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Autore: feilin    16/11/2013    2 recensioni
Comincio col dire che questa storia è... mh, diciamo un altro punto di vista della storia che sta scrivendo un altra autrice, che ha caricato la storia nella categoria dei SS501. Quindi, voi potete anche non leggere il suo, ma se volete capire la storia a 360 gradi, allora fatelo ( è consigliabile la seconda opzione XD) oltre a questo ovviamente questa storia si concentra sugli SHINee, ma troverete parecchi altri personaggi come i SS501, Hongki, Suju ecc ecc XD è una storia molto carina, che consiglio a tutti. Buttateci un occhio :D
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Sorpresa
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Buondì! ecco qualche personaggio u.u 
 
Young Saeng
 Kyuhyun
Bene, detto questo. ENJOY :D

Capitolo VIII


Da quel giorno ogni mattina mi ritrovai ogni sorta di regalo fuori casa. Avevo trovato dei fiori, fuori al cancello, indirizzati a me, con un piccolo messaggio con su scritto “perdonami”. Li buttai nel cassonetto.
Trovai dei cioccolatini  sul tavolo in cucina, e pensai che probabilmente anche Taemin lo stava aiutando in questo compito. I cioccolatini erano buoni, ma non abbastanza da farmi tornare a braccia aperte da lui.
Dopo numerosi fiori di ogni genere e dolci da far venire il diabete a chiunque, mi ritrovai direttamente Jonghyun fuori la porta con la speranza di parlarmi, ma gli sbattei prontamente la porta in faccia.
- Sei una cretina! Quel povero ragazzo si sta facendo in quattro per te e tu lo ringrazi così!? - mi urlò contro Taemin non appena entrai in camera mia. Sbuffai, non avevo voglia di ascoltarlo, non faceva altro che blaterare sul fatto che fossi una persona crudele e senza cuore con delle problematiche basate sul nulla.
Passarono due settimane piene di regali e di Jong che cercava di entrare in casa e di parlarmi, ma io non volevo neanche guardarlo. Mi rinchiudevo in camera ignorando le urla di Taemin che mi ordinavano di uscire e di affrontarlo.
Un giorno, invece, venni svegliata molto presto da mio fratello e letteralmente trascinata alla finestra per guardare uno striscione che Jonghyun teneva il più aperto possibile tra le braccia con la scritta “ Buongiorno Principessa!”. Alzai un sopracciglio, Jong non era il tipo da fare certe cose, doveva essere davvero disperato per essersi spinto a tanto. Alle sei di mattina per giunta. Mi voltai tornandomene a dormire, lasciando mio fratello a lanciare segnali dalla finestra o a sbatterci la testa sopra. Non ci badai molto.
Si alternavano i giorni in cui Jong si scusava e quelli in cui voleva che gli facessi ripetizioni di inglese, ma mi rifiutavo in tutti i casi di parlargli. Non avevo per niente voglia di avere altre crisi di nervi con lui e l’inglese.
Nei giorni successivi mi ritrovai un peluche in camera con un fiocco rosa al collo e un e un altro mini messaggio con su scritto “ Ti prego, perdonami”. Sbuffai guardando quel peluche di cane che sembrava rimproverarmi come il resto del mondo. Il mio problema principale non era che non apprezzassi i regali, o i gesti che Jonghyun stava dimostrando nei miei confronti, ma il fatto che si fosse svegliato solamente con le parole di Ilaria. E questo mi lasciava un dubbio. Se Ilaria non gli  avesse parlato ci saremmo lasciati? Oppure, stava tentando di rimettersi con me perché glielo aveva chiesto lei? Come potevo fidarmi di lui? Sentivo di doverlo mettere alla prova. Se davvero ci teneva a me mi avrebbe ripreso a tutti i costi, no?
Ma potrebbe anche stufarsi e andarsene. Infondo non ci sono solo io.
Sentii bussare alla porta e mi preparai all’ennesima paternale di Taemin che continuava imperterrito a cercare di farmi ragionare.
- Dobbiamo parlare - disse entrando e sedendosi sul mio letto.
- Tanto per cambiare - commentai sarcastica.
- Perché ti comporti così? Cos’è che non va bene? - chiese cercando di capire il mio stato d’animo.
- Taemin, sono stanca adesso, possiamo riparlarne? - commentai veramente esausta. In genere parlavo molto con mio fratello, e seguivo spesso i suoi consigli perché si rivelavano spesso e volentieri intelligenti ed efficaci.
Ma non stavolta. Devo cavarmela da sola. Dare il contentino a tutti non mi porterà a niente, e tutta la fatica che ho fatto fino ad ora sarà stata vana.
