Due uomini di mezza età, seduti nella veranda di un Ryokan della prefettura di Yokohama, osservavano con aria truce il tramonto accompagnati dal suono di qualche strano volatile che starnazzava lontano.
“Amico mio, nemmeno questa volta ce l’abbiamo fatta” esordì Soun sospirando.
“E già Tendo” rispose mestamente il signor Sautome.
L’idea di costringere Akane e Ranma a dormire nella stessa stanza dell’albergo con la scusa che le camere erano tutte terminate non sembrava aver funzionato. I due ragazzi fecero una scenata assurda durante il check-in ma le stanze oramai erano già state assegnate; Nabiki con Kasumi, Genma con Soun e Ranma con Akane. A niente servirono le preghiere dei due “fidanzati” che pur di non ritrovarsi in una situazione più che imbarazzante preferivano dormire all’aperto. Ranma passò la prima notte sulla spiaggia (perché ovviamente nessuno poteva dormire insieme ad una ragazza priva di sex-appeal, vita larga e per niente carina come Akane) ma, dopo il solito pugno rifilato dalla sua offesa fidanzata e beccatosi un bel raffreddore, sì rassegnò all’infame destino dormendo insieme (si fa per dire) alla ragazza.
“Se anche questa notte non accadrà nulla tra quei due, dovremmo passare al terribile piano B” continuò il signor Sautome
“Speriamo sia la decisione giusta Genma, ormai gli anni passano anche per noi e le cose devono cambiare. Se dovesse andar male anche questa volta non ci resterà che dirci addio, giusto?”
“ ……….”
Il signor Tendo si girò verso il suo amico che nel frattempo si era versato dell’acqua fredda addosso e facendo finta di non aver sentito l’ultima frase iniziò con i suoi “Bobò,bobò” mentre una gocciolina di disapprovazione si formava sulla tempia di Soun.
Per i due ragazzi, però, quell’incubo stava per terminare perché quella sarebbe stata l’ultima notte da passare insieme e domattina il gruppo sarebbe ripartito alla volta di Nerima.
“Amico mio, nemmeno questa volta ce l’abbiamo fatta” esordì Soun sospirando.
“E già Tendo” rispose mestamente il signor Sautome.
L’idea di costringere Akane e Ranma a dormire nella stessa stanza dell’albergo con la scusa che le camere erano tutte terminate non sembrava aver funzionato. I due ragazzi fecero una scenata assurda durante il check-in ma le stanze oramai erano già state assegnate; Nabiki con Kasumi, Genma con Soun e Ranma con Akane. A niente servirono le preghiere dei due “fidanzati” che pur di non ritrovarsi in una situazione più che imbarazzante preferivano dormire all’aperto. Ranma passò la prima notte sulla spiaggia (perché ovviamente nessuno poteva dormire insieme ad una ragazza priva di sex-appeal, vita larga e per niente carina come Akane) ma, dopo il solito pugno rifilato dalla sua offesa fidanzata e beccatosi un bel raffreddore, sì rassegnò all’infame destino dormendo insieme (si fa per dire) alla ragazza.
“Se anche questa notte non accadrà nulla tra quei due, dovremmo passare al terribile piano B” continuò il signor Sautome
“Speriamo sia la decisione giusta Genma, ormai gli anni passano anche per noi e le cose devono cambiare. Se dovesse andar male anche questa volta non ci resterà che dirci addio, giusto?”
“ ……….”
Il signor Tendo si girò verso il suo amico che nel frattempo si era versato dell’acqua fredda addosso e facendo finta di non aver sentito l’ultima frase iniziò con i suoi “Bobò,bobò” mentre una gocciolina di disapprovazione si formava sulla tempia di Soun.
Per i due ragazzi, però, quell’incubo stava per terminare perché quella sarebbe stata l’ultima notte da passare insieme e domattina il gruppo sarebbe ripartito alla volta di Nerima.
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Akane si infilò il suo pigiama preferito (quello giallo con i gattini blu) e si guardò allo specchio. Non era un granchè con indossò quel largo pigiama, osservò; forse aveva ragione Ranma quando le diceva che non aveva sex appeal.
*Forse se indossassi quell’altro tipo….naaaa, ma che vado a pensare. Quello stupido, insensibile non noterebbe nemmeno la differenza*.
Mentre pensava a quelle cose Ranma bussò alla porta della stanza.
“Ti sei cambiata? Posso entrare? “ chiese con un certo imbarazzo.
“Sì ho fatto, entra pure”
Ranma indossava i suoi soliti boxer ed una canottiera bianca che gli metteva in risalto il fisico atletico. Intorno al collo teneva un piccolo asciugamano con il quale si stava finendo di asciugare i capelli. Il cuore di Akane cominciò fastidiosamente ad accelerare i battiti, mentre iniziava come al solito ad arrossire. Girò velocemente la testa per non darlo a vedere.
“Ma devi andare proprio in giro vestito così?” le chiese seccata.
“Ma se mi hai visto decine di volte così!” protestò il ragazzo
“Sì, ma non dormivamo nella stessa stanza”
“Hai paura che ti faccia qualcosa?” chiese sarcasticamente Ranma alzando il sopracciglio destro
“ Vedi di non toccarmi stanotte, maniaco!” rispose acidamente Akane riferendosi alla notte passata
“Ti ho già detto 1000 volte di non averlo fatto apposta. Quante volte te lo devo ancora ripetere? Lo sai che mi muovo tantissimo mentre dormo e poi sei piatta come una tavola. Sai che differenza fa toccare te o il pavimen…?”
