Storie originali > Romantico
Segui la storia  |       
Autore: Dees    15/11/2013    6 recensioni
“Caro diario,
Da quando è morto mio padre sono cambiate molte cose..Mamma ha iniziato a lavorare tutti i giorni, io ho iniziato il liceo, mi hanno ammessa al balletto della mia scuola di danza, sono dimagrita 8kl, è morto il mio gatto, i miei capelli biondi platino naturali sono cresciuti fino al sedere e ho conosciuto Leo.
Se dovessi parlarti di Leo avrei così tante cose da dirti ma alla fine scriverei una sola parola: Infinito. E’ arrivato quando ormai non credevo più a niente e ora se ne è andato lasciandomi vuota e azzerata. Siamo due sconosciuti,che si conoscono meglio di chiunque altro. Ora, caro diario, sono pronta alla mia nuova avventura. Mi trasferirò in una nuova città,la stessa di Leo, ma stiamo parlando di Roma.. Grande com’è non correrò nessun rischio di incontarlo.
Partiamo alla scoperta della vita di Ali e Leo, ci affezioneremo a loro come due nostri amici. Buonviaggio.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Nel giro di quarantotto ore tutto era cambiato. Leo aveva promesso di riconquistarmi e invece se ne stava attaccato come una ventosa alla bocca di una mora dal fisico mozzafiato,  avevo una compagna di banco che in sei ore di scuola non aveva mai smesso di parlare, avevo passato la ricreazione in compagnia di Chiara e di alcuni suoi amici. Mi ero apparentemente integrata ma dentro stavo morendo.  E ora me ne sto sul mio bus aspettando con ansia di tornare a casa.  Come d’abitudine orma da quando mi sono trasferita pranzerò da sola, ma in una situazione come questa non posso che esserne felice, meno domande alle quali rispondere, ho così tante domande nella testa che non posso sopportarne altre. Mentre aspetto che il pullman arrivi alla fermata davanti casa prendo il diario e scrivo.
 

Caro diario,
il mio destino è stato già scritto. Io sono destinata ad essere sola,ma non ho paura. E’ che ormai sono abituata al disordine, allo sporco dentro, al silenzio che fa male, al vissuto, a tutto ciò che non è perfetto, così lo trovo accogliente, mi riconosco in tutto questo, è la mia e non può essere perfetta, non sarebbe più una storia. Io non ho paura si tutto questo, io sono solo stanca. Vorrei che per una volta la mia vita fosse semplice. E’ da quando ho dieci anni che lotto ogni giorno contro la mia vita, contro la morte di un familiare, contro i problemi alimentari e i problemi del cuore. Vorrei poter trovare una persona che sia capace di curarmi, curarci. Perché i dispiaceri sembrano piccoli se si è insieme. Perché continuo a fidarmi di Leo? Caro diario ti prego spiegamelo! E’ sempre stato così, non è cambiato. Promette e non mantiene, si scusa e poi sparisce ancora. Non posso vivere così. Ora ti lascio che sono arrivata a casa, spero di non incontrare Leo nel palazzo.

Parli del diavolo e spuntano le corna, proprio mentre sto entrando nel palazzo la figura di Leo giunge alle mie spalle . Ha il coraggio di salutarmi. “ Ciao All”
Mi giro, lo guardo, sostengo il suo sguardo e me ne vado. Di nuovo scappo, da lui, da me e dal mondo. Invece di lottare io scappo, sempre. Pranzo con un panino veloce e passo il pomeriggio leggendo sul divano e leggendo qualche notizia su facebook.  Quando il sole inizia a calare me ne vado in camera e appena entro chiamo Martina, mi manca troppo.

