Anime & Manga > Ranma
Segui la storia  |       
Autore: Laila    27/04/2008    6 recensioni
"Akane era poco.
Akari era troppo.
Ukyo era terra inesplorata.
Si sorprese a pensarla, aggiungendola alle altre due donne importanti della sua vita"
Ho sempre visto bene Ukyo e Ryoga, così anch'io sono entrata in questa terra inesplorata cominciando questa Love-commedy. I personaggi sono tutti di diritto e proprietà dell'autrice Rumiko Takahashi, mia musa ispiratrice, eccetto alcuni personaggi aggiunti di mia iniziativa.
Genere: Romantico, Commedia, Parodia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Ryoga Hibiki, Ukyo Kuonji
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Il telocomando

Gli piaceva passeggiare per il mercato con la vecchia amazzone, gli piaceva nonostante l'assenza della sua Shampoo.

Le bancarelle esalavano profumazioni contrastanti di frutta, verdura, pesce fresco, o takoyaki caldi.

Svoltarono nel vicolo adibito ai prodotti tipici cinesi, in cui l'atmosfera e il linguaggio, lo fecero quasi tornare con la mente a casa sua.

C'era davvero da sbizzarrirsi, funghi suggestionanti, minestre della forza, fagioli in grado di diventare piante alte e robuste quanto una torre!

La vecchia si era fermata, forse riconoscendo qualche antico cimelio, davanti ad una bancarella di una coppia di fratelli, dalla pelle scura.

Mousse non le badò e proseguì, tra i vari stand, ce n'era uno nuovo, o perlomeno a lui sfuggito.

- Buongiolno signole, plego gualdi pule! - il piccolo cinese, un ragazzino di circa tredici anni gli annoverò alcuni dei suoi prodotti, tutti assicurava, all'avanguardia coi tempi.

- Questo phon a battelie è in glado di scatenale un tolnado infelnale, questa ladio tlasmette musica in glado di assopile gli animi più folti e combattivi...

Mousse sospirò indeciso ed il teen-ager lo guardò dritto negli occhi.

- Ma se ha ploblemi d'amole, allola non c'è niente come questo! - armeggiò con uno scatolone sotto al banco e ne estrasse, quello che a prima vista sembrava una comunissima ricetrasmittente, con un solo pulsante rosso nel centro. - Questo signole, è un lalissimo esemplale di telocomando!



Di ritorno dalla scuola, Ukyo sentì una melodia sommessa vagare per le ale della casa.

Salì le scale ed incrociò un Ryoga altrettanto accigliato, intento a sfregarsi i capelli umidicci con l'asciugamano.

- Viene da camera tua e di Joe – gli fece notare la cuoca, ed assieme s'intromisero nella stanza.

Joe suonava un flauto traverso di bambù, Ukyo mugugnò il motivetto nostalgico, finché non le sovvenne il titolo della ballata.

- Tokyo nagaremono -

Joe staccò per un attimo le labbra dal takebue* ed annuì, poi riprese a suonare, le dita agili e veloci si spostavano con una memoria tattile invidiabile.

Ukyo e Ryoga si misero a sedere a gambe incrociate per ascoltare l'intera esecuzione, giunto al termine, Ucchan applaudì rasserenata.

- Da piccola, mio padre era sempre molto impegnato col lavoro – spiegò di trafelata – Non riusciva mai a portarmi nemmeno al teatro dei burattini, ma qualche volta, la sera, mi metteva sulle sue ginocchia e suonava lo shamisen!* Ho sempre amato quei momenti... – confessò con la voce calante di chi, ritrova un'emozione che sembrava lontana e trascorsa per sempre.

La ragazza socchiuse le palpebre e si strinse nelle spalle.

- Suoni molto bene – ringraziò Joe.

Istintivamente Hibiki si alzò in ginocchio. - Anch'io so' suonare lo shamisen!

Ukyo lo guardò positivamente colpita.

- Davvero? Aspettatemi qui un momento! - si alzò ed uscì sentendo affiorare del rossore sulle guance. Che stupida! Perché mi avrà fatto quest'effetto?

Aspettando il suo rientro, Joe lanciò un'occhiata obliqua al girovago, il quale si portò le mani all'attaccatura dei capelli, palesemente disperato.

Che cavolo ho detto! Io non so nemmeno strimpellarla, la chitarra! Era però Troppo tardi per rimangiarsi tutto.

- Ta-Daaan! - Ucchan ricomparve porgendogli una vecchia shamisen, probabilmente quella di cui aveva parlato poco prima.

- Su, coraggio, non fare il timido! Provala! - lo incitò.