- No, smettila. Dici sempre così, da quando hai smesso di parlare con me? Io non ti ho fatto niente, perché adesso allontani anche me? - chiese cominciando ad irritarsi.
- Perché è una questione che devo risolvere da sola -
- Non mi sembra affatto che sia una questione che tu voglia risolvere! -
- Yah! Mi hai stancato! Invece di rimproverarmi ogni cinque minuti dovresti appoggiarmi! Sono tua sorella! -
- Sorella! – disse lui in modo teatrale – Mia sorella era intelligente quanto bastava per non creare questo putiferio. Non so che fine ha fatto quella sorella, adesso c’è solo una sua brutta copia che si comporta come una bambina di due anni! - disse guardandomi scocciato. Lo guardai male. Ormai era da quando era iniziata tutta la storia con Jonghyun che io e Taemin non facevamo altro che bisticciare.
Chissà perché poi ci tiene così tanto che resti con Jong, in genere i fratelli non sono gelosi delle loro sorelle?
- Vuol dire che per tutto questo tempo non mi conoscevi realmente! Ecco, questa è la mia vera natura Taemin! Accettami o ignorami, come stanno facendo tutti da qualche mese a questa parte. Tranquillo, non mi arrabbierò, ormai sono abituata! - dissi facendomi uscire una crisi di nervi che mi fece prendere un cuscino dal letto per lanciarglielo addosso.
- Ma la smetti di fare la vittima!? – disse prendendo il cuscino, sbattendolo di nuovo sul letto – Sei diventata proprio pesante, non ti ignora nessuno, sei tu che hai le allucinazioni!-
- No! Sei tu che non ci vedi! Taemin, io non mi sono arrabbiata con Jonghyun perché mi andava, sì sono isterica, permalosa e stupida, ma lo sai che non litigo con la gente se non per un motivo più che valido! Sono sempre la prima a cercare di non arrabbiarmi per le cose futili, ma quando è troppo è troppo! - sbottai quasi pronta a raccontare tutto a Taemin. Ma non lo feci. Mi limitai a sbuffare per l’ennesima volta e ad uscire per prima dalla mia stanza per uscire a rinfrescarmi le idee e a raffreddare i bollenti spiriti che mi seguivano spesso ormai. L’aria pungente era un’ondata di freschezza per la mia rabbia, e la neve bianca, che ricopriva ormai ogni cosa, mi tranquillizzava. Mi avviai verso il centro, andando nel bar in cui andavo solitamente, il Paradise Caffè, dove lavorava Minho in compagnia di qualcuno dei Super Junior. Entrai sorridendo, andandomi a sedere ad un tavolo infondo, e subito Minho si presentò di fronte a me nella sua divisa da cameriere.
- Ciao Feffe, è da un po’ che non vieni -
- Lo so, non ho avuto molto tempo libero. Come te la passi? - chiesi concentrandomi sui suoi occhi grandi e allegri più del solito da quando si era messo con Tiffany. Anche se sembrava che le cose con Ilaria fossero cambiate. Ilaria e Tiffany erano migliori amiche, ma sembrava che Tiffany avesse preferito la compagnia di Krystal, lasciando Ilaria da sola. Odiavo cose di questo genere, ma non potevo intromettermi, era una questione loro.
- Alla grande, in questo periodo viene parecchia gente, ma ci sono giorni che è completamente vuota. Come oggi. – sorrise soddisfatto guardandosi intorno – tra qualche ora dovrebbe venire Ilaria. Sapevi che lavora qui? - chiese sedendosi sulla sedia davanti alla mia. Io e Minho non parlavamo spesso, in genere era un tipo taciturno, o comunque uno di poche parole, almeno con me.
- Davvero? Non lo sapevo. Immagino voglia guadagnarsi dei soldi, fa bene a lavorare qui - Mormorai guardandomi intorno.
- … Feffe senti – cominciò lui, e già sapevo dove sarebbe andato a parare – io e gli altri siamo un po’ preoccupati - cominciò cautamente, come se avesse paura che cominciassi a gridare come quella volta al parco con Jong.
Non sono un tipo che strilla continuamente, solo perché è successo una volta non significa che lo faccia sempre. Perché adesso le persone mi guardano come se fossi una bomba ad orologeria?
- Tu e Jonghyun… -
- Io e Jonghyun abbiamo litigato, una cosa normale tra fidanzati no? – lo fermai. Non mi andava di parlare di nuovo di Jonghyun, per una volta volevo solo passare del tempo a parlare d’altro – Come sta andando il tuo rapporto con Tiffany? Sembra duraturo - commentai, e vidi Minho capire che era meglio evitare l’argomento precedente.
