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Autore: L Change the World    15/11/2013    1 recensioni
[OzxGil] [GilxBreak] [Triangolo!]
Dopo aver nascosto troppo a lungo la loro tormentata storia d’amore, Gilbert e Oz sono ora una coppia di fatto, la cui unione ha gettato nell’indignazione gran parte della città, nonché le rispettive Casate Ducali, ora nemiche più che mai.
L’amore che l’uno prova per l’altro è un sentimento talmente forte e potente che niente potrebbe più ostacolare il loro vivere felici e liberi da ogni pensiero.
Ma c’è qualcuno che getterà un’ombra forse troppo grande su di loro, qualcuno che costringerà i due sfortunati amanti a fare i conti con il passato.
Gli antichi sentimenti possono rinascere, possono affievolirsi, possono lasciare ferite a volte profonde, ma non potranno mai scomparire del tutto...
Genere: Comico, Fluff, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: Alice, Gilbert Nightray, Oz Vessalius, Un po' tutti, Xerxes Break
Note: Lime, OOC | Avvertimenti: Tematiche delicate, Triangolo
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Oz fissò Gilbert con sguardo imbambolato prima di mettersi seduto sul materasso. Lasciò che le coperte gli scivolassero dalle spalle e che la sua pelle fosse scossa da brividi, anche se il ragazzo non seppe dire se fossero per il freddo o per la tensione. Gilbert lo guardava negli occhi, le labbra strette, come se d’un tratto si fosse reso conto di non voler affatto dire ciò che gli avrebbe rivelato.

“Gil...?” disse Oz con voce incerta, rompendo quel silenzio imbarazzante che tanto odiava.

“Oz, io...” mormorò Gilbert, scuotendo la testa e guardando un punto indefinito tra le coperte che li separavano “Solo, non voglio che ciò che sto per dirti rovini il nostro rapporto. Io voglio essere sincero con te, ma...”

“Gil.” Il cuore di Oz stava martellando tanto che al ragazzo parve sentirlo premere contro il suo petto. Appena pronunciò il nome del suo fidanzato, la sua stessa voce gli si rivelò fredda e concisa, quasi distante, cosa della quale si sentì subito in colpa.

Gilbert prese un respiro profondo e, con la sua solita calma, cominciò a parlare. “Appena scappai dai Nightray, tempo dopo aver stipulato il contratto con Raven, iniziai a dubitare degli sforzi fatti fino ad allora. Temevo che tu non saresti mai tornato, avevo paura che tutto ciò che avevo fatto fosse stato totalmente inutile. Ero terrorizzato dall’idea di non sentire più la tua voce, di non prenderti più per mano per trascinarti da tuo zio, di non consolarti nei momenti di sconforto, di non ridere più alle tue battute. Tutti i miei ricordi felici erano finiti in Abyss, con te.
Quando Break mi accolse nella villa dei Rainsworth, ero ormai in balia della depressione. Non mangiavo, a malapena dormivo, intento com’ero a trovare una soluzione per tirarti fuori da quell’inferno. L’unico che sembrava capirmi era Break. Lui ci era passato, in una situazione simile, sapeva come mi sentivo e mi sosteneva, nonostante ovviamente lo facesse per un secondo fine.
Non so esattamente come sia successo, so soltanto che ero talmente preso dalla disperazione di non averti accanto che mi aggrappai all’unica cosa che mi era realmente vicina. All’unica persona che non mi prendesse per un malato depresso bisognoso di cure. Quella persona era proprio Break.”

Oz cercò di deglutire, ma si accorse che la sua bocca era divenuta completamente asciutta. Come era possibile? Come poteva Gilbert aver avuto una storia con Break?

Il respiro gli morì in gola, tanto da non riuscire più a respirare, mentre nella sua testa iniziavano a riaffiorare una serie di immagini e ricordi che, allora, gli sembravano privi di qualsiasi importanza ma che adesso al solo pensiero gli facevano male. Break che guardava Gilbert di sottecchi, con quel suo ghigno inquietante, che gli faceva l’occhiolino prima di uscire dalla stanza. E fu con un tuffo al cuore che, d’un tratto, gli fu chiaro del perché proprio Break li avesse sorpresi nella camera di Gilbert, quel giorno. Forse voleva dirgli qualcosa, forse voleva semplicemente riprovarci, e invece aveva trovato Oz al posto suo. Cominciò ad essere chiaro anche il motivo per il quale Break li sorprendeva sempre nei momenti più intimi, come se non volesse lasciarli soli nemmeno un attimo. Come se fosse geloso di loro.

Oz puntò uno sguardo spaesato su Gilbert, scuotendo la testa “No...”

“Oz...”

“Tu non... non avresti mai... non lui.“

“Sì invece.” disse Gilbert con voce stranamente calma. Gli prese le mani fra le sue, intrecciandovi le dita bianche e affusolate “Ascoltami, Oz.”

