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Autore: hugmeidols    16/11/2013    2 recensioni
"Mars? - la chiamò la madre - Mars, sei pronta?" domandò entrando nella sua stanza.
"Per cosa?" chiese la ragazza senza muoversi dal suo letto.
"Ma come per cosa? - esclamò la donna - Harry parte tra mezz'ora per Londra, sbrigati che dobbiamo andare a salutarlo"
"Io non vengo" rispose seria.
"Cosa vuol dire che non vieni? Devi esserci!"
"Non vengo mamma - la guardò - sai che non voglio che parta"
"Mars - la donna le si avvicinò - sai benissimo che se potesse ti porterebbe con lui"
"No mamma - sospirò - non lo farebbe mai. Ormai io ed Harry viviamo in due mondi diversi, paralleli e incompatibili"
"Ma cosa dici?"
"La verità mamma - guardò il soffitto - ormai Harry sta entrando nel mondo della televisione, della fama e delle fan impazzite, non ha più posto per me. Non c'è più posto per me, nella sua vita"
Genere: Malinconico, Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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12 Settembre 1997 - primo giorno di asilo.

"Mamma non mi lasciare qui!" urlò il bambino aggrappato alla coscia della mamma che doveva andare via per accompagnare la sorella a scuola.
"Ti prego, non andare via" piagnucolò stringendo la gonna della donna con le sue piccole manine.
La donna sorrise lievemente per poi inginocchiarsi all'altezza del figlio "Harry - gli accarezzò dolcemente i capelli - vengo a prenderti tra qualche ora, vedrai che non sarà così terribile" gli sorrise.
"Ma io non voglio stare da solo - si stropicciò gli occhi - non conosco nessuno" rispose abbassando la testa e tirando su col naso.
"Se non entriamo non farai mai amicizia tesoro - gli accarezzò le guance - dai su, vedrai che il tempo passerà così in fretta che quando tornerò non te ne vorrai andare via"
"Promettimi che mi vieni a prendere" le disse mentre Anne lo prendeva per mano e lo faceva entrare dentro l'asilo.
"Te lo prometto" rispose poi dandogli un bacio sulla guancia per poi lasciargli la mano e facendo un cenno alla maestra, che si avvicinò a lui, andare via mandandogli un bacio volante.
"Mamma" la chiamò nuovamente Harry, ma Anne era già uscita e prima che lui potesse ripiombare in un pianto isterico, la maestra gli si inginocchiò davanti "Allora Harry, pronto per il tuo primo giorno di asilo? - Harry fece di no con la testa - Vedrai che sarà divertente! Anche Gemma non voleva venire qui ma poi si divertiva sempre tanto" gli sorrise.
"Non conosco nessuno" disse a bassa voce.
La maestra inclinò la testa di lato per poi guardare alle spalle di Harry ed alzarsi "Vieni con me" disse poi porgendogli la mano.
"Dove andiamo?" domandò il bambino asciugandosi le guance.
La donna gli prese la mano "La vedi quella bambina lì - gli indicò una brunetta seduta in un angolo a giocare da sola, contrariamente a tutti gli altri bambini che giocavano insieme - è sola anche lei, che ne dici di andarle a fare compagnia?" 
Harry titubò per un secondo ma poi, dato che non voleva rimanere da solo, annuì e sorrise alla maestra che lo portò vicino alla bambina che, non appena li vide, alzò lo sguardo confusa.
"Ciao Mars - la maestra le si inginocchiò davanti - Harry può giocare con te?" 
La bambina rimase in silenzio per qualche secondo, guardò i suoi giochi, Harry, poi di nuovo i suoi giochi e infine, presone uno, lo porse al bambino che timidamente, accompagnato dalla mano della maestra, si sedette di fronte a lei e sorridente afferrò il gioco mentre la donna si allontanava.
"Io sono Harry" disse poi continuando a giocare.
"Io Mars" rispose la bambina facendo lo stesso.
"Che nome strano - rise - non lo avevo mai sentito"
"Il tuo invece è normale, anche il mio papà si chiama così" lo guardò; Harry le sorrise.
"E' un bel nome" disse poi.
"Grazie - gli sorrise - vuoi essere mio amico? Non conosco nessuno qui" gli propose Mars stringendo le spalle.
"Sì!" rispose subito Harry sorridente e felice di essersi fatto un'amica.
Mars ed Harry passarono tutta la mattina, fino alle quattro del pomeriggio, insieme. Giocavano e ridevano a crepapelle e quando finalmente la mamma di Harry lo venne a prendere, si avverò quello che Anne aveva predetto: non se ne voleva andare.
"Ma mamma, io non voglio tornare a casa" si lamentò mentre la donna gli rimetteva il giubottino.
"Harry, dobbiamo tornare a casa - rispose la donna chiudendogli la lampo - tanto domani torni"
"Ma io mi stavo divertendo con Mars!" sbuffò.
"Mars? - ripeté la donna sorridendo - E chi è? Una tua amichetta?"
Harry arrossì "Sì - abbassò la testa - abbiamo giocato insieme oggi" le sorrise.
"Davvero? - gli domandò - E chi è?" 
"Quella lì!" rispose Harry indicando la bambina castana che stava uscendo dalla porta dell'asilo.
"E' carina" commentò Anne.
"E' una femmina, deve essere carina" rispose Harry facendola ridere.

