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Autore: Cruel Heart    15/11/2013    3 recensioni
Caro Sk8er Boi_83,
ci siamo scambiati e-mails per…quanto?
Settimane? Mesi?
Beh, sinceramente… non m’importa molto.
Sei entrato nella mia vita, così come io sono entrata nella tua.
Hai scoperto un lato del mio carattere di cui neanche io ero a conoscenza, e mi hai fatto riscoprire le piccole ma fondamentali cose che il destino ci riserva.
Siamo stati fino ad ore inimmaginabili a parlare delle nostre vite, dei nostri problemi, di quello che vorremmo fare da grandi.
Ma sai qual è la cosa più buffa?
È che… non so neanche quale sia il tuo vero nome, non so come sia il tuo viso, di che colori siano i tuoi capelli, i tuoi occhi.
Dicono che i segreti, soprattutto quelli più inconfessabili, non debbano mai essere rivelati alle persone estranee. Ma so che tu non lo sei, per me.
Quindi, il mio segreto è questo: credo… credo… credo proprio di essermi innamorata di uno Sk8er.
[Fan Fiction ispirata al film “Cinderella Story”]
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: AU | Avvertimenti: Incompiuta
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Pov Avril

 

 

“Avril?”

 

Mmh… chi è che mi chiama mentre sto prendendo il treno 9 e ¾ per andare ad Hogwarts?

 

“Avril?”

 

Sì papà, altri cinque minuti e la prendo la lettera dal gufo, non ti preoccupare…

 

“Avriiiiil!”

 

Alzo la testa di scatto, andando a sbattere la testa contro il comodino.

“Ahi! Ma porca putt…”

 

“Avril! Insomma, è ora di colazione! Che aspetti a portarmela, dannazione?!”

 

Ah, già. Dimenticavo che il treno 9 e ¾ non esiste, che mio padre è morto da otto anni ormai e che la voce urlante che mi ha risvegliato così “dolcemente” quanto una fiamma ossidrica su per il culo, è quella della mia matrigna.

 

“Sì, arrivo…” mi affretto a rispondere all’interfono. “Stronza.” mormoro.

 

“Che hai detto?!”

 

“Ho detto che arrivo!”

 

Prevedo una mattinata intensa, formata da: preparazione della colazione a Miss labbra di botulino, preparazione della mia colazione e, se riesco a non avere un crollo di nervi solo parlando con lei, guida fino all’università con la vecchia Mercedes di papà.

 

Guardo l’orologio e… non so a chi vorrei rivolgere le peggiori bestemmie, se a me, perché non sono ancora scappata di casa, o a Judy, semplicemente perché esiste.

 

Sono appena le sei del mattino!

E questa per lei è ora di colazione?!

Ma io la uccido, io la affogo in quella piscina hollywoodiana che si è appena comprata, io… io…

 

“Avril! Perché non sei ancora scesa?!”

 

D’accordo, posso sempre metterle del veleno nel salmone…

Già, se vi state chiedendo se avete capito bene, beh… sì, avete proprio capito bene.

Credo sia l’unico essere umano sull’intera faccia della Terra che mangi il salmone a qualsiasi ora della giornata.

Ovviamente, la colazione non fa eccezione.

Mi svesto e mi rivesto velocemente (non vorrei prendere a sprangate quel povero interfono senza colpa), scendo al piano di sotto e mi dirigo direttamente verso il frigo, pronta per scartare un altro pacco di salmone.

 

“Avril! Ma insomma, quanto capperi ci metti!” La voce di Judy mi arriva leggiadra e soave dal giardino.

 

Comprare veleno per topi: voce aggiunta alla lista di cose da fare di Avril Ramona Lavigne.

 

“Eccomi, eccomi.” grido dalla cucina.

 

Sistemo quel povero pesce nel piatto e corro verso di lei.

Appena mi vede, mi dice:”Beh signorina, ce ne hai messo di tempo, eh! Incominciavo a pensare che ti fossi persa.”

 

Aspettate… da quando in qua lei pensava?!

 

Trovo una risposta alla mia domanda soltanto guardandola: indossa un vestitino corto rosa confetto, accompagnato da dei tacchi a spillo e da degli occhiali da sole a forma di cuore dello stesso colore.

Oh, andiamo, ma che cazzo ci fa con degli occhiali da sole alle sei di mattina?!

 

“Allora, è il salmone norvegese che ti ho chiesto? Io ho bisogno di Omega 3, accidenti.”

 

“È il migliore.” le rispondo, prima di averla vista portare alla bocca una fetta.