“Io...”

“Ascoltami. Non importa il passato, ok? Era un momento difficile per me, non so neanche se quel Gilbert fosse lo stesso che conosci te. Forse non lo sapevo nemmeno io quel che stavo facendo.”

Oz sentì una lacrima scorrergli lungo la guancia. Avrebbe voluto annuire, dimenticare tutto e abbandonarsi alla voce dolce e rassicurante del ragazzo, ma il suo corpo non si mosse.

“Ora per me ci sei solo tu. Tu e nessun altro, capito? Io ti amo come non ho mai amato nessuno, Oz!” lo sguardo di Gilbert era implorante, così come la sua voce. I loro visi erano a pochi centimetri, l’uno sconvolto, l’altro teso come una corda di violino.

“Scusa.” disse Oz, liberando le sue mani dalla stretta di Gilbert e arretrando.

“Dove stai andando?”

“Gil, io... Io ho bisogno di aria. Ho bisogno di stare un minuto da solo.” la voce di Oz si incrinò mentre, quasi con foga, abbassò la maniglia della porta e fece per uscire.

“Oz!” Un’ultima chiamata lo costrinse a girarsi un’ultima volta. L’ultima visione che ebbe di Gilbert, quel giorno, fu di un ragazzo pallido e seduto su un letto, gli occhi scintillanti di lacrime che, con una mano, stringeva forte un lembo di coperta. Oz gli restituì quello che doveva essere uno sguardo rassicurante prima di scomparire dietro la porta.

                                                                                               -

La faccia di Alice era la personificazione del trionfo, cosa che fece infuriare Break come mai lo era stato. Come era possibile che quel nano di un Chain lo avesse preso in contropiede a quel modo? Ma soprattutto, possibile che il suo atteggiamento nei confronti di Gilbert era così dannatamente evidente? Represse un ringhio e fece per scagliarsi senza pietà su Alice, quando una porta alle loro spalle si aprì, costringendo entrambi a girarsi. Appena Break alzò gli occhi da dietro l’angolo del vicolo, il suo sguardo si posò su Oz, il quale sbatté la porta dietro di lui e si avviò con passo spedito e stranamente teso verso la strada.

“Oz?” lo chiamò l’albino, ma desiderò non averlo fatto. Il ragazzo si girò verso di lui con gli occhi che lanciavano fiamme, leggermente arrossati per un imminente pianto isterico. La sua espressione zittì Break all’istante, facendolo indietreggiare contro il muro: non lo aveva mai visto così turbato, quel ragazzo da sempre noto per il suo ottimismo e per il suo sorriso raggiante anche quando si trovava di fronte alla morte.

Break lo vide allontanarsi velocemente, svoltando all’ultimo secondo in una strada buia. Il suo pensiero quando sparì fu uno soltanto: Gilbert.

Si lanciò sulla porta, entrò e risalì velocemente le scale scricchiolanti, bussando forse con troppa foga al monolocale di Gilbert. La maniglia si abbassò prima che avesse il tempo anche solo di respirare.

“Oz, io...!” Gilbert si interruppe quando vide che colui che aveva bussato non era il suo ragazzo, ma un Break piuttosto confuso.

“Gilbert caro, mi stavo chiedendo cosa fosse success...”

Il ragazzo assunse un’aria furiosa e fece per sbattergli la porta in faccia, ma i suoi ottimi riflessi non lo tradirono nemmeno questa volta: infilò un piede tra lo stipite e la porta  ed entrò, prendendo Gilbert per le braccia e trascinandolo dentro.

“Si può sapere cos’hai?”

“Tu... Tu hai rovinato tutto, dannazione!” Gilbert si liberò dalla sua stretta con una forza irruenta, spingendolo contro la parete e rischiando di fargli perdere l’equilibrio.

“Cosa?!”

“Lascia stare!”

“No, non lascio stare! Se dici che ho rovinato tutto, allora mi pare lecito sapere in cosa sono coinvolto. O no?”

“Ah, stai zitto!” Gilbert fece per scagliargli addosso i suoi due pugni, ma, non appena Break glieli afferrò con prontezza, il ragazzo crollò, gettandogli il viso sul petto e cominciando a piangere. Era sempre stato così: Gilbert che, colto da momenti di fragilità, si disperava sulla sua spalla nonostante non avesse in lui alcuna fiducia. Break sorrise e lo abbracciò, lasciando che si sfogasse e approfittando di quel momento fugace per stare con lui. Forse Alice aveva ragione, forse una parte di lui ancora era innamorata di quel ragazzo così indifeso e perennemente complessato.

“No.” disse Gilbert d’un tratto, liberandosi dalle sue braccia “Non dovrei starti così vicino. Non qui.”

