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Autore: Lil_chan    15/11/2013    4 recensioni
Sotto la pioggia battente, una sigaretta ormai spenta tra le labbra, uno sguardo che avrebbe incenerito anche i sassi, le mani frementi.
Primo tentativo di scrivere una storia sentimentale e malinconica sul passato di Gokudera.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Hayato Gokudera, Takeshi Yamamoto, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Salve a tutti!
Sono tornata. Perdonate questa settimana di assenza, sono stata braccata da degli Shinigami capitanati da Ken il guerriero che volevano da me il Santo Graal che Yukimi aveva detto loro essere in mio possesso, notizia falsa messa in giro da Doremi perché… ma non stiamo qui a perderci in inutili facezie.
Questi ultimo capitoli sono tutti per lui. Oramai ci siamo: tutto, o quasi, ciò che potevo dire riguardo Gokudera e suo padre è stato detto. Vi ho parlato del suo senso di colpa, del padre che si struggeva per non essere stato in grado di stare vicino all’amata, di Bianchi che faceva da spettatrice inerme in attesa di una qualsiasi ripresa di coscienza da parte dei due. Sta volta ho dato spazio al NOSTRO Hayato, al ragazzo scorbutico che tutti amiamo, quello che prende in mano la vita e non si lascia schiacciare: un Gokudera finalmente libero di essere quello che vuole.
Ho voluto dare stavolta un tono più spiritoso, tuttavia con vene nostalgiche sparse qua e la. All’inizio uno scambio epistolare tra l’italiano e Yamamoto, poi il pezzo di storia vero e proprio che verrà approfondito e arricchito. I post scriptum a fine lettere sono in italiano perché frasi che loro due si scrivono in italiano. 
Ma mi sono dilungata troppo, ahah. Ora senza più indugi, vi lascio alla lettura.
Buon divertimento.
 
 P.S. Un grazie infinito alla mia adorata beta. Ha letto tre differenti versioni di questo capitolo con una pazienza infinita <3
P.P.S I ringraziamenti a fine pagina.





 
Caro Tak   Caro Yamam
 
Ehi, idiota del baseball.
Si, così va molto meglio.
Coma va in Giappone? Se non mi sbaglio le partite sono già iniziate. Sono riusciti quegli inetti a farti fuori?
Scommetto di no, mancano di incentivi, quegli sfaticati, e mancano anche le mie bombe, certo.
Parliamo di cose importanti. Come sta il mio adorato Decimo? Mangia regolarmente? Dorme? Il lavoro? Tu e quei tipi non gli state dando fastidio, vero? Perché se è così preparatevi a subire la mia ira funesta! Nessuno può disturbare la pace del nostro Boss.
Ah, ho visto Reborn pochi giorni fa, ma ovviamente non mi ha detto  niente di quello che succede dalle vostre parti.
Che razza di comportamento: io sono qui in Italia, lontano oceani e continenti dal mio adorato Boss, e l’unica cosa che fa è mettersi a dormire proprio mentre parliamo. Ci credi? È assurdo. Sul serio quel bambino a volte mi preoccupa, mah.
Comunque è da un po’ che non ci si sente eh? Ormai sono in Italia da un mese e mezzo. Non mi pare vero, mi sembra di essere qui da secoli.
Abbiamo sistemato praticamente tutto. Bianchi è ufficialmente subentrata a capo della Famiglia e ha subito stretto alleanza con il Nono.
Oh, lui e Dino ci hanno perfino dato una mano a ricostruire la villa.
Le cose con nostro padre vanno bene. I dottori gli stanno facendo assumere dei medicinali che tengono sotto controllo la malattia e anche il crollo psicologico sembra essersi arginato, forse per la vicinanza mia e di Bianchi. Quando si è svegliato dal coma mi ha addirittura riconosciuto. Si, bè, all’inizio non era facile per niente, non riuscivo nemmeno a guardarlo negli occhi.
Stiamo ricominciando a muoverci, a poco a poco. Mia sorella sta facendo un lavoro ottimo e per quanto riguarda me faccio da tuttofare finché le cose non funzioneranno al cento per cento.
Ehi! Ora che ci penso, Mukuro e Hibari non stanno importunando il Decimo vero? E la scemucca? Accidenti! Yamamoto ti ordino di tenere a bada quegli idioti fino al mio ritorno! Povero Decimo, solo con quel branco di animali… non è giusto!
In realtà non so nemmeno perché ti ho scritto. Be, quel che è fatto è fatto.
Okay. Questo è tutto.
Ci si vede, sente, quelle robe lì. Ciao!
 
