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Autore: LadyRoran    14/11/2013    0 recensioni
Daisy Coleman frequenta l'ultimo anno alla Scuola di Magia e Stregoneria più prestigiosa del mondo magico, è stata nominata Caposcuola ed è ansiosa per i suoi nuovi doveri e per gli esami dei M.A.G.O., ma quest'anno, oltre agli impegni scolastici, ci sarà altro a darle filo da torcere.
Genere: Commedia, Generale, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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"Hogwarts will always be there
to welcome you home"


 
Alle undici in punto il treno partì, seguito dal solito fischio inaugurale.
Daisy aveva perso tempo per salutare il padre e ad aiutare il fratellino, Lucas, a trovare una carrozza libera; era il suo primo anno di scuola e in quanto Caposcuola e soprattutto sorella maggiore, era suo compito prendersi cura di lui.
Dopo aver assicurato il suo baule, trovò un posto in una carrozza con altri due ragazzini del primo anno, totalmente spaventati quanto Lucas.
“Ci vediamo al banchetto, ok?” disse Daisy, consegnando in mano al fratello un pacchetto di caramelle Tutti i gusti + 1. “Se avete bisogno di qualcosa, mi trovate nella carrozza dei prefetti. E non abbiate paura, vi divertirete!”, salutò i ragazzi e, trascinandosi via il suo baule, si recò verso la sua carrozza.
In poco tempo l’Espresso per Hogwarts stava attraversando già le vaste praterie verdi, le stesse in cui un tempo era stata in campeggio con i suoi genitori e dei lontani cugini.
Guardare quei paesaggi le portava alla memoria mille ricordi, come una splendida epifania.
All’ennesimo fischio del treno, però, tornò alla realtà e decise di spostarsi dal corridoio.
La sua carrozza era già piena: c’era il Prefetto di Corvonero, Robin, i due di Tassorosso, le sorelle Pennyside, e il Prefetto di Serpeverde, Matt, che si dà il caso fosse anche il fidanzato di Daisy.
“Ce l’hai fatta ad arrivare!” esclamò lui alla vista della ragazza. Quando Daisy aprì la porta, tutti si stavano facendo gli affari loro, compreso Matt, che stava leggendo una rivista; alzò lo sguardo dal giornale, guardò la ragazza ma, fatta eccezione per i muscoli facciali, non si mosse.
“Lucas era terrorizzato e ho dovuto coccolarlo un po’ con dei dolcetti. Spero non finisca a Grifondoro o dovrò occuparmene io fino alla fine dell’anno.” Rispose Daisy entrando nella carrozza e spingendo il baule sotto alla finestra, senza nemmeno considerare l’opzione di sollevarlo e posizionarlo sul portabagagli già stracolmo.
“Ciao ragazzi!” disse infine quando si sistemò e si sedette nel posto che Matt le aveva tenuto occupato.
“Ciao Daisy!” esclamarono in coro Miranda e Valerie, le sorelle Pennyside, smettendo di parlottare tra di loro e dando attenzione alla nuova arrivata. Robin invece, un tipo taciturno e poco socievole, se ne stava con gli auricolari e l’mp3 acceso, e invece di mettere per un minuto “pausa” all’ascolto, alzò semplicemente la mano in segno di saluto.
“Avete passato una bella estate?” chiese la Grifondoro mentre si metteva comoda, togliendosi la toga e legando i lunghi capelli rossi in una coda alta.
Si mise con le gambe incrociate sul sedile, coprendosi le gambe con la toga.
“Abbastanza, sì. Io e mia sorella siamo andate in vacanza in Egitto a Luglio, con il resto della famiglia. Faceva caldissimo, però ci siamo divertiti tanto.” Disse Miranda entusiasta. “E tu, che hai fatto?” chiese subito dopo.
