Non Devi
[NejiHina]
Quando sei l’erede di uno dei più potenti clan di Konoha
ci sono cose devi e cose che non devi fare. Ci sono cose che puoi
e cose che non puoi fare.
Ci sono cose che è bene e cose che non è bene fare.
Ad esempio, una cosa che
non dovresti assolutamente fare, è innamorarti di tuo cugino.
Hinata questo lo sa, ne è perfettamente conscia.
Comprende i danni che
comporterebbe questo suo comportamento, lo comprende anche mentre cinge il
collo di Neji e unisce le labbra alle sue. Lo comprende nitidamente
mentre lui le slaccia il prezioso yukata
lilla, e mentre le bacia il collo.
La situazione politica
degli Hyuuga le è chiara anche quando si sdraiano dolcemente
sul futon, quando le mani del
cugine le sfiorano la pelle e le tolgono la biancheria intima. Tutto ciò le è chiaro perfino quando
crede di aver perso ogni barlume di lucidità.
Hinata sa, Hinata capisce.
Hinata non vorrebbe mai creare
complicazioni, ma è costretta a farlo, all’insaputa di tutti.
…Perché loro due sono l’endemico ed invisibile
problema della casata.
È lei che distrugge tutto, a poco a poco, notte dopo notte, percorrendo silenziosamente i
corridoi deserti della villa addormentata.
Lei che con la sua
ingenuità pensa di non far del male a nessuno e bussa alla sua porta,
aspettando in trepidante attesa una risposta.
E Neji.
Chi risponde non è forse altrettanto colpevole?
Lui la accetta, la invita ad entrare, incoraggiandola. Senza un suo
cenno del capo, lei rimarrebbe ferma sulla soglia a fissare l’oscurità che le si para di
fronte, incapace di prendere una decisione.
Neji la prende
per mano, la conduce oltre l’ingresso e la guarda con adorazione. Le accarezza gentilmente i capelli, la ama.
Ma per gli altri è difficile capire, andare oltre, uscire da se stessi. Quasi impossibile è immaginarsi nei loro panni.
Perché nessuno, o quasi, sa come ci si sente. Nessuno vuole sapere come si sentono loro.
Però tutti vogliono esprimere la propria opinione, puntare il proprio
indice contro i malcapitati e giudicare. Attendono morbosamente un passo falso,
il momento in cui potranno gridare allo scandalo, l’istante in cui potranno levarsi in piedi e condannare i peccatori.
Loro.
Hinata e Neji,
orgoglio e rovina di una casata che muore vedendoli nascere.
Hinata e Neji, serpi cresciute in seno,
insipidi e falsi agli occhi altrui.
Hinata e Neji, con i loro occhi bianchi, ad un
passo dalla dissoluzione.
Hinata e Neji,
che ora giacciono ignari, l’uno di fianco all’altra.
Al di là della finestra
cade la neve, così adatta alla loro vita da sembrare finta, da
sembrare un effetto studiato ad arte. Anche i bagliori
tra le nubi paiono finti ed artificiali, quasi ad enfatizzare la drammaticità degli eventi.
Ma, al
di là
della finestra, la neve continua a cadere, indipendentemente da ciò che avviene. I lampi continuano a baluginare comunque,
così come il vento continua a soffiare contro gli alberi ormai spogli.