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Autore: yachan    26/04/2008    3 recensioni
Ash torna a Pallet Town, ma al suo ritorno una sorpresa lo coglierà impreparato, portandolo a riflettere sulle sue scelte.
Genere: Generale, Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Ash, Brock, Gary, Misty | Coppie: Ash/Misty
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Anime
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LIGHT AND SHADOW

LIGHT AND SHADOW

                       

Cap. 14

 

 

Un ragazzo dai capelli neri guardò in lontananza, verso la sua meta d’arrivo, una palestra con il simbolo di un pokèmon bianco.

Strinse forte le mani, mentre sentiva il suo corpo tremare. I ricordi continuavano a tormentarlo. Però non poteva cedere proprio ora che si trovava a pochi metri da lei.

-         Oookey…- inspirò profondamente, movendo le braccia come se stesse preparandosi ad una gara- Sono pronto.

Ricordava come l’inizio di una sfida pokèmon gli procurasse tanta agitazione, ma questa volta era diverso, non si trattava di Pokèmon.

E pian piano che si avvicinava al posto, aveva una sensazione di deja vù. Come se avesse già il presentimento di come sarebbe andata a finire…ovvero lui sbattuto fuori dalla porta, come l’ultima volta. Se lo ricordava ancora bene quel giorno…quando dopo due anni era tornato a casa e decise di andare a trovare Misty. Beh, non ci fu proprio il rincontro che sperava, ma solo dopo avrebbe capito…

Sospirò a quel ricordo.

Non partiva certo con l’umore giusto se pensava già di fallire. Le parole di Tracey erano rassicuranti, ma contrastavano con quelle di Gary. A chi doveva dare retta?

Però…dopo averla vista a quella Fiera e come si lasciava andare tra le sue braccia, mentre le sue parole la dissuadevano a lasciare la pistola, sentiva che avrebbe voluto parlarle, spiegarle il motivo del suo gesto, scusarsi e tornare a ridere con lei. Se non fosse stato che si trovavano in quella situazione di pericolo, probabilmente le parole sarebbero venute fuori spontaneamente.

Anche se a lungo aveva ripetuto di non volerla vedere, il suo cuore urlava e chiedeva a forza di andare da lei, anche solo per guardarla sorridere. Voleva mentire a se stesso, che era giusto così, che era per il suo bene, ma pure i sogni si mettevano contro di lui. Il desiderio di rivederla era più forte della sua volontà.

E ora, che mancava davvero poco a quel fatidico momento, il suo cuore batteva molto forte e gli sudavano le mani dal nervoso.

Era imbarazzante…di cosa doveva aver paura? Che Misty potesse mangiarlo? Che assurdità. Certo, Misty che si arrabbiava faceva davvero paura, ma non era questo che lo rendeva così nervoso.

Temeva invece che lo ignorasse, che non lo ascoltasse neanche.

Però voleva che lei lo ascoltasse, perché era venuto anche con l’intenzione di farla ragionare. Quanto gli aveva detto Tracey, era assurdo. Non poteva Misty voler chiudere la palestra. E forse Tracey era stato troppo ottimista, dicendo che a lui avrebbe dato retta. Non poteva comunque tirarsi indietro e far fare a Misty un errore di cui si sarebbe pentita.

Ecco, ora sì che era davanti all’ingresso. Per la precisione era la porta secondaria, visto che l’entrata principale era stata chiusa. Segno che la decisione di Misty era stata già messa in atto.

Si preparò per bussare, mentre cercava di deglutire.

E quando finalmente bussò, il panico lo invase. Era tentato a scappare via. Non si sentiva più così pronto. Non voleva vederla. Non era ancora pronto.

Ma nel momento che il suo sguardo già guardava la strada del ritorno, per una eventuale fuga, la porta si aprì. Era troppo tardi. Lei era già davanti a lui.

La ragazza lo guardò per qualche istante, attimi che per lui durarono secoli, e poi sorrise sorpresa.

-         Ash!- esclamò contenta- Che sorpresa! Sei venuto a trovarmi?

Lui rimase paralizzato dalla reazione della ragazza. Non capiva.

-         Come stai? Sei tornato dal tuo viaggio? Com’è andata?- indietreggiò di un passo, facendogli cenno di entrare- Entra dai, devi raccontarmi tutto. Sono curiosa di sapere le novità.