“Sono andata a trovare i miei cugini in Irlanda nel periodo della Coppa del Mondo, e poi ho fatto il tirocinio al Museo di Babbanologia; è stato molto divertente, soprattutto nei giorni in cui veniva a trovarci un simpatico e arzillo vecchietto dai capelli rossi, molto pacioccone. Aveva un viso familiare e mi ha detto che i suoi nipoti frequentano Hogwarts, chissà di chi parlava.” Spiegò Daisy, anche lei emozionata per la sua esperienza.
“Ma hai visto la ragazza nuova?” le interruppe Matt, in silenzio da fin troppo tempo. Aveva addirittura riposto la sua rivista nello zaino, prima di introdurre il discorso.
“Intendi del primo anno?” domandò la rossa indifferente.
“No, intendo una ragazza nuova all’ultimo anno. L’ho vista in stazione con due bauli e un gatto birmano in braccio, mi ha chiesto informazioni sul banchetto inaugurale… credo si sia proprio trasferita da un’altra scuola, e ora deve fare lo smistamento.”
“Lo smistamento? Ma da quale scuola proveniva? Che aspetto aveva? E i suoi genitori? Oh, Merlino, chissà che casino combinerà!”
“In stazione era sola, e non le ho chiesto informazioni sulla vecchia scuola. Magari farà una presentazione, in classe. Comunque è alta.” Concluse il ragazzo, che decise di tornare alla sua rivista.
E’ alta? Sarebbe questa la tua descrizione?  Riduci di molto il campo, sai?” esclamò la ragazza infastidita, ma Matt invece di rispondere, alzò la mano destra, col palmo aperto, verso Daisy, per dirle di fare silenzio, il tutto sempre senza alzare gli occhi dal giornale.
“Ragazze, voi l’avete notata?” chiese allora alle sorelle Pennyside, che scossero all’unisono la testa, per dir di no.
“Forse quando è arrivata non eravamo ancora in stazione, Matt era qui da prima di noi.”, disse Miranda.
“Beh, la vedremo al banchetto comunque.” Ricordò Valerie.
Le due ragazze, del settimo e del sesto anno, erano l’opposto l'una dall'alta. Miranda aveva i capelli castano scuro tendente al nero e gli occhi nocciola, ereditando i colori scuri dal padre, ed era molto solare, vivace, piena d’energia e anche un po’ troppo frizzante, pettegola e ficcanaso, l’altra aveva i capelli biondo cenere e gli occhi verdi, come la madre, ed era più taciturna e silenziosa della sorella, infatti spesso se ne stava zitta mentre la sorella straparlava, o si limitava ad annuire aggiungendo qualche appunto, come in questo caso, se la sorella dimenticava di dire qualcosa.
Nonostante questo, però, Daisy si trovava bene in loro compagnia, specialmente durante le ronde notturne che diventavano un momento di chiacchiera e gossip continuo.
“Già, chissà che faccia farà quando vedrà Hogwarts”, disse, infine, Daisy.
Il treno fischiò una terza volta, e quel suono segnalava l’avvicinarsi alla stazione di Hogsmeade; era tempo di sistemare la divisa e comportarsi da perfetto caposcuola.

Casa.” Pensò Daisy non appena scese dalla carrozza trainata dai Thestral, dinnanzi all’imponente portone della scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts.
Lasciò il baule al “deposito” del custode, insieme al resto dei bagagli degli altri studenti, e poi si prese le sue responsabilità di caposcuola.
Mentre Robin, Miranda, Valerie e Matt si adoperavano insieme agli altri prefetti per radunare in ordine gli studenti delle varie casate, Daisy si recò immediatamente nell’ufficio del Preside per le raccomandazioni di inizio anno.
Il castello brulicava di gente, come sempre; gli studenti entravano nella Sala Grande in base al loro anno scolastico e subito iniziava a diffondersi un chiacchiericcio per tutta la Sala e le grandi scalinate.
“Signorina Coleman, congratulazioni per la nomina di Caposcuola!” disse, al passaggio di Daisy, una voce femminile proveniente da un quadro sulla scalinata che portava dal primo piano all’ala ovest del secondo.
“Oh, miss Violet, salve! Credevo fosse a brindare con la signora Grassa come ad ogni inizio anno!” rispose Daisy fermandosi a chiacchierare con la donna ritratta.
