Anime & Manga > Pokemon
Segui la storia  |       
Autore: Fenrir_23    15/11/2013    4 recensioni
Storia ambientata 25 anni dopo la partenza di Ash da casa. Il protagonista è il figlio di Ash.
"Qual era il Pokèmon migliore per lui? ... Quello che sicuramente l’attirava di più era Charmander."
La pokéball non ebbe nemmeno bisogno di dondolare. Si chiuse al primo tocco. La ragazza misteriosa la raccolse da terra e si avvicinò a Mat, porgendogli una mano per aiutarlo ad alzarsi.
“Piacere, io mi chiamo Maky. E tu?”
Ash osservò il microscopico apparecchio nella mano del professore.
“Un microchip…” Sussurrò, leggendo la piccolissima scritta incisa su di esso. “Team Rocket, fabbrica Dark Pokémon.”
Genere: Avventura, Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ash, Delia Ketchum, Gary, Nuovo personaggio
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Anime
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
                                   LE SLOT MACHINE


                                                         
Maky non aveva mai amato il gioco d’azzardo e anzi, nutriva verso di esso un certo odio, ma quel pomeriggio – la mattina stessa era arrivata a Caledon City insieme a Mat e Leon – si sentiva particolarmente stanca. Inoltre, Matthew era andato a fare una capatina al grande centro commerciale per comprare vari oggetti in vista della prossima tappa e Leon si stava allenando per la gara Pokémon che avrebbe affrontato il giorno successivo. Così lei si era trovata a vagare sola e stanca per la città e aveva finito per trovarsi in quel … posto.

All’ingresso, vedendola come nuovo cliente, le avevano donato un porta gettoni in caso di vincita e due gettoni bonus.
Guardò male l’uomo seduto di fianco a lei, un signore puzzolente, grasso, dalla grossa pancia che gli impediva i movimenti. Schiacciava con foga il pulsante della slot machine sperando di vincere qualcosa, mentre i gettoni a sua disposizione si facevano sempre di meno.
Maky diede il via al gioco con svogliatezza, intenzionata ad andarsene da quel posto prima possibile. Inserì il suo gettone e osservò per qualche istante gli oggetti che scorrevano sul monitor, disposti in file orizzontali: sagome di Pikachu, Charmander, Bulbasaur e altri Pokémon famosi, simboli di tuoni e altre cose che non riuscì a scorgere. Schiacciò il pulsante per tre volte, a caso. Una musichetta di vittoria la fece spaventare.
L’uomo di fianco a lei la guardò con occhi sgranati che minacciavano di uscirgli dalle orbite per lo stupore.
“Ha fatto Jackpot!!!” Urlò, indicandola. Nella sala piombò un silenzio tombale, tutti i presenti si girarono verso di lei. Maky provò un certo disagio. La musichetta di sottofondo sembrava non finire mai. Da un’apertura in basso, accanto a quella per inserire il gettone, cominciarono ad uscire una serie di monetine. In pochi secondi riempirono il contenitore, per poi cadere per terra. Maky si chinò per metterle nel suo zaino, mentre gli sguardi di tutti i presenti – una buona parte dei quali stava morendo dall’invidia in quel preciso istante – sembravano non volersi staccare da lei. Persino la proprietaria del posto, una donna alta, capelli lunghi e scarpe che sembravano trampoli, venne a vedere cos’era successo. Si avvicinò alla ragazza, porgendole la mano.
Maky vide che qualcuno appendeva un cartellone improvvisato all’ingresso:”Prima volta alle slot machine, con un solo gettone fa Jackpot e vince l’ambito premio di questa settimana.”
“Lei è stata davvero fortunata.” Si complimentò la donna, quando Maky si rimise in piedi.”Non capitava da parecchio tempo che qualcuno riuscisse a fare Jackpot, mi segua prego!”
Maky annuì poco interessata alla cosa: di sicuro non avrebbe saputo che farsene del premio che le avrebbero dato; a meno che non si fosse trattato di soldi.
“Ti possiamo consegnare il premio anche subito.” La informò la direttrice del posto, continuando a farsi largo tra la folla”è impaziente di uscire dalla sua Pokéball.”
A quell’affermazione Maky alzò spontaneamente un sopracciglio.
La donna la condusse in una stanza isolata, lontano dal caos del salone principale. “Vuoi darmi i tuoi dati per essere onorata della vincita o preferisci restare nell’anonimato?”
La ragazza scosse appena la testa.”Preferisco l’anonimato …” Quella situazione era paradossale; proprio a lei che odiava il gioco d’azzardo e che non frequentava mai quei posti era capitato di fare JackPot. La proprietaria dal Casinò andò ad aprire un forziere chiuso da un grosso lucchetto poi, voltandosi, mostrò a Maky una Pokéball.
Lei la prese senza fare troppe domande, osservandola con attenzione.