Gokudera
 

 
Ehi Gokudera!
Va tutto benissimo tranquillo. No, mi dispiace deluderti: stiamo andando “all’estremo” non so se intendi.
Siamo più o meno a metà campionato, per me sarà l’ultimo al liceo. Sento già la nostalgia. Comunque faccio sempre del mio meglio!
Tsuna e gli altri vengono sempre a fare il tifo per me (Ah: mangia, beve, dorme, lavora e sta tranquillo. Non ci crederai, ma Ryoei sta aiutando tantissimo a mantenere i rapporti diplomatici con le altre famiglie. Tsuna lo manda spesso in ambasciata) e davvero, c’è il nostro caro responsabile della disciplina che tiene tutti a bada: anche alla scorsa riunione ha quasi preso a calci il povero Lambo, fortunatamente il Boss si è messo tra di loro.
Reborn è Reborn, ormai dovresti averlo capito. Non mi sorprende più di tanto quello che mi hai scritto!
Infatti! Non ti fai sentire da troppo! Ma va bene così, sapevo che prima o poi ti saresti fatto sentire e questo mi bastava. Mi chiedevo solo quanto avrei dovuto aspettare, esattamente, per sapere se fossi ancora vivo o meno. Mi fa piacere sapere che lì sta andando tutto bene, sia con Bianchi che con tuo padre.
Era palese che saresti riuscito a sistemare tutto, tu non ti smentisci mai.
A proposito di Reborn, ogni volta che va in Italia - e ultimamente ci sta andando spesso - non ci dice mai niente di quello che succede lì!
È davvero uno strano bambino.
Gokudera, scrivimi pure quando vuoi, anche se è solo per insultarmi o per chiedermi di Tsuna.
Mi manchi.
 
Yamamoto

 
 
Sasagawa diplomatico?! Ma che sta succedendo lì? Mi prendo un breve congedo e scoppia la rivoluzione!
E Hibari che fa da controllore invece non mi sorprende, sempre il solito psicopatico asociale.
Bene, allora Reborn mi sta isolando volontariamente, ma che bello! Ci dovrò fare due chiacchiere quando torna con quel piccolo infame.
E poi un mese e mezzo non è tanto per scrivere… no lascia perdere, sto dicendo stronzate. Un mese e mezzo è un sacco di tempo.
Se ripenso a tutto quello che è successo da quando mi hai trovato alla fermata. Ma è successo davvero? O sono semplicemente tornato in Italia per non si sa quale arcano motivo? Vorrei tanto tornare, purtroppo ho ancora tanto da fare.
Non credevo che ci volesse tanto lavoro per far riconoscere Bianchi alle altre famiglie. Ora stiamo organizzando una riunione con tutti i capofamiglia per la presentazione ufficiale. Non puoi immaginare l’agitazione che c’è in giro. Sto tutto il giorno a urlare mentre mia sorella firma scartoffie e incontra persone a non finire, con me come presente in qualità di guardia del corpo, ovvio. Mi sta sfruttando gratis quella strega.
E non scrivere cose sdolcinate fuori luogo, idiota.
 
Gokudera
P.S. Mi manchi anche tu, idiota.

 
 
Gokudera, ti sei dimenticato il “Caro Yamamoto” all’inizio.
Ti sconvolge così tanto sapere che Ryoei ha delle buone doti diplomatiche? È  andato due volte in Italia in missione dai Varia ed è tornato vivo
(Ricordo la presenza nel gruppo di un certo Xanxus).
Direi che tutto quello che è successo è stato una fortuna nella sfortuna. Se non ti avessi visto quel giorno chissà che casino sarebbe successo! E poi noi due
Non so quanto ti convenga tornare. Il Nono è stato così ispirato dalla tua storia che ha deciso di cedere il posto a Tsuna non appena finito il liceo e anche qua stiamo organizzando la cerimonia di passaggio. E il signor Sawada e Reborn non sono minimamente d’aiuto. Ah, comunque è per questo che stanno andando così spesso in Italia, lo abbiamo scoperto giusto qualche giorno fa.
Scherzi a parte, non vediamo l’ora che torni da noi. Anche se nessuno lo dice apertamente, la tua assenza pesa a tutti. Anche in classe sono preoccupati per te, sai? Non farti attendere troppo.
 
