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Autore: thksel    17/11/2013    1 recensioni
'se ti mostrassi un bicchiere colmo per metà, mi diresti che è mezzo pieno o mezzo vuoto?'
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Selena Gomez
Note: AU | Avvertimenti: Triangolo
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nono capitolo.

La ricerca della felicità, per quanto ne sapevo era un cammino abbastanza lungo, ed era l'unica cosa che accumunava in pieno tutti gli uomini.
Chi è che non cerca la felicità?
Ad un certo punto della nostra vita arriva quel momento in cui dobbiamo seguire la nostra strada, ascoltare il cuore e fare il meglio che possiamo.
Seguire i sogni è importante, è alla basa di una vita felice. Tutto quello che possiamo fare è conoscere i propri limiti e cercare di superarli.
così, si scopre quanto siamo in grado di fare davvero. Ero lì, stesa sul letto, con una melodia che mi risuonava in testa da parecchi giorni.
Presi la chitarra ed eseguii gli accordi.
Presi una pagina di pentagramma, e cominciai ad appuntare quello che stavo suonando.
Alla fine, avevo creato uno spartito niente male.
Quell'insieme di note mi facevano stare davvero bene. Non credevo ai miei occhi. Non riuscivo a capire come avessi abbandonato tutte quelle emozioni, sensazioni che un tempo rendevano la mia vita completa. E dopo tanto, ricordare come si faceva a suonare non fu per niente faticoso.
Mi veniva naturale, ce l'avevo nel sangue e non potevo affatto evitarlo.
Cominciai a inventare qualche parola che potesse andare bene con la melodia composta.
'If time can turn in today,
And we left too many things to say..
If we could turn it back,
what would we want to change...'
Quelle parole esprimevano i grandi passi che avevo fatto in quel periodo. Erano perfette.
Non avevo nemmeno bisogno di pensarci troppo, sembravano uscire fuori da sole.
Cercai di continuare, volevo creare, per la prima volta una canzone, una MIA canzone.
'And now's the time to take a chance,
Come on, we gotta make a stand,
what have we got to lose,
The choice is in our hands..
And we can find a way to do anything..if we try to.
Live like there's no tomorrow.'
A tal punto mi bloccai.
'La prima strofa'. pensai.
Era davvero perfetta. 'Live like there's no tomorrow'
potrebbe essere un titolo meraviglioso, pensai.
La risuonai con tanto di chitarra, ma questa volta anche la mia voce la accompagnava.
Ero davvero soddisfatta.
Sentii dei passi sulle scale, così posai la chitarra e dissi 'chi è?'
'Sono il papà, posso entrare?'
'Si, certo.'
'Cos'èra quel rumore?' mi chiese lui.
'Oh, stavo solo cantando. Papà è davvero grand..'
Mi interruppe, prima che finissi di parlare.
'Non dire altro. Ci ho riflettuto su questa storia e non voglio che tu canti. Non puoi fare musica, hai spezzato la tradizione, questo non è il tuo destino. Quindi, adesso basta con questa pagliacciata, devi tornare a scuola.'
Sapete quella sensazione quando ti sta crollando il mondo addosso?
Ebbene, ecco cosa stavo provando in quel momento.
Non potevo credere a ciò che aveva detto. Non lo avevo nemmeno mai visto così arrabbiato, così serio.
'Ma cosa stai dicendo? Sei diventato pazzo? La musica è la mia vita, è il mio sogno, non capisci?'
'Ma quale sogni e sogni, non puoi avere nessun futuro , nessun lavoro in questo campo. Come troverai da vivere? Non fare la stupida.'
'Ma papà, io sto scrivendo anche una canzone, almeno ti andrebbe di ascol..'
'Il caso è chiuso.'
Detto questo, si voltò, uscì dalla mia stanza e sbattè forte la porta dietro di se.
Scoppiai in lacrime.
Come poteva pensare quelle cose?
La mia autostima era appena crollata, ancora di più.
Allora, tutte quelle parole, non hanno nessun significato?
Tutte cose buttate al vento? E gli insegnamenti da parte di Ariana?