Il laser della Pokéball rivelò le forme squadrate di uno dei Pokémon piu rari della regione di Kanto: I suoi colori erano talmente sgargianti da rendere difficile osservarlo: rosa intenso, quasi fucsia e azzurro metallizzato.
“Porygon!”
La sua voce robotica aveva una sfumatura inquietante. Sembrava un Pokémon apatico, privo di voglia di vivere.
“Quanto tempo l’avete lasciato chiuso in questo forziere?”
La donna gesticolò, non notando che lo sguardo di Maky si era fatto di ghiaccio.
“Oh … da due mesi, da quando è stato messo come premio al JackPot.”
La ragazza fu tentata di non prenderlo per ripicca, ma capì subito che così l’avrebbe condannato ad altri mesi di prigionia. Si prese il suo premio richiamandolo nella Pokèball e se ne andò senza aggiungere altro, temendo di potersi far prendere da un attacco di rabbia. Quando si fu allontanata abbastanza dal Casinò, con la promessa di non mettere mai piu piede in un posto simile, andò a sedersi su una panchina, nella grande piazza principale. L’ombra del gigantesco centro commerciale della città torreggiava su di lei. Fece uscire Porygon dalla sfera, squadrandolo con attenzione. Il suo sguardo era piuttosto assente.
Maky puntò il Pokèdex verso di lui:
“Porygon, un Pokémon creato artificialmente dall’uomo. Non ha bisogno di respirare, né di mangiare. è asessuato.”
Non sapeva bene come comportarsi con lui; già dallo sguardo trapelava la sua artificialità. “Forse devo solo essere spontanea … anche questo povero Pokémon avrà dei sentimenti, dopotutto.”
Porygon inclinò la testa in avanti, sembrava non poter fare alcun movimento in diagonale.
“Ciao … “lo salutò la ragazza. “Mi chiamo Maky … vorrei diventare tua amica.” Non seppe se lui aveva capito o no. Decise che fargli conoscere altri Pokémon poteva essere un buon inizio, così glieli presentò facendoli uscire dalle sfere uno alla volta.
“Ecco a te Growlithe, Eevee, Onix, Fearow e Houndoom.”
Il Pokémon squadrò i suoi nuovi compagni per diversi istanti, poi sul suo muso spigoloso sembrò dipingersi un’espressione simile alla felicità.
“Porygon!”
Fluttuando nell’aria, Porygon cominciò a muoversi, girando intorno ai Pokémon di Maky. Sembrava volerci fare amicizia, ma era piuttosto goffo nel dimostrarlo.
Proprio in quel momento arrivò Mat.
“Maky … cos’è quello strano Pokémon?”
Lei gli rivolse un mezzo sorriso, senza smettere di osservare il nuovo arrivato mentre si presentava agli altri.
“Un Porygon.”
Matthew rimase a bocca aperta. “E … dove l’hai preso?”
“Vinto alle slot machine … borbottò la ragazza, alzandosi. Non sembrava molto in vena di parlare dell’argomento, così Matthew decise di lasciar stare. Continuò a squadrare il Pokémon con una certa curiosità, poi si ricordò di una cosa. “Ah, ti ho preso questa.” Le lanciò una pietra, che lei prese al volo.
“Pietrafocaia …” Sussurrò la ragazza, osservandola. “Ti ringrazio … per il regalo.”
Mat la squadrò per qualche secondo, curioso. “Non … la usi?”
Maky richiamò i suoi Pokémon nelle sfere, cominciando a camminare.”Oh … la userò … ma non adesso, Mat.”
“Hey Matthew!”
Il giovane allenatore di Pokémon ebbe appena il tempo di girarsi; Lily era alle sue spalle e lo guardava con uno dei suoi soliti sorrisetti antipatici.
“Lily…”
La ragazzina si passò una mano fra i capelli, rivolgendogli uno sguardo di superiorità. “Come va la tua … carriera di allenatore di Pokémon?” Chiese.
Mat si schiarì la voce. “Ho preso ben tre medaglie e domani avrei intenzione di conquistare la quarta.”
La figlia di Gary alzò un sopracciglio, sorpresa.” Solo tre?” Le sue labbra s’ incurvarono in un sorriso di scherno.”Io ne ho prese già cinque!”
Matthew rimase a bocca aperta. “Hai … hai sconfitto anche Sabrina?”
Lily parve non capire cosa intendesse lui:”Sabrina chi?”
“La capo palestra di Saffron.” Spiegò Maky.
“Non c’era nessuna capo palestra.” disse la rivale di Mat.” Quando sono arrivata lì, due settimane fa, c’era un sostituto. Un discreto allenatore, c’è da dirlo, ma è stato abbastanza facile batterlo.”
Lily mostrò la medaglia Palude a Mat. Quest’ultimo si morse le labbra talmente forte da farsi male: gli sarebbe bastato arrivare qualche giorno prima a Saffron per evitare di battersi contro la fortissima Sabrina ed avere già la medaglia che gli serviva.
“Ti sfido, Lily!” Disse d’impulso, quasi che la cosa potesse riscattarlo.