Ryoga dispose la chitarra diagonalmente, poggiandola sulla gamba destra tremolante, tossì imbarazzato e cominciò a sfregare le corde con il grosso bachi.*

Il suono che ne uscì fu disastroso per qualsiasi essere dotato d'udito, nel giro di due isolati.

Molti vicini difatti gridarono vezzeggiativi poco simpatici, come “imbecille finiscila!” o “datti all'uncinetto!”

Resosi conto della gaf, il girovago restituì repentinamente la chitarra alla proprietaria.

- Non sai suonare! - lo mise in discussione Joe, pronto a pavoneggiarsi in un confronto.

- Non è per questo! La chitarra è semplicemente scordata, dev'essere molto che nessuno la usa! - replicò l'altro, tirandogli addosso il bachi.

Il cuoco strillò come una cornacchia, quando di punto in bianco, l'angolo del plettro gli si conficcò nel bicipite.

- In ogni caso puoi accordarla, tieni! - La ragazza gli restituì la chitarra con un gran sorriso, poi si congedò dai maschietti, per tornare alla propria camera.



Canticchiava allegra, spennellando gli involtini primavera, con del tuorlo d'uova sbattute.

Mousse immaginava cosa l'amata intendesse farne, ma non voleva avere sorprese.

- Posso assaggiarne uno, quando saranno pronti?

Shampoo contrasse i lineamenti in una smorfia, riservandogli un'occhiata aquilina.

- Giù le mani, questi involtini sono pel Lanma, stamattina andlò a tlovallo a scuola!

Perfetto! Represse una risata in un ghigno il cinese, pregustandosi l'idillio.

Nella fantasia, si vedeva nascosto dietro un albero a puntare il telocomando contro Saotome.

Avrebbe ordinato quindi un comando verbale, e premuto il pulsante rosso indicando Akane Tendo come destinataria, niente di più semplice.

Senza accorgersene quel deficiente di Saotome si sarebbe dichiarato alla fidanzata, il tutto naturalmente in presenza della sua Shampoo!

Lui sarebbe comparso alle spalle dell'amazzone, consolandola e permettendole di piangere tra le sue braccia, sempre pronte ad accoglierla.

Passò alcune ore, affascinato dall'idea della sua storia d'amore imminente, non riuscendo ad trovare nessuna falla, nel suo piano praticamente perfetto!

Giunta l'ora, più che mai deciso ed in fibrillazione dall'aspettativa posta sul telocomando, impugnò il manubrio e scattò sul sellino, pedalando di buona lena.

- Mousse! - lo chiamò una voce familiare alle sue spalle, facendolo volgere proprio quando avrebbe dovuto frenare... Il cinese infatti, si scontrò contro un palo della luce!

- Ricordati di comprare dei vassoi nuovi! - gridò appena fuori della soglia del ristorante, la vecchia Obaba.



- Ti ho portato il cestino della merenda, l'avevi lasciato a casa!

Ukyo non si capacitava del fatto che Ryoga, l'avesse trovata così in fretta per i suoi standard, ma forse la cattività l'aveva suo malgrado, migliorato.

Gli servì una spatolata in testa – Non c'era bisogno che venissi qui! Posso cucinarmi da mangiare quando voglio, dovresti saperlo... - sbottò, mani ai fianchi.

- Cosa? Invece che ringraziare, m'insulti?

- Se vuoi che ti ringrazi, renditi utile imparando a lavorare decentemente!

Ranma osservò i due amici accigliato, stavano facendo troppo chiasso, ma parevano talmente assorti nel loro battibecco, da non accorgersene!

- Ailen, sono allivata! - spuntò all'ingresso Shampoo, lasciando la porta dietro di lei, aperta.

- E questa come sai è la nostra classe, se t'iscriverai, chiedi d'essere trasferita nella nostra sezione, sarebbe magnifico! – propose Akane all'allevatrice di suini spingendola dentro.

Accadde tutto nel medesimo istante in cui Mousse arrampicatosi sull'albero che dava a vedere l'interno della classe di Saotome, bisbigliò all'appendice della ricetrasmittente e spinse giù il tasto rosso.

- Ti amo! Avrei voluto dirtelo quel giorno a Jusenkyo, ma sono stato troppo stupido! - si ritrovò a dire Ryoga, senza alcun nesso logico.

Mousse spostò il telocomando su quella che aveva scambiato per Akane Tendo.

- Anch'io ti amo, caro! - rispose Ucchan arrossita di botto, incapace di dare ordini autonomi al proprio centro del linguaggio.

Il cinese s'inorgoglì della sua bravata, nonostante gli occhiali si fossero rotti, era bastato sentire quei due bisticciare, per capire dove puntare il formidabile telecomando! Aveva concluso un bell'affare, sì!

Atterrò sulla cattedra, mani ai fianchi ridendo come un pazzo.

