[...]
In quel quarto d’ora non riuscì a fare a meno di pensare a come la mia vita fosse diventata monotona, a come dopo la sua morte ancora non riuscivo a farmene una ragione e a ricominciare la vita di nuovo, partendo da zero. Solo che era dannatamente complicato ricominciarla senza di lui, io lo amavo.
[...]
Lui iniziò lentamente ad avvicinarsi a me, con uno sguardo intimorito, probabilmente da ciò che avrei potuto fare.
Con la voce tremolante e carica di paura, e con un misto di felicità e tristezza, presi parola.
"Josh, cosa ci fai qui? E come hai fatto ad entrare? Come ti ha permesso mamma di venire qui, da solo, senza di lei?! Josh questa città è grande per te da solo non puoi stare…"
Non feci in tempo a finire che lui iniziò a parlare anche lui con la voce tremolante.
[...]
L’unico problema… che nessuno sapeva, era che mio fratello soffriva di schizofrenia.