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Autore: _ M i r a i _    15/11/2013    4 recensioni
[...]-Haruojisan?- chiamò Masaki.
-sì, Masakichan?- rispose, sorridendo dolcemente.
-come si fanno i bambini?- domandò ingenuamente.
-i...bambini?-[...]
spero vi piaccia ^^
Genere: Fluff, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Bryce Whitingale/Suzuno Fuusuke, Claude Beacons/Nagumo Haruya, Kariya Masaki
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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.:Di fiori impollinati e bambini curiosi:.

 





Gli piaceva passare del tempo con Kariya, anche solo per accompagnarlo dalla scuola materna fino a casa di Hiroto e Midorikawa, suoi tutori.
Lo trovava un ragazzo in gamba, che sa badare a se stesso. Forse a volte un po’ scontroso, ma non con lui.
Perché? Perché Haruya e Masaki erano molto simili.
Sebbene con l’età, di ormai venti anni, si fosse un po’ più addolcito, Nagumo rimaneva sempre il solito “Tulipano”, come lo chiama tutt’ora Fuusuke.
Cioè il solito scansafatiche, egocentrico e impulsivo.
Andava molto d’accordo con Masaki. Entrambi adoravano il loro essere sadici, il loro rapporto “zio-nipote” e trascorrere il tempo insieme.
Ma soprattutto, amavano fare degli scherzi, la cui vittima era molto spesso Suzuno. Lo avevano addirittura soprannominato “cavia degli scherzi”, già.
 Camminavano lungo la strada principale della città; a guardarli stavano molto bene insieme: un bimbetto di cinque anni e il suo papà, avrebbe pensato la gente.
La via già sapeva di dicembre, anche se le temperature facevano pensare che si fosse agli inizi di ottobre. Gli alberi erano ormai quasi totalmente spogli, mentre le ultime foglie sui rami  venivano spazzate via da un vento freddo, assieme a quelle già cadute. Le vetrine avevano già messo in mostra le proprie luci festose e la gente andava per i negozi a fare spese.
E c’erano Nagumo e Kariya, che si dirigevano a casa del più piccolo e dei suoi tutori.
Si fermarono davanti al semaforo assieme ad altre persone. Nella folla c’era anche una donna incinta e Masaki si soffermò ad osservare il pancione della signora.
Ora che ci pensava, lui non sapeva esattamente come nascessero i bambini. La sua idea era che una persona dovesse magiare fino ad avere una pancia molto grande, poi nove mesi dopo la pancia scompariva e al suo posto appariva un bambino in fasce. Insomma, era piccolo, ma ci era arrivato da solo che la sua idea non era esatta.
Quando attraversarono la strada, si diressero in una via secondaria, nella quale non passava nessuno. Haruya la definiva una scorciatoia per andare a casa più in fretta.
Mentre passeggiavano, il più grande si sentì tirare il bordo del pesante cappotto che indossava; lui proprio non sopportava neanche che ci fossero appena due gradi sotto la media.
-Naguojisan?- chiamò Masaki.
-sì, Masakichan?- rispose, sorridendo dolcemente.
-come si fanno i bambini?- domandò ingenuamente.
-i…bambini?- ripeté Haruya seriamente in difficoltà. Non sapeva proprio cosa rispondere. Insomma, non poteva iniziare il discorso “quando un uomo e una donna si vogliono bene…”, perché, diciamolo, agli occhi di un bambino che ha i tutori maschi una cosa del genere sarebbe risultata strana o lo stesso fatto che i suoi tutori non potessero avere figli lo avrebbe potuto ferire, visto che si considerava ormai figlio loro.
D’altro canto, non poteva nemmeno dirgli come accadevano realmente le cose. Lo avrebbe di sicuro traumatizzato e ovviamente Ryuuji gli avrebbe impedito di vederlo per molto tempo.
E poi, a dirla tutta, lui non era il massimo a fare i discorsi seri.
Haruya ci rifletté un po’, lasciando che Masaki iniziasse a pensare che non lo sapesse bene neanche lui. Quindi riprese parola.
-ma lo sai o no?- chiese per chiarirsi le idee.
-cos… certo che lo so! Che ti credi?!- ribatté l’altro, leggermente alterato da quella domanda.
-e allora?- continuò.
-beh, dunque…- iniziò. Non aveva idea di che spiccicare, così si guardò intorno per cercare qualcosa su cui fare affidamento. Dopo pochi attimi notò un fiore che usciva dall’asfalto dalla strada, su cui si era appoggiata un’ape e la stava impollinando.
…impollinando… ma certo! Gli venne un lampo di genio.
-allora, hai presente l’impollinazione?- domandò.
-impollina… cosa?- cercò di dire abbastanza confuso.
-impollinazione- ripeté –è quando un’ape si appoggia su un fiore e così facendo sparge il polline del fiore in giro, facendo nascere altri fiori. Ecco, la nascita dei bambini è molto simile-.
-davvero?-
-ma certo!-
-sarà- concluse il più piccino, continuando a camminare, leggermente stranito da quella risposta.
Insomma, Hiroto e Midorikawa non erano mica api.