15 Settembre 2000 - primo giorno delle elementari.

"Sbrigati Harry che perdi l'autobus!" lo chiamò Anne dal piano di sotto con il sacchetto del pranzo in mano.
"Sto scendendo, non trovo il giubotto!" rispose Harry dalla sua stanza.
"Dai moccioso che faccio tardi per la scuola anche io se no" disse Gemma passando davanti alla sua stanza.
"Mi sto muovendo!" le fece la linguaccia; l'atra rise.
"Harry! Mars è arrivata, sbrigati!" urlò Anne per poi salutare la bambina che si era presentata alla sua porta.
"Eccomi eccomi!" rispose il bambino correndo giù per le scale.
"Guardalo come corre, non è che Mars è la tua fidanzatina?" commentò Gemma ridendo mentre la madre le porgeva il sacchetto del pranzo.
"Non è la mia fidanzatina - si lamentò Harry mentre Anne gli dava un bacio sulla guancia - ciao Mars" la salutò poi con la mano.
"Ciao Harry" rispose sorridendo la bambina con le codine che aveva appena salutato.
"Sta passando il bus, andate o farete tardi - disse Anne esortandoli ad uscire - buona giornata!" 

21 Dicembre 2009 - ballo di Natale (secondo anno di liceo)

Harry si guardò allo specchio un'ultima volta: stava davvero bene in smoking. Sua madre glielo aveva comprato qualche settimana prima quando Mars aveva accettato di andare con lui o meglio, quando lui aveva trovato il coraggio di invitarla per il loro ultimo ballo insieme dato che, probabilmente, per il vero e proprio ballo di fine anno, lui non ci sarebbe stato. 
La conosceva da quando aveva tre anni, sapeva ogni singola cosa di lei e forse era questo che gli aveva fatto capire che lei era quella giusta per lui.
Aveva passato ogni singolo pomeriggio della sua vita in sua compagnia, che sia stata estate, autunno, inverno o primavera.
Sapeva qual'era il suo film preferito, il suo cantante preferito e persino qual'era il suo numero di scarpe.
Non c'era una sola cosa che gli sfuggisse di Mars e non vedeva l'ora di passare quella serata fantastica con lei.
"Sei nervoso?" gli chiese Anne entrando nella sua stanza.
"Un po' in realtà" rispose Harry sospirando.
"Vedrai che andrà tutto bene - gli sorrise sistemandogli la giacca quando suonarono alla porta - be', è arrivato il momento" concluse aggiustandogli un'ultima volta i capelli per poi scendere al piano di sotto.
"Dai Harry - sospirò - puoi farcela, non è il primo ballo a cui partecipi con Mars" si sorrise allo specchio e preso coraggio, scese al piano di sotto dove Mars lo stava aspettando, avvolta in un vestito color crema che si abbinava benissimo alla cravatta e al fiore che le aveva preso qualche giorno prima e che le avrebbe attaccato al polso.
Anne prese la macchina fotografica e prima di piangere per la commozione, immortalò quel momento per poi lasciare uscire i due ragazzi.
"Stai benissimo - commentò Harry mentre la macchina da lui noleggiata, li portava verso la scuola - non mi ero mai accorto di quanto fossero lunghi i tuoi capelli" continuò mentre si torturava le mani.
"G..grazie - rispose Mars - anche tu stai benissimo in smoking"
"Grazie, anche se mi sento un pinguino - risero - ma ci pensi? - si girò verso di lei - L'anno prossimo cominciamo l'università" sospirò.
"Già! - rispose entusiasta Mars - Non vedo l'ora d'iniziare a studiare le lingue" gli sorrise.
"Lingue?" chiese Harry abbattuto.
"Sì - lo guardò - perché? Tu..tu che universtà vuoi fare?"
"Legge, sociologia e business.." rispose.
"Wow - commentò Mars - per la prima volta non andremo a scuola insieme, suona strano"
"Be', se riesco a superare il provino per xfactor, non ci andrò a prescindere all'università" rise, e rise anche Mars anche se dentro, sperava con tutto il cuore che Harry non la superasse quell'audizione. Era da quasi un anno che quando lo andava a trovare in panetteria, dove lavorava, le parlava di come gli sarebbe piaciuto diventare un cantante, di come gli sarebbe piaciuto girare il mondo e ogni volta che gliene parlava, aveva quella luce negli occhi che la faceva innamorare sempre di più di lui ma che, pure volendo la sua felicità, non riusciva ad accettare il fatto che se ne sarebbe potuto andare via per inseguire il suo sogno.
Quella sera fu speciale per tutti e due. Sapevano entrambi che molto probabilmente quello sarebbe stato uno dei loro ultimi momenti intimi e cercarono di passare la serata al meglio anche se, era quasi inevitabile essere rattristati.
Passarono tutta la sera a ballare al centro della pista, l'uno abbracciato all'altra anche durante le canzoni più movimentate e, prima della fine della serata, successe quello che entrambi aspettavano da tempo ma che a lungo andare li avrebbe fatti stare male tremendamente.
Allo scoccare delle undici e trenta, accompagnati da skinny love di Birdy, le loro labbra si sfiorarono per la prima volta per poi unirsi in uno di quei tipici baci da film, uno di quelli che ti toglie il fiato e che ti causa uno di quei tornadi sentimentali interni dai quali è difficile scappare una volta entrati.