Però Ash non si mosse di un passo e la guardò imbambolato.

-         Che ti prende Ash?- la guardò confusa, mentre gli metteva davanti una mano per svegliarlo- Per caso hai perso la parola?

-         N-no…- riuscì a farfugliare.

-         Allora non startene lì impalato- lo prese per la mano, mentre il cuore di Ash ebbe un sussulto al tatto della sua pelle- Pikachu non è con te?- diede uno sguardo dietro di lui.

-         No…è rimasto a casa.

-         E perché? Non si sentiva bene?

-         Ecco…non proprio…- Ash era confuso. Non sapeva cosa dire, la reazione di Misty l’aveva proprio spiazzato.

In realtà Pikachu aveva preferito lasciar andare da solo il suo allenatore. Intuiva che non sarebbe stato un bel momento, i due avevano molte cose da chiarire e ancora non si sapeva come avrebbe reagito la ragazza. Pikachu era comunque tentato di seguirlo di nascosto, solo per assicurarsi che Ash non scappasse via, in quel caso lo avrebbe fulminato a vita.

-         Peccato- disse lei dispiaciuta- A Togepi gli avrebbe fatto piacere rivederlo- Ash la guardò mentre lei lo conduceva verso l’interno della palestra- Scommetto però che Togepi sarà contentissimo di rivederti. In questo periodo, io e lui ci siamo allenati molto. Pian piano sta imparando varie mosse. Sono sicura che in breve sarà in grado di affrontare un incontro tutto da solo- si fermò all’entrata dell’atrio degli incontri- Ehi Togepi, dove sei? Hai visto chi è venuto a trovarci?

Ash si guardò intorno. La vasca della piscina era svuotata e intorno c’erano tanti scatoloni chiusi. Il posto poi era deserto.

-         Oh uffi, ma dove si sarà cacciato questa volta?- disse Misty mettendosi le mani sui fianchi, mentre si guardava intorno, poi si girò verso Ash- Tranquillo, si sarà solo addormentato da qualche parte. Ogni tanto lo fa e mi fa prendere uno di quei spaventi. Però aspetta…Staryu e gli altri pokèmon saranno contenti di salutarti- si avvicinò contenta al bordo della vasca e guardò giù- Che strano…dove sono? Oh no, vuoi vedere che Daisy li avrà portati al centro Pokèmon senza avvertirmi?- sbuffò- Cavoli, proprio oggi che sei venuto.

-         Misty…- tentò di dire, ma la ragazza lo interrose.

-         Va beh, vorrà dire che te li farò vedere più tardi, sempre che tu non abbia fretta.

-         No…

-         Ottimo- disse sorridendo- Ora raccontami un po’ di te…come sta Brock? Ho sentito dire da tua madre che ora viaggiate con Haruka e Masato. Sarei curiosa di conoscerli. E a che punto sei con il torneo?

-         Io…- la guardò e abbassò lo sguardo. Un dubbio gli frullava in testa dal momento che la ragazza gli aveva aperto la porta- Misty…tu non ricordi del Regno di Miraggio?

-         Eh?- la guardò confusa.

-         E di Jonathan?

-         Chi è?

-         Non ricordi neanche della Fiera di Pokèmon?

-         Ne ho sentito parlare, ma non ho ancora avuto tempo per andarci. Ma perché queste domande?

Allora la situazione era peggiore di quanto credeva. Misty si era pure scordata dell’incidente con Staryu. Era come se i suoi ricordi si fossero fermati a poco prima del loro viaggio al Regno Miraggio, dove Togepi si era evoluto in Togetic ed era rimasto lì. Gli avvenimenti di dopo, erano come se non fossero mai accaduti per lei.

Doveva considerarsi in parte sollevato? Almeno si ricordava di lui e non l’aveva accolto con un rifiuto. Anzi, era pure contenta di vederlo…proprio come se fosse tornata la Misty di un tempo. Nel volto di lei non c’erano tracce di tristezza o rabbia, ma solo un dolce sorriso, che desiderava da tanto vedere.

-         No…niente- sorrise scotendo la testa- Brock, Haruka e Masato sono tornati a casa. Ci siamo presi una piccola pausa.

-         Ah sì?- lo guardò sorpresa- Ash Ketchum che si prende una pausa?- ridacchiò- Mi sembra così assurdo sentirtelo dire.