“Ero proprio in procinto di andare, in realtà, ma aspettavo che passassi di qui. Tutti noi siamo rimasti molto contenti della scelta del Preside dei nuovi capiscuola. Ovviamente però ce lo aspettavamo.”
“Oh, sa che io non conosco ancora l’altro caposcuola?”
“Non voglio rovinarti la sorpresa, ma in realtà lo conosci, è di Grifondoro!” Daisy sorrise a quelle parole; quando uno dei capiscuola era della sua casa si riempiva d’orgoglio, immaginatevi ora che entrambi i capiscuola lo erano. Anche il suo ego ne risentì.
“Questa è una fantastica notizia! Però scusatemi, non voglio fare tardi con il Preside.” Si scusò, prima di allontanarsi.
Arrivata, dopo mille cambi di scale, alla torre dell’ufficio del Preside, incontrò davanti al gargoyle un viso conosciuto.
Weasley! Anche tu caposcuola?” esclamò alla vista del ragazzo dai capelli rossi come i suoi, pieno di lentiggini e dallo sguardo sempre vispo.
Hugo Weasley era figlio di Ron Weasley e Hermione Granger, due delle leggende di Hogwarts; lui, insieme a Lily Potter, era l’ultimo della famiglia “Weasley-Potter” a frequentare Hogwarts.
Daisy e Hugo non erano mai stati amici; non perché si facessero antipatia ma semplicemente perché, da quando avevano messo piede nel castello per la prima volta fino all’anno precedente, lui era sempre circondato dal resto della famiglia.
Al contrario di alcuni suoi cugini (e anche della sorella), Hugo non andava in giro a combinare guai, dare fastidio a Pix o far togliere punti alla sua casa. Non aveva ereditato nemmeno l’abilità sportiva del padre, mentre invece passava molto tempo in biblioteca, a studiare o a leggere libri di vario argomento. I professori più anziani, i fantasmi e i quadri lo descrivevano come “un Granger in miniatura”, anche se ormai era cresciuto parecchio anche fisicamente.
“Daisy! Speravo venissi scelta tu, sai? Adesso potremo portare alto il nome dei Grifi!” rispose al saluto lui, sfoggiando un sorriso a trentadue denti.
“Faremo un ottimo lavoro, ne sono sicura. Come hanno preso i tuoi genitori la notizia?” chiese Daisy curiosa.
Nel frattempo, il passaggio alla scalinata si aprì; i due non erano ancora a conoscenza della parola d’ordine, dunque immaginarono che il Preside avesse notato la loro presenza.
“Mio padre non ha detto niente di che, mia madre invece è quasi scoppiata a piangere. Ok, è effettivamente scoppiata a piangere. Mia sorella mi ha preso in giro, ma sotto sotto so che era orgogliosa. Ma la parte migliore è stata al pranzo con i nonni e il resto della famiglia; tutti si sono complimentati con me e nonna Molly mi ha abbracciato urlando “E’ dai tempi di Percy che aspettiamo che un Weasley venga nominato Caposcuola!”, e mio zio Percy, subito dopo, mi ha stretto la mano orgoglioso, assicurandomi che sarà un’esperienza meravigliosa”. Raccontò mentre salivano le scale per l’ufficio.
Hugo era pronto a chiedere a Daisy dei suoi genitori, ma riuscì ad evitare la brutta figura perché si ritrovarono davanti alla porta già aperta della stanza.
“Prego, entrate.” Disse, con voce profonda, il Preside. I due eseguirono, entrando e accomodandosi sulle poltrone poste davanti alla scrivania del mago.
“Prima di tutto, bentornati ad Hogwarts,” disse, iniziando la conversazione, “questo è il vostro ultimo anno, dunque, al di là dei doveri da Caposcuola, godetevelo e concentratevi sui M.A.G.O., mi raccomando.