 

Ti prego, ti prego, ti prego, fa che le vada di traverso!!

 

“Mmh, sì, si sente.” Dice con quelle sue labbra enormi, iniziando a masticare come se quel povero salmone sia una chewing gum. “D’altronde, mi costa una fortuna farlo arrivare direttamente dalla Norvegìa.”

 

Perfetto, ci risiamo.

 

“Beh, che diavolo fai lì impalata? Va’ a lavoro.”

 

“Ehm… veramente, Judy, non posso andarci stamattina, devo studiare per un esame molto importante, per cui…”

 

“Ascolta, Avril. Le persone, di solito, vanno a scuola soltanto per imparare qualcosa per poter trovare un lavoro. Ma tu ce l’hai già un lavoro buono, quindi perché sgobbare sui libri?” mi chiede, alzando le spalle.

 

No, ma… è pazza?

 

“Ma… io…”

 

“No, niente ma. Coraggio. Vai.”

 

Mi giro, sgranando gli occhi, e dirigendomi verso il prato per poter uscire di casa.

 

“Questa è completamente fuori!” inizio a sfogarmi, sottovoce. “Se pensa che obbedirò a tutte le stronzate che mi dice di fare, si-“

Non riesco a finire la frase, che un improvviso getto d’acqua mi colpisce in pieno viso.

 

Ma perché capitano tutte a me?

Corro verso l’irrigatore automatico, cercando di spegnerlo.

 

“No, tesoro, non lo chiudere. Il prato sta diventando beige.”

 

“Ma se è verdissimo! E poi, dicono sempre di risparmiare l’acqua! Siamo in piena siccità.”

 

Sento il suo sbuffo scocciato. “Guarda che la siccità è solo per i poveri. Secondo te, Jennifer Lopez ha il prato secco? Le persone che adoperano tanta acqua hanno anche tanta classe, sai?”  

 

Ah beh, allora io alzavo le mani e rifiutavo di discutere ulteriormente.

Prendo la Mercedes dal garage e mi dirigo verso il ristorante.

Sono furiosa, incazzata e… rassegnata, ma ormai ci ho fatto l’abitudine.

Parcheggio, con qualche difficoltà e, appena entro, non posso fare a meno di rabbrividire e di sorprendermi alla vista di come tutto il locale sia cambiato… in peggio, ovviamente.

Ogni santissima cosa è rosa, un abominevole rosa confetto, persino le divise dei dipendenti.

Non bastavano già i pattini, certo.

Sospiro e vado nelle cucine per indossare la divisa.

L’unica cosa buona di questo posto sono i miei colleghi. Lavorano qui da sempre, e per fortuna Miss labbra di botulino non ne ha licenziato nessuno.

C’è Angela, una donna di colore che praticamente mi ha fatto da madre, Sam, il nostro divertentissimo cuoco di fiducia e per ultima, ma non meno importante, Madison, la nostra cameriera tutto fare.

 

“Ehi Sam, devi finirla con il salmone. Hai già fatto omelette al salmone, minestra al salmone e budino al salmone.”

 

“Dici che sarebbe meglio metterci Judy nella minestra, eh? Dai, dì la verità, Angela.” replica lui, toccandola con il gomito e facendole l’occhiolino.

 

“Ah, quanto sei scemo, mi farai licenziare.”

 

“Sì, sì, sono tutte scuse.” grida, per poi riprendere a cucinare.

“Madison, il tuo ordine è pronto.” dice ancora.

 

“Sì, arrivo. Cavolo, io ho una certa età, non posso andare ancora in giro con questi cosi.”

 

Quanto capivo la povera Madison. Andare a 52 anni sui pattini non era proprio il massimo.

Beh, effettivamente… non lo era neanche a 18.

 

Bene, sono pronta.

Divisa: a posto.

Pattini:….. a posto.

Odio nei confronti di Judy: a posto, anzi, più che a posto.

Quello durerà nei secoli dei secoli… sempre che non la uccida prima.

 

***

 

Bene, bene, bene, buonsalve a tutti voi. (?)

Allora… vi piace il banner nuovo?

A me sì, molto.

Credo che sia quello che mi è riuscito meglio fin’ora.

So… che ne dite di questa nuova Avril?

Lo so che è presto, ma molti lati del suo carattere si iniziano a delineare qui.

Bene, ci vediamo al prossimo con qualche nuovo personaggio.

*evaporizzazione in corso*

Cruel Heart.

 

P.S. Glaphyra, dobbiamo chiamare Sasso… il PROFESSOR Sasso!.

   
 
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