- Sì, sembra strano, ma sta andando tutto così bene che nemmeno ci credo. Non credevo di trovare in Tiffany la donna che cercavo - disse sorridendo guardando il tavolo, un po’ imbarazzato.
Già, nemmeno noi Minho.
- Sono contenta che sei felice. - commentai sorridendo, per poi vedere un altro cameriere venire al tavolo.
- Yah, Minho, invece di bighellonare con la clientela vienimi a dare una mano a scaricare dal camion i dolci che sono arrivati -
- Arrivo Siwon – disse alzandosi per poi voltarsi verso di me – Il lavoro mi chiama. Puoi stare qui quanto vuoi, e per ordinare chiedi a Cloe. A dopo - disse allontanandosi verso il retro del locale.
- Buon lavoro - commentai, ma ormai non poteva più sentirmi.
 
- Feffe, parliamone - disse per l’ennesima volta Sara, che era venuta a dormire a casa nostra con l’intento di uccidermi insieme a Taemin. Avevo raccontato ogni cosa e sapeva i miei pensieri, ma voleva comunque che risolvessi la cosa in modo pacifico e veloce.
- Sara, se sei venuta a dormire da noi per tormentarmi in questo modo, allora puoi anche tornartene a casa. C’è già Taemin che mi stressa - borbottai giocherellando con il cellulare. Ero sdraiata sul letto, e affianco a me c’era lei, già in pigiama che teneva in braccio il peluche che mi era arrivato da Jonghyun.
- Lo so Feffe, ma tu non lo ascolti -
- Senti, mettiti nei miei panni: Taemin comincia a nutrire una profonda gelosia nei miei confronti, e comincia a diventare nevrotico per qualsiasi cosa, neanche avesse il ciclo. Tu, povera santa, cerchi di fargli capire che sono una persona che sa intendere e volere e che non ho bisogno di un assistente  o guardia del corpo che ringhi a qualsiasi cosa. Ma lui non ti ascolta e, anzi, si arrabbia con te non appena provi a mettere una parola contro di lui. Aggiungi anche il fatto che vi vedete pochissimo, e quel poco che vi vedete lo sfrutta solo per parlare di me, non prendendoti in considerazione. Tu glielo dici, lui ti invita a cena e scoppia il pandemonio per una gelosia insensata e stupida. Tu che faresti!? - dissi riprendendo fiato. La vidi pensarci su.
- Io ti do ragione, ma non credi che adesso sia il momento di perdonarlo? Ha capito i suoi errori, e ci sta provando a tornare da te - commentò muovendo la testa del cane verso di me.
- No, non credo l’abbia capiti. E poi io sono stata per più di un mese da sola a guardare. Tocca a lui adesso - dissi mettendo il telefono sul comodino. La sentii sbuffare pesantemente, e sapevo che era profondamente contrariata, come tutti gli altri.
Passammo il resto della serata a parlare di lei e dei nuovi gossip nati a scuola. Mi raccontò dell’incontro che ebbe con Eunhyuk, benché già sapessi tutto grazie a Kyuhyun.
Kyuhyun… dovrei andare a scusarmi con lui, prima o poi.
- Ah, a proposito, ho saputo che tu e uno dei Super Junior siete amici - disse Sara risvegliandomi dai pensieri. La guardai.
- Amici è una parola forte. Diciamo che ci conosciamo. E comunque ti avevo già parlato di Kyuhyun - dissi posando il telefono.
- Kyuhyun? Quindi sei amica del cameriere che ha fatto dare di matto a Jong? – chiese stupita – non mi meraviglio del comportamento di Jonghyun -
- Ma stai scherzando? - chiesi corrucciando la fronte.
- Feffe, mettiti nei suoi panni -
- Nei suoi panni? Perché devo sempre mettermi io nei suoi panni!? Perché ogni tanto non lo fa anche lui? Mai nessuno che dice “ Povera Feffe, come possiamo biasimarla per come si sta comportando?”. Povero Jong di qua, povero Jong di là. Se vi dispiace così tanto per lui, allora andate a consolarlo tutti insieme e lasciatemi in pace! -
Sara rimase in silenzio, ed io feci altrettanto. La conversazione stava degenerando, ed era meglio finirla. Sentimmo bussare, e mi voltai a guardare Taemin che entrava nella mia camera. Sospirai pesantemente, sperando di diventare improvvisamente sorda.