Yamamoto
P.S. Ti avevo detto che sto studiando italiano?
 
 
“Caro Yamamoto”? Non prendermi per il culo. Al massimo “Brutto idiota”.
Devo ammettere che sono affascinato. Trattare con Sua Altezza Ho Il Mondo Ai Miei Piedi non è semplice.
AVETE DECISO DI FARE LA CERIMONIA SENZA DI ME?! E REBORN NON MI HA DETTO NULLA! MA IO FACCIO ESPLODERE QUALCUNO!
È importantissimo! Devo esserci assolutamente, cascasse il mondo non posso stare lontano dal Decimo in un momento così importante! Al diavolo mia sorella, prendo il primo volo e sono subito li. In aereo dovrei riuscire a buttare giù qualche schema su come si dovrebbe svolgere la cerimonia.
Sentono la mia mancanza? Bene. Giappone, sto arrivando!
Che volevi scrivere? E poi noi due, cosa? Se devi scrivere una cosa scrivila e basta,odio i giri di parole e le esche gettate a vuoto.
io Non ho dimenticato. Sono successe tante cose, mi sento sotto pressione. Sto riordinando le idee, piano. Non posso fare altro per ora.
 
Gokudera
P.S. Cazzo
 


Gokudera non fraintendere. Devi prima pensare a te stesso. Il tempo non è un problema.
 
Yamamoto
P.S. Il Decimo Boss dei Vongola e i suoi Guardiani ti porgono i loro saluti.
Che ti dicevo?
 

 

Il Decimo mi manda suoi saluti? Che gioia!
Un momento, questo vuol dire che gli hai detto che siamo in contatto? Cazzo Yamamoto ti ammazzo! Chissà che avrà pensato di me! Non sono degno di essere il suo braccio destro. Ora si sarà scuramente offeso per questo mio comportamento inspiegabile. Scrivo a un inetto come te e non ho scritto a lui.
Che tragedia! Non vorrà più avermi vicino!
 
- Signorino Hayato, è appena arrivata una lettera per lei. -
- Grazie, può andare. -
 
Dimenticavo, prima che ti venga una crisi isterica pensando alla remota possibilità che Tsuna sia talmente arrabbiato da non volerti più vedere né sentire, voglio tu sappia una cosa. Tsuna è felicissimo di sapere che ti stai tenendo in contatto almeno con me, quindi non devi preoccuparti se non gli hai scritto, lo sai, capisce perfettamente la tua situazione difficile. Si augura di vederti per la cerimonia comunque.
Con la speranza di non trovare una bomba nella prossima lettera,

Yamamoto


 
 
Il Decimo mi manda suoi saluti? Che gioia!
Un momento, questo vuol dire che gli hai detto che siamo in contatto? Cazzo Yamamoto ti ammazzo! Chissà che avrà pensato di me! Non sono degno di essere il suo braccio destro. Ora si sarà scuramente offeso per questo mio comportamento inspiegabile. Scrivo a un inetto come te e non ho scritto a lui. Che tragedia! Non vorrà più avermi vicino!
Io ti ucciderò. Molto lentamente e in modo estremamente doloroso. Sappilo. Non scherzo. Sto venendo a prenderti.