Lei, ovviamente, accettò la sfida con piacere.
“ Due Pokèmon a testa, per te è ok?”
“Certo …”Rispose lui, portandosi la mano alla cintura dove teneva le Pokéball.”Preparati a perdere, questa volta.”
La figlia di Gary non perse tempo:”Scelgo prima io, vai, Vulpix!”
Cubone saltò giu dalla spalla di Mat, mostrando il suo osso in segno di sfida.
“Cosa … vuoi combattere?” Gli domandò il giovane allenatore, stupito.  Il suo era un Pokémon molto giovane, sempre in cerca di protezione e tendente al pianto, non avrebbe mai immaginato di vederlo scendere in campo così presto. “E va bene”! Sorrise, orgoglioso. “Fammi vedere quello che sai fare!”
Vulpix partì all’attacco con un potente lanciafiamme, ma Cubone fece roteare l’osso che teneva nella mano destra, respingendo la fiammata con una notevole abilità.
“Wow, grandissimo Cubone … ora va con l’ossomerang!”
La volpe di fuoco fu rapida a spostarsi e altrettanto veloce a contrattaccare. L’attacco rapido prese in pieno Cubone, sbalzandolo a diversi metri di distanza. Il piccolo Pokémon si rimise in piedi con fatica, ma pronto a combattere ancora.
“Turbofuoco!”
Vulpix non sembrava avere intenzione di dargli tregua. Le fiamme circondarono il Pokémon di Mat, impedendogli la fuga. Provò di nuovo a spazzare via il fuoco sfruttando il suo osso, ma questa volta la mossa si rivelò inutile: un’ondata di caldo fuoco lo travolse. Cubone finì a terra, scottato.
Maky stava per darlo K.O, ma proprio all’ultimo momento il piccolino si rimise in piedi, alzando l’osso che teneva sempre in mano sopra la sua testa.
“Kìììììuubaaaaaaaaaaan!”
“Vulpix, attacco rapido!”
Cubone si scagliò a tutta velocità contro il nemico: l’impatto contro cranio dell’avversario fu parecchio violento per la volpe di fuoco. Il Pokémon di Lily roteò su se stesso, finendo per cadere a terra, esausto. Cubone crollò subito dopo.
Mat andò a riprenderlo, sorridendogli teneramente.
“Sei stato grandioso.” Lo rassicurò, mentre lo prendeva in braccio. “Ora riposati un po’. Lo infilò nello zaino da viaggio e se lo caricò in spalla, senza chiudere la cerniera. Cubone amava particolarmente stare in quel modo.
Lily e Matthew si prepararono allo scontro successivo.
“è stata solo fortuna … ora preparati a perdere.” Esclamò, mentre lanciava in campo il suo Pokémon. “Wartortle, vai!”
Mat sapeva già chi scegliere:”Tocca a te, Raichu!”
“Raaaaaiiii!”
Raichu uscì dalla sfera carica al massimo, scintille che le sprizzavano incontrollate dalla guance gonfie e piene d’energia. Il Wartortle di Lily non sembrò farsi intimidire.
“Warsqueno!”
Il Pokémon d’acqua si ritirò nel suo guscio, iniziando a roteare mentre emetteva potenti getti d’acqua. Raichu venne colpita in pieno da uno di essi e sbalzata a diversi metri di distanza, ma la cosa non sembrò averla infastidita.
Lily si diede della stupida per aver concesso ancora una volta a Mat di scegliere il Pokèmon dopo di lei: forse lo stava davvero sottovalutando.
“Raichu, tuono!”
L’attacco del Pokémon elettrico fu talmente potente da sollevare le piastrelle nel bel mezzo della piazza e creare una profonda crepa nel terreno. Wartortle si ritirò nel suo guscio prontamente, ma la scarica elettrica fu talmente forte da sfinirlo in un solo colpo.
“Raaaai!”
“Ferma! Ferma!” Mat dovette fermare il suo Pokémon, che sembrava intenzionato ad attaccare ancora, probabilmente non molto felice di aver vinto con tanta facilità.
Lily non aveva ancora mosso un muscolo. Perdere contro Matthew era un disonore per lei … ma una sconfitta così totale non se la sarebbe mai aspettata. Richiamò il suo Pokémon senza aggiungere altro, fulminando il rivale con un’occhiata di ghiaccio.
“Oggi non ero in forma.” Disse, mentre si allontanava. “La prossima volta, il mio Wartortle, diventato Blastoise, ridurrà quel tuo topone elettrico in poltiglia.”
Matthew si sentì il sangue salire al cervello dalla rabbia, ma si sforzò di non dire nulla, anche se avrebbe tanto voluto urlare dietro che era solo una mocciosa presuntuosa.
“Maky gli posò una mano sul braccio.”Su, andiamo. è  meglio che ti riposi.”
   
 
Leggi le 4 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Pokemon / Vai alla pagina dell'autore: Fenrir_23