- Ti sentivo urlare, e sono venuto a vedere perché la stessi aggredendo - mormorò Taemin sedendosi accanto a Sara. Non risposi, riprendendo il mio cellulare, per distrarmi, e per non guardarli.
- Si può sapere che succede? - continuò lui.
- Niente Taemin, non preoccuparti - disse Sara rassicurandolo.
- Niente un corno. – borbottò lui cominciando ad alterarsi, puntando gli occhi sui miei, lanciandomi un fulmine – Non so che tipo di tarantola ti abbia morso, ma mi sono stancato di vederti sempre arrabbiata sfogando le tue ire sugli altri! Stai solo peggiorando le cose! E sai una cosa? Con il tuo atteggiamento ti ritroverai da sola a rimpiangere i tuoi stupidissimi errori! Noi stiamo cercando di aiutarti, e tu come ci ringrazi? Urlandoci contro e… DOVE STAI ANDANDO!? NON HO FINITO DI PARLARE! - strillò lui mentre richiudevo la porta alle mie spalle. Non volevo più starlo a sentire, quindi mi ero alzata ed ero uscita dalla stanza con molta tranquillità. Sentii la porta riaprirsi.
- Federica, torna immediatamente in camera. - disse lui con un torno così serio da farmi rabbrividire. Scesi le scale, aumentando la velocità non appena mi accorsi che mi stava seguendo e mi diressi in salotto. Mi prese per un braccio e mi costrinse a girarmi verso di lui.
- La smetti di comportarti così!? - mi strillò lui scuotendomi appena.
- E tu la smetti di asfissiarmi per questa storia!? – dissi cercando di togliere le sue mani dalle mie braccia – Sei stressante! Io vorrei solo restarmene tranquilla per un po’! Perché non me lo permetti? Ormai le nostre conversazioni riguardano solo Jonghyun! Non capisci che è l’ultima persona di cui voglio parlare? E lasciami! – strillai liberando finalmente le braccia, allontanandomi – Non fai altro che arrabbiarti con me per ogni cosa e rimproverarmi in continuazione, come se tutta questa storia dipendesse solo da me! Hai mai provato a fare la stessa cosa a Jonghyun? Certo, ovviamente la cattiva della situazione sono io perché nessuno si è mai accorto delle innumerevoli volte in cui sono rimasta da sola a casa, o a subirmi le ire di Jonghyun che impazziva per ogni spostamento di Ilaria, invece di curarsi almeno un minimo di me. Se non mi sono arrabbiata prima per queste cose, non significa che non siano importanti per me! Quindi ho deciso di far vedere a tutti voi il mio disappunto, ma ovviamente non fate che alterare le mie condizioni, credendo che sia impazzita tutto d’un tratto! -
- Cosa dovremmo pensare!? Hai mai detto a noi o Jong che ti dava fastidio!? - chiese.
- Sì Taemin! Parecchie volte anche! E questo mi fa capire anche come mi prestiate attenzione voi tutti! - Sbuffai esasperata.
- Ragazzi… non litigate per favore - mormorò Sara.
- Se tu non ti lamentassi solamente ed agissi, a quest’ora potremmo essere tutti felici e contenti!- continuò Taemin, ignorandola bellamente.
- Ma io ho agito! Jonghyun forse si è accorto della mia esistenza adesso! -
- E allora perché adesso non la finisci!? -
- Perché è troppo semplice così! Credi che io mi faccia comprare da due cioccolatini e quatto fiori infioccati insieme!? Vorrei che tornasse ad essere il ragazzo di cui mi sono innamorata, e non il fratello geloso di un amica, che si ricorda di me solo per soddisfare le sue voglie primitive! E se voi non riuscite a capirlo, non m’interessa, pensate quello che volete MA NON CONTINUATE A STRESSARMI! -
Gli passai vicino, prendendo la giacca e le chiavi di casa. Sentii Taemin sospirare mentre aprivo la porta di casa.
- Dove stai andando? - chiese con un tono di voce normale rispetto a quello di prima.
- A rimpiangere da sola i miei stupidissimi errori - commentai sarcastica chiudendomi la porta dietro le spalle. Possibile che per avere un po’ di tranquillità dovevo per forza stare lontana da casa? Dovevo per forza congelarmi le chiappe per avere un minimo di silenzio?
