA….

“Naru-chan!!! Naru-chan!!! Dove sei!!!! Rispondi, per favore!!!”, “Naruto-kun, dove sei??”.

Voci di ragazzi risuonavano nei boschi attorno a Konoha, voci preoccupate, ragazzi molto giovani, che recavano sulla fronte i coprifronte della foglia.

Erano divisi in coppie, ragazze e ragazzi, che coprivano quasi tutta la foresta.

Un ragazzo moro perlustrava tutta la zona, visibilmente angosciato: era un bel ragazzo, moro, dalla pelle pallida e con un kimono blu scuro che gli copriva il corpo snello. Saltava di ramo in ramo con l’agilità di una scimmia, cercava qualcosa, i suoi occhi erano gonfi, pareva avesse pianto.

Una ragazza dai capelli color sabbia, con un enorme ventaglio, si fermò in un angolo, dopo aver perlustrato ogni grotta e ogni anfratto, parlava con un ragazzo dai capelli scuri, tenuti su da una reticella: “Ancora nulla, Shikamaru?” chiese, guardando il suo compagno giungere da dietro un albero, visibilmente stanco, “No, Temari-chan. Naruto sembra scomparso nel nulla. Nemmeno gli insetti di Shino ci hanno dato qualche notizia, Sasuke-kun sta dando di matto.” Affermò lui a testa bassa, era molto preoccupato.

Temari sbuffò, seccata: “Ma dove diavolo è sparito!!?? Che sia nei guai??” sbottò lei, “Spero di no.” rispose Shikamaru con un brivido freddo, aveva una bruttissima sensazione.

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“Naru-chan, sono Sasuke!! Dove sei, dobe?? Rispondi, ti prego!!!”.

Sasuke si era allontanato verso nord alla ricerca del compagno scomparso, era preoccupato da morire, non avrebbe dovuto lasciarlo andare.

Si odiava.

Era per colpa sua che Naruto era sparito.

Era colpa sua se era scappato.

E tutto per uno stupido litigio!

Ma quando avrebbe imparato a stare un po’ zitto???

Ma doveva trovarlo assolutamente, non poteva lasciarlo!!

Lo amava troppo.

E anche Naruto lo amava.

Dovevano ritrovarsi.

Sasuke Uchiha scese a terra, doveva esaminare ogni singolo anfratto, doveva trovarlo.

Silenziosamente, scivolò tra le fronde, esaminando ogni grotta, ogni buca, sapeva quanto era bravo Naruto a nascondersi; ma non trovò nulla.

Ormai stava per perdere le speranza.

Improvvisamente, un debole sussurro richiamò la sua attenzione, un sussurro solitario, debole come un alito di vento.

“Sas…uke…”.

Il ragazzo si rizzò in piedi, il cuore a mille nel petto, se l’era sognato?

No, quella era la voce di Naruto, del SUO Naruto.

Come un invasato, cominciò a correre, seguendo quella voce: “Naru!! Dove sei?? Mi senti???” urlò il moretto, aveva quasi le lacrime agli occhi, “S..Sono qui..”, un sussurro più forte del precedente indirizzò l’ultimo degli Uchiha fino a un anfratto nel terreno, non molto profondo, ma abbastanza da impedire la risalita. Ma non per lo sharingan del clan più forte di Konoha.

Sul fondo, immobile, stava Naruto.

Il moro tirò un sospiro di sollievo, l’aveva trovato: “Naru, finalmente!! Come stai??” urlò lui, preoccupato, “M..Male… Sasuke, ti prego, portami a casa…” sussurrò debolmente, sembrava essere sul punto di svenire, non c’era tempo da perdere!

Rapido come una freccia, Sasuke Uchiha trasse dal borsello legato alla fusciacca una lunga e robusta corda, la legò saldamente a un albero nelle vicinanze e dopodiché la legò alla sua vita; poi ne legò una seconda allo stesso albero, e la prese in mano, buttandone l’atra estremità nella buca.

Poi s’affacciò: “Naru, sto arrivando, non muoverti, ti vengo a prendere.”.

E si calò giù.

L’anfratto era buio e stretto, angusto e umido.