Gokudera
 

 
Yamamoto lasciò scivolare delicatamente il foglio sulla scrivania ridacchiando. Si poggiò allo schienale della sedia e si stiracchiò, sorrise riprendendo la lettera. Era passato un mese da quando Gokudera gli aveva scritto, due e mezzo da quando si erano lasciati in Italia. Si, perché lui era rimasto lì, lontano da loro, lontano da tutti.
Sembrava dovessero tornare a casa, invece poco prima della partenza era entrato in camera sua dicendogli che non sarebbe partito.
- Ho parlato con il Nono e il Decimo. Mi hanno concesso il permesso di stare qui finché non sarà tutto  sistemato. Quando non ci saranno più problemi potrò ripresentarmi degnamente di fronte a tutti i guardiani, fino ad allora resterò qui e aiuterò Bianchi. -
Era rimasto bloccato davanti alla borsa ancora sfatta, riuscendo solo a guardare l’altro, vicino alla porta, con le braccia dietro la schiena e gli occhi che continuavano a muoversi da lui al pavimento. Gli aveva sorriso, lo aveva abbracciato e gli aveva sussurrato qualche parola all’orecchio, poi se n’era andato.
Quelle lettere erano l’unica forma di contatto avvenuta in quei mesi. Non che non si potessero sentire o altro, no, solo che a loro andava bene così.

Ripensandoci il fatto che l’italiano gli avesse scritto era insolito. La prima lettera lo aveva sorpreso così tanto da avergli fatto credere che si trattasse di una nuova emergenza. Scosse la testa per scacciare quei pensieri e ripose con cura quell’ultimo foglio nel cassetto in alto della scrivania, dove teneva tutte le cose preziose; l’italiano gliel’avrebbe fatta pagare, lo sentiva.
Quel pomeriggio avrebbe avuto una riunione con Tsuna e gli altri, presenza obbligatoria aveva detto il Boss.
Indossò il completo elegante (Preso sotto suo ordine), lasciò aperto il primo bottone della camicia (Cosa che lo faceva infuriare), rinunciò alla cravatta che non voleva saperne di farsi annodare decentemente (Compito che spettava a lui) e dopo un’ultima occhiata allo specchio uscì.
La prima volta che avevano indetto una riunione si era presentato in jeans e maglietta e Gokudera lo aveva quasi strozzato.
- Anche Sasagawa è in completo! E lui è più idiota di te! - Gli ripeteva in continuazione.
“Forza Takeshi, non ci pensare troppo” Si ripeté più volte entrando nel quartier generale.
Fortunatamente da quando erano tornati avevano ridotto quegli incontri al minimo indispensabile, considerando i vari preparativi.
Continuava a camminare, mentre  stringeva forte ciò che teneva nella tasca della giacca, un pacchetto di sigarette dello stessa marca che fumava lui.
Ne prese una avvicinandola alle labbra, inspirando profondamente. Era un vizio che si era preso tornato dall’Italia, un impulso improvviso a cui non aveva saputo resistere. Sospirò stancamente pensando alla riunione che lo aspettava.
Nell’ultimo periodo erano diventate uno strazio, soprattutto perché Lambo non riusciva a mascherare la mancanza che sentiva per il suo Stupidera, creando a volte dei momenti abbastanza malinconici. Buttò la cicca in uno dei cestini fuori dal quartier generale e facendosi forza entrò.
Due corridoi a destra, uno a sinistra, sempre dritto. L’ultima stanza a destra era la sala riunioni. Spaziosa, confortevole e con una bella vista. Al tavolo rettangolare erano già seduti Ryoei e Lambo, Hibari probabilmente si sarebbe fatto vedere alla fine come al solito, mentre Chrome sarebbe arrivata con Tsuna.
Quel giorno Yamamoto non seguì benissimo quello che Firmamento e Sereno dicevano a proposito di rapporti e avvenimenti vari. Continuava a fissare l’ampia parete in vetro, o un punto imprecisato fuori, senza curarsi del resto. Solo dopo momenti interminabili si riscosse. Aveva sentito qualcosa, dei passi che si avvicinavano. Niente di strano se non si pensava che in quell’ala dell’edificio era vietato entrare.
Abbandonò la sua posizione preferita, testa appoggiata alla mano, e senza farsi notare strinse l’impugnatura della katana; in fondo poteva anche essere un falso allarme. Continuò a tendere l’orecchio, notando un sorriso strano sul volto del Boss che continuava a parlare incurante. Aumentò la stretta sull’elsa e assottigliò lo sguardo. Secondo dopo secondo il rumore si faceva sempre più vicino finché si fermò: chiunque fosse, ora stava dietro la porta. La maniglia scattò e la porta si aprì piano. Yamamoto sgranò gli occhi, gli altri sorpresi si erano alzati ed ora circondavano il nuovo arrivato.
- Scusate il ritardo, ci sono stati problemi con l’aereo. -