“Perché mai? D’altronde, non penso stiamo facendo nulla di sconcio.” Evidentemente Break sfoderò una delle sue facce strane, perché Gilbert alzò gli occhi al cielo e sospirò, andandosi a sedere sul divanetto e portandosi le gambe al petto.

“Ho raccontato a Oz di noi due. Non l’ha presa bene. Ho cercato di trattenerlo, ma lui se n’è andato, capisci? Di sera, con il freddo. Starà gelando.” Le parole sembravano uscire a fiumi dalla bocca di Gilbert, quasi contro la sua volontà.

“L’ho visto.”

“L’hai vis... Cosa?!”

“Hai capito benissimo, Gilbert caro.”

“Accidenti, non chiamarmi così, Break!” Gilbert si prese la testa fra le mani, respirando profondamente, mentre due lacrime gli rigarono il volto “Perché deve succedere sempre così? Perché appena raggiungiamo la pace c’è sempre qualcosa che va storto? Forse non siamo destinati a stare insieme. Forse...”

“Lui ti ama.” disse Break, concentrandosi affinché il suo tono di voce non risultasse incrinato. Era difficile ammetterlo, a Gilbert ma soprattutto a sé stesso, ed era ancor più difficile dirlo a parole. “Ci tiene davvero tanto a te, Gilbert. È uscito da questa casa in lacrime.”

Uno scintillio negli occhi di Gilbert gli disse che aveva colpito nel segno, e non sapeva se andarne fiero o meno.

“Davvero? A me sembrava arrabbiato, e anche tanto.”

“Sappi che non è così. Ok, forse un pochino, ma tornerà.”

“Break...” mormorò Gilbert passandosi una mano tra i capelli neri e arruffati “Scusa se ti ho aggredito in quel modo, prima. Non so cosa mi sia preso, davvero.”

“Io lo so.” disse Break, puntando l’unico occhio su una crepa del muro e accennando un sorriso.

“In che senso?”

“Sai quante sfuriate come quella di prima ho fatto io a causa tua.” Lo sguardo dell’albino si fece malizioso mentre si spostava sul viso improvvisamente costernato di Gilbert.

“Oh.” disse il ragazzo, arrossendo visibilmente e guardandolo fisso a sua volta “Beh, se è per questo anche io.”

“Dio, Gilbert, uno non può avere un piccolo battibecco che subito rischi di nuotare tra le tue stesse lacrime! Io almeno sbraitavo e basta.”

Con sua grande sorpresa, Gilbert rise tra sé e sé, mordendosi le labbra e asciugandosi la faccia. Vedendo che l’atmosfera si era alleggerita, Break si mise a sedere accanto al suo ex ragazzo, incrociando le gambe con un movimento teatrale e mettendo un braccio sullo schienale, dietro le sue spalle.

“Ci pensi mai a noi due, a come eravamo prima?” chiese l’albino dopo un po’, prendendo coraggio.

“Vuoi la verità? Non proprio.”

“Io sì. E comunque immaginavo una risposta del genere.”

“Scusa.”

“Scusa di cosa? Mi stai dicendo la verità chiara e tonda, non vedo perché dovresti scusarti. Ami Oz, adesso, ed è chiaro che l’hai sempre amato.”

Gilbert annuì, poggiando il mento sulle ginocchia e guardando davanti a sé, lasciando che Break ammirasse il suo profilo perfetto, la sua pelle pallida e luminosa, le sue labbra sottili che un tempo aveva assaporato con passione, e non poté fare a meno di avere una fitta di nostalgia.

“Sai, adesso che ci penso, credo proprio di essere ancora attratto dal tuo bel faccino, Gilbert caro.” disse Break con una voce suadente in cui a malapena si riconobbe. L’aveva detto, aveva finalmente tirato fuori ciò che da mesi aveva cercato di dirgli, e ora aveva una paura folle di aver rovinato tutto. Era stato ore a preparare un discorso che facesse effetto, su come l’amore che li aveva uniti tempo prima era stato importante per lui, e invece cosa aveva detto?! Il tuo bel faccino?!

Grandioso, Xerxes, davvero notevole la tua predisposizione per le cavolate.

Gilbert sbarrò gli occhi e si girò a guardarlo, la bocca appena socchiusa  e lo stupore dipinto sul viso. “Dimmi che non stai dicendo sul serio, Break.”

“Temo proprio di sì.” Il silenzio che seguì fu un misto di imbarazzo e comicità, in cui i due ragazzi si guardarono fissi in faccia pur non capendo l’uno le intenzioni dell’altro.

“Break.” disse infine Gilbert, la voce leggermente scossa “Ti dispiacerebbe uscire da questa stanza?”

L’espressione costernata del ragazzo fece scoppiare l’albino in una fragorosa risata, prima di avviarsi verso il cassettone e di aprirlo con estrema delicatezza. “Sempre ai tuoi ordini, zuccherino!” Break sfoderò uno dei suoi più grandi sorrisi, e infine sparì.
  
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