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Autore: LetsCuddle    17/11/2013    7 recensioni
E se Crono fosse tornato prima del tempo? E se Voldemort non fosse morto definitivamente?
Un viaggio attraverso due mondi apparentemente diversi ma fondamentalmente legati.
Genere: Azione, Commedia, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Quasi tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il passo svelto del Signore Oscuro non creava alcun rumore a contatto con il marmo freddo e nero del palazzo risorto sul monte Otri. Il tempo sembrava scorrere sempre più lentamente, segno che si avvicinava alla sala del trono dove lo attendeva il Signore del Tempo.
Agitò la bacchetta e la portà si spalancò per poi richiudersi al suo passaggio.
Il re dei Titani era lì, che lo attendeva, sotto forma di braciere nero dalle fiamme scarlatte.
"Mio Signore" Voldemort si inginocchiò al suo cospetto, era una cosa che odiava, ma necessaria.
"Puoi alzarti, mortale" la voce quasi metallica del Titano riempì la stanza e lo stesso Signore Oscuro rabbrividì: Crono era l'essere che più temeva, perfino più di Silente, ma la situazione era disperata e occorreva il suo aiuto.
"Ho deciso di aiutarti nel tuo scontro" esordì il Titano "a patto che tu e le tue... forze magiche aiutiate me nella mia battaglia"
Un ghigno si fece strada sul volto di Lord Voldemort "Ma certo, mio Signore" sibilò.

 


"Hey Harry, che stai facendo?" chiese Ron saltando gli ultimi gradini della scala che portava alla sala comune dei Grifondoro, dove il suo migliore amico stava finendo di scrivere una lettera.
"Ron! Mi presti il tuo gufo?"
"Non puoi usare Edvige?"
"No, è troppo riconoscibile" si affrettò a rispondere Harry indaffarato a infilare la lettera nella busta "Perché questa cosa non entra? Accidenti!"
Il ragazzo dai capelli rossi si accigliò e gli si avvicinò "C'è qualcosa che non va Harry?"
Il suo amico dagli occhi verdi alzò lo sguardo serio, Ron non lo aveva mai visto così preoccupato, mai.
"Siamo in grossi guai, Ron" si intromise una ragazzina dai capelli arruffati spuntata da chissà dove neanche un secondo prima "Woo Hermione? Da dove sei uscita fuori?" chiese sconvolto.
"Hermione, menomale, hai avvertito gli altri?"
"Si Harry, tu hai mandato la lettera? Ci servirà tutto l'aiuto necessario."
"Se Ron chiamasse quel gufo!"
"Sicuro di voler affidare una lettera così importante a quello stupido gufo?"
"Qualcuno mi spiega che sta succedendo?"
"Voldemort è tornato, Ronald. Ed ha un nuovo alleato." gli rispose Hermione.
Il ragazzo sgranò gli occhi, l'unica cosa che riuscì a biascicare fu "Miseriaccia."
"Adesso mi chiami Errol?"

 