Due squilli, tre squilli, quattro squilli.
“Pronto?”
“Tina”
“Amooooooooooooooooooooooore” Risponde lei sempre felice di vedermi.
“Disturbo?” Chiedo con un tono triste.
“Scherzi???! Allora com’è andata a finire con il bel tenebroso che vuole riconquistarti?”
Sospiro e triste aggiungo “Male Marti, sta mattina era attaccato alla bocca di una mora meravigliosa”
“Ali, Leo ha sempre provato qualcosa per te, magari quella è la sua ragazza attuale ma non vuol dire che non provi nulla. Devi capire che in un anno in cui vi siete persi di vista le cose sono cambiate, lui è cambiato. Vedremo cosa ti dirà per giustificarsi!
“Io non voglio avere più niente a che fare con un tipo come lui!” Sento chiudere la porta di casa e aggiungo velocemente “ Tesoro è arrivata mamma, ti chiamo o ti mando un messaggio dopo! Ti voglio bene e mi manchi tanto.”
Non le do tempo di rispondere che riattacco e mamma entra in camera mia con una velocità pazzesca.
“Si può sapere perché questa casa è sempre così disordinata?
“Ciao anche a te mamma” Rispondo scocciata.
“Che modi sono di rispondere? Ti sembra il caso? Hai messo in disordine il salotto e non hai riordinato.” Il suo tono è così alto che mi spaventa, il lavoro accumulato e il trasloco l’hanno fatta diventare isterica.
“Ma dai calmati, dopo sistemo” Provo a sdrammatizzare un po’ con una vocina stupida.
“Niente vocine stupide e niente stupidaggini. Io sono stanca e per colpa tua ora devo sistemare anche la casa.”
Non le rispondo nemmeno, mi alzo prendo il cappotto ed esco. Odio discutere con mia madre, in realtà odio discutere con chiunque, ma soprattutto con lei. Ogni volta va a finire che piango per ore e lei si arrabbia ancora di più. Ma questa volta è diverso, nessuna discussione stupida potrà farmi piangere come ora. Leo ha distrutto un’altra parte di me. Decido di rientrare in casa quando ormai le lacrime sono cessate e gli occhi non sono più rossi, mamma è in cucina e sta cenando.
“Ti ho preparato la pasta, vieni” Mi dice sorridendo. Tra di noi è così, passa subito tutto.
“Scusami Mu per prima,è stressante per ora stare qui”.
“Tranquilla amore, lo so..” Sorride e continua a mangiare, appena finita la cena vado in camera prendo un foglio e scrivo.
 

Scusami mamma,
scusa se oggi non ho studiato. Se anche oggi ho passato la giornata a bivaccare e a stare su internet. Scusa se porterò delle insufficienze a casa, perchè questo è un periodo no, e non riesco a concludere niente di positivo. Scusa se ancora una volta ti nasconderò le mie insicurezze, se costruirò dei muri tra di noi, se ancora una volta non mi confiderò con te. Scusami se ti parlo a monosillabi, perchè non ti voglio spiegare più niente. Scusa se sto riversando la mia sofferenza su di te, scusa se ti farò incontrare decine di delusioni e non ti darò mai nessuna spiegazione. Forse perchè non c’è una spiegazione da darti, perchè per ora va così e basta. Lo so, non augurerei a nessuno un disastro come figlia. Mi dispiace tanto.