- Udite, udite! Ranma si è dichiarato ad Akane!

La cinese lo pungolò con un cazzotto micidiale...

- Aya! Che stai dicendo?! Non vedi che Lyoga e Ukyo si sono dichialati! Siamo al disastlo!

Quanto a Ryoga prese a sbracciarsi disperato.

Incrociò subito gli occhi spalancati dell'allevatrice. - No, un momento! Io non volevo dire certe cose!

Akari però fuggì via atterrita, senza ascoltarlo, il girovago, preso in contropiede avrebbe voluto aver tempo per mettere in chiaro la situazione, ma fu costretto ad inseguirla.

In classe scoppiò il finimondo, fra pettegolezzi e commenti melliflui.

Ukyo si passò le mani sulla fronte, fronte che scottava, sospirando desolata.

- Non capisco cosa sia successo! Non riuscivo a controllarmi, le parole che ho detto... non m'erano passate nemmeno per l'anticamera del cervello! E poi che significava quel Jusenkyo?! Io non sono mai stata a Jusenkyo!

Uno strano apparecchio, simile ad una ricetrasmittente, caduto ai piedi di Mousse incuriosì Akane Tendo.

- E questo cos'è? - disse inginocchiandosi a prelevarlo.



Si sentiva un mostro, aveva ferito Akari col suo strano comportamento...

Non pensavo le parole che ho detto, eppure sentire Ukyo rispondere anch'io ti amo... mi ha fatto sentire leggero... come se mi avesse tolto un peso!

Scrollò la testa, doveva raggiungere Akari prima di perderla, nella corsa, riuscì ad afferrarle fortuitamente il braccio.

- Mi lasci signorino Ryoga - non era un ordine, era semplicemente una richiesta.

Il ragazzo affogando l'agitazione in un sospiro, la liberò dalla presa.

- Akari, io non sapevo quello che stavo dicendo! E' stato come se un altro avesse parlato con la mia voce, senza il mio permesso...

L'allevatrice alzò leggera lo sguardo, tormentandosi le labbra.

– Saprebbe giurarmi, sui tutti i maiali del mondo, che prova solamente sentimenti d'amicizia per la signorina Ukyo?

Non era riuscito ad articolare nulla di concreto in risposta a quella domanda, pur avendo mugugnato più volte nel tentativo di farlo.

- Mi scriva, quando sarà sicuro su chi di noi due ricadrà la sua scelta – propose diligentemente l'allevatrice, e una volta fattogli un sorrisetto, se ne andò senza più voltarsi.



La porta era completamente aperta, Ukyo la varcò inoltrandosi nella riproduzione fedele di una foresta, dove l'edera celava persino le pareti della stanza!

Ryoga stava accucciato ai piedi di una palma, con le braccia che abbracciavano le gambe.

- Come hai fatto a trovarmi? - domandò incredulo alzando quel suo sguardo triste.

- Mi crederesti se ti dicessi che questo è l' ufficio del preside?

- Neanche per idea, siamo lontanissimi dal Furinkan! - mormorò l'altro sempre più incredulo, sfiorando l'appendice di una liana.

Ucchan si strinse nelle spalle, cercando di evadere dal sentimento di rabbia che l'aveva sopraffatta.

- E' stata tutta colpa di Mousse...

- Che cosa?

- Ha usato su di noi un aggeggio cinese per suggestionarci, ci ha scambiato per Ranma e Akane, ti rendi conto?! - Ryoga abbozzò un sorriso amareggiato, che avrebbe potuto risparmiarle.

- Non ha più importanza, ora che tanto per cambiare, ho deluso Akari – una lacrima solitaria rigò il lato sinistro, del volto del girovago.

Lei non merita di soffrire per un vigliacco come me! Non valgo nemmeno un briciolo, di quello che vale Akari, non ne sono degno... Il giovane artista marziale, racimolando le ultime forze, si alzò in piedi.

- Devo andarmene da Nerima – concluse più per sé stesso che per lei.

Ucchan s'irrigidì. - Ma no! Puoi fermarti da me quanto vuoi! - la sua, somigliava orribilmente ad una supplica.

Il ragazzo negò, ligio a tale proposito.

- Non pensare solo ad Akari, persino Ranma ci ha visti... Ti ho causato un mucchio di problemi, ora ho bisogno di chiarirmi le idee, di partire per un viaggio... Posso chiederti un ultimo favore?

Kuonji confermò - Tutto quello che vuoi... -Perché sei tutto quello che voglio!

La consapevolezza dell'irrazionale, la colpì come uno schiaffo, mettendola in guardia da sé stessa e dalle bugie che si era sempre raccontata.

Aveva mai formulato nulla di così scomodo? No, non si era mai soffermata sul loro, di rapporto!