Era una mattinata come un'altra al Campo Mezzosangue: centauri al galoppo in lontananza, satiri in giro per il bosco alla rincorsa di ninfe, figlie di Afrodite che si specchiavano nel lago, figli di Apollo alle prese con il tiro con l'arco, gufi con lettere nel becco... un momento.
"Che ci fa un gufo con una lettera nel becco?" chiese il semidio alla sua ragazza.
"Un che? Percy stai bene?" rispose lei apprensiva.
Il ragazzo le afferrò il viso e la voltò verso l'alto dove nel cielo stava ancora volando un gufo in maniera un po' strana. Lo strano uccello attraversò la barriera
come niente fosse, segno che aveva qualcosa di magico, ma non di cattivo.
Mentre il figlio di Poseidone e la figlia di Atena ancora seguivano il pennuto con lo sguardo questo si andò a schiantare contro un albero poco lontano dai due ragazzi finendo a terra.
"Dobbiamo andare ad aiutarlo! Forse è un messaggio di mia madre!" esclamò Annabeth speranzosa, afferrando il braccio del ragazzo e trascinandolo con se fino al punto di 'atterraggio' dell'uccello simbolo della dea.
"Annabeth, io non credo che..." neanche il tempo di finire la frase che l'uccello balzo di nuovo in piedi con la lettera salda nel becco. La ragazza si porto un ricciolo biondo dietro l'orecchio poi si chinò e si avvicinò al gufo "Mi daresti quella lettera per favore?" chiese con un gran sorriso. Quando la sua mano afferrò la lettera giallastra il gufo non fece storie "Grazie Errol".
"Errol?".
"Si, è così che si chiama".
"Che ne sai?" chiese Percy quasi incredulo.
"Bhe io..." la ragazza prese una pausa come per pensarci "lo so e basta" tagliò corto infine.
La lettera sembrava di carta antica ma non era di sua madre, avanti era chiusa con della cera rossa sopra cui era raffigurato uno stemma con quattro animali, un leone, un serpente, un tasso e un'aquila sormontati dalla scritta 'Hogwarts'.
Annabeth si rigirò la lettera fra le mani e il suo sorriso si spense "E' tua".
"Mia?"
"Si Percy, è per te!" sbottò passandogli rigidamente la lettera.
Mentre Percy fissava la lettera come per leggerla da chiusa, Annabeth salutò Errol che ripartì nella direzione da cui era venuto.
"Che aspetti ad aprirla?" chiese la ragazza riportando Percy alla realtà, era troppo concentrato sul precisissimo indirizzo che c'era scritto sul retro della busta 'Mr P. Jackson, Casa 3, Campo Mezzosangue, Long Island, New York' il che lo incuriosì ancora di più.
Dopo un paio di minuti in cui Percy si immerse nella lettura Annabeth esclamò impaziente "Allora? Che dice?".
Il ragazzo alzò lo sguardo come se nella lettera ci fosse un invito di Zeus a prendere il thè insieme, così senza dire una parola passò nuovamente la lettera alla ragazza che iniziò a leggere ad alta voce:
"Caro Percy Jackson, 
il mio nome è Harry Potter, studio magia alla scuola di stregoneria di Hogwarts e ti scrivo perché ho bisogno del tuo aiuto, non voglio dilungarmi troppo in questa lettera, potrebbe essere pericoloso, ti dico solo una cosa: Crono è tornato. Se tu e i tuoi amici siete disposti ad aiutare noi, noi aiuteremo voi, abbiamo dei nemici in comune e sono sicuro che insieme li sconfiggeremo definitivamente."
Annabeth alzò lo sguardo impaurita "Che significa che Crono è tornato?"
Percy alzò le spalle e si riprese la lettera ancora turbato "Come abbiamo fatto a leggerla? E' scritta nella nostra lingua eppure non ho avuto problemi nonostante la dislessia."
"Già" rifletté la ragazza "neanche io".
I due si guardarono in silenzio finché quasi all'unisono esclamarono "Dobbiamo chiamare Chirone."

 


"E' impregnata di magia, non c'è dubbio, ma è un altro tipo di magia..."
"Un'altro tipo di magia? Che significa?" chiese Annabeth quasi affascinata.
"Non è questo l'importante" interruppe Percy "Che significa che Crono è tornato?"
Il vecchio centauro poggiò la lettera sulla scrivania e guardò i ragazzi con aria seria "Che chiunque ti ha mandato questa lettera è a conoscenza di quello che vi stavo per dire, ovvero che dobbiamo prepararci per una nuova battaglia."
Esattamente in quel momento la porta si spalancò e Grover entrò di corsa inciampando nei suoi zoccoli e cadendo a terra seguito da Tyson che lo aiutò a rialzarsi. Il centauro e i due mezzosangue rimasero un attimo interdetti ma poi Tyson esclamò "Fratellino!" rompendo il silenzio e buttandosi su Percy stritolandolo in un abbraccio ciclopico.
"Hey campione, mi stai stritolando!" riuscì a balbettare il semidio.
"Oh, scusa." disse il ciclope lasciandolo andare e arrossendo.
"Che ci fai qui? Come sta nostro padre?"
"E' molto preoccupato"
"Ovviamente anche Poseidone sa del ritorno di Crono" li interruppe Chirone.
"Vuoi dire che anche Oceano si sta risvegliando? Di nuovo!?"
"No per fortuna gli altri Titani non danno segno di voler sostenere di nuovo Crono".
"Allora sarà un gioco da ragazzi!" esclamò Percy come se stesse cercando di convincere più se stesso che gli altri.
"Non è così semplice Percy" gli rispose Grover calmo.
"Come ti ha accennato questo Jerry Popper dicendoti che avete nemici comuni, Crono non è solo" con queste parole il Signor D entrò nella stanza sorseggiando la solita Diet Coke.
"Harry Potter" lo corresse Annabeth.
"E' lo stesso Annie"
"Annabeth." ribatté la ragazza con durezza.
"Si, ok, il punto è che dobbiamo contattare questo ragazzo e vedere cosa vuole"
"A questo proposito Percy, penso tu ti debba recare nella tua Casa e mandare un messaggio Iride" consigliò Chirone "Porta Annabeth, Grover e Tyson con te".
"D'accordo".