-         Già…e visto che sono qui, perché non facciamo un giro?

-         Oh, mi piacerebbe…- disse con un sorriso, ma poi si rattristò- ma non posso. Le mie sorelle non sono ancora tornate e io non posso lasciare la Palestra incustodita. E se arrivasse un allenatore a sfidarmi?

-         In quel caso, gli diresti che è chiusa. E poi l’hai detto tu che i Pokèmon sono al centro pokèmon, no? Non ti va di rilassarti un po’ prima che tornino?

-         In effetti…- si toccò la spalla come se avesse dolore al muscolo- Una piccola pausa mi farebbe bene.

-         Allora, si va?

-         Sì- fece cenno di sì e i due uscirono da lì- Per fortuna le mie sorelle hanno un paio in più di chiavi, così che se tardo, almeno possono entrare- disse mentre chiudeva la porta. Poi si fermò mentre faceva girare le chiavi e si girò verso Ash- Adesso che ci penso, perché non sei entrato dall’entrata principale?

-         Come? Ma se è chiusa.

-         Chiusa? Ma che assurdità…- si diresse verso l’altra entrata- Perché mai avrei dovuto chiudere…- si fermò a guardare stupita la saracinesca abbassata- Questa poi! E’ sicuramente opera di Lilly per farmi qualche dispetto! Ah, ma quando torna, mi sentirà.

-         Lascia stare- Ash la prese per mano- Andiamo a divertirci.

-         D’accordo.

 

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-         Ecco a voi- disse un ragazzo dai capelli neri e fascia verde, mentre si chinava per terra per dare da mangiare ai pokèmon.

-         Mhh…- mugolò un ragazzo scendendo in quel momento giù dalle scale- Tracey, sei già arrivato?

-         Certo- disse lui sorridendo- Il prof. Oak mi ha chiesto di dare da mangiare ai Pokèmon questa mattina, visto che lui usciva.

-         Capisco…- disse il ragazzo, sistemandosi i capelli castani dopo essersi alzato dal letto- Vuoi un caffè?- chiese dirigendosi in cucina.

-         Ah, grazie, sì.

-         Bene- il ragazzo tirò fuori la macchina del caffè e preparò due tazze. Poi tornò dall’altro ragazzo e gli porse una tazza- Ecco Tracey.

-         Grazie Gary- il ragazzo si alzò in piedi e prese la sua tazza di caffè- Non c’è niente di meglio di una tazza di caffè caldo per svegliarsi la mattina, eh?

-         Già- bevve un sorso.

-         Mi ha sorpreso vederti già in piedi questa mattina. Di solito rimani nello studio fino a tarda sera e ti alzi tardi la mattina per rinchiuderti nuovamente nello studio.

-         Detta così, sembro un topo da biblioteca.

-         E’ più o meno questa l’impressione che dai tu in questo periodo.

-         …forse hai ragione- disse Gary guardando la sua tazza.

-         Di cosa trattano le tue ricerche?

-         Niente di particolare.

-         Eppure sembri molto preso.

-         Forse- bevve nuovamente.

Tracey lo osservò e poi bevve anche lui.

-         Ho l’impressione che il motivo del tuo affiatamento sia dovuto a qualcuno. E’ come se cercassi una scusa per non muoverti da qui.

-         Che assurdità.

-         Sì, può sembrare assurdo…eppure, non sei tanto diverso da Ash.

-         E cosa c’entra lui ora?

-         Lui si era rinchiuso in casa per non dover rincontrare Misty, e lo stesso vale per te.

-         Dici solo assurdità- si voltò per andare a versarsi altro caffè.

-         Non è forse vero che entrambi non vi siete mossi, da quando siete tornati dalla Fiera?

-         E con questo?- ritornò indietro con un’altra tazza di caffè.

Il ragazzo lo guardò e sospirò.

-         Posso farti una domanda Gary?

-         Dimmi.

-         Ti piace Misty, vero?

Gary sputò il liquido nero che stava appena sorseggiando.

-         Che?

-         Non mi verrai mica a dire che me lo sto inventando, no?- lo guardò serio- Quando Ash non c’era, tu sei rimasto a lungo con lei e vedevo come la vostra amicizia cambiava in giorno e giorno. Vi frequentavate pure- sospirò- Fino a che non è arrivato Ash.