Non fece in tempo a terminare la frase che Ranma fu scaraventato con un potente calcio fuori dalla finestra.
“Per me puoi dormire benissimo di nuovo in spiaggiaa!!” urlò Akane affacciata alla finestra ansimante per lo sforzo fisico appena fatto.
Si diresse a grandi passi verso il proprio futon guardando quello vuoto del “fidanzato” .
“Ranma sei uno stupido!” mormorò mentre si infilava sotto la coperta e si girava con il viso verso la parete della stanza. “Un’insensibile, immaturo, non crescerai mai.”
Nabiki ,che in quel momento stava sul terrazzino della sua camera, vide Ranma volare via nel cielo stellato.
“Piano A fallito.” disse sospirando.
“Quale piano?” chiese la sorella maggiore che non sapeva di cosa Nabiki stesse parlando
“Niente sorellona, buonanotte”
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*Non dormirò di nuovo fuori!* pensò Ranma mentre cercava di aprire la finestra della camera senza far rumore. Era passata da poco la mezzanotte ed intorno alla locanda l’unico suono udibile era dato dal mormorio del mare.
Akane sembrava profondamente addormentata. Con passi felpati il ragazzo si sdraiò nel suo futon posto alla estremità opposta della camera e ben distanziato dal giaciglio di Akane.
*Finalmente posso dormire comodo* pensò facendo un grosso sbadiglio e addormentandosi anch’egli profondamente.
La notte sembrava trascorrere tranquilla ma Ranma continuava ad agitarsi nel sonno fortemente turbato.
Si trovava di nuovo nella grotta di Safulan e di nuovo stringeva il corpo inerme e senza vita di Akane tra le braccia.
Piangeva disperatamente e continuava a ripetere: “Ti prego Akane svegliati! Ti prometto che sarò più gentile con te d’ora in poi. Non ti farò più arrabbiare ma ti prego fammi vedere ancora il tuo sorriso. Akane, non puoi lasciarmi così, devo dirti una cosa importante dammi ancora un’occasione!”
Niente….. questa volta Akane non si svegliava e il suo corpo diventava via via sempre più freddo e cianotico.
“Noooo!! Akaneeeeeee!!!”
Ranma si svegliò di soprassalto, gli sembrava che il cuore potesse uscirgli da un momento all’altro dal petto, ansimava, era tutto sudato e aveva il viso completamente bagnato dalle sue lacrime.
Ci mise un po’ a capire che era stato solo un brutto sogno e lentamente la paura che gli aveva attanagliato la gola iniziò ad abbandonando. Si girò di scatto per guardare Akane asciugandosi le guance col dorso della mano. La ragazza non si era accorta di nulla. Dormiva beatamente sotto i raggi della luna che entravano dalla finestra e gli illuminavano il viso che in quel momento era rilassato e lievemente sorridente.
*Almeno lei sta facendo un bel sogno* pensò seccato.
Quel maschiaccio, violento e privo di sex-appeal, era la persona a cui teneva di più al mondo e l’aveva scioccamente capito solo quando stava per perderla per sempre. In quell’occasione, era riuscito ad ammettere a se stesso che l’amava. In realtà l’aveva sempre saputo, ma non voleva darla vinta a suo padre che l’aveva incastrato in un matrimonio combinato. Ormai però erano passati tre anni dal primo giorno che conobbe Akane e le cose erano cambiate. Erano cresciuti insieme, avevano vissuto tante avventure e disavventure e si erano conosciuti meglio ma la timidezza e l’orgoglio no, quelli non erano cambiati. E poi, chi gli assicurava che Akane ricambiasse i suoi sentimenti? In quei tre anni non si era fidanzata con nessuno nonostante i numerosi pretendenti, ma questo non riusciva a dargli sicurezza. Nemmeno quando faceva quelle terribili scenate di gelosia. Lui provava a chiederle se era gelosa delle sue pretendenti per punzecchiarla un po’ ed ogni volta dentro al suo cuore sperava che dicesse di sì almeno una volta. Invece Akane si arrabbiava ancora di più a quella domanda rispondendogli in malo modo o reagendo violentemente. Se solo fosse stata un po’ più carina con lui forse sarebbe riuscito a prendere un po’ di coraggio e riuscire a confessare i suoi sentimenti.
Ranma si avvicinò alla piccola Tendo osservandola pensosamente e con una mano un po’ incerta le spostò una ciocca di capelli dal viso. Un brivido gli salì dalla punta delle dita fino a sopra al braccio.
*Che cosa fai?? Sei impazzito! Se dovesse aprire gli occhi in questo momento ti ucciderebbe!!* pensò improvvisamente terrorizzato.
“R….Ranma” bisbigliò Akane mentre il corpo del ragazzo diventava di pietra per la paura.
“Resta….resta sempre con me”. Stava sognando.
Ranma inclinò la testa verso il basso tirando un sospiro di sollievo .
“Certo Akane, non me ne andrò mai” bisbigliò a sua volta sorridendo rilassato.