11 Aprile 2010 - Audizioni xFactor.

Da quando Harry e Mars si erano dati il loro primo bacio, tra loro le cose erano andate sempre meglio, anche se, in realtà, non erano cambiate poi così tanto.
Fatto sta che però, quella mattina, quando Mars aveva saputo di non poter andare alle audizioni di Harry per xfactor, si era sentita morire.
Nessuno poteva sapere quanto lei avrebbe voluto esserci, quanto avrebbe voluto essere lì quando Harry avrebbe ricevuto i suoi 'sì', perché be', era ovvio che gli avrebbero detto sì.
Aveva una voce angelica e la canzone che avrebbe portato, si sposava perfettamente alla sua tonalità.
Però, lei non era lì, e niente la faceva stare male più di ciò. Niente se non il messaggio di Harry che diceva "Ce l'ho fatta."

23 Luglio 2010 - Bootcamp.

Mars stava lì, seduta dietro le quinte del bootcamp insieme ad Harry. Aspettavano entrambi che lo chiamassero per sapere se sarebbe andato avanti o meno.
In quei mesi però, quello che c'era tra loro due si era un po' frammentato.
Ogni volta che uscivano per Holmes Chapel, tutte le ragazzine che prima di allora lo avevano evitato, non facevano altro che andargli dietro e chiedergli foto mentre stavano insieme e dire che ciò rendeva Mars gelosa, era dire poco.
Odiava questa sua popolarità improvvisa o meglio, odiava non farvi parte e forse era proprio per questo che quando lo avevano mandato indietro, insieme all'ultimo gruppo dei ragazzi, si era sentita sollevata. Sollevata e tanto, tanto egoista.
Ma mai si era sentita tanto egoista, quanto il momento in cui lo avevano richiamato sul palco, insieme ad altri quattro ragazzi, per comunicargli di aver deciso di unirli come band.
Non riusciva ad essere felice per lui, non voleva. Non poteva accettare di lasciarlo andare, di uscire fuori dalla sua vita, cacciata via come nulla fosse.
Perché così sarebbe andata.
Lui sarebbe diventato famoso, senza di lei.
Lui avrebbe girato il mondo, senza di lei.
Lui sarebbe cresciuto, cambiato. Senza di lei.

Settembre 2010 - la partenza per xfactor.