Mi ritrovai in poco tempo al parco, poiché per quanto cercavo di allontanarmi da casa avevo accelerato il passo sempre di più. Mi andai a sedere su una delle altalene. Il parco era completamente vuoto, e l’unica cosa che mi teneva compagnia era il vento fresco e il rumore dei grilli nascosti fra le piante. Era un sollievo non sentire più le urla di Taemin o qualsiasi persona parlare solamente di me e Jonghyun. Taemin non riusciva a capire, o forse non voleva capire e basta. Sembrava che a lui importasse solo di Jonghyun, come se stesse soffrendo solo lui ed io ci godessi a vederlo soffrire. Ed era così triste non poter parlare con qualcuno che capisse le mie intenzioni, persino Sara stava contrastando le mie scelte, lasciandomi ancora più sola di quel che ero. Avevo un disperato bisogno di parlare con qualcuno… di parlare con Kibum… ma sapevo che anche lui probabilmente mi avrebbe criticato, essendo il migliore amico di Jonghyun.
Ma Kibum si è dissolto ancor prima che questa storia cominciasse.
Sospirai affranta, appoggiando la testa su una delle catene dell’altalena. Probabilmente anche Hongki avrebbe avuto da ridire, ma avrebbe sviato il discorso, come faceva tutte le volte che parlavamo di qualcosa che mi metteva di cattivo umore. Era così semplice per lui farmi scordare per qualche minuto di Jonghyun che se avessi potuto gli sarei rimasta appiccicata tutto il tempo, allontanandomi dal mondo vero, ed entrando nel suo dove si rideva, scherzava e  le questioni d’amore non esistevano. Tutti i miei problemi sparivano non appena sorrideva. Il suo modo allegro di parlare e di fare erano un toccasana per i miei nervi.
Sorrisi inconsciamente, per poi tornare a pensare a Jonghyun.  Taemin temeva che lo lasciassi per Hongki. Probabilmente sarebbe stata la scelta più adatta, ma c’era qualcosa ancora legato a Jonghyun che non mi permetteva di allontanarmi del tutto, ed era per questo che ancora tentavo di farlo rinsavire. Non sapevo se quello che provavo per Hongki fosse amore, sapevo solo che la sua compagnia mi rasserenava e mi divertiva, come un tempo faceva Jong.
- Ah, allora sei tu - mi voltai sentendo una voce familiare e guardai Kyuhyun sorridermi.
- Kyuhyun… che ci fai qui? - chiesi un tantino imbarazzata, ricordando l’ultimo incontro.
- Stavo tornando a casa quando ti ho vista seduta qui da sola. La tua folta chioma è inconfondibile - commentò divertito, sedendosi sull’altalena accanto alla mia. Notai una chitarra dietro la sua schiena, che mise poi per terra, per sedersi meglio.
- Kyuhyun, senti volevo scusarmi… - cominciai.
- Scusarti? Ah, stai pensando a quella volta nel ristorante? Cose che capitano, non preoccuparti. Sai quante coppie ho visto quasi uccidersi – disse ridendo – anche se nel tuo caso non credo di aver ben capito cosa avesse Jonghyun, se posso saperlo -
Sospirai, guardando a terra, cominciando a dondolarmi.
- Non lo so, però adesso… diciamo che abbiamo litigato. Si è comportato davvero male, e spero solo che tu non te la sia presa per il suo comportamento maleducato -
- Sì, in effetti dovrei dirgliene due a quello sconsiderato. Che poi ti ha trascinata via come un animale, non si trattano così le ragazze - commentò in modo altezzoso facendomi sorridere. Restammo in silenzio, in cui guardai le poche stelle non coperte dalle nuvole.
- Yah, sei di cattivo umore? Lo sei troppo spesso per i miei gusti. Il tuo ragazzo si sta rivelando inutile, lascialo no? - disse con una tale franchezza da farmi ridere.
- Pensi davvero che sia così facile? – chiesi guardandolo – La gente, quando è innamorata, si complica la vita per le cose più stupide e non trova rimedio per quelle più semplici. -
- Brutta storia l’amore, io me ne sono sempre tirato fuori. Mi basta guardare cosa fanno i miei compagni. -
- Non ti sei mai innamorato di una ragazza? - chiesi curiosa.
- In genere quando mi piace una ragazza tendo a starle vicino, ma non sono mai arrivato a nulla di serio. È troppo impegnativa come cosa, passerei troppo tempo a preoccuparmi per lei che a pensare a me - mi venne da ridere.
- Allora è vero quello che dicono di te -
- Cosa? -
- Che sei narcisista - dissi trattenendo un sorriso mentre lui lo espanse senza esitazione.
- E’ così orribile voler mettere al primo piano prima se stessi? - chiese divertito, come se fosse una domanda retorica.