Il moro faticava non poco a scendere, la parete era sdrucciolevole.

Ma riuscì ad arrivare in fondo.

“NARU!” urlò orripilato, correndogli al fianco.

Il ragazzo era disteso a terra, in un lago di sangue che stillava fuori da una ferita al fianco piuttosto profonda, una ferita al capo, dovuta alla caduta, e una gamba spezzata.

“Sasu… Scusami…” soffiò il biondo, stringendogli forte la mano, anche quella sporca di sangue.

L’Uchiha non aveva mai visto tanto sangue, doveva portarlo via subito!

Ma come?

Senza accorgersene, cominciò a piangere, piangeva calde lacrime di impotenza; poi si gettò sul corpo inerte del piccolo suo amore, stringendolo delicatamente a sé: “Sigh… Naruto, sono io che devo scusarmi! Sono stato stupido!! Ho sbagliato a prendermela con te!! Scusami… Sono qui, amore…” piangeva.

Naruto gli passò una manina pallida sulla guancia, “Nulla, non preoccuparti.. Non è stata colpa tua…” e il ragazzino chiuse gli occhi, “Sasu, ho tanto sonno….” mormorò debolmente, accoccolandosi al suo petto.

Il moro fu come colto da una folgorazione, impallidì: “Naru, non dormire!! Non devi dormire!!!” urlò disperato; il suo amore aprì un occhio, non più di quell’azzurro che amava, ma velato di lacrime, “Ho sonno…” ripetè.

Il biondino fu sollevato delicatamente: “Naru, non devi dormire, ti prego, ascoltami, non dormire. Pensa a qualcosa di bello!” ripetè disperato, “Pensa al giorno della gita, te lo ricordi?” chiese lui, armeggiando disperato attorno alla corda che gli cingeva la vita.

“Si… Era una giornata davvero bella… Ci eravamo baciati, quel giorno…” sorrise debolmente, “Shika era sparito con Temari-chan….” continuò a ricordare il biondo, “E ti ricordi cosa abbiamo fatto noi?” chiese il moro supplichevole, legandogli la corda intorno alla vita, “Ci eravamo nascosti…. A spiarli… Cough.. Shika era tutto rosso.. Cough!!” e gorgogliò, tentava di ridere, “Sasu, ho sonno, non ce la faccio più..”.

“Naru… Ascolta, ti amo, non lasciarmi solo… Non dormire, per favore…” pianse, e le lacrime andarono a cadere sul viso pallido di Naruto, che aprì entrambi gli occhi, e li richiuse subito dopo, abbandonandosi contro il petto del suo ragazzo.

Agilmente, Sasuke si arrampicò sulla parete, con Naruto legato alla sua schiena, fino a raggiungere l’uscita.

Era il tramonto.

Sasu poggiò a terra il proprio amato, fissandone il visino pallidissimo con ansia, la casacca arancione che adorava sporca di sangue.

Con delicatezza, lo baciò leggermente sulle labbra livide: “Torniamo a casa…” e se lo caricò in spalla, ripercorrendo all’inverso la strada.

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Quando cominciò a riprendere conoscenza, si ritrovò davanti il viso pallido e stravolto, ma sorridente, del suo Sasuke, che lo stringeva a sè: “Naru!!!! Finalmente! Come stai??” affermò ansioso, stringendolo piano.

A poco a poco, i ricordi di quella strana avventura, quasi un sogno, riaffiorarono alla mente del biondino, che sorrise debolmente, e si lasciò abbracciare senza dire una parola.

“Naru, che hai?” chiese preoccupato il moro Uchiha, scostandosi, “Nulla…” rispose debole, mentre veniva fatto sdraiare sul materasso, “Stai qui con me?” chiese lui, serrando forte la sua mano, e addormentandosi.

MA SALVE!!!

Questa è la mia prima sasunaru!! Finalmente ve l’ho fatta!! Devo solo ringraziare la mitica Tensai per avermi spronato a scriverla!! E a TENSAI86 è NATURALMENTE DEDICATA!!!

GRAZIE TENSY CHAN!!!

Spero di non averti deluso!!

UN BACIO

SHUN

   
 
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