-         Non lo capisco…- si pulì la bocca un po’ nervosamente- Come si può comparire e scomparire a proprio piacimento? Non tiene conto dei sentimenti degli altri? Non sa…- chinò la testa- quanta fatica ci voglia per dimenticarla?

-         Gary…

-         Non siete voi che dite, che si deve volere il bene della persona che si ama?- strinse la tazza- Lo trovo assurdo. Io ci ho provato, ma è difficile ora che scopro di provare questi sentimenti.

-         Però…

-         Sì, lo so. Misty ama Ash. Lo sapevo già, ma ho provato a sperare di poterlo sostituire…ma non ci sono riuscito. Solo lui è in grado di aiutarla…- alzò lo sguardo- Mi sento così inutile. Ero lì con lei quando stava peggiorando, ma era come se non ci fossi. Che cosa deprimente…

-         Non è vero Gary. Tu hai dato un importante appoggio a Misty e so che lei ti è molto grata.

-         Però non prova per me gli stessi sentimenti per Ash- Tracey abbassò lo sguardo dispiaciuto- E’ il solito circolo vizioso. Cerco di tenermi alla larga da lei quando arriva Ash, ma quando lui se ne va inizio a sperare di nuovo- sospirò- A volte mi è capitato davvero di sperare che Ash non rincontrasse Misty- alzò le spalle sorridendo- ma come ho detto all’inizio, devo voler il bene per Misty…e so che Ash lo è.

-         Già…- sorrise anche lui- Ash ancora non è in grado di riconoscere quanto sia importante la sua presenza, però spero che presto la situazione si risolva tra lui e Misty.

 

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In fondo, andava bene, no? Si stavano divertendo a girare per negozi ed era come se non fosse mai accaduto l’incidente a Staryu.

Non capiva ancora perché i suoi ricordi si fossero fermati prima della partenza di Togetic, però a lui andava bene così. Tutto per vederla sorridere come la Misty di un tempo.

E poi, non stava facendo niente di male. Voleva solo farla svagare un po’ e passare del tempo con lei. Ne sentiva il bisogno dopo gli ultimi avvenimenti.

Ma sapeva che prima o poi, i suoi ricordi sarebbero tornati. Gli avevano detto che le sue perdite di memoria erano temporanee e che era dovuto solo al suo stato di salute.

Sapeva che Misty avrebbe ricordato di Staryu, Togetic e Jonathan…e che avrebbe ripreso ad odiarlo di più dopo quello che stava facendo. Però prima di allora, voleva solo conservare un bel ricordo di loro due insieme…anche se era tutta una menzogna. 

-         Sai? E’ strano…

-         Cosa?

-         Tutto questo…- Misty alzò lo sguardo al cielo. Ash la guardò senza capire- Intendo dire io e te che conversiamo pacificamente e ci divertiamo. Di solito, basta poco che ci mettiamo a discutere per delle sciocchezze. Oppure sei impegnato in qualche incontro Pokèmon.

Ash smise di mangiare il gelato e guardò in basso.

-         Lo trovi strano?

-         Oh, non intendo dire mica che mi da fastidio…- disse Misty cercando di scusarsi- E’ solo che…è così differente da quello che farebbe il solito Ash. E’ come se tu fossi un’altra persona.

-         Mi preferivi prima?

-         No, cioè sì…voglio dire, con l’Ash di un tempo so sempre come comportarmi, ma con l’Ash di adesso sono confusa. Ho come l’impressione che l’unico ad essere cresciuto sia tu. E dire che è passato solo un anno dall’ultima volta che ci siamo salutati, ma è come se in realtà fosse passato molto più tempo- sorrise imbarazzata- Strana cosa il tempo, eh?

-         Sì…- la guardò. Quanto tempo ci avrebbe impiegato a rendersi conto della verità? Sperava il più tardi possibile, per quanto potesse suonare un desiderio egoista.

-         Hai già programmato il tuo prossimo viaggio? Quando partirai?

-         …il più tardi possibile.

-         Eh?- lo guardò confusa.

-         Sai, in questo tempo ho riflettuto su le cose che veramente contano per me…

-         Ah sì? E da quando rifletti?

-         Mh…- lui la guardò un po’ offeso, poi riprese- Da quando mi sono reso conto che stavo perdendo qualcosa di molto importante.