Ripiego il foglio, lo metto nel diario. Non la leggerà mai.
 Mi metto a letto. Non sono mai andata a dormire così presto ma tutta questa situazione mi sta uccidendo. Domani mattina avrò un tema, il mio primo tema nella mia nuova scuola. La cosa mi preoccupa. Come se non bastasse dovrò vedere Leo, spero di evitarlo sul pullman.
In un attimo è già mattina e svegliarsi è dannatamente faticoso, indosso un paio di jeans a vita alta ed una felpa grigia e corta che lascia intravedere il modello dei pantaloni, lego i miei lunghi capelli platino in una coda veloce e metto giusto un po’ di mascara. La mattina odio sistemarmi, starei sempre in tuta. Uscendo i casa mi accorgo che sto per perdere il pullman, corro e salgo all’ultimo secondo. La prima persona che vedo è  lui. Un’altra occasione che conferma la regola.. Sono nata sfigata. Mi siedo lontana ma poco dopo, come previsto si avvicina e si siede accanto a me.
In una cosa sono brava, devo ammetterlo. Sono brava a farmi divorare viva dai ricordi. Ora che è così vicino a me ricordo il nostro primo discorso, il primo bacio, il primo pianto, la prima pace. Ricordo la distanza e la vicinanza, l’amore e l’odio. L’ultimo discorso e il suo bacio con Giorgia la bellona.
“Cosa vuoi Leonardo?” Non lo chiamo mai con il nome intero, ma ho deciso che da oggi in poi devo dei paletti, una distanza non materiale tra noi.
“Niente,Era solo che volevo stare vicino a te”. Risponde tentando di ammaliarmi.
“Bene io non voglio, o ti alzi tu o mi alzo io.”
“Non fare la sciocca Al”
Mi imbestialisco. “Mi vieni a dire di non fare la sciocca? Ma dove vivi? In che mondo? Mi dici che mi riconquisterai, che ti piaccio solo e io devo vederti mentre ti baci con un furetto con delle ciocche fucsia? Sei impazzito?”
“ Al devi darmi i miei tempi.”
“Non do tempi a nessuno, mi dimostri solo che non mi vuoi. Un tempo con te si poteva ragionare.. Adesso sei cambiato.” Dico con tono basso ma fermo.
Lui scoppia a ridere e dice “Ali, hai sedici anni, goditela! Non scocciare la gente, mi piaci, sei l’unica persona che mi sia mai piaciuta ma devo avere del tempo per sistemare la mia vita. “
“Leo, perché non capisci?! Non riesco a fidarmi di nuovo di te se continui a combinare stupidaggini. Perché non me lo hai detto al parco che eri fidanzato?”
Non risponde. Aggiungo “Ci siamo incontrati perché doveva succedere, e anche se non fosse stato quel giorno, prima o poi ci saremmo sicuramente incontrati da qualche parte.
Abbiamo condiviso qualcosa, tu ed io. Si era creato un legame. L’ho sentito. E poi, più nulla. Mi hai abbandonata. Le nostre vite si incontrano di nuovo, tu prometti ancora,menti. Penso che è ora di scontrare il destino, combatterlo. E’ ora di finirla qui noi due. Rimani con la mora alta due metri, io starò bene lo stesso, come infondo sono stata quest’anno senza parlarti. “
Dentro di me so che mento spudoratamente, la rabbia mi acceca e dico ciò che non penso. Lui mi guarda, sta zitto, mi fissa.
Il pullman è finalmente arrivato a scuola e lo lascio lì, l’amore della mia adolescenza, seduto su un sedile di uno sporco pullman.
Entro nel cortile e trovo Chiara.
“Ei bella ragazza nuova, pronta per il tema?” Dice sempre allegra e sorridente.
“Chiaaaa, no! E’ iniziata proprio male questa giornata” Rispondo con un tono disperato.
“Centra qualcosa con il muso lungo di Leo? Mi nascondi qualcosa ragazza?” Chiede curiosa e per poco non mi strozzo.
“Chiara, meno film! Lascia la tua inventiva per il tema!”
Entriamo in classe e già la prof è pronta per dettarci la traccia, che ansia!
“ Bene ragazzi, raccontatemi di voi. Ma non voglio sapere cosa fate il pomeriggio o il vostro sport. Voglio qualcosa di profondo, di emozionante. Il titolo è : Cosa fai nella vita?”
 Devo ammetterlo, nella vita una cosa la so fare. Ho un talento ad essere un disastro, ed a combinare casini.
Prendo il foglio, metto il nome e poi scrivo:

                                                    Cosa fai nella vita?
                                       CONTINUI SBAGLI.


Consegno ed esco, per un giorno non voglio pensare alle conseguenze. E’ il primo giorno in cui piango nel bagno della scuola.






Sembra proprio che questi due innamorati non sappiano cosa fare della loro vita. Amore e odio, brutta storia? Come continuerà? Continuate a leggere! Vi ringrazio per ogni singola recensione, mi state aiutando a crescere! Ed è molto importante per me! Grazie mille!


Lui è Leo, l'indeciso.
  
Leggi le 6 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: Dees