 

Nel bagno della Casa 3 dalla magica fontana di Poseidone sgorgava ancora acqua salata, Percy buttò nell'acqua una dracma d'oro e pronunciò le parole di rito chiedendo alla dea di mostrargli "Harry Potter, scuola di Hogwarts".
"Che poi chissà dov'è questa Hogwarts" si interrogò Grover.
"Non è questo il momento Grover" lo rimproverò Annabeth.
La nuvola di vapore tremolò e piano piano si distinsero tre figure: un ragazzo alto dai capelli rossi e gli occhi azzurri, un ragazzo dai capelli neri, gli occhiali rotondi e gli occhi verdi come quelli di Percy e una ragazza dai capelli scuri e arruffati. I tre stavano parlando animatamente ma poi la ragazza si accorse di essere osservata e richiamò l'attenzione dei due ragazzi sul messaggio Iride.
"Harry Potter?" domandò Percy.
Il ragazzo con gli occhiali strabuzzò gli occhi e chiese "Percy Jackson?".
"Miseriaccia!" esclamò il ragazzo dai capelli rossi "E quello cos'è?".
"E' un ciclope Ron, ho letto tutto sull'argomento!" rispose la ragazzina vicino a lui.
Tyson fece un gran sorriso e salutò il ragazzo con la mano mentre questo lo fissava ancora incredulo.
"Già e quest'altro è mezza capra" si intromise Annabeth indicando Grover che quasi offeso esclamò "Hei! Si dice satiro!".
"Miseriaccia" ripeté il ragazzo dall'altra parte.
"Siete voi che ci avete mandato la lettera?" chiese Percy ancora non molto sicuro.
"Vi è arrivata!" esclamò il ragazzo con gli occhiali "Per fortuna, non sapevo quanto ci potessimo fidare di Errol!"
"Te l'ho detto che si chiamava Errol" sussurrò Annabeth a Percy con tono saccente.
"Si ve l'abbiamo mandata noi, io mi chiamo Harry Potter, ma questo lo sai già, loro sono Ron Weasley" disse indicando il ragazzo dai capelli rossi che sorrise divertito salutando "ed Hermione Grenger" concluse indicando la ragazza dalla chioma scura che sorrise a sua volta.
"Tagliamo corto, cosa sapete del ritorno di Crono e cosa significa che abbiamo nemici comuni?" esordì con foga Annabeth.
La ragazza dall'altra parte della nuvoletta rispose con aria di chi ne sapeva molte e disse "Abbiamo saputo che un nostro... "vecchio amico" ha chiesto l'aiuto di Crono per sconfiggere tutti noi."
"E come lo sapete?" chiese di nuovo Annabeth.
"L'ho visto nel sonno" esclamò Harry con aria seria.
"Che significa che l'hai visto nel sonno? Anche voi avete sei sogni premonitori?" chiese curioso Percy.
"Sogni premonitori? No, niente affatto, ma io sono, come dire, "collegato" a Voldemort" quando pronunciò quel nome a Percy e i suoi amici si gelò il sangue, possibile che solo un nome avesse questo effetto?
"Come?" chiese Grover.
"Tramite questa" così dicendo Harry si spostò i ciuffi che aveva sulla fronte e mostrò una cicatrice. Gli occupava il centro della fronte ed era a forma di saetta. Non sembrava un taglio normale.
"Vogliamo sapere solo questo, ci aiuterete in questa battaglia?" chiese Hermione.
Annabeth e Percy si scambiarono un'occhiata di intesa, poi il figlio di Poseidone guardò anche suo fratello e il suo migliore amico che gli risposero la stessa cosa con lo sguardo e infine guardando quei tre ragazzi rispose "Siamo con voi."
I ragazzi dall'altra parte sorrisero e si guardarono poi Harry disse "Bene, allora preparatevi al nostro arrivo".



Yo.
Premetto che vi ringrazio, perché se state leggendo questo significa che avete letto tutto il capitolo c:
Per quanto riguarda la storia vi consiglio di non farvi problemi cercando di capire o di immaginare dove è collocata temporalmente, perché onestamente non lo so di preciso neanche io lol
Ovviamente spero vi sia piaciuta, se avete idee o consigli per migliorarla vi sarei grata se me li scriveste nelle recensioni c:
Se vedo che piace cerco di scrivere in fretta il resto della storia (principalmente i problemi di tempo me li da la scuola), altrimenti non mi creo proprio problemi lol
Ok ora vi lascio.

Arrivederci c:
-Milla.

  
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