-         Ovvero?- chiese Misty intrigata da quel discorso. Lui la guardò e sorrise dolcemente.

-         Una persona speciale.

La ragazza si sentì arrossire le guance per lo sguardo di lui e le sue parole. Il suo cuore iniziò a battere nella speranza che forse…forse la persona speciale…poteva essere proprio lei.

Ma proprio in quell’istante, qualcosa scaturì dentro di lei. Un amarezza e tristezza che non capiva da dove provenisse. Come se quelle parole avessero risvegliato in lei dei sentimenti negativi.

-         Le mie sorelle saranno già arrivate- si alzò in piedi- Devo andare. C’è da dare da mangiare ai Pokèmon- si voltò e s’incamminò.

-         Misty- si alzò anche lui e la ricorse- Aspetta…cosa ti prende? Perché così d’improvviso?- notò che lei non si voltava- Ho detto qualcosa di sbagliato?

-         …no.

-         E allora, perché fai così?

-         …non lo so. Non so perché mi comporto così. Non capisco neanche te, sei così diverso…

-         Se vuoi…tornerò ad essere l’Ash che conosci…però, per favore, non andartene- la trattenne dal braccio.

Lei si bloccò e girò lentamente lo sguardo. Fissò la mano di lui che la tratteneva. Guardò confusa quel gesto.

-         …Come hai detto?- chiese lei perplessa. Perché per un momento, le era sembrato di rivivere una scena già vissuta? Era strano…

-         Ho detto, non andartene- ripeté lui senza capire lo sguardo confuso di lei- Non cambierò, se è questo quello che vuoi.

-         Non è questo, a me va bene come sei adesso. Però…- lo guardò con tristezza. Scosse la testa- Mi dispiace, non so cosa mi succeda. Mi sento triste senza un motivo. Eppure ero così contenta di rivederti…di constatare che non ti eri scordato di me. Scusami, ti sembrerò una sciocca a dirti questo.

-         No…non lo sei- lasciò andare il suo braccio- Forse sono io lo sciocco che pensa di sistemare tutto, lasciando le cose come stanno.

Lei lo guardò nuovamente confusa. Quei discorsi che faceva Ash le parevano così strani, così fuori dal normale per uno come lui.

-         …scusami- chinò il capo.

-         No, non devi scusarti Ash- disse Misty agitando le mani- Tutto questo è assurdo. Senti, lasciamo stare quello che ti ho detto, okey? Guarda, mi sento già meglio- tentò di sorridere- Non roviniamo questo giorno.

-         Sì…

-         Si è fatto tardi. Torniamo indietro…- allungò la mano verso di lui con un sorriso dolce.

Lui accettò la sua mano e insieme, mano alla mano, tornarono a casa.

Misty camminava con lo sguardo davanti a sé e pensando ai mestieri che l’aspettavano alla Palestra. Ma anche cercando di dare un senso alle strane sensazioni che stava provando…Perché le era sembrato di rivivere qualche scena del passato? Non era possibile…lei era rimasta sempre a Cerulean e le cose tra loro due non erano cambiate. O almeno lo credeva, prima che Ash le parlasse in quel modo…

Ash invece aveva lo sguardo fisso a terra, pensando a come si sarebbe dovuto comportare da quel momento in poi. Era chiaro che le sorelle una volta tornate, si sarebbero accorte della perdita di memoria di Misty e gliel’avrebbero fatto notare. Lui avrebbe visto sparire quella gentilezza di Misty nei suoi confronti e sarebbe stato costretto ad andarsene.

Finché di trattava di qualche ora, poteva andare bene fingere, ma non avrebbe potuto portare avanti la commedia a lungo. Significava prendersi gioco di lei e lui non voleva certo aggravare la sua situazione.

Però…però quando iniziò a vedere la Palestra in lontananza, la sua decisione cominciò a vacillare.

Sarebbe tutto finito…L’illusione si sarebbe sfumata.

Prima di quel momento, però…c’era una cosa che voleva sapere.

-         Misty…

-         Sì?- lo guardò senza fermare la sua camminata.

-         Volevo farti una domanda, prima di arrivare alla Palestra…

-         Dimmi.

-         Ecco…non è niente di particolare…- disse un po’ imbarazzato, mettendosi una mano dietro la testa- Solo mi chiedevo…se tu…anche solo un poco…mi volessi bene…

-         Eh?- arrossì, il che fece arrossire anche Ash rendendosi conto delle sue parole.