- No, ho degli amici che la pensano come te, ma non preoccuparti, arriverà qualcuna che salirà sul piedistallo con te e ti farà addirittura scendere - commentai sorridendo pensando a Kibum. Lo vidi scuotere la testa e prendere in braccio la sua chitarra.
- Stavate facendo le prove? - chiesi cambiando argomento.
- Si, vengo da casa di Siwon. A proposito, mi ha raccontato che la sorella di Jonghyun lavora con lui nel bar. Dice che è molto simpatica -
- Ah già, voi Super Junior sparlate delle ragazze degli altri. - commentai ricordando la nostra chiacchierata.
- Di Ilaria non ha rivelato niente di importante, ma prima o poi qualche scoop uscirà fuori. Siwon ha un buon occhio e buone orecchie -
- Aspetta, quindi Eunhyuk controlla Sara, Siwon controlla Ilaria… Kyuhyun tu chiacchieri con me per poterci ridere sù con gli altri? -chiesi cominciando ad alterarmi. Lui rimase in silenzio a guardarmi per qualche secondo.
- Beh… Non proprio - cominciò lui in difficoltà. Sbuffai lanciandogli un occhiataccia - Yah, non ti avrei detto che parliamo di voi se parlassi anche di te - si scusò lui.
- Ah, quindi vorresti dirmi che non hai mai detto nulla su di me? - chiesi sarcastica.
- No, non dico questo ma-
- Quindi avete parlato anche di me! E cosa gli hai detto? Eh? - chiesi sempre più irritata. Ci mancava solo che si mettesse a fare gossip di me con i suoi amici. E io che lo credevo un amico.
- Ma nulla! Non farti dei film, non ti sto usando per i nostri scopi di divertimento! -
Sospirai pesantemente appoggiando la testa nuovamente sulla catena dell’altalena.
- Lascia perdere, non ho proprio voglia di discutere anche con te sta sera - mormorai incrociando le braccia al petto. Restammo in silenzio per parecchi secondi, in cui lo sentii accordare la chitarra.
- Non vorrai tenermi il muso vero? - chiese lui dopo un po’ – Eddai, sei una SHINee Girl, eppure non brilli per niente, sorridi! - mi incitò lui, senza successo. Lo sentii sospirare, per poi cominciare a suonare alla chitarra una melodia. Attizzai le orecchie ed ascoltai, pur non muovendomi da dov’ero. La musica era orecchiabile e spensierata. Mi piaceva, e mi piacque ancora di più quando cominciò a cantarci sopra. Kyuhyun aveva una bella voce, non ero mai andata a vedere le prove dei Super Junior, ma sapevo che erano molto bravi poiché la loro fama li precedeva. Se solo uno di loro era così bravo, non osavo immaginare cosa potessero creare tutti insieme. Probabilmente la sfida sarebbe stata davvero dura. Gli SHINee e i SS501 si facevano la guerra come se fossero solo loro i concorrenti, come se sapessero che i Super Junior erano un ostacolo facile da saltare. Ma era davvero così? Non ne ero del tutto sicura.
Kyuhyun finì con le ultime note, e con le ultime parole, abbozzando ad un sorriso. Io evitai di sorridere solo per non dargliela vinta.
Chi credi di essere? Jonghyun? Che canta e suona per sbollire la mia rabbia?
- Tanto lo so che ti è piaciuta la canzone. Modestamente l’ho scritta e composta io, non trovi sia bellissima? - disse con quella nota di superiorità che mi fece voltare verso di lui.
- Tzè, conosco persone più brave di te -
- Ma come ti permetti, ragazzina - disse lui pungolandomi un fianco facendomi saltare.
- Yah! -  esclamai fulminandolo. Lui sorrise ricominciando a fare le stesse note della canzone che stava suonando qualche minuto prima – come si chiama? -
- Listen to you -
- Da quello che cantavi prima sembrerebbe che a te piaccia qualcuno - commentai ripensando alle parole della canzone. C’erano parecchi “i love you” e in generale la canzone parlava d’amore.
Lui scosse la testa, dissentendo e puntando gli occhi sulle mano sinistra che si occupava delle note da fare.
- Come no. Come fai a scrivere una canzone d’amore senza provare amore? -
- Ci sono persone che scrivono storie e racconti senza aver mai baciato una persona. Pensi davvero che dipenda tutto dalle emozioni che si provano? - Restai in silenzio riflettendo sulle sue parole.