Da quel 23 Luglio, le cose non erano state più le stesse. Harry trascorreva la maggior parte del suo tempo con i suoi compagni di gruppo, soprattutto quando alla casa dei giudici, Simon gli aveva detto di sì confermando la loro partecipazione al talent show.
Lui e Mars si vedevano poco e niente ma lei ormai non ci stava nemmeno tanto male, ci aveva fatto l'abitudine.
Sapeva che sarebbe andata così e l'unica cosa che le rimaneva ormai, erano i ricordi.
Si era goduta Harry Styles, quello ancora fuori dalle telecamere, per sedici anni e tutto sommato doveva ritenersi fortunata.
"Mars? - la chiamò la madre - Mars, sei pronta?" domandò entrando nella sua stanza.
"Per cosa?" chiese la ragazza senza muoversi dal suo letto.
"Ma come per cosa? - esclamò la donna - Harry parte tra mezz'ora per Londra, sbrigati che dobbiamo andare a salutarlo"
"Io non vengo" rispose seria.
"Cosa vuol dire che non vieni? Devi esserci!"
"Non vengo mamma - la guardò - sai che non voglio che parta"
"Mars - la donna le si avvicinò - sai benissimo che se potesse ti porterebbe con lui"
"No mamma - sospirò - non lo farebbe mai. Ormai io ed Harry viviamo in due mondi diversi, paralleli e incompatibili"
"Ma cosa dici?"
"La verità mamma - guardò il soffitto - ormai Harry sta entrando nel mondo della televisione, della fama e delle fan impazzite, non ha più posto per me. Non c'è più posto per me, nella sua vita" riguardò la madre stringendo le spalle.
"Be' - la donna sospirò - se è davvero quello che vuoi allora, non venire. Io e tuo padre però stiamo andando, se vuoi, sai dove trovarci"
"Sì, va bene" rispose mentre la donna usciva dalla sua stanza.
Mars rimase distesa sul suo letto per altri quindici minuti, finché, guardando l'orologio e rendendosi conto di quanto poco mancasse alla partenza di Harry, un senso di ansia, panico e vuoto la travolse.
Doveva vederlo per l'ultima volta fuori dalle telecamere, doveva vedere per l'ultima volta l'Harry di cui si era innamorata all'asilo.
Si alzò di scatto dal letto e infilandosi velocemente le scarpe, corse fuori di casa, prese la bicicletta e corse più veloce che poteva verso la stazione di Holmes Chapel che, per sua fortuna, non distava molto da casa sua.
Zigzagò tra le auto e arrivata alla stazione, lasciò cadere la bicicletta dove le capitava prima per poi correre dentro la stazione.
L'orologio segnava le cinque meno cinque: le restava poco tempo.
Corse per tutta la stazione senza sosta finché non vide Anne e gli altri dirigersi verso la sua direzione.
"Dov'è Harry?!" urlò con il poco fiato che le rimaneva in corpo; Anne le indicò velocemente il binario e senza dire nient'altro, Mars continuò a correre verso quella direzione.
Cinque meno cinque. 
La stazione era troppo affollata, non si riusciva a vedere niente ma doveva riuscire a trovarlo.
"Harry!" urlò tra la folla.
"Harry dove sei?!" urlò di nuovo, finché, guardando verso uno dei treni più affollati, non vide tramite il finestrino del treno uno dei quattro compagni di Harry.
Corse verso il treno in questione e cominciò a colpire il finestrino finché il ragazzo non si girò "Louis! Dov'è Harry?!" urlò sperando che la capisse.
Per sua fortuna, Louis capì e in fretta e furia si alzò, sparì dalla visuale per poi, poco dopo, far uscire Harry dall'entrata accanto a dove si trovava lei e che non appena la vide, le corse incontro.
Mars gli si fiondò tra le braccia per poi stringerlo più forte che poteva "Mi dispiace, sarei dovuta venire prima ma, non riuscivo ad accettare il fatto che te ne stessi andando via da me - lo guardò negli occhi - io ti amo Harry e - sospirò - ti auguro tutta la fortuna di questo mondo, a te e agli altri quattro. So che sfonderete, ne sono sicura" concluse per poi dare un ultimo bacio ad Harry che dopo averla abbracciata nuovamente le disse "Ti amo anche io."



Sup bitches? - Read me, thanks.
Ah, noemi scrive le OS ma non continua summer love AHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAH
Va be' sì, sostanzialmente l'ho scritta perché Mars era giù di morale, soooo spero che questa OS ti risollevi un po' il morale.
Baci baci, sunrisiall.

 
  
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