-         Voglio dire…come amico- rettificò agitato- Se sono importante per te…così come lo sei tu per me.

Misty rimase in silenzio per qualche istante, guardando l’espressione un po’ triste e imbarazzata del ragazzo.

-         Certo che sei strano- si mise le mani sui fianchi- Che domande mi fai?

-         Eh? Ah…- chinò la testa un po’ dispiaciuto- eh eh, hai ragione…non farci caso.

Era stato un po’ azzardato fare una domanda del genere, ma ora forse avrebbe avuto le idee chiare, su lui e lei. Quando Tracey gli aveva parlato che il suo primo ricordo di Misty era legato a lui, aveva sperato che la loro amicizia fosse speciale. E che probabilmente, Misty era ancora legata a lui, nonostante il loro incontro burrascoso.

Ma forse, come temeva, la loro amicizia non era così particolare, se lei non lo considerava importante.

-         Mhh…- Misty si voltò- Non capisco perché ti vengano in mente dubbi simili. Sei il mio migliore amico…è chiaro che sei molto importante per me. Aldilà dei nostri litigi, non faccio che pensare che se non ti avessi conosciuto, non sarei quella di adesso. Rispetto all’inizio del nostro viaggio dove ero io quella che ti aiutavo, in breve i ruoli si sono invertiti. E non so come me la sarei cavata senza il tuo sostegno. Ancora adesso non faccio che appoggiarmi a te.

Ash la guardò stupito. Non si aspettava certo una risposta simile da lei.

-         Misty…

-         Buffo, eh? Sono una capopalestra, ma non riesco a cavarmela senza l’aiuto dei miei amici…E ora che sono sola, ho il terrore di fare qualche errore di cui mi pentirò per tutta la vita.

-         Misty, tu non sei sola.

-         Sì, lo so…- lo guardò e sorrise- So che non mi lasceresti mai nel momento del bisogno. Tu ci sei sempre per gli amici.

Il ragazzo rimase in silenzio dopo quelle parole. Sentì come una fitta al cuore, ricordandosi degli ultimi avvenimenti.

-         Oh, guarda…c’è qualcuno che sta parlando con le mie sorelle- disse Misty d’improvviso.

-         Eh?- Ash vide due uomini davanti alla Palestra con le tre sorelle di Misty.

-         Ma chi saranno?- si chiese Misty mentre si apprestava ad andare da loro.

-         Oh no…Misty, aspetta!- cercò di fermarla.

-         Che ti prende ora?

-         Forse non dovresti andare. E’ meglio che c’è ne andiamo.

-         Eh? Che stai farneticando?

-         Oh, Misty!- la sorella Lily notò il loro arrivo- Sei tornata.

-         Ma…quello non è mica Ash?- chiese Violet indicando il ragazzo.

-         Sì…che ci fa qui?- chiese curiosa Lily.

-         Che succede?- chiese Misty riferendosi a quei uomini.

-         Sono venuti dopo aver ricevuto la tua lettera, come volevi tu, no?

-         Di che parlate?

-         Mi riferisco all’autorizzazione a chiudere la Palestra per gli incontri Pokèmon.

-         Che cosa?!- esclamò sorpresa- Quale autorizzazione?

-         Ma quella che hai firmato tu, non ricordi?

-         E’ assurdo! Io non ho mai dato il consenso a chiudere la Palestra! Perché mai dovrei fare una cosa simile?

Le tre sorelle si guardarono a vicenda confuse e perplesse, e poi lanciarono un occhiata interrogativa al ragazzo che l’accompagnava. Ash abbassò lo sguardo.

-         Non ti ricordi? Sei stata tu ad insistere tanto su questa decisione- disse Violet.

-         E quando?

-         Qualche giorno fa…

-         Non ho mai fatto una cosa simile!

-         Mh…vuoi vedere che Misty ha di nuovo perso la memoria?- disse Lily.

-         A quanto pare sì- sospirò Violet.

-         Signorina Yawa, siamo venuti qui per aver la certezza che la Palestra rimanga chiusa, come da accordi presi- disse uno degli uomini.

-         Di che accordi parlate?- disse Misty innervosita dalle loro parole- Io non ricordo di avervi mai visto. Non so neanche chi siete! E la Palestra non chiuderà!