- Penso che se una storia d’amore è scritta da una persona innamorata, che prova amore e che ha esperienze, escano cose migliori, rispetto ad una che potrebbe solo immaginare come potrebbe essere - commentai osservandolo. Kyuhyun aveva dei lineamenti morbidi, non come quelli di Taemin, ma sicuramente meno definiti di Jonghyun.  I suoi capelli erano scuri e cambiavano spesso. La prima volta che lo vidi, alla festa di Halloween, aveva i capelli lisci e tirati indietro dal gel, nel ristorante li aveva mossi e li aveva mantenuti fino a quel momento. Gli stavano bene.
- Non per tutti è così. Per me non lo è - si vantò lui. Abbozzai ad un sorriso. Era inutile discutere con qualcuno che si credeva al di sopra di tutti, però era piacevole farlo.
Sentii la gamba vibrarmi, e mi affrettai a prendere il telefono e a leggere il messaggio che mi era appena arrivato da mia madre.
“  Torna subito a casa che è tardi! “
Sbuffai, alzandomi dall’altalena e stiracchiandomi per bene.
- Devo tornare a casa - Annunciai mentre Kyuhyun si alzava e rimetteva la chitarra dietro la sua schiena.
- Bene, meno male perché sono stanco morto -
- Guarda che nessuno ti obbligava a stare qui con me eh - borbottai mentre mi avviavo con lui verso l’uscita del parco.
- Mi facevi troppa pena, non riuscivo a lasciarti qui da sola - commentò lanciandomi uno sguardo compassionevole.
- Non capisco se il tuo è stato un atto di bontà o di pietà - dissi sarcastica, girandomi a guardarlo per salutarlo. Lui sorrise mettendomi inaspettatamente una mano sulla testa.
- Smettila di imbronciarti. Ti verrà la faccia piena di rughe, diventerai brutta e nessun ragazzo ti vorrà con se - disse spingendo delicatamente la mia testa all’indietro, lasciandola. Sorrisi, sistemandomi i capelli. Alla fine la compagnia di Kyuhyun non mi dispiaceva, ma non sapevo se fidarmi o meno di lui sapendo dei pettegolezzi giravano nel suo gruppo.
- Grazie per la compagnia - dissi prima di voltarmi per tornare a casa.
- Buonanotte - rispose lui.
 
Il giorno dopo mi svegliai tardi, e decisi di non uscire dalla mia camera, restandomene rinchiusa ad ascoltare musica o a giocare al computer. I miei genitori non c’erano, solo Taemin vagava per la casa come uno spirito irrequieto insieme a Sara, e lo capivo dal fatto che parlava a bassa voce con lei , che quella notte aveva dormito con lui, ed aveva evitato di svegliarmi, non accendendo nemmeno la televisione. Non capivo se volesse parlarmi o evitarmi, quindi avevo deciso di restarmene in camera, evitando di creare altre esplosioni di rabbia in casa. Non litigavo così con Taemin da tempo, e non mi piaceva per niente. Probabilmente sarebbe stato meglio se ci fossimo allontanati  un po’, evitando così altri litigi e scoppi di rabbia. E poi stavo bene in camera da sola. Non mi creava problemi passare le giornate chiusa dentro, anzi molto spesso lo preferivo. Dopo pranzo Jonghyun venne nuovamente a casa nostra, e solo per disperazione decisi di scendere a salutarlo. Mi chiese come stavo e se mi andava di stare un po’ con lui. Risposi con un semplice “ bene “ e un “ no” liquidandolo in fretta. Se ne andò senza fare storie e nessuno venne a disturbarmi o a strillarmi contro.
Avevo ignorato il resto del mondo per tutta la giornata, puntando a fare degli schemi d’inglese per Hongki che spesso e volentieri mi chiedeva delle ripetizioni. Come Jonghyun, anche lui aveva qualche problema con quella benedetta lingua, ma al contrario dell’altro, mi faceva dannare di meno. Sara e Taemin erano usciti dopo pranzo, così potei starmene liberamente in giro per casa, a guardare la tv o a sgranocchiare come meglio volevo del cibo in cucina. Verso sera mi ritrovai a parlare con Hongki per telefono, a quanto sembrava, Yaya aveva un nuovo scoop con un altro dei SS501.
- Si, appena è tornata a casa Jong l’ha inchiodata chiedendole perché non gli avesse detto nulla di questo Young Saeng - disse Hongki, da perfetto pettegolo.
- Saeng? Non immaginavo proprio lui - commentai affranta.
E Hyun Joong? Io pensavo che Joong si fosse finalmente deciso e invece arriva Saeng?! Non ci capisco più niente.
- A quanto pare però era tutto un malinteso - continuò lui.