Tutti i docenti hanno appreso con gioia della vostra nomina, in quanto vi siete sempre dimostrati ottimi studenti e compagni, responsabili ed educati. Non ho avuto dubbi sulla mia scelta. Diciamo che il vostro compito non è molto differente da quello di Prefetto, quindi lei, signorina Coleman, non avrà molta difficoltà ad abituarsi. Adesso però dovete occuparvi non solo del rispetto delle regole da parte degli studenti, ma dovete controllare ogni situazione che possa presentarsi, a lezione, durante i pasti, le partite o le gite. Potrete togliere punti non solo ai membri della vostra casa, ma a qualsiasi studente, e dovrete coordinare il lavoro dei Prefetti.” Spiegò mentre i due ragazzi restavano in silenzio.
Daisy ebbe quasi l’istinto di prendere appunti,  ma riuscì a trattenersi per evitare di fare la figura della secchiona a livelli inverosimili.
“Or dunque, è tutto. Se desiderate altre delucidazioni vi basterà rivolgervi al Vice Preside o recarvi qui nel mio ufficio; a tal proposito, la parola d’ordine è “Stamberga Accogliente”. Ora andate a godervi il banchetto, ci vediamo lì!”. Concluse il professore.
“Grazie mille, signor Preside.”  I due si alzarono ed abbandonarono l’ufficio, diretti verso la Sala Grande.
Quando si trovarono davanti alla maestosa porta d’ingresso, alle spalle avevano il Vice Preside e il folto gruppo di ragazzi del primo anno.
“Bene, ho concluso le mie raccomandazioni, ora, in silenzio, seguitemi per lo Smistamento” sentenziò il professore, spingendo la porta insieme a Daisy e Hugo ed introducendo i nuovi iscritti all’interno di quella che, a detta di molti, era il luogo più bello del castello.
“Devo ricordarmi di chiedere a Hugo se suo nonno è un appassionato di Babbanologia” pensò Daisy all’improvviso, ma inutile dirvi che non se lo ricordò affatto.
Dunque è ancora incerta l’identità del signor incontrato da Daisy al Museo.

 ***
Nuovo account, nuova storia.
L'estate scorsa ho deciso di eliminare il mio vecchio account (GingerRose), in preda ad uno scatto di pazzia (?), ma quando l'ispirazione chiama bisogna rispondere, così ho creato questo nuovo account.
Invece di scrivere una storia sulla Nuova Generazione, come mio solito, ho deciso di scrivere per la prima volta un'original ambientata però nel mondo Magico (mi ero solo limitata ai Gdr, sotto questo punto di vista).
Dunque ho deciso che farò pochissimi riferimenti alla Nuova Generazione; quindi insomma i miei personaggi avranno poche interazioni con i personaggi della Rowling (anche il caro Hugo Weasley citato nel primo capitolo non farà molte apparizioni). Ho scelto così sia per non seguire i miei soliti canoni ma anche per non restare vincolata alle poche informazioni che conosciamo sulla nuova generazione.
Adesso un paio di annotazioni:
1- Il titolo della storia, "Hogwarts is where I belong", è ispirato al titolo della canzone "Greendale is where I belong" dalla colonna del telefilm Community.
2- Riguardo alla questione Prefetti e Caposcuola ho avuto un paio di problemi perché sulle varie wikia e post in giro sul web trovavo solo informazioni diverse, per cui ho deciso di fare "di testa mia". I Prefetti sono sei per ogni casa, due del quinto anno, due del sesto e due del settimo, mentre i caposcuola sono due e basta, scelti al settimo anno. 
3- I nomi dei personaggi sono ancora "di prova", per cui non stupitevi se dovessero cambiare!
4- Non ho tenuto conto dei personaggi esistenti per alcune situazioni; il Preside, ad esempio, da quello che ho letto in giro, dovrebbe essere ancora la professoressa McGranitt, ma non essendone sicura al 100% ho deciso di cambiare. Per il momento però credo non darò un nome ai docenti, per cercare di documentarmi meglio e lasciare anche alla vostra immaginazione.
Spero vi sia piaciuto il primo capitolo!
  
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