-         Invece dovrà farlo, dopo lo spiacevole incidente.

-         Che incidente?- guardò le sorelle- Sapete di che parla?

-         Misty, vedi…- cercò di dire Daisy.

-         Di quando il suo Pokèmon è morto in un incontro Pokèmon- disse prima l’uomo.

-         Eh?

-         Aspetti, nostra sorella non è nelle condizioni adesso per affrontare questo discorso- disse Daisy.

-         Non è affare nostro questo. Noi eseguiamo gli ordini, come ci è stato richiesto.

Il ragazzo moro guardava la scena senza saper cosa dire. Non sapeva se doveva intervenire. Vedeva solo lo sguardo di Misty cambiare ad ogni frase.

-         Un mio Pokèmon è…morto?- chiese Misty confusa- E’…è…uno scherzo?

-         No, è stata lei a causare la sua morte.

-         Adesso basta!- disse arrabbiato Ash. Non era riuscito a trattenersi sentendo le accuse di quei uomini- Non vi permetto di parlare così!

-         Lei è Ash, vero? Non credo che questo caso le riguardi. Lei è solo un allenatore.

-         E con questo? Voi avete il diritto di comportarvi così?

-         E’…assurdo…- disse Misty spaventata, come se non sentisse le voci degli altri- Io e i miei Pokèmon ci siamo allenati fino a ieri senza problemi…c’erano tutti…- guardò le sorelle- Oggi li avete portati al Centro Pokèmon, vero? Ora staranno sicuramente giocando nella piscina, ne sono sicura.

-         Misty…- le sorelle la guardarono dispiaciute, anche se non avevano idea di cosa si riferisse.

-         Se la Palestra è chiusa, come può aver fatto degli incontri Pokèmon?- disse uno dei due uomini.

-         Non è chiusa. Si sono solo dimenticate di aprire le porte dell’entrata principale. Sono sicura che…- Misty corse dentro la Palestra.

-         Misty!- Ash la rincorse- Misty, aspetta!

Misty si diresse verso l’interno della palestra, davanti alla vasca della piscina e lì si fermò a guardare davanti a sé.

Ora la palestra non le si presentava più con i suoi Pokèmon intorno, ma era desolata con scatoloni sparsi un po’ qua e là. Come se durante la sua assenza qualcuno avesse fatto dei cambiamenti.

-         Dove sono finiti i miei Pokèmon?

-         Misty!- Ash la raggiunse.

-         Ash…i miei Pokèmon…non ci sono…- disse disperata- e la Palestra sembra desolata…che è successo?

-         Misty, calmati…

-         Io non…- si toccò la testa.

Lentamente, i ricordi riaffiorarono nella mente della ragazza come un martello incensante. Al che, i suoi occhi si spalancarono nel ricordarsi di quei avvenimenti. Uno dopo l’altro i ricordi andavano a tappare quei buchi vuoti.

Ora però il suo corpo iniziò a cedere a quella sensazione e la sua vista si annebbiò, mentre sentiva la voce di Ash che la chiamava. Ma ormai lei era già svenuta.

 

CONTINUA…

 

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Anteprima: E così si ritorna all’inizio, in un continuo correre e rincorrere, si arriva al punto di partenza. Ma è lì che nuovi misteri verranno svelati e compariranno altri personaggi. In una storia di due ragazzi che continuano a cercarsi, ma si perdono tra le difficoltà…potranno finalmente mettere fine alle loro sofferenze?

Questo e altro nella prossima puntata! Non mancate!

"Nella luce e nell'oscurità, io ci sarò"

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Prossimo capitolo in arrivo…e nel capitolo 16 la conclusione. O meglio, era questo in teoria, finché portandomi avanti con la storia, mi sono accorta che ahimè, la storia si protrarrà fino al capitolo 17 (e spero non oltre °_°’), anche perché ormai siamo alla fine.

Ah, mi sono accorta di un errore nel cognome di Misty. Il alcune parti metto Waterflower e in altre Yawa. Mi spiace ^_^’ me ne sono accorta solo adesso. E’ che quando si scrive più fic contemporaneamente, si finisce per confondersi XP

Comunque, credo che per ora è tutto. Per qualsiasi dubbio, lasciatemi un vostro commento e vi risponderò alla fine del prossimo capitolo. Bye!

By Ya-chan

   
 
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