                                                                                       
.:*:.   


 
-siamo a casa!- urlò Nagumo dopo aver appeso il suo cappotto e quello di Kariya all’appendiabiti nell’ingresso.
-non c’è bisogno di urlare, e poi, siamo?- la voce di Suzuno, fredda come al solito, proveniva dal salotto, dove era intento a leggere un libro sul divano. I due lo raggiunsero nella stanza.
-sì, c’è anche Masaki- disse Haruya mostrando il piccolo mettendolo davanti a lui.
-oh, ciao- salutò l’albino curvando le labbra in un sorriso appena visibile, che non durò tre secondi.
Haruya rimaneva sempre Haruya, come Suzuno rimaneva sempre Suzuno.
-come va Masakichan?- domandò cortesemente Suzuno, riportando gli occhi al libro.
-bene! Naguojisan mi ha insegnato delle cose che non sapevo!- esclamò tutto orgoglioso.
Mai l’avesse detto. Fuusuke in meno di un battito di ciglia si era tolto gli occhiali da lettura e posizionato di fronte a Masaki, abbassandosi alla sua altezza e guardandolo seriamente preoccupato.
-che cosa ti ha insegnato?- chiese puntando il suo sguardo azzurro in quello ambra del bambino.
-mi ha insegnato che per fare i bambini le api spargono in giro il polline dei fiori su cui si appoggiano!- spiegò cercando di riassumere al meglio il discorso di Nagumo. Che si guadagnò un’occhiata a dir poco incredula da Fuusuke, quando ritornò dritto in piedi.
-non era esattamente così, la mia era solo una metafora!- cercò di discolparsi.
-ma che ti ha chiesto?-
-come si fanno i bambini-
-…Kariya, per favore, dimentica quello che ti ha detto Nagumo e riaffronta l’argomento quando sarai più grande, con Hiroto però- disse a Masaki.
-va bene- confermò il piccolo.
-ah, e comunque, che ci fa lui qui?- domandò tornando a parlare con il rosso.
-eh?- disse confuso.
-non dovevi riportarlo a casa sua?- specificò.
-… oh, cavolo! Dobbiamo andare su!-  urlò a Kariya mentre si precipitava verso il corridoio, afferrando il cappotto e aiutando in fretta e furia l’azzurro a mettere il suo. Dopodiché, uscirono dalla porta sbattendola.
-sempre il solito sbadato…- sospirò Fuusuke.
                                                                                       

                                                                   
                                                                                      
 .:*:.
   
 

-non dovevi-
-non dovevo fare cosa-
-non dovevi mettere a Masaki in testa un’idea così-
Il rosso si sistemò più comodo tra le coperte del letto.
-cosa avrei dovuto dirgli? Vorrei vedere che avresti fatto tu!- sfidò Haruya.
-semplicemente gli avrei detto che non poteva capirlo perché era troppo piccolo, cosa a cui tu non hai minimamente pensato, immagino- ribatté sempre con la sua aria fredda, girando annoiato la pagina del libro. Per qualche secondo ci fu silenzio.
 
 
 
-ehi, hai mai pensato di avere dei figli?-
-falli con la tua ape impollinatrice, Haruya-
 
 
 



 

Angolino dell’Autrice

 
Buonasera, gente arrivata fino a questo punto!
Finalmente l’ho finita!!! *alza medaglia d’oro comparsa dal nulla*
Ceh, quest’idea mi frullava già da un po’ in testa, quindi spero di non aver copiato nessuno! ^^”
Oggi poi mi immaginavo a scrivere al computer e mi ero talmente immedesimata che agitavo le mani come sulla tastiera e i miei compagni avevano la faccia tipo “ma che cavolo fa?” lol.
Che poi loro cantano la sigla di Doraemon, quindi fate 2+2 U.U
Anzitutto, mi era arrivato tipo un lampo, (?) Masaki che stava con gli zietti Nagu e Suzu! <3
Infatti, per chi non lo sa, che fino a sto pomeriggio non lo sapevo manco io “ojisan” vuol dire “zio” in giapponese e ce lo vedevo troppo a chiamare Nagumo zio a Kariya! <3<3<3<3 ^^
Scusate ma non ne posso fare a meno! Mi sembra una delle cose più decenti che ho scritto!
Vabbè ora vado.
Ah, e spero di riuscire a scrivere anche quell’agognato capitolo, ma mia madre è una tiranna, quindi non si sa mai.
Ps: la storia l’ho scritta ieri ma la pubblico oggi ^^”
Spero non ci siano errori e che mi lasciate una recensione ^^
Byeeeeee! Lula

 
  
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