L'evoluzione dei suoi sentimenti per il girovago era qualcosa, che aveva infantilmente trascurato.

Perché infondo Hibiki era troppo vicino a lei per permetterle di comprendere. Cosa? La verità.

Farle capire di aver mutato ogni semplice attenzione quotidiana, in una ben più avventata attrazione emozionale!

Se solo Ukyo avesse potuto tornare indietro... non lo avrebbe mai assunto!

Che pasticcio, io... voglio che resti con me!

Ryoga era lì accanto e lo era ancora per poco, le rivolse un caldo sorriso, protraendolo per alcuni secondi, in ringraziamento.

Ryoga, che l'aveva sempre sostenuta, seguendo ogni follia malsana che le attraversava la mente, quando voleva riappropriarsi di Ranma.

Ryoga, che gli era stato accanto, quando lei stessa aveva dubitato della sua preparazione atletica, dopo il furto avvenuto in pieno giorno, nel suo locale.

Ryoga, che la faceva sorridere, nonostante fosse stata di malumore.

Tutto questo che spariva nel nulla, annientandola tanto rapidamente, quanto uno schiocco di dita.

Resta! Non importa se non lo farai per me, rimani dove posso vederti, mi basterà!

Le consegnò delle bollette, dei soldi per pagarle e tutte le indicazioni necessarie.

La verità era che lo ascoltò per metà.

L'altra metà voleva assolutamente parlargli! Sollevò la testa intercettando i suoi occhi smeraldi, neutralizzanti.

Si sentiva una stupida, come se dovesse chiedergli il permesso di replicare, lei! Che aveva sempre pronta una risposta sagace, ma non lì, non ora.

Attraverso il suo sguardo lesse dolore, solo un immane, selvaggio, graffiante dolore.

Quel dolore l'aveva raggiunta e imbavagliata, come riuscire a soprassederlo?

A testa bassa rinunciò.

- L'uscita è da quella parte! - gli indicò persino.

L'ultima cosa che voleva era dimostrarsi priva di comprensione. Qualora però Ryoga fosse tornato, avrebbe raccolto il coraggio a quattro mani e non l'avrebbe più lasciato scappare.

Valeva la pena di capire che era un ipocrita, ma non un'egoista.

Lo vide, staccarle un pezzo d'anima, nell'esatto momento in cui il ragazzo attraversava la soglia, e subì l'ingiustizia nel restarsene ferma dov'era. Senza la presenza del ragazzo, la messinscena perse d'effetto...

Tutte le emozioni anestetizzate, ormai da tempo indeterminato irruppero in un pianto straziato.

Lacrime e spasmi gli mozzarono il respiro, mettendola ginocchioni, trepidante sul pavimento, tappezzato d'erba sintetica.

A nulla valsero gli sforzi per asciugarle, scorsero inesorabili fino all'ultima goccia, finché non sentì le palpebre pesanti e gli occhi gonfi e inariditi, farsi vitrei.

Non aveva mai pianto così tanto, nemmeno da piccola.

La perdita di lucidità, s'impossessò di Ucchan, rispondendo al naturale fabbisogno del suo corpo.

L'esaudirsi beato, di un desiderio improvviso, quello di rifugiarsi nel buio: un buio lontano anni luce dalla realtà, che si accaniva per tenerla in un circolo vizioso, dentro ad un eterno movimento di fatti e attività seccanti.

Ed il buio entrato dagli angoli dei suoi occhi, spense la luce della stanza.


*Shamisen: tipica chitarra giapponese a tre corde, della famiglia del liuto.

*Takebue: flauto traverso di bambù, di fatturazione giapponese.

*Bachi: grosso plettro di legno.

L'angolo dell'autrice:


Ragazzi/e siamo arrivati di già a 9 cap!Come vola il tempo... e comunque alla fine questo è stato il più lungo, assieme al 13° che ho dovuto spezzare

per fare spazio al 14° e ultimo... ma ora passo a ringraziarvi uno per uno, dicendovi prima delle risposte un Grosso Grazie.

Lavs: Ryoga mi piace immaginarlo come un tipo protettivo, il gentlemen di Nerima ^-^

Maryku: Non ti nascondo che Iori è un personaggio a cui mi sono affezionata, man mano che scrivevo, tra l'altro ne è venuto un personaggio che

non riesce a restare al suo posto. Del boss, potrei riparlarne...^^non anticipo più^^;;;

Aleberil: Ryoga e Ukyo hanno un modo tutto loro per confrontarsi, ma se ci aggiungi Joe, allora le cose si accellerano...

Spero continuerete a seguirmi!

Alla prossima pagina web! Laila^^

   
 
Leggi le 6 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Ranma / Vai alla pagina dell'autore: Laila