Musa07 Ciao! Grazie per la tua recensione, sono felice che questo capitolo ti sia piaciuto, è stato abbastanza complicato scrivere la storia di Hayato. Come hai visto adesso la situazione è cambiato, con questo piccolo salto temporale, spero che lo scambio di lettere tra i nostri due protagonisti ti abbia divertito ma soprattutto che tu sia contenta di assistere al ritorno dei litigi tra loro due! :) Ti saluta anche la mia beta! Spero di sentirti anche al prossimo capitolo ;) 

Reine_DePoitiers Ciao! Non sai quanto mi renda felice quello che mi stai dicendo. Sono contenta che tu abbia apprezzato il modo in cui ho reso i personaggi, visto che ero un po' preoccupata, adesso mi sento molto più tranquilla. Ti dirò la verità, è Bianchi la vera protagonista ahahaha! Scherzi a parte, Gokudera e Yamamoto mi hanno ispirata tantissimo, ed è proprio grazie a loro che sono riuscita a scrivere così, i comportamenti che hanno avuto nella storia si sono praticamente scritti da soli, io ho solo voluto dare risalto agli aspetti che nel manga secondo me erano un pochino trascurati. Spero di leggere la tua recensione nel prossimo capitolo, ciao! :) 

Kyote Ciao! Oddio, appena ho letto il tuo basta mi sono spaventata ahaha! Comunque, è difficilissimo risponderti perché hai capito perfettamente tutto quello che io volevo trasmettere con questa storia! Sono io quella felice di leggere i tuoi commenti, non posso dire niente, hai compreso benissimo il rapporto complicato che ho descritto. Sì, purtroppo Lavina, anche non volendo, è stata la causa scatenante di tutto. Pensando di fare del bene ai suoi cari lasciandoli, ha involontariamente scatenato un effetto-domino. Riguardo alla parte che ti ha fatto tanto scaldare il cuore - e che lo ha fatto scaldare anche a me quando ho letto il tuo commento, - ho voluto fare un parallelismo con il secondo capitolo, invertendo i ruoli, appunto stavolta è Gokudera che ammira Yamamoto mentre prima è stato Yamamoto ad ammirare Gokudera. Sono dell'opinione che l'elemento pioggia sia quello perfetto per Yamamoto, lui è la pioggia tranquilla di cui tutti hanno bisogno per riflettere e ritrovare la calma e trovo che sia adattissimo per calmare la tempesta interiore di cui è guardiano Gokudera. Risposta della beta: Ciao! Grazie mille :3 Prometto che continuerò a sostenerla, anche perché sono convinta che questa storia sia davvero bella, ti giuro mi sto appassionando! Prometto che non ricorrerò alla violenza... o forse sì. No okay, no. Vediamo. Ancora grazie e al prossimo capitolo! :) 

Rebychan Ciao! Che dire, anche qui è difficile rispondere, hai afferrato perfettamente tutti gli aspetti della storia, che volevo descrivere. Per quanto riguarda Lavina, credo che ogni madre avrebbe fatto la stessa cosa per il proprio figlio, anche se la descrizione nel manga è minima, l'ho trovata comunque una donna molto forte e molto coraggiosa che pur di non essere di peso per la famiglia decide di abbandonarla, anche se potrebbe essere interpretato come un atto di debolezza o di codardia. Grazie per aver commentato, spero di leggere la tua recensione anche nel prossimo capitolo! :) 


Ringrazio tutti coloro che hanno letto, commentato, aggiunto ai preferiti/seguiti, ci vediamo giovedì prossimo! :) 
Angolino della beta: 
Dovevamo aggiornare ieri, ma è stata colpa mia quindi chiedo scusa! >w< Mia sorella ieri sera mi ha costretta a studiare per la verifica di storia, ignorando la scadenza della pubblicazione, mi ha minacciata, segregata per tutta la notte, signori, questa è violenza! (Lil_chan: si chiama vendetta sorella, tu mi picchi per scrivere? Io ti picchio per studiare!) No okay, in realtà sono stata molto impegnata ma cercherò di evitare altri spiacevoli ritardi nel betare questa storia che amo <3 Grazie per il vostro sostegno, ciao a tutti! :) 

 
   
 
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