Non valevano più niente? Avevo imparato a sognare ancora, e di certo non avrei smesso.
No, non mi sarei lasciata bloccare al primo ostacolo.
Dovevo dimostrare a mio padre di che pasta ero fatta.
Niente e nessuno avrebbe potuto fermarmi.
Quella voce non mi era stata donata solo per cantare.
Per la prima volta, nella mia vita, sentivo di poter credere in me stessa.
Sono sempre stata quella ragazza che aveva paura anche di parlare, di alzare la mano in classe per paura di sbagliare.
Quella ragazza che non accettava i complimenti, ma credeva ad ogni insulto.
Quella ragazza sempre confusa, di cui nessun ragazzo si innamorava, di cui nessuna amica si soffermava.
Ho avuto molte amicizie, ma nessuno è rimasto.
Tutti hanno preferito allontanarsi da me, tutti mi hanno usato, come fossi fatta di carta. Avevo perso me stessa, ero bloccata in quella routine, che stava per uccidermi.
Ma non questa volta. Mi dissi. E sbattei un pugno sulla scrivania della mia cameretta.
'La musica è la colonna sonora delle nostre vite.' mi dissi. Nessuno può portarcela via e avevo intenzione di combattere.
'Niente è impossibile' ricordai le parole di Ariana.
'Proprio come i sogni prendono vita, quando meno te lo aspetti,così accade per le risposte ai dubbi che non riesci a risolvere. Lascia che il tuo istinto guidi te stessa, e fà che le tue paure siano sconfitte dalla speranza.'
Ancora una volta, fecero capolino nella mia mente le parole della mia adorata nonna.
Non dovevo permettere di farmi portare via i sogni dentro il cassetto, dopo che li avevo finalmente tirati fuori.
La maggior parte di noi non è preparata ad affrontare i fallimenti ed è per questo che non siamo capaci di compiere il nostro destino.
E' facile sfidare quel che non comporta alcun rischio. Pensai. Niente nella vita è facile, ma non per questo è impossibile. Bisogna credere in tutto, fino alla fine, perchè tutto è raggiungibile.
Mia madre sentì papà che mi 'rimproverava' e decise di salire a vedere cosa fosse successo.
Aprì la porta e mi trovò in lacrime.
'Cos'è successo?' mi abbracciò.
'Non mi permette di cantare. Papà non mi permette di cantare.'
'Sono tua madre, e sò cosa stai provando.. ho cercato di farlo ragionare, credimi. Non ce l'ho fatta. E anzi, ti chiedo scusa per tutto questo, è anche colpa mia. Ti ho imposto tutto quello che hai fatto, ma adesso è tempo che tu decida la tua strada.'
'Oh, grazie mamma, grazie. Ma papà...'
'Ci proveremo, va bene? Tu non perdere mai di vista quello che intendi raggiungere, voglio solo vederti felice. E' questo quello che conta di più per me. Lo capirà anche tuo padre, ne sono sicura.'
Io tanto sicura non ero.
Conoscevo mio padre, ed è sempre stato molto testardo. Quando si mette in testa qualcosa, non cambia mai idea. Ma questa volta, si trattava di una cosa seria, della mia vita, della mia felicità.
'Adesso andiamo a tavola, è ora di mangiare.'
Mi sentii rassicurata dalla voce di mia madre, e anche se non avevo voglia, scesi le scale e mi sedetti al tavolo, dove c'èra già papà.
I piatti erano già pronti, presi la forchetta ,ma non riuscii proprio a mangiare nulla.
C'èra molta tensione, e papà aveva uno sguardo davvero arrabbiato.
Ad un certo punto si schiarì la voce e disse:
'Sai che ti voglio bene. Ed ecco perchè ho fatto quello che ho fatto. Adesso mangia.'
'..No..tu non mi vuoi bene. L'amore è anche imparare a lasciar libero l'altro,senza lasciare che i tuoi sentimenti ostacolino ciò che sarà la cosa migliore per coloro che amiamo. E tu, non sai cos'è meglio per me.'
Detto questo, senza aggiungere nient'altro e senza aver toccato cibo, salii in camera mia.
  
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