- Come al solito. Prima Hyung Jun, ora Young Saeng. Immagino che Jong sia prima esploso e poi abbia compreso la stupidità della cosa - dissi accennando ad un sorriso.
- Proprio così! Ahahah avresti dovuto vedere la sua faccia! Anche se poi si è incupito tutto d’un tratto. Adesso è in camera sua con Ilaria, e non voglio interromperli. Ma mi sembrava molto triste - disse Hongki preoccupato.
- Perché? Cosa hanno detto? - chiesi curiosa.
- Sembra che il malinteso sia nato dal fatto che Tiffany stia frequentando Saeng all’insaputa di Minho, che quando ha sentito dire “ amore” da Saeng, pensava fosse riferito ad Ilaria, che per sviare la cosa ha detto di si. A quanto pare né Minho e né Saeng sapevano della relazione che Tiffany aveva con entrambi… -
- Povero Minho… era così contento della sua relazione con Tiffany… dovrebbe vergognarsi quella cretina! - commentai avendo un insana voglia di andare ad uccidere Tiffany.
Da non credere, non solo tradisce Minho, ma ci fa restare male anche il povero Young Saeng! 
- Già, ma Jong se né andato quando ha saputo che Tiffany ora va in giro con Krystal… io non la conosco, ma sembra che a Jong non sia del tutto indifferente -
- Krystal è stata la sua ragazza prima che si mettesse con me.. - mormorai. Jong aveva ancora una ferita aperta per Krystal? Pensavo di averla colmata io… forse non era così.
- Capisco. E cos’è successo? - chiese lui, sempre più curioso di sapere.
- Sono stati insieme per due o tre anni. Poi Krystal l’ha lasciato per un altro. E Jong ci è stato malissimo per più di tre mesi. - raccontai ritornando a quel tempo. Al mio amore per lui che ancora nessuno conosceva.
- Poi sei arrivata tu -
- Io non sono arrivata, io ci sono sempre stata, solo che non interessavo a Jong. Poi ho deciso che ero stufa di vederlo piangersi addosso e mi sono messa davanti a lui per farmi vedere, o almeno per tirargli su il morale. È deprimente vedere Jonghyun che piange - commentai ricordando quel giorno al parco.
- Già… Feffe senti… Tu e Jong non state passando un bel periodo vero? - chiese lui cauto.
- Mh… Hongki però ti prego, non cominciare anche tu a farmi la morale… - lo pregai sperando non iniziasse anche lui come Taemin o tutti gli altri.
- Oh no, non preoccuparti, preferisco vederti sorridere. Sarò il tuo piccolo rifugio sicuro. Se hai voglia di parlarne io sono qui, ma sono qui anche se vuoi divertirti un po’. Se vuoi scacciare brutti pensieri sai dove trovarmi - disse con una voce allegra e tanto dolce. Sorrisi, commossa dalle sue parole.
- Sai Hongki… Ti voglio davvero tanto bene -
- Oooh ma ti voglio tanto bene anche io! A tal proposito, potresti aiutarmi in inglese domani? Ho bisogno di un miracolo - si lamentò lui cosa che mi fece ridere.
- Va bene, domani verrò ad aiutarti, e se per te va bene ci vedremo più spesso per le ripetizioni durante le vacanze di Natale ok? - chiesi rotolando sul letto, finendo a pancia in su.
- Magari Feffe, se riuscissi ad alzare la mia media in inglese non avrei problemi. Allora ci vediamo domani pomeriggio da me? - chiese lui ed io acconsentii. Dopo un “buonanotte“ attaccammo ed io avevo finalmente un sorriso stampato sulle labbra.
Non smetterò mai di dire che parlare con Hongki mi migliora le giornate.

 

 
 Angolo di Feilin
Buon Sabato a tutti :D finalmente, oserei dire =_= settimana stressante piena di compiti e interrogazioni e voglia di morire. Ma concentriamoci sul capitolo :D piaciuto? ( bhè, oddio per come stanno andando le cose XD neanche a me piace un granchè eh, però dobbiamo toccare il fondo prima di risalire giusto? GIUSTO! XD) se vi è piaciuto fatemelo sapere in un simpatico commentino che potete tranquillamente lasciare nel riquadro che troverete proprio qui sotto XD u.u nel prossimo capitolo la nostra protagonista tornerà a casa del nemico ( già già perchè Hongki vive in casa KIM!) cosa pensate che accadrà? eh eh, ne vedremo delle belle. Quindi alla prossima! Un BACIO!!
Ah! se volete vedere cosa è successo nel bar fra Ilaria, saeng e Tiffany, andate qui! :D
 :Leggimi!
  
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